circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

12/30/2009

ACQUA BENE PUBBLICO

ORDINE DEL GIORNO

IL COMUNE di LANUVIO PREMESSO CHE:
1.L'acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità
dipende il futuro degli esseri viventi.
2.L'acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell'umanità, il bene comune
universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti;
3.Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno,
bensì bene condiviso equamente da tutti, l'accesso all'acqua deve essere garantito a
tutti come un servizio pubblico;
4.L'accesso all'acqua, già alla luce dell'attuale nuovo quadro legislativo, e sempre più in
prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e
rispetto per l'ambiente, rappresenta:
a. una causa scatenante di tensione e conflitti all'interno della comunità
internazionale;
b. una vera emergenza democratica e un terreno obbligato per autentici percorsi di
pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale.
SOTTOLINEATO CHE:
Su questa base condivide e aderisce alla proposta di legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la rìpubblicizzazione del servizio idrico", e quindi ritiene necessario che il Parlamento proceda celermerite alla sua discussione e approvazione.
a
IL CONSIGLIO COMUNALE di LANUVIO S'IMPEGNA A:
5.riconoscere anche ne! proprio Statuto Comunale il Diritto umano all'acqua, ossia
l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status
dell'acqua come bene comune pubblico:
6.riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale che la gestione del servizio idrico
integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio
pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a
tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs n.
267/2000;
7.di demandare alla 3a Commissione Consiliare lo specifico compito di
integrare/modificare lo Statuto secondo le indicazioni sopra specificate e, alla
conclusione dei lavori, sottoporrà all'approvazione nei successivi Consigli Comunali;
8.di demandare altresì alla stessa Commissione, anche su sollecitazione dei vari O.d.G.
dei Gruppi Consiliari, di verificare lo stato di erogazione del Servizio Idrico e
sull'applicazione della Convenzione sottoscritta da parte di ACEA ATO2;
promuovere nel proprio territorio una Cultura di tutela della risorsa idrica e di iniziativa'
per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:
e. informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
d. contrasto al crescente uso delle acque minerali e promuovere l'uso dell'acqua
dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle
mense scolastiche;
e. promozione di una -campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio
Idrico, con incentivazione dell'uso dei riduttori di flusso, nonché studi per
l'introduzione dell'impianto idrico duale:
f. promozione, attraverso l'informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della
riduzione dei consumi in eccesso;
g. informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell'acqua con pubblicazione
delle analisi chimiche e biologiche in ogni quartiere e contrada;
h. promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico
Integrato nel territorio di propria pertinenza.
6. sottoporre all'Assemblea dell'Ambito Territoriale Ottimale l'approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
a. sensibilizzazione all'importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso
attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa
tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno;
b. propone inoltre di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per
interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici
attraverso la cooperaziorie internazionale.
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTA la proposta di deliberazione posta all'ordine dei giorno; UDITA l'esposizione del relatore e la conseguente discussione;
DELIBERA
DI APPROVARE, i! testo dell'ordine eia! giorno come da proposta presentata nella parte narrativa e propositiva che si intende qui di seguito integralmente trascritta e di trasmettere il presente provvedimento all'A.T.O. 2 e a tutti i Sindaci del suo ambito.

Circolo di Lanuvio

12/27/2009

Vittoria di popolo

Dal 1° dicembre la Tributi Italia Spa (madre della San Giorgio nonché Nettuno Servizi) non può più incassare i tributi per conto di comuni e province. La decisione di radiarla dall’Albo dei gestori è stata presa dalla Commissione della Direzione Federalismo Fiscale del Ministero dell’Economia.

La motivazione è importante, perché sottolinea il fatto che una società privata non farà mai gli interessi della collettività ma piuttosto della azienda stessa. Infatti in un passo della decisione si dice testualmente “…si è resa necessaria, a seguito degli accertati mancati riversamenti nelle casse di una pluralità di Comuni delle riscossioni operate per conto degli enti dalla stessa società ed ammontanti a circa 89 milioni di euro…”.

Tra i Comuni creditori c’è anche Nettuno il quale dovrà ricevere oltre 3 milioni di Euro!!!!


Questo è l’ultimo atto di una battaglia condotta dal PRC e dai cittadini di Nettuno nata da una decisione comunale (PRC unico contrario alle votazioni) per privatizzare la riscossione dei tributi a favore della Nettuno Servizi. Dopo i molti anni di battaglie finalmente si è passati prima alla liquidazione della Spa, e ora alla madre, Tributi Italia Spa.

