circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

12/30/2014

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso, Buon 2015


Carissimi compagni/e,
l'anno politico che si chiude è stato molto impegnativo. Dalla fine congresso nazionale ad oggi abbiamo lavorato cercando di mantenere in piedi un'organizzazione politica articolata e combattiva, malgrado il clima di sfiducia che permeava i singoli compagni a causa delle recenti sconfitte e della cancellazione del nostro partito dallo spazio mediatico borghese. Grazie al grande impegno politico della federazione e dei circoli, siano riusciti a salvaguardare il grosso della nostra organizzazione anche se si sono persi alcuni collegamenti territoriali. Malgrado le difficoltà ed a volte la depressione siamo stati capaci di sviluppare un lavoro che, con diverse impostazioni dovute alla consistenza di militanza sul singolo territorio, ci ha visto ottenere dei risultati notevoli malgrado i pochi mezzi economici a disposizione.
Nelle elezioni europee riusciamo a centrare l'obiettivo di superare lo sbarramento elettorale voluto per cancellare la libera e autonoma voce dei lavoratori unificando la sinistra vera con “l'AltraEuropa con Tsipras” , siamo stati presenti nelle battaglie antifasciste, nella costruzione di momenti di riflessione e di solidarietà nel mondo del lavoro, nella denuncia e nell'azione sui temi ambientali e sulla repressione antistudentesca, abbiamo sviluppato le nostre feste come momenti popolari di incontro oltre che importanti strumenti di autofinanziamento, Siamo quotidianamente in campo nella solidarietà, nell'innovazione della pratica politica, nella battaglia per l'affermazione dei diritti civili.
Ringrazio tutti i compagni e le compagne al cui impegno dobbiamo i risultati che abbiamo conseguito, Ringrazio tutti i compagni e le compagne che, in un'epoca di feroce individualismo, lottano quotidianamente, impegnando tempo ed energie personali per mantenere aperti spazi di riflessione critica e costruire luoghi di lotta contro le idee dominanti di Lorsignori, ben consapevoli che “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.”
A voi e alle vostre famiglie auguro un felice anno nuovo. 
Marco Bizzoni,
segretario PRC federazione Castelli, Colleferro, Litoranea 

12/23/2014

il PRC contro la repressione delle occupazioni studentesche



Il Partito della Rifondazione Comunista, federazione Castelli, Colleferro, Litoranea, esprime condivisione con le occupazioni delle scuole secondarie di secondo grado dei Castelli Romani tentate od effettuate in questi giorni dagli studenti.
Dall'informazione locale emerge un'immagine delle occupazioni come “gioco” tra studenti e forze dell'ordine. Riteniamo che questa lettura della protesta studentesca sia da criticare, perché da una parte impedisce ai cittadini di comprendere che esistono delle ragioni che motivano lo sviluppo del ciclo di occupazioni, e dall'altra, accetta come naturale la risposta repressiva dello Stato nei confronti della partecipazione politica dei giovani sui temi che riguardano il loro futuro.
Le occupazioni, quindi, non sono state un mezzo per far “casino” o “vacanza” da parte degli studenti, ma il tentativo di allargare tra di loro, ed ai cittadini, la consapevolezza della lotta necessaria, oltre che un modo di far sentire la propria voce a chi tende ad ignorarli completamente, il governo Renzi.
Le istituzioni della Repubblica devono aprire un dialogo con gli studenti che protestano contro un futuro di regressione culturale, di impianto neoliberista, chiamato dal governo “La Buona Scuola”. Futuro che viene propagandato come il migliore possibile mentre si continua a sottrarre le risorse necessarie al buon funzionamento della scuola attuale.
Il PRC Castelli chiede alle istituzioni che siano ritirate le denunce per occupazione e invasione di edificio scolastico, Chiediamo il ritiro delle denunce per interruzione di pubblico servizio e che siano ritirati tutti i provvedimenti disciplinari e repressivi emessi nei confronti degli studenti.
Per costruire una vera Buona Scuola è necessario che il governo ascolti chi la scuola la vive, docenti e studenti, riconsegnandole il ruolo che le compete di luogo di dialogo e confronto intergenerazionale, anche se talvolta conflittuale.

OdG approvato nel CPF del PRC, federazione Castelli, Colleferro, Litoranea

12/21/2014

I compiti di Rifondazione Comunista nella ripresa delle lotte sociali.



