circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

12/16/2010

Piano rifiuti, il TAR boccia il gassificatore di Albano

«Il TAR del Lazio ha annullato la delibera della precedente giunta sul gassificatore di Albano. La notizia è di un paio di giorni fa, ma è rimasta coperta dalla questione della fiducia». Lo afferma Gianni Alemanno a margine dell’assemblea 2010 dei Giovani imprenditori di Roma a cui ha partecipato anche il presidente UIR, Aurelio Regina. Il TAR aveva chiesto tempo per esaminare il ricorso. Secondo il sindaco di Roma però la decisione è già stata presa: «Abbiamo avuto notizia che una sentenza del TAR ha bloccato la delibera, ricorreremo al Consiglio di Stato però questo indebolisce fortemente la soluzione Albano e rilancia invece il problema di progettare e individuare nuovi impianti».

Il sindaco ha poi chiarito le possibili soluzioni alternative: «Le aree individuate non dovranno essere necessariamente due, ma anche una sola con impianti di maggiore potenzialità». Conclusione sulla priorità per la città di Roma: «Il problema più immediato che dobbiamo fronteggiare è l’alternativa a Malagrotta». Il progetto legato al gassificatore-inceneritore di Albano Laziale prevede la costruzione dell’impianto nella località Roncigliano. Il piano però ha trovato fin da subito una forte opposizione tra la popolazione dei Castelli Romani. Lo scorso ottobre, un corteo aveva sfilato lungo la via Appia, tra Albano, Ariccia e Genzano. Solo il ricorso al Consiglio di Stato potrebbe riaprire i giochi.

Dal quotidiano gratuito DNews del 16 dicembre 2010

12/13/2010

14 Dicembre. Movimenti in piazza per l’alternativa.

di Roberta Fantozzi

“E’ iniziata l’era del conflitto” stava scritto sullo striscione che gli studenti hanno srotolato a Termini durante le mobilitazioni contro il ridisegno privatistico e classista dell’Università. Quelle mobilitazioni sorprendenti per ampiezza, determinazione ed intelligenza, che non si sono fermate dopo l’approvazione alla Camera del DDL Gelmini, che hanno conquistato un primo risultato “imponendo” lo slittamento della discussione al Senato a dopo il voto sulla fiducia del 14 dicembre, che continuano a crescere nelle scuole e nelle università del paese. L’era del conflitto si contrappone all’ epoca Dopo Cristo di Sergio Marchionne: al disegno che, nella crisi, vuole spazzare via ogni conquista del movimento dei lavoratori, ogni diritto sociale, in nome della “guerra” tra imprese in competizione sul mercato globale.
In quello slogan è contenuta tutta la consapevolezza e la determinazione del movimento degli studenti, sulla partita aperta, una partita che riguarda la scuola e l’università, ed insieme i diritti del lavoro, il welfare, la democrazia. Una partita che riguarda il futuro dei livelli di civiltà, in Italia e in Europa: l’esito di una crisi che domanda la costruzione di un’alternativa di modello sociale e a cui invece si risponde accentuando le politiche che alla crisi hanno portato, dentro un’idea di società neocastale. Farla finita con l’idea del diritto al sapere, bene comune per eccellenza e costruire una scuola ed un’università dell’esclusione, in mano agli interessi privati delle imprese. Farla finita con i contratti collettivi e i diritti del lavoro: con le newco, la destrutturazione della contrattazione, il collegato lavoro. Farla finita con i diritti sociali, attaccati pesantemente dalle manovre del governo e che il nuovo patto di stabilità europeo che ci si appresta a firmare a metà dicembre, vuole distruggere definitivamente: scaricando su pensioni, sanità, servizi sociali, il debito della speculazione finanziaria. I movimenti che hanno attraversato il nostro paese, le lotte nei luoghi di lavoro, per la scuola e l’università pubblica, contro la privatizzazione dell’acqua, il nucleare e le grandi opere, le lotte per “il futuro bene comune” sono la buona notizia di questi mesi. La mobilitazione del 16 ottobre è stata un momento di connessione importante di quelle lotte che domandano una continuità, domandano di pesare sull’agenda politica e di costruire un’altra politica, che riapra una possibilità di trasformazione. Il 14 dicembre la rete “uniti contro la crisi” costituita da realtà di movimento, esperienze sociali, singole e singoli ha promosso una giornata di mobilitazione per circondare il Parlamento e far vivere le ragioni della “sfiducia” della società e dei movimenti al governo Berlusconi. Una grande assemblea popolare sotto Montecitorio, una mobilitazione in tutti i territori, come esercizio di democrazia, domanda di un’alternativa incompatibile con governi “tecnici”, di “transizione” , “di responsabilità nazionale” magari incaricati di fare le manovre che “l’Europa ci chiede”. Per mandare via Berlusconi e il berlusconismo. Per lo sciopero generale. Per ricostruire la possibilità di un’alternativa. Noi ci saremo.

12/07/2010

Per Sacconi gli invalidi sono solo imbroglioni


Prendiamo le distanze dalle dichiarazioni del min, Sacconi in merito al calo del 20% per le
richieste di invalidità, dato riportato dall'inps che ha chiuso il bilancio annuale, 2009.
Secondo il saggio ministro il merito va ad una politica che usa "il filtro duro".
Pur sostenendo la lotta contro i falsi invalidi,riteniamo offensivo e discriminatorio il commento del ministro, il quale vanta il merito di aver risparmiato inducendo il calo di richieste per invalidità, attraverso un più sano confronto tra valutatore ed erogatore, riteniamo che il calo è dovuto semmai a politiche di terrorismo,tentativi di scoraggiamento e ipotesi di di categorizzare le invalidità. Oltre che un meccanismo complesso per accedere alle richieste é falsa e faziosa l'affermazione che si è operato un risparmio a vantaggio delle cassa statali, ne sono la dimostrazione le pensioni in sospensione per le quali sono in attesa centinaia di ricorsi sui quali la magistratura si esprimerà nel merito, con evidente aggravio di spese dello stato. Per l' anno in corso è prevista la richiesta soltanto on.line, probabilmente al prossimo bilancio inps per l'anno 2011 assisteremo ad ulteriori cali, imputabili a un iter più complicato e non alla portata di tutti.
Cosi' il ministro invece di agevolare e sostenere gli invalidi italiani, gli rende la vita più complicata in nome del risparmio collettivo.
In poche parole il ministro Sacconi sostiene che grazie al pugno duro ha smascherato una massa di imbroglioni, la categoria degli invalidi non è costituita pero' da mistificatori e occorre rispetto quando si parla dei cittadini più deboli e
bisognosi di aiuto , ricordiamo che stiamo parlando di poche centinaia di euro procapite.
Se questo governo intende perpetrare una lotta contro i mulini a vento per non affrontare i veri grandi temi del fallimento economico politico e sociale del paese, noi non staremo a guardare, siamo sempre pronti a discutere ed indicare chi siano i veri imbroglioni del nostro bel paese.

PRC federazione "Castelli"
Barbara Tamanti
resp. welfare

11/24/2010

Intervento Ferrero al 1° congresso nazionale FdS

MIRARCHI ELETTA NEL CONSIGLIO POLITICO NAZIONALE

Si è concluso il primo Congresso Nazionale della Federazione della Sinistra che ha visto l’elezione di Oliviero Diliberto come portavoce nazionale, mentre Anna Mirarchi, membro di Rifondazione Comunista e Assessore alle politiche sociale del comune di Pomezia è stata eletta componente del Consiglio politico nazionale della Federazione della Sinistra, la nuova formazione politica composta da Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Lavoro-Solidarietà.

«Per la prima volta, anziché dividerci ci siamo uniti» ha dichiarato la Mirarchi.

La Federazione si pone infatti come passo decisivo per la costruzione di un polo politico di una sinistra degna di questo nome. Una sinistra che fa dell'autonomia politica e culturale dai poteri forti di questo paese un suo tratto distintivo. Una sinistra che vuole costruirsi come la sinistra dei lavoratori e delle lavoratrici, in grado di fare avanzare dentro questa devastante crisi capitalistica il tema dell'alternativa.