Questo a riprova che il Partito della Rifondazione Comunista di Nettuno, da sempre contraria alle privatizzazioni e da sempre in prima linea nel combattere le associazioni a delinquere, aveva ragione a denunciare la truffa che questa Spa (con la copertura di noti politici delle vecchie giunte comunali) attuava sulle spalle dei cittadini nettunesi; ciò a conferma che le molteplici assemblee pubbliche, la raccolta delle firme e le manifestazioni fatte insieme a molte associazioni, ad alcuni partiti politici e a tantissimi cittadini non sono state vane e lo sforzo della collettività e della partecipazione popolare sono stati determinanti. La lotta paga!!

Ma i fautori delle “privatizzazioni” non si arrendono, non ultima la totale privatizzazione dell’acqua!!

Con il decreto-legge 135/09, Art. 15, convertito in Legge, il Governo regala l’acqua ai privati per consegnarla agli interessi delle multinazionali (e di molti “mafiosi”) per farne un nuovo business. Stiamo parlando anche di ACQUALATINA che ha le stesse caratteristiche della Nettuno Servizi:gestione trentennale con forti penali in caso di rescissione del contratto, dirigenti con stipendi faraonici, continuo indebitamento nei bilanci, trattengono gli utili e ci lasciano i debiti con servizi sempre più scadenti.

L’acqua come l’aria è un bene di tutti, come può essere lasciata in mano a poche persone

che hanno tutto l’interesse di monetizzare la distribuzione?

Chiediamo al Comune, a tutti i cittadini, alle forze democratiche e associazionistiche di condividere questa battaglia di civiltà.

Fermiamoli! Fermiamo ACQUALATINA!

Circolo A. Gramsci Nettuno

12/19/2009

Incontro interfederale Su Nucleare, Ambiente e sanità

Leggi il report dell'incontro al seguente link:


http://marcobizzoni.altervista.org/incontro_interfederale_anzio_151209.doc
(il report è stato redatto da Paolo Carboni)

Ascolta la riunione al seguente Link:

http://marcobizzoni.altervista.org/Interfederale-Anzio_16_12_09.mp3
(la traccia audio è stata registrata ed elaborata da Simone Donnini)

Festa del tesseramento


L'11 dicembre si è svolta la festa del tesseramento della federazione Castelli.
La discussione, alla presenza del segretario della federazione Danilo Marra e del compagno Gianluca Schiavon della Direzione Nazionale, ha affrontato i problemi del nostro partito le prospettive politiche che si aprono con la costituzione della sinistra.
La serata è poi proseguita con una cena sociale.

12/08/2009

5 dicembre 2009: Federazione della Sinistra, si parte.

Al teatro Brancaccio di Roma, nasce ufficialmente il progetto federale della Sinistra italiana che parte dai Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà. Un punto di partenza non un perimetro delimitato di forze in campo. La Federazione di partiti, associazioni e forze politiche che vuole colmare l’urgente vuoto di opposizione nel nostro Paese. Di seguito l’introduzione di Cesare Salvi e gli interventi di Gian Paolo Patta, Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero.

Introduzione di Cesare Salvi, Presidente Socialismo 2000
http://www.pdcitv.it/video/2567/Federazione-della-Sinistra-si-parte-Cesare-Salvi

Intervento di Gian Paolo Patta, Presidente Lavoro e Solidarietàhttp://www.pdcitv.it/video/2566/Federazione-della-Sinistra-si-parte-Giampaolo-Patta

Intervento di Oliviero Diliberto, Segretario nazionale PdCIhttp://www.pdcitv.it/video/2563/Federazione-della-Sinistra-si-parte-Oliviero-Diliberto

Conclusioni di Paolo Ferrero, Segretario nazionale PRC-SEhttp://www.pdcitv.it/video/2565/Federazione-della-Sinistra-si-parte-Paolo-Ferrero