Lo sciopero generale del 12 dicembre scorso segna un decisivo punto di passaggio per la vicenda politica e sociale del paese. Dopo anni in cui l’attitudine concertativa dei vertici sindacali aveva consegnato alla passività e alla rassegnazione milioni di lavoratrici e lavoratori, il successo dello sciopero generale e il suo essere inserito in un contesto di mobilitazioni articolato e generalizzato ci parla di una diffusa disponibilità al conflitto.
Lo sciopero generale ha una valenza sociale e sindacale, e al tempo stesso direttamente politica.
In primo luogo rimette il conflitto di classe al centro del dibattito del paese il conflitto di classe, presupposto indispensabile per la costruzione dell’alternativa.
In secondo luogo il fatto che lo sciopero generale sia avvenuto contro un governo presieduto dal segretario del principale partito del centro sinistra, è un evento del tutto inedito, che va nella direzione della ridefinizione dei soggetti sociali, politici e di classe. Negli ultimi decenni le lotte generali fatte contro governi di centro destra avevano sempre il sottinteso di una possibile soluzione dei problemi attraverso il cambio del governo nelle elezioni successive. Questa dinamica ha oggettivamente rafforzato il bipolarismo e messo in difficoltà chi come noi, sostiene da tempo che l’alternanza non è l’anticamera dell’alternativa. Questa volta, al contrario, sia il gruppo dirigente della Cgil che milioni di lavoratori e lavoratrici non possono affidare al meccanismo dell’alternanza la soluzione dei problemi. Diventa evidente a livello di massa che il PD fa parte del problema e non della soluzione e che è un alfiere delle politiche neoliberiste.
Lo sciopero e la sua riuscita domandano sia la continuità e lo sviluppo del conflitto sociale, sia la capacità di dare risposta al problema politico che si è aperto, quello della rappresentanza degli interessi del mondo del lavoro in un contesto in cui il PD non risponde – nemmeno parzialmente – a questa esigenza. Per la prima volta si apre il tema della rappresentanza del mondo del lavoro al di fuori del sistema bipolare proprio della seconda repubblica.
Proprio questa valenza generale dello scontro di classe in atto nel paese ci chiama ad una risposta su più livelli.
Il nostro partito nel conflitto sociale
Rifondazione Comunista ha partecipato attivamente a tutti i momenti di mobilitazione, promossi dalla Cgil, dalla Fiom, dalle reti precarie con lo sciopero sociale, dal sindacalismo conflittuale, con la presenza nelle piazze e con le nostre compagne e i nostri compagni attivamente impegnati ad organizzare la lotta sui luoghi di lavoro e sui territori. L’importanza del nostro impegno affinché il conflitto si estenda, si organizzi e si radicalizzi appare molto evidente. Così come l’esigenza da parte nostra di promuovere momenti di dialogo e riflessione comuni fra le diverse realtà promotrici delle mobilitazioni. Parimenti dobbiamo consapevolmente operare affinché diventi patrimonio di massa la consapevolezza che il nemico da sconfiggere sono le politiche neoliberiste in quanto tali. La costruzione di un vasto ed unitario movimento di massa antiliberista è l’obiettivo di fase a cui dobbiamo tendere ed è la condizione per unificare le diverse figure sociali colpite dalla crisi che partecipano oggi alle lotte in modi assai differenziati. La costruzione di una unità di tutto il mondo del lavoro, dai disoccupati ai precari ai lavoratori privati e pubblici, la costruzione dell’unità di classe può realizzarsi nella misura in cui nel conflitto matura una coscienza antiliberista e individua quindi chiaramente l’avversario. Come abbiamo detto più volte, dobbiamo unire cioè che il neoliberismo divide.
Dobbiamo insomma, oltre alla partecipazione, immergere completamente il partito nell’elaborazione, nella qualificazione, nell’organizzazione e nelle pratiche del conflitto. Il nostro messaggio deve essere di grande radicalità nei confronti del governo e delle sue politiche e di grande unità fra le vertenze in atto e le differenti realtà politiche e sociali che si mobilitano. Anche a questo servono le nostre proposte, a partire dal Piano per il Lavoro e dall’attivazione della campagna di raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per l’eliminazione del pareggio di bilancio in Costituzione. Dobbiamo operare per dare continuità al conflitto sociale con l’obiettivo di determinare risultati concreti sul terreno della mobilitazione, a partire dal contrasto al JOBS ACT.