Per fare questo si è voluta aggregare la sinistra nella forma della federazione. Si è cioè voluto riconoscere la pluralità di orientamenti, appartenenze e partiti che oggi vi sono nel campo della sinistra senza farli diventare un ostacolo all'unità. Si tratta di un percorso innovativo, inedito nel nostro paese

«Abbiamo deciso di dare vita al nuovo soggetto politico, aprendo al tempo stesso ad altri soggetti politici, movimenti ed associazioni, ma anche cittadini e cittadine che condividano l’impianto del nostro progetto» ha detto ancora Anna Mirarchi.

«Ci siamo uniti per cominciare ad invertire la tendenza alla frammentazione che tanto danno ha arrecato alla sinistra, ai lavoratori e all’Italia e per dare senso e credibilità alla prospettiva di cambiamento. Per questo ci rivolgiamo a tutti i cittadini e cittadine di Pomezia, ai progressisti di questa Città perché contribuiscano con noi a far crescere questo progetto. Siamo sicuri che anche a Pomezia la FdS avrà dunque un impatto positivo per contribuire a far migliorare le condizioni di vita della nostra gente, contro i soprusi, per i diritti e per il lavoro.

«Siamo ancora sicuri – ha sostenuto la Mirarchi – che il centrosinistra di Pomezia, saprà cogliere e fare tesoro dei nostri suggerimenti, delle nostre analisi per rendere migliori le condizioni culturali, sociali ed economiche dei pometini. Quindi prepariamoci insieme ad affrontare le sfide che ci attendono mettendo al primo posto la centralità del lavoro, il salario garantito per tutti, la difesa della costituzione, la questione di genere, l’ambiente e l’energie alternative, il diritto alla salute ed al sapere».

«Partiamo da questi punti. Noi ci siamo come d’altronde ci siamo sempre stati. Discutiamo di cose concrete ed esclusivamente per il bene comune».


Ufficio Stampa Federazione della Sinistra di Pomezia

11/18/2010

1° Congresso FdS- Relazione introduttiva

Clikka il titolo in alto per aprire la relazione

I° Congresso della Feder
azione della Sinistra dei “Castelli Romani”
13 novembre 2010 - Auditorium di Genzano di Roma

Relazione introduttiva al Documento Politico

Marco Bizzoni

1° Congresso FdS - Dibattito

Clikka sul Titolo per accedere al dibattito del Congresso

11/15/2010

FERRERO: CRISI ED ELEZIONI SUBITO

Roma, 15 nov. 2010. E’ francamente ridicolo che l’apertura della crisi di governo venga rimandata a dopo la finanziaria. Evidentemente Futuro e Libertà condivide appieno la politica antisociale del governo, come già dimostrato dall’approvazione nei giorni scorsi
dell’anticostituzionale legge sul lavoro. Al contrario la crisi della maggioranza deve porre fine alla palude in cui è precipitata la politica italiana. Per questo è necessario ridare la parola al popolo, facendo subito le elezioni. Per questo occorre la costruzione di una
alleanza democratica che ovviamente non può contenere la destra di Fini. All’interno dell’alleanza democratica proponiamo alle forze di sinistra, a partire da Vendola e Di Pietro, di costruire un comune programma che parta dalla piattaforma della Fiom che tutti noi condividiamo. A partire da questo programma si deve aprire il confronto con il centro sinistra. Come dimostrano le primarie di Milano, la sinistra unita può vincere, ma proprio per questo la sinistra deve essere unita.

DAL PRC UN SECCO “NO” AI FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE


Sta diventando un'abitudine: ad ogni finanziaria il ministro Tremonti annuncia tagli dei finanziamenti alle scuole private, salvo poi rimangiarseli nel breve volgere di un mattino. Una sceneggiata replicata puntualmente anche quest'anno con il taglio previsto di 250 milioni di euro, immediatamente ripristinati, senza neanche bisogno di troppi strepiti da parte delle gerarchie ecclesiastiche e dei suoi corifei, presenti in pressoché tutte le forze politiche parlamentari.

Restano, in tutta la loro drammaticità, i tagli alla scuola pubblica, a conferma dell'intenzione di questo governo di spingere a fondo in direzione della privatizzazione della scuola, così come di tutti i settori della conoscenza.

Inoltre, mentre concede l'ennesimo regalo alle scuole private, in spregio al senza oneri per lo Stato indicato chiaramente dalla Costituzione, il governo conferma l'odioso taglio di oltre cento milioni di euro ai fondi destinati ai libri di testo per i soggetti a basso reddito.

L'unica risposta possibile è il rafforzamento della mobilitazione e delle iniziative di lotta per mandare a casa la Gelmini e tutto il governo, a partire dalle manifestazioni del 17 novembre fino allo sciopero generale.

Vito Meloni

Responsabile Nazionale Scuola PRC

1° congresso FdS, Ardea e Pomezia.

Clikka sul Titolo per accedere al testo

11/08/2010


Federazione della Sinistra

Congressi territoriali

- Anzio, Nettuno – 14\11\10 Circolo di Anzio ore 10.00

Ardea, Pomezia – Ardea 13\11\10 Circolo di Ardea 0re 16.00

- Grottaferrata, Marino, C.Gandolfo, Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio,
13\11\10 Auditorium di Genzano ore 16,00

- Zagarolo, S. Cesareo, Colonna, Labico, Rocca Priora, M. Porzio, M.Compatri, Segni, Montelanico – 12\11\10 a Palazzo Rospigliosi(Zagarolo)

- Velletri - 10\11\10, Circolo di Velletri ore 18,00

– Cave, Genazzano, Palestrina – 6\11\10, comune di Cave ore 15,30



11/07/2010

Labico: fermata la realizzazione della zona industriale e dell'inceneritore

Cari compagni,
Spero di darvi una bella notizia, dopo tutta la
spazzatura che leggiamo sui giornali o che ci trasmette Menzognini: a
Labico siamo riusciti a fermare la realizzazione sia della zona
industriale, 180 ettari, che dell'annesso inceneritore. Il sindaco e la
maggioranza, impauriti dal casino che avevamo messo in piedi, e per il
rischio concreto di perdere le elezioni, dopo la faccia, sono stati
costretti a fare marcia indietro e a portare in Consiglio Comunale, che
si terrà domani, la revoca della delibera di intenti per la sua
realizzazione. La realizzazione di questo consorzio industriale
interessava anche Palestrina, già firmataria del protocollo di intesa,
Valmontone, Artena e via via tutti gli altri comuni interessati. Un
autentico scempio nell'unico polmone verde del comune.
E' stata una
grande vittoria nostra in modo particolare, visto che mi sono speso in
prima persona e senza risparmio, e dei cittadini che siamo riusciti a
coinvolgere in questa bella vittoria.
Naturalmente, la vigilanza
continua perchè con questi cialtroni non si può mai dormire sonni
tranquilli.
Vi abbraccio e hasta la victoria.
Maurizio Spezzano, Labico

SIAMO INVISIBILI, EPPURE: IMPERDIBILI!


E’ per tutti noi, e tanti italiani, una grande amarezza constatare quotidianamente dai dati pubblicati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e da tutte le ricerche sul pluralismo politico in televisione, che nessun dirigente del partito della rifondazione comunista e della Federazione della sinistra è presente nelle trasmissioni di approfondimento. Per essere più precisi, siamo stati cancellati dall’informazione del servizio pubblico. Rifondazione comunista e la Federazione della sinistra sono in prima fila nelle battaglie in difesa della libertà di informazione, perché crediamo che senza questa libertà e senza il pluralismo sia la democrazia stessa ad essere in pericolo.
Crediamo che l’accesso all’informazione sia un diritto inalienabile dei cittadini e le cittadine e che tutti, quindi, debbano avere la possibilità di conoscere le idee e le proposte di ogni forza politica, anche quelle non presenti nelle istituzioni nazionali, ma radicate nei territori e nelle istituzioni locali.
Crediamo che pluralismo voglia dire che tutte le voci, tutte le realtà sociali, culturali e politiche abbiano la possibilità di raccontare la realtà del Paese e di contribuirvi con le proprie idee.