12/02/2009

Cara compagna, caro compagn

il nostro Partito arriva da un periodo molto travagliato: sconfitte elettorali, scissioni, e da un oscuramento dell’informazione che ci ha quasi fatto sparire dai mass media.
In quest’ultimo anno abbiamo lavorato a ricostruire il partito. Per la prima volta dopo tanti anni siamo riusciti a darci una gestione interna unitaria, in cui tutte le aree del partito collaborano, mentre parallelamente stiamo ricostruendo l’intervento politico esterno.
Lo abbiamo fatto in questi mesi ricostruendo il lavoro sociale del partito: a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nelle lotte per la difesa del posto di lavoro, nel movimento dei precari, nelle battaglie ambientali e per l’acqua pubblica, con l’impegno nel terremoto e con la raccolta di firme per il referendum contro il lodo Alfano.
Lo abbiamo fatto costruendo dal basso il partito sociale, nelle mille forme di aggregazione e di solidarietà vertenziale a cui abbiamo dato vita sui territori.
Lo facciamo oggi con l’impegno concreto nella costruzione della Federazione della Sinistra, un processo unitario che partirà ufficialmente il 5 dicembre a Roma. Vogliamo mettere fine a troppi anni in cui i comunisti e la sinistra di alternativa si sono continuamente divisi, facendoci perdere ogni credibilità. Vogliamo ripartire unendo le forze, per ridare credibilità alla costruzione di un polo politico di alternativa, dove far vivere il progetto della rifondazione comunista. Una proposta unitaria che chiudendo la stagione delle continue divisioni, ridia una speranza alla nostra gente.
Per fare tutto questo abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno di rivitalizzare Rifondazione Comunista e di renderla più forte. Non si tratta di un fatto testimoniale. La crisi capitalistica ha riaperto i giochi e oggi concretamente ci troviamo di fronte al rischio di una svolta a destra, di cui il berlusconismo è l’espressione peggiore, fatta di ingiustizie e di guerra tra poveri: una vera e propria crisi di civiltà in cui tutti guardano al futuro con paura, in cui i giovani sono immersi in una precarietà senza confini che toglie ogni speranza. Noi lavoriamo per una uscita da sinistra dalla crisi, basata su maggior giustizia sociale, sull’allargamento della democrazia e su una riconversione sociale ed ambientale dell’economia. Per costruire l’alternativa abbiamo bisogno di più lotte ma anche di un Partito della Rifondazione Comunista e di una Federazione della Sinistra più forte.
Per questo ti scrivo. Non è oggi il tempo di stare a guardare, è il tempo di dare una mano per ricostruire una sinistra degna di questo nome e una presenza dei comunisti forte e autorevole. Per questo ti propongo di iscriverti o re-iscriverti a Rifondazione; per ricostruire quel partito che ci ha fatto sperare e disperare ma di cui
c’è, oggi più che mai, bisogno.
Un caro saluto,

Paolo Ferrero
Segretario nazionale PRC-Se

11/28/2009

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA: Elezioni, andremo con nostre liste

Dichiarazione di Gianluigi Pegolo (Prc-Se), Pino Sgobio (Pdci), Giovanni Vigilante (Socialismo 2000), Fulvio Perini (Lavoro-Solidarietà)

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA D\

La Federazione della sinistra, promossa dal Partito della Rifondazione comunista, dal Partito dei Comunisti Italiani, da Socialismo 2000 e da Lavoro e solidarietà, presenterà liste proprie in tutte le regioni chiamate al voto, con il proprio simbolo. La Federazione intende avviare un percorso di confronto con le altre forze del centro-sinistra, nell’auspicio di raggiungere intese organiche o circoscritte, al fine di dare alle regioni governi progressisti in grado di rispondere alle esigenze sociali, battere le destre e rafforzare la tenuta democratica. Se non ve ne saranno le condizioni sceglierà una collocazione autonoma, costituendo poli alternativi. Il confronto e le eventuali alleanze saranno fondati su due discriminanti: 1) Il profilo etico, con la scelta, in primo luogo, di un personale politico non compromesso con pratiche illecite, che si faccia garante di un processo di risanamento della vita pubblica; 2)I contenuti programmatici, ad iniziare da un massiccio intervento contro gli effetti della crisi, a difesa dell’occupazione, per il superamento del precariato e a sostegno del reddito dei licenziati e dei non occupati. Ulteriori elementi caratterizzanti dovranno essere la difesa del welfare, a partire dalla sanità pubblica, la valorizzazione del diritto allo studio e il contrasto alle privatizzazioni dei servizi pubblici locali, rivendicando il carattere di bene comune dell’acqua e la necessità di perseguirne la ripubblicizzazione. La tutela e la valorizzazione dell’ambiente dovrà esplicarsi attraverso un netto rifiuto alle centrali nucleari, incentivando la raccolta differenziata anziché l’incenerimento dei rifiuti, promuovendo il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. La Federazione della sinistra aprirà un confronto con le forze di movimento impegnate sui temi democratici, sociali ed ambientali e darà massima apertura alle proprie liste al fine di consentire una rappresentanza forte, ricca e plurale alle istanze sociali e politiche che convergano sui contenuti richiamati. L’eventuale partecipazione di esponenti della Federazione alle primarie è subordinata alla stipula di accordi politico/programmatici con le altre forze della coalizione, in assenza dei quali è esclusa la partecipazione.