Il nostro partito nella costruzione dell’unità della sinistra.
Le caratteristiche stesse dello scontro sociale ci pongono in forme ancora più evidenti la necessità di costruire un campo della Sinistra autonomo e alternativo alle politiche di austerità e allo schieramento del centrosinistra – che ormai esiste soltanto nominalmente – che sappia strutturarsi nei territori ed essere agente attivo e riferimento delle mobilitazioni sociali.
In questo contesto si è aperto un vasto ed articolato dibattito sulle forme i percorsi e i contenuti attraverso cui realizzare il processo di unità a sinistra, un dibattito a cui Rifondazione Comunista partecipa in maniera attiva, portando costruttivamente il proprio contributo di elaborazione e orientamento.
Noi pensiamo che questo percorso possa e debba avviarsi a partire dall’esperienza dell’Altra Europa per Tsipras che ha dato positiva prova di sé in occasione delle elezioni europee ed è oggi luogo di convergenza unitario tra le diverse forze della sinistra. L’Altra Europa è quindi il punto di partenza per il lancio di un processo di aggregazione che con ogni evidenza deve rivolgersi al complesso delle forze – organizzate o meno – che si collocano sul terreno dell’alternativa e della lotta al neoliberismo al fine di far nascere una soggettività politica che risponda al “bisogno di sinistra” diffuso nel Paese
. Un punto di partenza che si sviluppi e faccia un salto di qualità nel senso dell’internità ai conflitti e nel radicamento sociale, nella definizione di obiettivi comprensibili a livello popolare, nella connessione delle lotte contro il Jobs Act, lo Sblocca Italia, la controriforma della Costituzione, lo smantellamento della scuola pubblica.
Il nostro obiettivo non è la costruzione di un nuovo partito, ma di un’ampia coalizione sociale e politica, di un soggetto unitario e plurale che si dia regole democratiche di funzionamento, meccanismi di certificazione degli aderenti, per essere capace di realizzare il massimo coinvolgimento e la massima partecipazione del complesso di forze organizzate o meno che si pongono in alternativa alle larghe intese in Europa, saldamente collocati nel Gue ed in relazione con il progetto della Sinistra Europea, ed in Italia radicalmente alternativi al PD e al governo Renzi, capace di di radicarsi nel conflitto sociale che si è riaperto nel paese.
Le stesse elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna hanno registrato a livelli mai visti la crisi della politica derivante dalla distorsione maggioritaria e bipolare: un’enorme astensione come forma di reazione alla sostanziale omologazione delle politiche dei due poli che mettono in scena una contrapposizione che non riguarda l’essenza delle politiche neoliberiste e di austerità. In questo quadro la sinistra continua a riscontrare difficoltà: da questo punto di vista urge un’accelerazione del processo unitario nella chiarezza dell’autonomia politica e programmatica. Il risultato della lista L’Altra Emilia-Romagna indica, una volta di più, l’esistenza di uno spazio elettorale presente a sinistra e una domanda di alternativa al Partito Democratico su cui il processo unitario deve investire politicamente.
E’ questa la proposta che porteremo alla stessa assemblea del 17/18 gennaio della Lista Tsipras al cui successo lavoriamo, come invitiamo tutte le compagne ed i compagni ad aderire e partecipare ai comitati dell’Altra Europa.
Il nostro partito nella costruzione dell’alternativa al capitalismo in crisi
La ripresa delle lotte avviene a sei anni dall’inizio della crisi che è contemporaneamente una crisi strutturale del capitalismo globalizzato e una crisi sistemica dell’Europa di Maastricht. Da questa crisi non si uscirà rilanciando le politiche neoliberiste come tentano di fare le elites politiche ed economiche mondiali. Da questa crisi non si uscirà nemmeno con qualche aggiustamento o cercando di riprodurre un impossibile compromesso socialdemocratico. Questa crisi pone il problema dell’esaurirsi della spinta propulsiva del capitalismo e pone quindi la necessità di una risposta socialista, di un superamento della logica del profitto come motore della dinamica sociale.
Proprio la crisi pone quindi l’alternativa tra socialismo o barbarie e pone il tema dell’attualità del comunismo. Per questo riteniamo che il rilancio del Partito della Rifondazione Comunista rappresenti una necessità storica, un punto fondamentale per individuare la strada di uscita dalla crisi, di uscita dal capitalismo in crisi. Come riteniamo che un rinnovato progetto della rifondazione comunista possa essere il terreno di ricomposizione di tutte le comuniste e i comunisti che vogliono costruire la sinistra di alternativa e superare i rapporti di produzione capitalistici: una proposta che continueremo ad avanzare a tutti i compagni e le compagne interessate, un obiettivo che ci impegniamo a perseguire.
Il lavoro di costruzione di una sinistra unita antiliberista e di rafforzamento del Partito della Rifondazione Comunista sono quindi due facce della stessa medaglia, due processi tra loro intrecciati: è necessario dare al movimento un punto di riferimento a sinistra, è necessario costruire con la nostra iniziativa nel movimento uno sbocco in senso socialista al fallimento del capitale.