In un Paese in cui rischiano la chiusura, insieme a Liberazione, oltre 100 testate (cooperative, no profit, di idee, di partito) sono ancora più forti il ruolo e la responsabilità che il servizio pubblico deve svolgere nel rappresentare la pluralità di voci per garantire che chi guarda a noi, con o senza interesse, abbia ancora voce e volto.

Per questo, coscienti, dell’oscuramento, ma non rassegnati ad esso, senza neppure troppa presunzione pensiamo di essere contemporaneamente “invisibili” ed “Imperdibili”, per questo aggiungiamo da oggi, alla nostra comunicazione una sezione di video-messaggi, un modo un po’ artigianale e tuttavia prezioso, che spero sarà visitata e condivisa in rete.

Ringraziamo innanzitutto Federica Pezzoli, per la disponibilità e la generosità, che ci dimostra, mettendo a disposizione la sua adesione competente e “militante” al progetto.

Ci auguriamo che vogliate aiutarci, con la vostra critica, i vostri suggerimenti e la condivisione in rete a divulgare “invisibile-imperdibile”.

Rosa Rinaldi
resp. comunicazione

10/19/2010

Manifestazione contro l'inceneritore di Albano

CORTEO CONTRO L'INCENERITORE DI ALBANO

ALBANO LAZIALE - SABATO 23 OTTOBRE 2010


ORE 15:00 PIAZZA MAZZINI


TURBOGAS..... teniamo alta l'attenzione !


Nel marasma di vicende che riguardano Ardea, sembra accantonato il tema della salute. Poca informazione e niente iniziative, avevano già accompagnato la lotta contro la centrale turbogas di Aprilia, che sta sorgendo al confine col territorio ardiese e quindi coinvolge anche i cittadini di Ardea e l'impatto ambientale della zona.
Negli anni della prima mobilitazione, promossa dalla rete cittadina, a sfilare con noi c'era anche il sindaco Eufemi, che si dichiarava contrario alla messa in opera dell'eco-mostro.
Ma mentre per molti la storia è passata nel dimenticatoio, o peggio nella rassegnazione, la rete cittadina, continua a lavorare, monitorare ed informare.
Domenica 19, si è tenuta una assemblea cittadina per informare gli "interessati" e fare il punto della situazione, ospiti il sindaco D'Alessio con l'assessore all'ambiente del comune di Aprlia.
Il presidente della rete cittadina NO TURBOGAS di Aprlia, informa l'assemblea che è stato inoltrato ricorso presso la comunità europea denunciando la scaduta validità delle valutazioni dell'impatto ambientale e pareri tecnici, (dopo 5 anni sono soggetti a revisione), in quanto il ministero di competenza nega la scadenza della validità, ma nel caso in cui la rete avesse ragione, l' indicazione sarà attenersi o ignorare l'invito a ricominciare l'iter, con le conseguenze del caso.
Inoltre le novità inaspettate stanno nel rifiuto di due proprietari dei terreni che dovrebbero essere attraversati da condotte fine alla centrale, il rifiuto dei due cittadini a concedere il passaggio, potrebbe arrestare o meglio ritardare, la messa in funzione della centrale.
Il sindaco di Aprlia ha reso noto il lavoro che l'amministrazione sta facendo, di cui è competente, ovviamente, come per esempio aver incaricato una agenzia ingegneristica sul controllo della esecuzione, dei permessi e della eventuale funzionalità normativa dell'impianto.
Ci chiediamo quale tipo di intervento, partecipazione abbiamo messo noi, in atto come città, che evidentemente è chiamata in causa, vorremmo sollecitare il sindaco Eufemi ad aprire un tavolo di lavoro e politico-amministativo al fianco dell'amministrazione apriliana, promuovendo per esempio iniziative di informazione pubblica come si sta preparando a fare il comune di Anzio per esempio.
Crediamo, come al solito che le voci unitarie di più sindaci dei comuni coinvolti, possa avere un peso e una valenza molto più forte, recarsi presso i tavoli di confronto regionali, o provinciali.
Il nostro partito, in tutte le sue sezioni, è a fianco alla lotta contro la centrale turbogas, perchè crediamo nella possibilità di una energia pulita e nell'impegno politico del rifiuto di impianti sicuramente nocivi per la salute dei cittadini.
Ardea si troverebbe proprio al centro di una sorta di mondo parallelo...tra inceneritore di Albano, gasdotto via mare e centrale turbogas, la salute minata e le proprietà svalutate, buon inizio era moderna!!

PRC circolo Ardea

10/18/2010

Qualcosa è cambiato


di Dino Greco

L'impressione è davvero profonda. Non si vedeva da tempo una partecipazione così grande e, in essa, una così forte consapevolezza, che emanava da ogni spezzone dell'interminabile serpentone che si è snodato per le vie di Roma senza riuscire, in buona parte, a penetrare in una piazza San Giovanni gremita sino all'inverosimile. Vi rimandiamo all'ampia cronaca, nelle pagine interne, che dà conto - a chi non l'avesse vissuta in prima persona o a chi volesse rinnovarne le emozioni - di questa straordinaria giornata di lotta, pacifica e serena: persino irridente l'allarmismo strumentale del ministro degli Interni, campione di pelosa disinformazia, che alla vigilia aveva annunciato possibili infiltrazioni di guastatori. Non è accaduto, con buona pace di quanti si auguravano di poter macchiare quella che si è rivelata una limpida prova di democrazia. Oggi - ha ragione Maurizio Landini - la percezione è che qualcosa è già cambiato. Qualcosa di difficilmente esorcizzabile nell'atmosfera rarefatta del gioco politico che si consuma stancamente nelle manovre di palazzo.

Quando ieri abbiamo titolato la prima di questo giornale con un esplicito "Siamo tutti metalmeccanici" volevamo dire essenzialmente due cose sulle quali non è superfluo tornare. La prima, di immediata comprensione, è che la Fiom rappresenta il punto più alto e organizzato di coagulo dell'opposizione sociale. Non per caso attorno ad essa si è aggregata una moltitudine di soggetti collettivi, di movimenti, diversi fra loro e tutti fortemente connotati per i temi che ne costituiscono tratto identitario e scopo perseguito. La rivendicazione di condizioni di vita, di lavoro, di studio dignitose, di irrinunciabili diritti di cittadinanza si è saldata ad un bisogno di democrazia che non si rassegna all'oscena, caricaturale rappresentazione che di essa offre la politica-politicante. La seconda è che questo concerto articolato di soggettività ritrova (il prefisso "ri" non è casuale) il proprio centro di annodamento nel lavoro, proponendo un racconto lungamente revocato e ancora oscurato dalle forze politiche "riformiste", che credono di potere combattere il governo liberticida e ripristinare la democrazia senza rovesciare rapporti sociali fondati sullo sfruttamento e sull'unilateralità del comando d'impresa; che pensano, in altri termini, si possa sconfiggere Berlusconi e contemporaneamente ammiccare a Marchionne.
Può dunque solo far bene, innanzitutto alla sinistra, rimettere un po' d'ordine nella confusione che regna sovrana e riappropriarsi di alcuni fondamentali strumenti di interpretazione della realtà.
A maggior ragione di fronte alla recidivante refrattarietà del Pd ad ogni lettura che si smarchi dall'ideologia interclassista e dal mercatismo, neppure troppo temperato, che sono la cultura di riferimento di quel partito. A nome del quale, il suo responsabile economico, Stefano Fassina, è riuscito a spiegare la mancata adesione dei Democratici alla manifestazione di ieri con il fatto che ad un partito non competerebbe accodarsi a mobilitazioni promosse da altri, quanto piuttosto dedicarsi ad una sintesi superiore, "nel nome dell'interesse generale". Dunque, un partito che "non prende partito", che "non guarda al tutto dal punto di vista di una parte", che osserva dall'alto ciò che accade e poi si colloca (o, piuttosto, crede di collocarsi) sull'asse medio della curva. Una volta, l'abbiamo già detto in altre circostanze, ma non ci stanchiamo di ripeterlo, era opinione condivisa, almeno a sinistra, che l'interesse dei lavoratori, dei produttori della ricchezza sociale, corrispondesse all'interesse del Paese. Oggi, questa nozione di senso comune è stata travolta e rovesciata nel suo contrario: il dominus è l'impresa, e non ci sono diritti, libertà, ragioni sociali che non possano (debbano) essere sacrificati al dogma della competitività. Ieri, nell'inserto speciale dedicato da Liberazione ai trent'anni che separano la capitolazione del sindacato alla Fiat, nell'ottobre del 1980, dalla situazione odierna, Francesco Garibaldo ha ripercorso, passo dopo passo, il processo regressivo che ha indebolito il potere di coalizione dei lavoratori, immiserito le loro condizioni e - contemporaneamente - sfibrato la democrazia costituzionale.
Oggi, mentre Bonanni prova a togliere ai lavoratori la rappresentanza sociale e il Pd nega loro quella politica, occorre lavorare al difficile ma irrinunciabile obiettivo di ricostruire l'una e l'altra. La Fiom sta ampiamente dimostrando di essere all'altezza del compito e che c'è un pezzo di sindacato vitale e carico di futuro. La sinistra alla sinistra del Pd deve ancora guadagnarsi la stessa credibilità. Ma la strada è segnata e va percorsa, senza tentennamenti, sino in fondo.