11/21/2009

Convocazione Comitato Politico Federale


GIOVEDi' 26 novembre 2009, Comitato Politico Federale della federazione “Castelli” presso la sede di Genzano di Roma alle ore 19,00

o.d.g:
1) PROPOSTA DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA;
2) MANIFESTAZIONE DEL 5 DICEMBRE;
3) VERIE ED EVENTUALI.

Nell'occasione dell'incontro si dovranno consegnare i cedolini delle tessere fatte.

I lavori avranno termine alle ore 23,00.

11/13/2009

SOLO DA SINISTRA SI ESCE DALLA CRISI

ASSEMBLEA REGIONALE – 7 NOVEMBRE 2009 – ALPHEUS ROMA

REPORT

L’assemblea regionale del Lazio, convocata il 7 novembre scorso dalle forze
politiche della nascente Federazione della sinistra di alternativa, si è aperta con la
relazione introduttiva della compagna Loredana Fraleone, segretaria regionale di
Rifondazione comunista. I promotori dell’iniziativa hanno ringraziato i partecipanti
per le numerose adesioni delle forze sindacali e sociali, visto che i posti a sedere nella
sala dell’Alpheus non risultavano sufficienti. Presenti anche gli esponenti politici in
rappresentanza di tutti i partiti del centro sinistra.
Loredana Fraleone ha voluto subito sottolineare che l’assemblea aveva come
obiettivo una riflessione a più voci sulle condizioni attuali della regione Lazio, ad
iniziare dai problemi più gravi e tuttora irrisolti. Solo attraverso l’ascolto di chi vive
sulla propria pelle il dramma della crisi è possibile tracciare una via d’uscita: non a
caso “Solo da sinistra si esce dalla crisi” era il titolo dell’iniziativa. Innanzitutto,
però, moralizzazione e trasparenza nella gestione della cosa pubblica, ponendo fine
ad un uso distorto delle Istituzioni, le quali sono preposte a rispondere ai bisogni
collettivi e non agli interessi di chi detiene il potere, svilendo in tal modo la politica e
gli stessi elettori. E poi le difficoltà in cui versano le decine di migliaia di disoccupati,
cassintegrati (la più recente rilevazione ne ha contati 100.000 solo nel Lazio) e tanti
precari con il contratto in scadenza che potrebbero vederlo non più rinnovato. E’ una
vera e propria emergenza per la quale non bastano gli ammortizzatori sociali ordinari
o in deroga. Serve un intervento pubblico forte che delinei un modello di sviluppo
innovativo, basato sulla valorizzazione delle risorse di ciascun territorio. La Regione
Lazio deve porre al centro la difesa dell’ambiente come valore in grado di creare
benessere e opportunità di lavoro. Ciò non è invece avvenuto in questi ultimi anni,
nonostante gli impegni assunti dal centro sinistra nel 2005 con gli elettori. Le
esigenze di ridurre le emissioni inquinanti nel rispetto del protocollo di Kyoto non
hanno trovato rispondenza negli atti della regione: dopo la centrale a carbone di
Civitavecchia, la turbogas di Aprilia, e poi ancora il raddoppio degli inceneritori di
Malagrotta, Colleferro e San Vittore, per non parlare del quarto inceneritore ad
Albano. Non è questo il modo di tutelare l’ambiente, come anche la salute dei
cittadini laziali. Serve una moratoria per gli inceneritori e puntare con decisione sulla
raccolta differenziata, sul riciclaggio dei rifiuti per creare benessere e posti di lavoro,
sull’esempio delle più avanzate esperienze europee.
La sanità regionale, gli scandali, il debito, il settore più rilevante nella politica
regionale richiede con urgenza un’assunzione di responsabilità da parte di chi è
chiamato a gestire il servizio. Vanno azzerati gli sprechi, vanno potenziati gli
ospedali pubblici e ridotti i presidi privati convenzionati perché è statisticamente
accertato che il debito delle regioni è più elevato laddove più alta è la quota assegnata
al privato. Il Lazio è in testa alla classifica italiana sia per il debito che per le
convenzioni con i privati. E’ necessaria una riorganizzazione complessiva del sistema
che preveda innanzitutto la reinternalizzazione/stabilizzazione del personale.
L’esternalizzazione dei servizi ha comportato l’aumento dei costi per la Regione e un
peggioramento delle tutele dei lavoratori (infermieri, ausiliari, mense, trasporto
malati, etc.).
Il primo intervento dopo la relazione introduttiva è quello di Alessandra Carnicella,
rappresentante dei lavoratori in lotta dell’Eutelia, la quale suscita il caloroso applauso
della platea ancor prima di iniziare a parlare. Racconta ciò che sta avvenendo nella
sua azienda, un’azienda florida, i cui dirigenti decidono di speculare sulla vita di
migliaia di dipendenti, licenziandoli. I lavoratori reagiscono occupando la sede:
chiedono la nazionalizzazione dell’impresa, visto che l’80% delle commesse
provengono dalle istituzioni pubbliche.
Alla fine saranno una ventina gli interventi, distribuiti tra i rappresentanti di
movimento (Comitato Valle del Sacco, per il Diritto all’abitare), associazioni (Non
bruciamoci il futuro, Unione Inquilini, CALMA, Libera) sindacati (CGIL, RdB) e
partiti (Pd, Idv, SeL, Verdi). Ha riscosso apprezzamenti anche il presidente della
provincia di Viterbo, Mazzoli, probabile futuro segretario regionale del Partito
democratico. Mazzoli ha ricordato che nella sua provincia non verrà realizzato alcun
inceneritore, che la gestione del servizio idrico è interamente in mano pubblica. E
dice che il viterbese risulta essere il territorio ove più di ogni altra provincia laziale
cresce la popolazione migrante e dove non cresce invece il numero dei reati, a
dimostrazione del fatto che la criminalità non dipende dalla presenza degli immigrati
ma dal livello di benessere che il territorio distribuisce. Viterbo è una provincia
solidale e accogliente dice orgoglioso Mazzoli, come a indicare che non sarebbe male
riprodurre i medesimi risultati su scala regionale.
L’assemblea è stata utile a porre in risalto le problematiche della regione e ad
indicare le possibili soluzioni. Il Lazio ha bisogno di un progetto politico serio, utile
ai cittadini. Il partito della Rifondazione Comunista, assieme alle altre forze della
Federazione della sinistra, non vuole sottrarsi al confronto: così come avvenuto
sabato scorso avanzerà delle proposte, proposte valide, costruite con l’apporto di
movimenti e associazioni, lavoratori, ed a queste non si derogherà.
A cura di Marcello Notarfonso