Rifondazione Comunista
Abbiamo quindi oggi la possibilità di vedere attuata la linea politica che il partito persegue da tempo: la costruzione di una sinistra unita antiliberista e il rafforzamento del Partito della Rifondazione Comunista sono quindi le due gambe su cui far marciare il nostro progetto politico. A tal fine è assolutamente necessario operare per rafforzare il partito e la sua capacità di intervento. Occorre rilanciare il lavoro di ricerca teorico, migliorare la definizione della nostra proposta politica, la formazione dei compagni e delle compagne, il nostro radicamento sociale, la capacità di dialogo e di internità nei movimenti. Non sono in discussione l’esistenza del partito, la sua autonomia organizzativa e di iniziativa politica, sociale e culturale. Anzi le ragioni che hanno portato alla nascita del Partito della Rifondazione Comunista 23 anni fa sono più valide che mai: occorre quindi lavorare nella direzione tracciata per operare il rilancio del partito e la partenza del processo unitario a sinistra.
Riteniamo quindi necessario rilanciare il lavoro del partito anche attraverso la convocazione di una conferenza di organizzazione che abbia come principale obiettivo una riforma del PRC come partito capace di radicarsi nelle lotte, di esprimere direzione politica nel conflitto, di riattivare la lotta per l’egemonia e la trasformazione del senso comune.
In questo quadro il CPN ritiene necessario che il partito tutto lavori per:
-aprire un confronto con tutte le forze sociali, politiche e sindacali impegnate in queste settimane contro il governo Renzi per dare continuità e far crescere l’opposizione (sciopero generale del 12 dicembre, sindacalismo di base, movimenti sociali )
-rilanciare con forza la nostra proposta di Piano per il lavoro da far vivere dentro le lotte come piattaforma di alternativa alle politiche neoliberiste;
– lavorare, in relazione alle prossime elezioni regionali, alla costruzione di liste unitarie di alternativa a candidati, schieramenti e programmi – comunque collocati- di orientamento neoliberista e che si pongano in continuità con le politiche del governo Renzi.
-sviluppare una campagna di controinformazione e solidarietà con la lotta del popolo Palestinese, per la fine della occupazione e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
-sviluppare una campagna di sostegno al popolo Kurdo, il quale vede nella resistenza di Kobane il suo simbolo;
-sviluppare una campagna di denuncia e informazione sull’operato degli USA teso a ricostruire la cortina di ferro ai confini dell’Ucraina;
In questo quadro ed al fine di rafforzare il partito il CPN decide di dar mandato alla Segreteria Nazionale di:
-completare lo svolgimento degli attivi regionali in tutto il partito per discutere della fase politica, delle nostre proposte, del rilancio del partito;
-organizzare attivi regionali delle lavoratrici e dei lavoratori;
-proseguire nella campagna del tesseramento 2015;
-organizzare il 31 gennaio un seminario sui temi dell’euro dando applicazione a quanto deciso dal Congresso nazionale;
-organizzare entro febbraio un convegno sul mutualismo e sulle pratiche sociali solidali
-convocare la Conferenza Nazionale di organizzazione il 28 e 29 marzo 2015.
Il Comitato Politico Nazionale ringrazia le centinaia di compagni e di compagne che hanno dato il loro contributo alla campagna di sottoscrizione per sostenere Dino Greco,gli altri giornalisti coinvolti e la Mrc, a fronte della sentenza negativa per l’attività giornalistica svolta a Liberazione; l’impegno e la solidarietà concretamente dimostrate testimoniano e confermano la qualità del nostro tessuto umano e politico e della necessità della sua piena valorizzazione politica.
La direzione nazionale saluta positivamente la scelta attuata dal Coordinamento nazionale allargato dei Giovan@ Comunist@ riunito il 7/12/2014 di avviare il percorso di convocazione della Conferenza nazionale nei primi mesi del 2015 reinserendo positivamente i Giovan@ Comunist@ all’interno della ripresa del conflitto sociale.

doc approvato nel CPN del 20\21 dicembre 2014

Le criticità del sottopasso di Pavona

da http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/
Continua lo sperpero di denaro pubblico
con il sottopasso di Via Pian Savelli
Quello che il Comune di Albano Laziale non dice ….

Per la campagna elettorale del 2003 il Sindaco Mattei annunciava l’inizio dei lavori per il sottopasso di Via Pian Savelli, per una spesa complessiva di euro 2.582.284,47 (di cui €1.842.794,92 per lavori e oneri sicurezza). L’opera è stata appaltata, ma non è mai stata realizzata. Il Tribunale di Velletri ha condannato il Comune di Albano Laziale al risarcimento del danno a favore dell’impresa appaltatrice (il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna) per l’importo di € 375.515,81. In sintesi, il Comune di Albano Laziale ha dilapidato circa 375.000 euro dei nostri soldi per organizzare la rielezione di Mattei nel 2003.

Perché l’opera non è stata realizzata nel 2003?
La risposta ci viene fornita dalla Corte dei Conti con la sentenza 644 del 2013 con la quale ha indagato per il danno derivato al Comune di Albano Laziale da gravi irregolarità nelle procedure di realizzazione dei lavori per il sottopasso ferroviario nella zona Pian Savelli.
La Corte dei Conti ha condannato al risarcimento di 40.000 euro per danno erariale sia il responsabile del procedimento Ing. Farro, “per aver disposto la consegna dei lavori, avvenuta tra l’altro sotto le riserve di legge nelle more della stipula del contratto, in attesa di una verifica del progetto che ne confermasse la realizzabilità, in carenza dell’attivazione delle procedure di esproprio e in assenza di autorizzazione alla bonifica da ordigni bellici; ulteriori responsabilità dello stesso si rilevano in relazione al ritardo con cui sono state successivamente avviate le procedure per superare i predetti impedimenti” sia il Direttore dei Lavori Ing. Scifoni “che non ha adeguatamente rilevato nel verbale di consegna parziale gli impedimenti alla realizzazione dell’opera e nel non avere, al permanere di tali impedimenti, ordinato la sospensione dei lavori.”  

 
Invitiamo tutti i cittadini a leggere la sentenza della Corte dei Conti sul sottopasso di Via Pian Savelli e a diffonderla:
http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/sentenze/2013/sentenza_644_2013_lazio.pdf.