su Liberazione (17/10/2010)

10/06/2010

Comitato Politico federale

Sabato 9 ottobre 2010 alle ore 16,30

OdG.

1) congresso FDS;
2) amministrative 2011;
3) alienazione beni;
4) tesseramento;
5) reintegro cpf;
6) varie ed eventuali.

Genzano di Roma, Via Marco Moscato

9/09/2010

LA DECISIONE DI FEDERMECCANICA: SOLIDARIETA’ ALLA FIOM


Dichiarazione di Cesare Salvi, portavoce della Federazione della Sinistra

E’ del tutto pretestuosa la motivazione addotta da Federmeccanica per disdire il contratto collettivo di lavoro. La Fiom non ha “minacciato” nulla; ha chiesto che quanto concordato nel contratto sia rispettato da entrambe le parti. Siamo arrivati al punto che ipotizzare il ricorso al giudice per ottenere il rispetto di regole e diritti è considerato dagli industriali meccanici un sopruso. Piena è la nostra solidarietà e il sostegno alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici.

9/02/2010

Mobilitiamoci per la libertà di scelta delle donne

La proposta di legge regionale “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari”, prima firmataria Olimpia Tarzia cofondatrice del movimento per la vita e altri 39 firmatari ridisegna la fisionomia dei consultori nel Lazio: la famiglia è ridefinita come istituzione votata al servizio della vita e il suo valore primario è la fecondità (le coppie sterili non fanno famiglia).

La riforma dei consultori tutela solo “il figlio concepito”.

La soggettività delle donne e la loro libertà di scelta è completamente cancellata.

Scompaiono laicità e autodeterminazione, garanzie acquisite in decenni di lotte politiche sociali femministe e femminili.

Il privato entra massicciamente nella gestione del consultorio ed essendo la proposta di vocazione confessionale, consacra le associazioni che hanno fra le proprie finalità la promozione della cultura familiare. Il carattere laico svapora.

La Regione istituisce un Comitato Bioetica indipendente che ha competenza sull’operato dei consultori.

L’accesso all’IVG (interruzione volontaria di gravidanza) prevede un procedimento di “accoglienza” che espone la donna alla dottrina del consultorio in merito ai principi “del valore primario della vita, della maternità, della tutela del figlio concepito”.

La riforma è un attacco diretto alla legge 194 (che regola e garantisce l’aborto) .

Sarà abrogata la legge regionale che prevede, all’art.8, la presenza dell’“Assemblea delle donne del Consultorio”.

Inoltre le linee guida della giunta Polverini sulla somministrazione della pillola Ru486 di fatto ledono doppiamente la libertà di scelta della donna. Da un lato si obbliga ad un ricovero coatto di tre giorni per interrompere farmacologicamente la gravidanza, dall’altro non le si dà la possibilità di essere ricoverata.

Questa proposta di legge rappresenta uno spostamento culturale gravissimo, che contraddice il senso della istituzione stessa dei consultori e il compito basilare di garanzia della salute delle donne.

E’ indispensabile una ripresa di attività politica da parte delle donne per difendere i diritti civili di cui sono titolari; è urgente una iniziativa diffusa che possa fermare questo attacco violento alla nostra libertà.

Per tale motivo, in quanto Assessore con delega alle Pari Opportunità del Comune di Pomezia, intendo promuovere un incontro per il 9 settembre 2010 alle ore 10.00 presso la Sala Consiliare.

Distinti saluti

Assessore alle Politiche Sociali

e per la Qualità della Vita

dott.ssa Anna Mirarchi

8/30/2010

Un alleanza per la democrazia.

Segretario Paolo Ferrero, il sì del Prc all'Alleanza democratica di Bersani è quello della forza del centrosinistra oggi più lontana dal Pd. Cosa vi fa decidere di starci?
Quella di Bersani è la stessa proposta che ho fatto io da tempo, per la precisione dal marzo scorso, a nome della Federazione della sinistra: un fronte democratico che ha l'obiettivo di sconfiggere Berlusconi e cambiare la legge elettorale in senso proporzionale, in un quadro di salvaguardia democratica e di giustizia sociale. Ma questo fronte non coincide con il governo che ne può emergere. Per noi oggi non ci sono le condizioni per far parte di un governo con questo centrosinistra. La logica che spinge Bersani mi pare la stessa. Del resto per cacciare Berlusconi, fare la nuova legge proporzionale e uscire dal bipolarismo sono pronto ad allearmi anche col diavolo.

Ma il leader Pd ribadisce la scelta del bipolarismo e la preferenza per l'uninominale. Non il proporzionale: vuole il ritorno al Mattarellum.
Noi siamo per il proporzionale secco. Altri, come noi, preferiscono il modello tedesco, penso a D'Alema, a Rutelli, a Casini. Vuol dire che ne parleremo. Ma il punto è che fino a qui la discussione era solo sull'impianto veltroniano, bipolarista e persino bipartitico, il cui unico obiettivo era ammazzare le forze della sinistra. Ora invece il tema è su come si va verso il proporzionale, o comunque come si realizza un sistema plurale. Da questo punto di vista il Mattarellum è un passo avanti. Poi il grado di compromesso finale si vedrà. Ma si va nella direzione giusta.
L'Italia dei valori ha detto sì all'alleanza a patto che non ci sia l'Udc. Vale lo stesso anche per voi?
Noi non poniamo veti. Perché noi, a differenza di Di Pietro, non siamo interessati a governare con loro. Il fronte democratico è una proposta rivolta a tutte le forze dell'opposizione. E in tutta franchezza voglio dire che il modo in cui si definirà questo fronte lo vedremo. È chiaro che non ci potranno essere mafiosi in lista, e che il profilo morale dei candidati debba essere solido. Ma voglio ricordare a Di Pietro che nel Comitato di liberazione nazionale c'erano anche i monarchici. Quanto al resto, l'Idv negli anni scorsi ha votato i finanziamenti alla scuola privata, come l'Udc. Era favorevole alla Tav, come l'Udc. Non era insieme a noi contro la legge 30, come l'Udc; né per la commissione d'inchiesta sui fatti di Genova, sempre come l'Udc. Io so che con loro tutti non posso governare. Ma per fare un fronte democratico porte aperte a tutte le opposizioni.

Viceversa è difficile che l'Udc accetti una qualche alleanza con un partito ancora comunista.
Fatti loro. E sarebbe strano, in ogni caso: in Piemonte siamo stati alleati contro l'indigeribile leghista Cota. E in Liguria governiamo insieme. Ci presenteremo al voto come Federazione della sinistra, che nel simbolo ha una bella falce e martello. E, lo diciamolo subito, non siamo disponibili a toglierla. Ma ripeto: non mi interessa il governo, non faccio il rompiballe che fra due mesi si rimangia tutto.