Dopo 11 anni la storia si ripete e oggi il Sindaco Marini per la campagna elettorale 2015 ha annunciato di nuovo l’inizio dei lavori per il sottopasso di Via Pian Savelli (un'opera inutile e dannosa per il territorio). Magicamente i costi sono lievitati da 2,6 milioni di euro a 8,3 milioni di euro (anche su questo punto la Corte dei Conti dovrà sicuramente indagare).
 
L'unica soluzione seria per risolvere il problema dei passaggi a livello a Pavona è rappresentata dall'interramento della linea ferroviaria, come da progetto presentato dai comitati di Pavona. 

12/18/2014

Venerdì 19 dicembre 2014 mobilitazione contro i Ttip



In strada per l’educazione, il lavoro, il cibo

sano, la qualità ambientale e i diritti.

Il Partito della Rifondazione Comunista aderisce alla

giornata di mobilitazione europea contro il TTIP.

Fermiamo il TTIP per avere un’ Europa libera, ecologica, sociale e democratica, priva di ogni forma di austerità, così come era nel sogno di Altiero Spinelli.

L'austerità è sempre più brutale, ci porta in una spirale recessiva e impone regressioni sociali.
La maggior parte dei programmi nazionali di austerità non sono altro che l’applicazione delle raccomandazioni europee, fatte nel quadro del patto di stabilità, che anche il nostro governo ha approvato.

I leader nazionali ed europei continuano a sottoporre i popoli alla volontà degli azionisti e delle multinazionali.

L’ accordo di libero scambio, negoziato in segreto, riflette la volontà di imporre gli interessi delle multinazionali e la loro logica del profitto a scapito dei cittadini.

Contro tutte le forme di austerità, presenti ad ogni livello di governo, cittadini, lavoratori e studenti, occuperanno tutte le strade di Bruxelles in occasione dell’ European Council che si terrà il 19 e 20 dicembre prossimi.

Facciamo appello a tutte le organizzazioni e gli individui a fare del 19 dicembre 2014 una giornata di mobilitazione e convergenza delle lotte.

Scendiamo in piazza perché l'interesse pubblico non è quello delle multinazionali o delle lobby e che la democrazia non esiste senza il popolo perché, solo un’ Europa veramente democratica, può soddisfare i bisogni sociali della popolazione e garantire un futuro di prosperità per tutti.

Il Trattato Transatlantico: più austerità e meno democrazia

L'Europa siamo noi


12/14/2014

Distruggono le basi del sapere in Italia... e la chiamano "La Buona Scuola

Dopo lo sciopero generale che ha mostrato l'opposizione dei lavoratori alle politiche economiche di destra del governo Renzi, costruiamo l'opposizione alle riforme classiste e reazionarie che vorrebbe realizzare sulla pelle dei lavoratori della scuola e degli studenti. La SINISTRA in Italia esiste ma la forza delle sue idee è legata alla nostra capacità di partecipare in prima persona e alimentare la partecipazione alla costruzione di un'alternativa.
Martedì 16 dicembre, 
Sala Giunta - Palazzo Savelli, 
via della costituente 1 ore 17,30,
“Distruggono le basi del sapere in Italia... 
e la chiamano "La Buona Scuola”,
 
Intervengono: Vito Meloni, responsabile Nazionale PRC scuola
Renata Puleo, gruppo "NO INVALSI"
Alessandra Zeppieri, Assessore alla pubblica Istruzione del comune di Albano Laziale
sono stati invitate le organizzazioni sindacali FLC CGIL e COBAS e rappresentanti degli studenti
Coordina il dibattito
Marco Bizzoni, segretario PRC federazione "Castelli, Colleferro, Litoranea"




12/13/2014

Congresso straordinario del circolo di Genzano - 21 dicembre 2014

Il 21 dicembre 2014, a partire dalle ore 15.00, si terrà a Genzano di Roma il congresso straordinario del circolo cittadino.
Il congresso si svolgerà presso la Sala delle Grotte, in via Italo Belardi 81.
Il congresso avrà inizio alle ore 15.00; le votazioni per il rinnovo degli organismi dirigenti del circolo avranno inizio alle ore 18.00.
Sono invitate a portare i loro saluti ed ad intervenire le forze politiche della sinistra, quelle democratiche, le realtà associative e di movimento.
Sono consultabili il documento politico che sarà discusso al congresso (elaborato dalla segreteria federale) ed il regolamento del congresso straordinario.

Andrea Porru
Commissario - circolo "L. Longo" - Genzano di Roma
13 dicembre 2014

12/12/2014

SCIOPERO GENERALE del 12 dicembre


La manifestazione di Roma, indetta in occasione dello sciopero generale, ha visto la presenza del Partito della Rifondazione Comunista. La manifestazione, bella e partecipata oltre le aspettative dei stessi organizzatori, ha espresso una volontà di lotta di cui gli stessi dirigenti dei sindacati promotori presente non erano consapevoli. Studenti, società civile, migliaia di lavoratori e lavoratrici si sono ritrovati in piazza per esprimere la loro indignazione contro la libertà di licenziamento, le politiche di austerità, la devastazione delle istituzioni democratiche che sta perseguendo il governo Renzi. Lo sciopero generale segna la possibilità di una ripresa di quel conflitto sociale nella cui assenza si sono consumate le scelte più vergognose a partire dal “commissariamento” di Monti ad oggi.
La lotta paga, anche se ad oggi è solo il superamento di un senso di impotenza e di frustrazione. La lotta paga, perché permette che nasca la speranza di un cambiamento: La lotta paga, perché crea la coscienza della necessità di una risposta di classe a quella guerra, contro i lavoratori, che i padroni stanno vincendo grazie alle politiche di Renzi.
 
Marco Bizzoni
segretario PRC
federazione "CAstelli"

12/11/2014

PRC aderisce allo sciopero generale del 12

Il Partito della Rifondazione Comunista, federazione “Castelli, Colleferro, Litoranea”, il 12 dicembre sarà in piazza con il sindacato, contro un governo che parla di tutele per tutti i lavoratori, ma approva leggi in cui quelle tutele non sono rese oggettivamente esigibili da nessuno. Lo sciopero generale del 12 è il primo passo per avviare un processo di crescita del conflitto e di mobilitazione sociale, che fermi le politiche di destra, inique e fallimentari del governo Renzi.  “Ciò che il governo voleva effettivamente realizzare con l'approvazione dello Jobs Act - afferma Marco Bizzoni segretario della federazione PRC “Castelli” -  è lo smantellamento definitivo dell'articolo 18, cioè l'abbattimento di un simbolo che ancora consentiva in chi lavora di avere la speranza di potersi opporre ai soprusi dei padroni. Con l'approvazione del Jobs Act il governo ha realizzato un'innovazione regressiva, trasformando la precarietà lavorativa, da una condizione giovanile, a norma universale per tutti lavoratori.”
I lavoratori dei Castelli Romani e della valle del Sacco dovono sapere che la riforma del lavoro, contro i lavoratori, voluta da Renzi è stata approvata anche attraverso il voto positivo dei parlamentari locali: Bruno Astorre, Renzo Carella,  Ileana Piazzoni, e la colpevole assenza, su un voto così importante, di Filiberto Zaratti. Anche a causa loro subiranno l'introduzione del demansionamento, dei mini jobs, del contratto a “tutele crescenti” che non cresceranno mai, l'oppressione del videocontrollo sul lavoro e lo svuotamento dell'Articolo 18 di cui resta solo un guscio vuoto. Malgrado questi rappresentanti del popolo votino in Parlamento contro di noi, è necessario reagire al senso di impotenza che ciò comporta e uscire dalla solitudine. I problemi che ci attanagliano non sono solo nostri ma sono problemi collettivi. Generalizziamo e socializziamo l'appuntamento del 12, lavoratori, precari, disoccupati, pensionati, costruiamo tutti insieme le condizioni di una nuova stagione sociale che dica basta alle politiche di un governo che toglie salario, diritti e dignità ai lavoratori e, allo stesso tempo, rivendichiamo lavoro, stato sociale, investimenti pubblici su sanità, scuola, trasporti e  tutela del territorio. Invitiamo tutti a partecipare allo sciopero generale del 12 dicembre a Roma, per fermare le politiche di Renzi che stanno portando l'Italia al collasso.