A proposito di questo: il governo del vecchio Ulivo è caduto da sinistra, l'avete buttato giù voi nel '98. E l'Unione, che invece è caduta da destra per i voti di Mastella, aveva una sinistra in forte sofferenza che aveva definito «morente» l'esecutivo. Crede che gli elettori avranno voglia di votare alleanze con questi precedenti?
Ma infatti io non voglio stare in un'ammucchiata di governo con forze che vent'anni fa ricoprivano tutto l'arco costituzionale. Il punto decisivo è costruire una legge elettorale che permetta a certe posizioni di esprimersi. Berlusconi di suo ha il 30 per cento nel paese, non di più. Ma l'attuale legge elettorale gli consegna i numeri che ha. C'è invece una larga maggioranza nel paese contro Berlusconi: bisogna costruire subito, nei primi tre mesi di governo, una legge che le restituisca la rappresentanza in parlamento. E lì poi ci ci può essere Montezemolo, che considero un nemico di classe, e Casini, con il quale mai governerei.

Ma il governo che deve fare la legge in tre mesi è quello dell'Ulivo, o uno a tempo nato dalla crisi del Pdl?
Puntare a un governo di transizione, oltre a essere irrealistico perché non è semplice che Berlusconi vada a casa, è sbagliatissimo. Questo governo farebbe una legge elettorale del tutto al di fuori di una discussione democratica nel paese. E sul piano sociale? Boh, magari farebbe peggio del Pdl. Il rischio vero è che rivergini Berlusconi, gli faccia fare la parte della povera vittima di un intrigo di palazzo, che provochi una delusione pazzesca nel paese. E che poi gli elettori lo rivotino.

Chi è il vostro candidato premier dell'alleanza democratico?
Chiunque. Tranne Fini, perché parliamo comunque di opposizioni. È la forza più grande a dover decidere. Non mi infilerò nella discussione ' primarie sì, primarie no'.

Il Prc preferisce non partecipare alla scelta del premier con le primarie?
È inessenziale. Il punto è costruire la coalizione e il suo programma.

Il Pdci, che è federato con voi, ai gazebo preferisce De Magistris candidato di tutta la sinistra. Voi no?
La discussione è fuori tempo. Se si arriverà ai gazebo discuteremo con i candidati le proposte che avanzeranno. E sottolineo se.

Siete così disinteressati a come si sceglie il capo di una coalizione a cui comunque aderite?
Abbiamo il senso delle proporzioni. Non sta a noi la proposta di un capo di governo di cui comunque non faremo parte. Alle regionali in qualche caso abbiamo partecipato in modo netto alle primarie, e penso a Nichi Vendola in Puglia. In altri casi no.

Proprio per questo non è almeno probabile vi orientiate su Vendola?
Ripeto, non posso saperlo ora, vedremo i programmi, fin qui non se ne sono visti. E ripeto: se siamo interessati al fronte democratico e non al Nuovo Ulivo è perché noi abbiamo un altro progetto politico. Che è quello di unire tutta la sinistra di alternativa. Quindi vogliamo collaborare con l'Ulivo, ma avanziamo una proposta a tutte le forze della sinistra d'alternativa, da Sinistra e libertà di Vendola, a Sinistra critica, al Partito comunista dei lavoratori: costruiamo un polo per l'alternativa, autonomo dal Pd.

Vendola si rivolge a un popolo più ampio, comprendente anche l'elettorato Pd.
In questo caso il popolo della sinistra dovrà dire se vorrà stare dentro l'Ulivo o se vuole costruire una posizione autonoma. Perché poi, una volta sconfitto Berlusconi, c'è da far fronte ai vari Montezemolo, Cei eccetera.

Parla a nome del Prc o anche del Pdci e della Federazione della sinistra?
Sul fronte democratico, la mia posizione è quella della Federazione, l'abbiamo anche votata. Se poi Cesare Salvi, che è il portavoce di turno, ancora non l'ha pronunciata a nome di tutti, è perché è in vacanza per qualche giorno. Ma la Federazione c'è. Al voto politico ci sarà il suo simbolo.

Fonte: http://www.ilmanifesto.it

8/17/2010

circolo di ardea

IL 16 AGOSTO, MARCELLO GRAZIOSI SE N'È ANDATO.
IL PRC RENDE NOTA QUESTA TRISTE NOTIZIA, PER IL RISPETTO E LA STIMA CHE UN COMPAGNO COME LUI MERITAVA. MARCELLO ERA UN PARTIGIANO, ISTITUZIONE DEL CIRCOLO, MILITANTE ATTIVO NEGLI ANNI DEL P.C.I. A ROMA E POI TESSERATO STORICO DEL NOSTRO CIRCOLO DI ARDEA.
CI LASCIA LA TESTIMONIANZA DI UNA FEDE POLITICA INCESSANTE E FERMA, ANCHE NEI MOMENTI DI CRISI PIÙ PROFONDA, EGLI NON HA MAI SMESSO DI CREDERE IN UNA SOCIETÀ MIGLIORE, NON SOTTRAENDO MAI IL SUO CONTRIBUTO E LA SUA DISPONIBILITÀ. MARCELLO RAPPRESENTA PER MOLTI DI NOI UN ESEMPIO DI ATTACCAMENTO ALL'IDEALE, INCORRUTTIBILE E ONESTO, UNO SPIRITO CRITICO, COME SOLO LE MENTI PIÙ ILLUMINATE SANNO ESSERE.
LO RICORDEREMO SEMPRE NEGLI ANNI PIÙ FATICOSI DELLA SUA VITA, QUANDO LE FORZE COMINCIAVANO A MANCARE E QUANDO I SUOI OCCHI NON GLI PERMETTEVANO DI GUIDARE LA SERA, LUI ERA SEMPRE CON NOI.
RESTERÀ PER SEMPRE UN FARO NEL BUIO PANORAMA POLITICO MODERNO.
CON LUI PERDIAMO UN COMPAGNO, UN AMICO, PERDIAMO UN UOMO DI VALORE.
HA CHIESTO DI LASCIARE QUESTO MONDO SENZA CERIMONIE, AVRÀ UN FUNERALE LAICO, PERTANTO, I COMPAGNI E GLI AMICI POTRANNO PORTARGLI L'ULTIMO SALUTO GIOVEDI' 19 AGOSTO ORE 12,00 AL CIMITERO NUOVO DI ARDEA.
AVRÀ LA SUA BANDIERA ROSSA AD ACCOMPAGNARLO, LA SUA BANDIERA, LA NOSTRA BANDIERA.

direttivo prc
circolo di ardea

8/13/2010

Elezioni, l’appello di Ferrero ai segretari dei partiti di opposizione

Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista indirizza una lettera aperta ai segretari dei partiti di opposizione, insistendo sulla necessità di una presa di posizione netta e senza alcun tentennamento contro la deriva che sta vivendo la politica italiana. Scrive Ferrero: “A me pare del tutto evidente che la crisi interna al centro destra più che determinare la fine del berlusconismo stia producendo un ulteriore imputridimento della crisi politica. Che i destini del governo e per certi versi della repubblica – visti i propositi anticostituzionali di Berlusconi – siano riassumibili nella diatriba legal giornalistica su un appartamento di Montecarlo non è null’altro che il segno di un degrado senza fine”.