12/08/2014

Non piegarsi alla sconfitta ma studiarla per tentare un nuovo assalto al cielo

Buona la due giorni di seminario di formazione politica che ha avuto come protagonista il compagno Dino Greco ad Anzio presso il Circolo Prc Che Guevara. Al corso hanno partecipato compagni e compagne di Anzio, Ardea, Latina, Albano. I seminari che sono l'inizio di un percorso di formazione intitolato Sapere è Potere, hanno riguardato nel primo giorno, l'anatomia dell'attuale unione europea, di come essa è frutto di una folle ideologia monetarista e liberista e di come ciò porti allo svuotamento delle istituzioni democratiche oltre che alla distruzione dei diritti sociali. Bisogna disobbedire ai trattati e ricostruire un Europa non più fondata sui parametri liberisti e monetaristi, ma che metta al centro il lavoro, l'ambiente, la cultura e i beni comuni attraverso un processo di ripubblicizzazione dei settori strategici, del credito e dei servizi sociali sia a livello nazionale che a livello europeo, costruendo una alleanza con i popoli mediterranei che ponga le condizioni per una Europa sociale dei diritti e non degli speculatori. L'euro così come è nato è disastroso, ma non basta il ritorno alla lira per i risolvere i problemi, la strategia è più articolata e il populismo di Grillo o di Salvini aggraverebbero la crisi anziché risolverla e farebbero aumentare l razzismo e la guerra tra poveri.
Il secondo giorno Dino Greco ci ha aiutato a riflettere sulla necessità della ricostruzione del soggetto della trasformazione sociale e della necessità del radicamento nel mondo del lavoro come condizione e obiettivo per la ricostruzione del partito comunista. La formazione è obbligatoria per i comunisti che devono agire nel mondo a partire da un'approccio scientifico della realtà che sappia commisurare la teoria alla prassi e modificare quest'ultima a partire dalle indicazioni e dalle risposte che la realtà fornisce alla teoria. Ricostruire l'insediamento sociale, costruire le lotte sociali e parallelamente ingaggiare la battaglia delle idee è la strada da seguire. I comunisti devono essere capaci nelle condizioni date di costruire le alleanze sociali e politiche necessarie e in questo senso va proseguita e rafforzata la costruzione di una sinistra plurale e antiliberista che ha nella lista Tsipras il suo nucleo ma che deve allargarsi e rafforzarsi. Sono da evitare il settarismo infantile che si chiude di fronte alle alleanze, e il moderatismo subalterno al pd. Compito dei comunisti è quello di unificare i movimenti immergendosi in essi e facendogli capire la necessità della battaglia antiliberista e anticapitalista come condizione per la vittoria nelle loro stesse vertenze. Le sconfitte della storia sono da studiare per ricostruire una politica di trasformazione sociale all'altezza del capitalismo globalizzato che apparentemente non conosce avversari ma che è i crisi verticale. Il percorso verso il comunismo non può essere facile per questo proprio nei momenti di difficoltà bisogna raddoppiare gli sforzi e non piegare la testa alla ideologia che ci vuole vecchi e residuali e che è frutto della vittoria del capitale sulle classi subalterne.
Presto pubblicheremo dei resoconti più esaurienti e delle immagini e dei video di questa iniziativa e avremo modo di organizzare altre occasioni di formazione e di crescita politica e culturale. Come diceva Lenin nel fuoco della guerra civile in Russia: i comunisti devono innanzi tutto studiare, studiare, studiare!
Prc Anzio

12/03/2014

SAPERE è POTERE, Anzio 6 e 7 dicembre Seminario di Formazione Politico-Culturale


Suggerimenti Bibliografici per approfondire i temi del corso:

Come (e perché) lideologia monetarista e lausterity stanno distruggendo lEuropa

Paolo Ferrero: Pigs! La crisi spiegata a tutti, Derive Approdi
Alexis Tsipras: LEuropa è in Guerra, Internet
Emiliano Brancaccio: Vi spiego come uscire dallEuro da sinistra, intervista ad Alessandro DAmato Internet
Emiliano Brancaccio, Nadia Gabellini: : Uscire o no dallEuro, Economia e Politica, 19-5-2014
Ignacio Ramonet: Il trattato di libero scambio Usa-Ue, democraziakmzero.org
Luciano Canfora: E lEuropa che ce lo chiede. Falso!, Laterza
Federico Rampini: Non ci possiamo più permettere uno stato sociale. Falso!, Laterza
Wim Dierckxsens: Come salvare I popoli e non i banchieri, Fondazione Guido Piccini
Vari autori: LUcraina tra noi e Putin, Limes, 4 aprile 2014 
Paolo Ferrero: La truffa del debito, DeriveApprodi

Attualità della Rifondazione comunista
 
K. Marx, F.Engels: Manifesto del Partito comunista, Editori Riuniti
Paolo Favilli: In direzione ostinata e contraria, Derive Approdi
Lucio Magri: Il sarto di Ulm, Il Saggiatore
Chiara Valentini: Enrico Berlinguer, Feltrinelli
Guido Liguori: Berlinguer rivoluzionario, Carocci
A cura di Paolo Ciofi, Guido Liguori: Berlinguer, unaltra idea del mondo
 
INFO Per partecipare 34996800579

11/30/2014

L'Altra Sinistra? Si può fare.

Con l'iniziativa di piazza Farnese del 29\11\14 si avvia il processo per riconsegnare alla sinistra italiana uno strumento di azione elettorale autonoma, utile ad affrontare la nostra epoca di leggi elettorali maggioritarie, orientate esclusivamente alla governabilità e impermeabili alla rappresentanza.
 Il10\11 gennaio si svolgerà l'assemblea per sancire l'avvio della costruzione di un soggetto della sinistra   antiliberista.

"con questa iniziativa, afferma Marco Bizzoni segretario della federazione PRC Castelli, si riattiva un percorso di riunificazione della sinistra diffusa, politica e sociale che, riunificando le lotte contro la devastazione del territorio, la tutela della salute ed il diritto al lavoro, possa portare a rompere la barriera infrangibile eretta contro i lavoratori con le leggi elettorali ipermaggioritarie che hanno marginalizzato la centralità del Parlamento."

La federazione "Castelli" del PRC è presente con la sua delegazione, della cui consistenza ringraziamo tutti i circoli ma in particolare quelli di Anzio, Lanuvio ed Albano.

Una Buona Piazza, Una Buona Giornata, Una Buona Sorpresa. Alla fine degli interventi scopriamo che tra gli oratori sul palco si trova anche la nostra conterranea Elena Mazzoni per il comitato contro i TTIP contro cui bisogna far crescere l'opposizione.