Il leader del Prc non si sottrae all’autocritica e anzi riflette: “Nessuno può pensare che il fango tocchi solo gli altri. In questa Weimar al rallentatore che stiamo vivendo da anni lo schifo tocca in egual misura chi lo provoca e chi non è in grado di arrestarlo. Questa crisi ha indebolito il Berlusconi presidente del consiglio ma certo ha rafforzato il disgusto per la politica che milioni di italiani provano verso una classe dirigente che è incapace anche solo di ragionare sui temi che riguardano la vita quotidiana dei propri concittadini. Non so se sarà ancora Berlusconi a beneficiare di questo degrado o se sarà qualcun altro, ma so che la ricerca di uomini della provvidenza si è oramai drammaticamente generalizzata. La carica antidemocratica di questa domanda non sarà semplice da smaltire. Quella odierna è la crisi della seconda repubblica, se ne può uscire con un ristabilimento della democrazia o con il suo ulteriore restringimento in senso antidemocratico. Per questo – prosegue Ferrero – la proposta di un governo di garanzia a me pare oramai completamente inadeguata. Non l’ho mai condivisa ma ne potevo capire le ragione nelle settimane scorse. Vi pare seriamente che si possa continuare così ancora a lungo, con le destre che ammorbano il panorama, la Lega che si erge a paladina della moralità e il paese che sprofonda dentro la crisi? Questo scenario potrebbe durare per mesi. Vi pare possibile che lo sbocco di questo putridume sia un governo istituzionale frutto di una manovra di palazzo, privo di mandato democratico e che avrebbe probabilmente l’unico effetto di permettere a Berlusconi di dipingersi – una volta ancora – come vittima? Persino Bossi descrive ormai il centro destra come una palude”.

“Vi scrivo – è il perentorio appello dell’esponente della sinistra anticapitalista – per proporvi di cambiare registro, di prendere atto della gravità della situazione e del fatto che per uscire da questo pantano occorre una proposta politica forte e netta. Si chiedano le elezioni anticipate per porre fine al degrado prodotto dal fallimento delle destre e si dia vita ad uno schieramento democratico con cui presentarsi alle elezioni. In questa situazione nessuno ha la bacchetta magica ma si può costruire un’alleanza democratica basata su pochi punti chiari: la difesa della costituzione e il ristabilimento pieno delle regole democratiche, la modifica della legge elettorale in senso proporzionale, una politica sociale redistributiva. Smettiamola con questo impotente Aventino che da troppo tempo caratterizza l’opposizione”.



8/10/2010

Ferrero- "Basta con il degrado delle istituzioni, si ridia la parola ai cittadini"

Roma, 9 ago. 2010 - "Adesso basta con questa degradante zuffa della maggioranza e con le assurde scuse delle opposizioni: è del tutto evidente che si deve votare subito, per restituire scettro ai cittadini e sconfiggere le destre con una grande alleanza democratica". E' quanto afferma il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, in una nota relativa agli sviluppi della crisi del centrodestra.
"La diatriba tra Fini e Berlusconi è senza sbocchi - rileva Ferrero - Governo e maggioranza tutto fanno, salvo affrontare i problemi sempre più acuti del paese. Il che pone sotto gli occhi di tutti come questo centrodestra, che ognuno gestisce come fosse cosa e casa propria, stia demolendo la credibilità della politica e il rapporto tra politica e volontà degli elettori". Ma per il segretario di Rifondazione anche "la proposta di governo di transizione è assurda: non si capisce cosa dovrebbe fare, sulla base di quale mandato democratico, con quale maggioranza".
"Così si può andare avanti per mesi - osserva Ferrero - Ma si devasterebbero, per meri calcoli e interessi di bottega, la fiducia nelle istituzioni, nella politica e nella sovranità democratica dei cittadini". "Basta quindi con questo scempio e con le scuse - conclude il leader del Prc - La sola via è restituire lo scettro ai cittadini, cui è stato sottratto per far giochi di potere. La proposta di Rifondazione e della Federazione della sinistra è identica a quella avanzata questa mattina su un quotidiano da Ilvo Diamanti: non aver paura di votare subito e realizzare uno schieramento democratico per sconfiggere le destre".

8/05/2010

Vergogna a chi strumentalizza i lavoratori, gioendo dove non ce n'è motivo e facendo passare per una propria vittoria un atto dovuto


In questi giorni sono apparsi in città alcuni manifesti a firma de “La Destra” in merito all’attivazione degli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori di Cronos e Playtex.

Nella maniera più squallida possibile, questo partito tenta di strumentalizzare una vicenda tutt’altro che felice e positiva, visto che, almeno per la grande maggioranza dei 120 lavoratori della Playtex, il futuro resta più che incerto. Mentre infatti per la Cronos la cassa integrazione dovrebbe servire solo a favorire il superamento di questo momento difficile (o almeno così ci auguriamo tutti), lo stabilimento della Playtex ha annunciato la fine della produzione e quindi, per i lavoratori oggi posti in cassa integrazione, si tratterà di trovare una nuova collocazione che eviti per loro di rimanere senza un'occupazione quando il periodo in CIGS scadrà.

Non capiamo bene quindi cosa ci sia da gioirei di fronte a questa situazione.

Non lo capiamo bene ancor di più visto il fatto che la Cassa integrazione, per questi lavoratori – come denunciato già da un RSU della Playtex –, non è una gentile concessione che la Regione Lazio ha fatto, ma è un qualcosa che era loro dovuto per legge.

Ed anzi, la Regione Lazio, forse per paura di uno scontro con il Governo di centro-destra e in particolare con la Lega Nord, che mai avrebbe permesso di toccare lo stabilimento bergamasco della Playtex (tra le altre cose, stando al sindacato, meno produttivo di quello pometino), ha fatto finta di nulla finché ha potuto. Ovvero finché i lavoratori non si sono recati sotto i suoi uffici a protestare e fino a quando il Sindaco di Pomezia e alcuni gruppi regionali di centro-sinistra, tra cui quello della Federazione della Sinistra, non hanno presentato delle interrogazioni alla Presidente Polverini.

Quello che è accaduto è purtroppo un duro colpo per i lavoratori e per tutta la città di Pomezia che perde un importante pezzo del suo polo produttivo. Potremmo gioire solo quando l’ultimo dei lavoratori sarà reintegrato in un altro impiego e quando riusciremo a mandare a casa un Governo che difende solo gli interessi del nord Italia, investendo lì in infrastrutture, lasciando al centro-sud solo vane promesse.



PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – Federazione della Sinistra

Circolo “Lucio Libertini” di Pomezia

http://prcpomezia.wordpress.comprcpomezia@email.it


7/22/2010

Albano: Festa Rossa

Continuiamo cosi'....facciamoci del male!


Chi non ricorda la famosa battuta dell'ironico nanni moretti !
Vivere ad ardea somiglia un po' alle storie surreali dei film del regista moretti, dove la realtà assume contorni tanto goffi, da chiedersi, ma sogno o son desto?
L'analisi politica di questo paese, non ha nulla a che vedere con teorie, ideali, competenze, non esiste neanche la possibilità di comprendere a pieno il metodo (se esiste un metodo), secondo il quale, questo gruppo agisce,
Quello che ne esce è un quadro avvilente, in cui si mortifica l'intelligenza e si conduce il cittadino a rinunciare ..a rassegnarsi..
I politicanti di zona, ignari marionette senza fili, non seguono, una logica, un lavoro, un impegno, il saper far politica ad ardea ha preso connotati lontani dalla sua originale vocazione.
fare politica qui significa accordini, favori, tenersi a galla, leggere tra le righe e dichiararsi solo dopo aver fatto i conti..si è perduta di vista la linea, il decoro, la coerenza, solo rimediare per se stessi, assecondare secondo indirizzo, e magari voltare le spalle per concedersi al migliore offerente.
Noi diciamo no alla politica di scambio, noi diciamo no alle intese personali a scapito dell'interesse pubblico, noi denunciamo qualsiasi forma clientelare e di baratto, noi auspichiamo un governo sano e laborioso, non possiamo più accettare, questo modo provinciale e penoso in cui versa la classe politica dirigente. Il governo di una città non puo' essere un mandato a vita, come la carriera di un notaio, in cui lo si passa da padre in figlio, la responsabilità di sedere nel consiglio non è una garanzia data a pochi e sempre gli stessi, possibile che nell'eterna danza degli eletti ci si ritrova sempre il solito gruppo storico? Questo dovrebbe far pensare e molto, ed invece, niente, in tempo di crisi, i soliti noti, si rivolgono ai soliti noti elettori che per una manciata di promesse, tornano alle urne con la determinazione di sempre, confermare la casta, cambiare è rischioso, io sto!
Noi crediamo che esiste un numero di cittadini coraggiosi, che sono stanchi, come noi, di questa decadenza, noi crediamo che esiste chi puo' fare a meno del lampione fuori casa perchè sa che bisogna lavorare duro, affinchè il lampione sia per tutti, noi crediamo che ci siano padri che vorrebbero la possibilità per i loro figli di andare a scuola senza dover attraversare la regione, e magari sognano una collocazione di lavoro, nel loro paese, noi crediamo che ci siano anziani che sanno che non basta loro una stanzetta per riunirsi, noi crediamo che ci siano donne che vogliono manteneresi un lavoro e non rinunciare ad essere madri, crediamo che ci siano giovani che non sanno che farsene del muretto.
Noi vogliamo una società civile, e non esiste civiltà senza il rispetto, questa amministrazione calpesta le nostre vite, spartendosi posti, incarichi, e lavori, negando la partecipazione al resto della popolazione impedendone la crescita...noi diciamo ..no!

Barbara Tamanti
PRC Ardea

7/04/2010

La manovra economica è antipopolare!


Il governo sta per varare una manovra economica antipopolare che impoverisce i lavoratori, colpisce i diritti di giovani, donne, anziani senza chiedere nulla a "Lorsignori". Una manovra che al dunque si presenta come ennesimo atto di una guerra di classe che lentamente, ma inesorabilmente, sfruttando gli effetti della globalizzazione cerca di riportare indietro le conquiste e i diritti dei lavoratori.
Negli ultimi due anni il governo ha negato l'esistenza della crisi relegandola nel mondo finanziario ed ha utilizzato risorse pubbliche per fornire alla finanza quella liquidità che le banche non assicuravano più. Le risorse pubbliche messe a disposizione non sono state usate per finanziare l'economia reale ma per acquistare titoli di stato. Il risultato è stato la contrazione del PIL, la diminuzione delle entrate, l'aumento del debito pubblico e lo spostamento della crisi dalla finanza all'economia reale.

In questo modo oggi sul banco degli imputati viene messa la spesa pubblica, equiparando lo stato sociale allo stato sprecone, e non la speculazione finanziaria e le politiche neoliberiste che sono state la causa scatenante della crisi.

Oggi il governo che ieri negava l'esistenza di una crisi economica ci dice che tutto sommato la crisi è dietro alle nostre spalle ma sono necessari dei sacrifici. Guarda caso i sacrifici si scaricheranno tutti solo sui lavoratori, direttamente con blocco dei salari, allungamento dell'età pensionabile e indirettamente nella mancata certezza del diritto ai servizi che sarà realizzata attraverso i tagli agli enti locali.

Nello stesso tempo molte imprese stanno utilizzando, o hanno utilizzato, strumenti di salvaguardia del lavoro per socializzare le perdite ed assicurarsi ancora profitti, riposizionandosi in un mercato ristretto espellendo lavoratori o ricattandoli. Tutto ciò è stato reso evidente dalla vicenda della FIAT di Pomigliano. Ai lavoratori è stato sottoposto un ricatto camuffato da scelta: la rinuncia dei diritti per continuare a sperare di poter lavorare. Molti, timorosi del futuro, hanno acconsentito per poter vivere. Molti hanno ritenuto che la perdita di dignità sul posto di lavoro non sia più nemmeno vita e per questo si sono opposti.

I padroni del Vapore che si aspettavano un plebiscito sono rimasti sconcertati, in Italia c'è chi dice NO!

E con questa Italia con cui vogliamo dialogare perchè le scelte del governo non sono le uniche possibili per affrontare la crisi e soprattutto non sono ineluttabili.

Il Partito della Rifondazione Comunista dell Federazione “Castelli” discuterà con i cittadini, i lavoratori, i giovani di questi temi nell'assemblea che si svolgerà Martedì 6 Luglio ad Albano Laziale alle ore 18,00 presso la Sala della Formazione del Comune in Piazza della Costituente, 1.

Marco Bizzoni

Segreteria PRC "Castelli"


Rifondazione ADERISCE alla manifestazione promossa dalle associazioni dei disabili contro la manovra del governo.

Rifondazione Comunista, federazione Castelli- Colleferro- Litoranea, ADERISCE alla manifestazione promossa da FAND e FISH .

La Manifestazione è stata indetta a seguito dell'ultimo emendamento alla manovra finanziaria del governo che crea discriminazioni sugli aventi diritto all'assegno di sostegno.
Mai nella storia della nostra repubblica abbiamo visto un attacco tanto vile alla categoria degli invalidi civili.
Con quell'emendamento il governo cerca di realizzare l'obiettivo di creare un nemico su cui scaricare la protesta popolare avviando una guerra tra poveri. Già dopo l'annuncio dell’abrogazione del comma 1 dell’articolo 10 e la campagna mediatica contro i falsi invalidi sono stati visibili gli effetti disastrosi che si sono riversati su chi quotidianamente deve vivere il dramma della propria disabilità.

Con la proposta di categorizzare gli aventi diritto all'assegno di sostegno mensile "ci troviamo di fronte ad una situazione di assenza di garanzie costituzionali."
Pertanto il Partito della Rifondazione Comunista invita tutti i cittadini che hanno a cuore il rispetto dei diritti alla manifestazione che si svolgerà a Roma il 7 luglio in p.zza Montecitorio, alle ore 10.00.

Barbara Tamanti
Segreteria PRC federazione Castelli- Colleferro- Litoranea

6/23/2010

Sosteniamo lo sciopero generale della CGIL Contro la manovra antipopolare del Governo.

La Federazione “Castelli, Colleferro, litoranea” di Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero generale indetto dalla CGIL per il 25 giugno.

Ancora una volta viene varata una manovra economica che fa pagare tutti i costi della crisi ai lavoratori. Ancora una volta vengono messi sotto attacco del governo i diritti dei lavoratori, dei pensionati e degli studenti. Il governo invece di affrontare i problemi: della disoccupazione, del precariato, della sicurezza nei luoghi di lavoro, della poverta' per intere fasce di popolazione, vara una manovra antipopolare che aggrava le difficoltà dei ceti popolari e affossa ogni regola di minima equita' sociale, tutto a carico dei lavoratori niente a carico dei padroni.

E' possibile e necessario risanare il Paese a partire dalla costruzione di un fisco più giusto che finalmente tocchi i grandi patrimoni, le rendite finanziarie e contrasti l'evasione fiscale. E' possibile e necessario risanare il Paese con veri tagli gli sprechi: le spese militari, le grandi opere, le auto blu, gli stipendi di politici e top manager .

Vogliamo un Paese in cui TUTTI facciano la loro parte per il risanamento non solo i lavoratori dipendenti e le piccole attività a carattere familiare.

Diciamo no a tutto questo! Il PRC invita tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero generale e tutti i cittadini a partecipare alle iniziative promosse dalla CGIL per venerdì 25.

Marco Bizzoni

organizzazione PRC federazione “Castelli”


6/17/2010

I REGOLAMENTI SULLA SCUOLA SUPERIORE RESTANO ILLEGITTIMI

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei regolamenti su Licei, Istituti tecnici e Professionali suona come una maldestra regolarizzazione tardiva, una sorta di condono, che non risolve la situazione di illegittimità che sta caratterizzando l'intervento del governo sulla scuola.

Non uno dei numerosi altri provvedimenti sulla base dei quali si sta stravolgendo l'assetto delle scuole superiori ha ancora efficacia – dai nuovi programmi alle classi di concorso, dalle confluenza degli istituti nei nuovi indirizzi al decreto sugli organici – alcuni di essi sono addirittura allo stato di bozze. Per un governo che ha fatto dello stravolgimento delle regole, comprese quelle costituzionali, una costante della propria iniziativa, evidentemente questo è un dettaglio ininfluente.