Stop TTIP Albano-Cecchina-Pavona
 https://www.facebook.com/StopTTIP.Albano?fref=ts

11/23/2014

LA RIVOLUZIONE COMINCIA DA (i) GIOVANI" comunisti del XXI secolo
























































































































Ardea, Lunedì 1 dicembre alle ore 19,30
Risto Pizza Bistrot, Via Ticino, 41 - Tor San Lorenzo
incontro di dibattito per parlare e ascoltarci tra noi. La rivoluzione da sempre affascina le menti piu' vivaci, ma occorre comprendere le metodiche e le forme, consapevoli del grande mutamento sociale e culturale che avviene nel nostro paese, senza paura ma con lucido realismo. Il ruolo dei comunisti oggi, i punti di forza, le sue debolezze, la sua trasformazione, una storia di lotte e cadute, ma che non smette di essere necessaria.

Saranno nostri ospiti:
Marco Bizzoni segr. fed. Castelli PRC
Loredana Fraleone CPN del PRC.

11/18/2014

Valle del Sacco, Il PRC sostiene la CAMPAGNA RIFIUTIAMOCI

manifesto4 per sitoCAMPAGNA RIFIUTIAMOCI
PARTE L’AUTUNNO CALDO NELLA VALLE DEL SACCO
Continuano le attività della “Campagna Rifiutiamoci” che in questi mesi ha visto associazioni,comitati, movimenti, forze politiche e singoli cittadini della Valle del Sacco impegnati per la salvaguardia del territorio, dell’ambiente e della salute: al centro della campagna c’è la forte opposizione all’attuale gestione del ciclo dei rifiuti, obsoleta e responsabile della grave emergenza ambientale e sanitaria.
In molti comuni della zona dove Lazio Ambiente gestisce i rifiuti, le percentuali di raccolta differenziata raggiungono livelli irrisori mentre quelle elevate si possono leggere soltanto negli studi epidemiologici e nei rapporti sanitari, come lo studio Eras e Sentieri.
A Colleferro, nell’ultimo periodo, la campagna ha promosso la proposta di Referendum avanzata dall’opposizione consiliare sul progetto TMB, iniziativa che fino ad ora ha raccolto circa 2.000 firme. Nell’ambito della stessa campagna, inizia ora un periodo di mobilitazione a Colleferro e nei paesi limitrofi mossi dalla volontà di essere inseriti nei processi decisionali riguardanti la salute della comunità.
Dichiarano gli attivisti -Non ci accontentiamo di annunci, dichiarazioni sui giornali o promesse di cambiamento ma  esigiamo una vera svolta sostenibile che finalmente possa rendere giustizia alla popolazione di un territorio vittima di crimini ambientali che hanno compromesso terra, aria e salute. Una svolta che non abbia più niente a che fare con le scelte scellerate dettate da chi per anni è stato complice, colpevole e responsabile di questa criminosa ed insalubre gestione dei rifiuti. Pretendiamo da parte delle istituzioni provvedimenti che portino ad un miglioramento della situazione ambientale e di quella sanitaria della nostra zona specialmente alla luce della precaria condizione delle Asl e degli ospedali dei nostri comuni. Faremo sentire la nostra voce e la nostra presenza nelle strade e manifesteremo le nostre ragioni in un corteo a Colleferro il 29 novembre. Il progetto di TMB, voluto dalla Regione Lazio, da Lazio Ambiente S.p.A. e dal Comune di Colleferro, rappresenta una scelta presa dall’alto che non ci rappresenta e che non consentirà di attivare un ciclo virtuoso dei rifiuti.
Le forze ambientaliste e sociali non possono accettare l’impianto TMB a Colleferro perché la sua costruzione significa praticamente mantenere attivi  due vecchi inceneritori e la discarica di colle Fagiolara.
Per questo pretendiamo un cambiamento radicale di rotta, che vada verso un sistema economico “circolare”  a sostegno di una crescita sostenibile e di una gestione virtuosa dei rifiuti, come ribadito dall’Unione europea, nei programmi Rifiuti Zero nel 2020.
Chiediamo come priorità l’avvio immediato di una campagna di informazione ambientale sulle modalità, i benefici ed i vantaggi della raccolta differenziata, l’attivazione del porta a porta e l’adozione di strumenti efficaci da attuare sul territorio come il compostaggio di comunità e la tariffa puntuale.
Il 29 novembre si avvicina : vi aspettiamo in via Carpinetana sud sotto la sede di Lazio Ambiente S.p.A., parcheggio della Biblioteca Comunale di Colleferro.
Il corteo partirà alle ore 14.
PARTECIPIAMO NUMEROSI!

da:  http://rifiutiamoci2014.wordpress.com/

11/16/2014

Una nuova generazione inizia a lottare per garantire diritti per tutti!


Non c'è "buona scuola" senza il coinvolgimento degli studenti.
Non c'è futuro senza partecipazione dei giovani.
Non c'è speranza, cultura, futuro se passano le proposte legislative del governo su scuola e lavoro.