I testi dei regolamenti pubblicati, che non hanno tenuto in alcun conto i pesanti rilievi ricevuti dagli organi consultivi, confermano il loro carattere illegittimo e dimostrano ulteriormente l'accanimento con cui si sta perseguendo il progetto di demolizione della funzione costituzionale della scuola pubblica. Ne emerge, come abbiamo denunciato fin dalla loro presentazione, un progetto di scuola classista e immiserita nei contenuti, nella quale le esigenze di crescita culturale, civile e sociale dei cittadini cedono il posto ad altri obiettivi: fornire alle imprese lavoratori inconsapevoli dei propri diritti e selezionare le future classi dirigenti. Un progetto che si completa con l'ulteriore attacco alla scuola e ai suoi lavoratori contenuto nella manovra economica appena varata, ispirata alla più dura politica antisociale.

La risposta che la scuola sta dando, con le tante iniziative locali e con la massiccia partecipazione allo sciopero degli scrutini e alla manifestazione del 12 giugno, dimostra che la volontà di opporsi e ancora molto viva.

Da qui bisogna ripartire per estendere la mobilitazione, a cominciare dallo sciopero del 25, e costruire un movimento di massa che, fin dalla ripresa di settembre, sia capace di contrastare con efficacia l'azione governativa.

Per chiunque sia convinto, come noi lo siamo, che la conoscenza è un bene comune, difendere la scuola pubblica deve diventare una priorità politica.

Vito Meloni – Responsabile Nazionale Scuola PRC-SE

6/01/2010

LA MANOVRA MASSACRA IL TESSUTO CULTURALE DEL PAESE

Dopo i tagli del ministro Gelmini ai fondi per la scuola e per l’università, dopo i tagli del ministro Bondi a tutta la produzione culturale, arriva la scure di Tremonti sull’intero tessuto culturale italiano.
Si tolgono i fondi pubblici alle più importanti istituzioni culturali e centri di ricerca del nostro paese: dall’Istituto di studi filosofici all’Associazione per la riforma dello Stato, dal Centro di ricerche aerospaziali all’Accademia nazionale delle scienze, dal Centro sperimentale di cinematografia alla “Quadriennale” di Roma, dalla Fondazione Basso all’Istituto Gramsci, dalla Fondazione Einaudi al Gabinetto Vieussieux.
Un elenco lungo 232 tra fondazioni, associazioni, istituti, accademie che senza il finanziamento pubblico rischiano la chiusura.
Un patrimonio di milioni di documenti, ricerche, studi, volumi che rappresenta la storia del nostro paese e che viene sottratto al paese.
Dopo aver tentato di mettere a tacere la cultura e l’informazione, adesso si vogliono tagliare le radici della nostra storia, privatizzare la ricerca e la formazione.
Rifondazione Comunista è al fianco di tutto il mondo della cultura nella lotta contro questa nuova forma di fascismo e di genocidio culturale.

Paolo Ferrero
Segretario Nazionale PRC

Con i lavoratori della Playtex in lotta!

Continua la mobilitazione di Rifondazione Comunista al fianco dei lavoratori della Playtex di Pomezia. Nei giorni scorsi, su invito del circolo locale, il gruppo regionale ha sollecitato la convocazione di un tavolo istituzionale che le organizzazioni sindacali prima, l'amministrazione comunale poi avevano richiesto.

Inoltre i due consiglieri regionali della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, si sono recati – assieme all'Assessore Mirarchi, il segretario federale del PRC e una delegazione dei circoli di Rifondazione di Ardea e Pomezia – in visita ai 122 lavoratori per i quali l'azienda ha previsto il licenziamento.

Un impegno continuato anche con una cena a base di riso palestinese, salsicce e vino preparata per i lavoratori che sono da una decina di giorni in presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica, alternandosi giorno e notte.

Una mobilitazione che intendiamo proseguire, mettendoci a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori, fin quando la loro battaglia non sarà vinta e il diritto all'occupazione garantito.


5/18/2010

Ardea: in difesa degli ambulatori per i prelievi


In data 14 febbraio 2010, i rappresentanti dei partiti PRC e SEL e delle associazioni "Mafalda" e "Donna" di Ardea si sono incontrati con la dirigente responsabile della A.S.L. RMH per il distretto di Pomezia-Ardea.
L’incontro era stato richiesto a seguito della chiusura degli ambulatori per i prelievi di Ardea siti in Via dei Tassi e via Legnano.
La dirigente ha spiegato che la mancanza di fondi, e quindi di personale, porta ad una revisione delle strutture sanitarie sul territorio.
Il personale a disposizione è sufficiente per un solo ambulatorio; a seguito di una sua mediazione interna alla A.S.L., per non penalizzare del tutto una zona con la chiusura di uno dei due, si è giunti all’accordo di mantenerli entrambi attivi ma con apertura alternata: ogni ambulatorio aprirà tre giorni a settimana, uno i giorni dispari e l'altro giorni pari, compreso il sabato.
Apprezziamo il tentativo di salvare una situazione sanitaria territoriale al limite della decenza, dare risposta ai cittadini resta sempre e comunque il nostro obiettivo, ma sottolineiamo che evidentemente l'indirizzo politico è quello di tagliare i costi anche a rischio di penalizzare alcuni territori.
Nell'incontro si è discusso dell’assoluta carenza di infrastrutture sanitarie in una città come Ardea di oltre 45.000 abitanti.
In particolare è stata evidenziata la grave mancanza di un presidio di Pronto Soccorso, mancanza che diviene gravissima nella stagione estiva quando la popolazione supera le 100.000 unità e la situazione del traffico stradale rende problematico il raggiungere l'ospedale più vicino.
Abbiamo proposto di istituire, ormai per il prossimo anno, un presidio estivo di pronto intervento possibilmente sul litorale di Ardea; la dottoressa si è resa disponibile a valutarne la realizzabilità.
Altra situazione che abbiamo rappresentata è quella relativa alle difficoltà di gestione del centro di neuropsichiatria infantile; centro che copre un territorio tanto vasto, quanto problematico.
La proposta avanzata è stata quella di verificare con una mappatura la presenza di persone riconosciute con disabilità, anche all'interno della popolazione scolastica, e considerare l'idea di istituire un nuovo polo o quanto meno potenziare quello già esistente (Pomezia).
Resteremo attenti collaboratori di una dirigente che si è resa disponibile al dialogo e ad accogliere proposte concrete e realizzabili.

PRC- SEL circoli di Ardea

5/13/2010

Marino: unasinistra unita


Marino è una importante città dei Castelli romani permeata dai mille problemi (lavoro, casa, infrastrutture, servizi, welfare, cultura) che la fascia urbana attorno alla capitale in parte accentua ed in parte può alleviare.

Una gestione proterva, arrogante, insensibile alla vocazione territoriale e incline solo ad accontentare appettiti cementificatori, ha fatto si che l’amministrazione comunale di destra ha dato un colpo alle speranze e alle esigenze primarie dei cittadini.

Usare, poi, metodi reticenti ed omertosi propri delle aree geografiche dove la legalità viene stroncata dalle mafiosità, riguardo – ad esempio – al silenzio assoluto di Sindaco e Giunta sulle azioni in atto da parte della Magistratura di Velletri contro il Comune, dimostra chiaramente il livello comatoso a cui stiamo assistendo.

Le forze della Sinistra marinese (SEL PRC PDCI), contro questo stato di cose e per dare un riferimento certo ai cittadini e alle altre forze democratiche si pongono come catalizzatori di idee, proposte, progetti che partendo dalla partecipazione dei cittadini giunga alla definizione di una coalizione di buon governo per la città. Gelosamente vigileremo affinchè nessun diritto fondamentale e nessun lassismo sul versante della legalità siano dimenticati.


VENERDI 14 MAGGIO ALLE ORE 17.00


Presso la sede di Rifondazione Comunista, largo Santa Lucia, Marino

(alle spalle di Piazza Farini)


CONFERENZA STAMPA


Interverranno:

Flaviano Marrucci, segretario Prc Marino

Mirko Laurenti, S.E.L. Marino

Maurizio Aversa, segreteria Federazione Pdci Castelli


Sono invitati gli eletti della Sinistra alle recenti consultazioni comunali di Albano e Grottaferrata dove si sono insediate Amministrazioni di Centro-Sinistra.