10/28/2009

Di Pietro e Ferrero: proviamo tutti insieme a costruire un'opposizione





Idv e Prc: in piazza il 5 dicembre
In piazza, tutti insieme, il 5 dicembre prossimo contro la politica del Governo e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio. È la richiesta che Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero rivolgono alle forze dell’opposizione. Una richiesta annunciata all’indomani delle primarie che hanno portato alla guida del Pd Pierluigi Bersani a cui, sottolinea il leader dell’Italia dei Valori, in una conferenza stampa, «rivolgiamo una domanda a cuore aperto: partecipa anche tu perchè come per le primarie del Pd possa succedere il 5 dicembre, in una nuova ritrovata resistenza che dia una spallata» ad un governo che, sottolinea Di Pietro, continua ad esserci e ad avere una maggioranza in Parlamento «grazie ad una grande truffa politico mediatica», cioè «illudere i cittadini con promesse e propositi che non c’è intenzione di portare avanti».

«La crisi economica sta determinando una sofferenza sociale sempre maggiore» sottolinea l’appello sottoscritto dal leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, e da Paolo Ferrero, come esponente del coordinamento della Federazione della sinistra alternativa. «L’aumento della precarietà, la perdita di posti di lavoro, salari e pensioni con cui si fatica ad arrivare a fine mese sono il panorama comune a tutto il Paese» si legge ancora nel documento dove si chiedono le dimissioni di Berlusconi «anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio». La crisi «ha picchiato duro - ha sottolineato Ferrero - il Governo Berlusconi non ha fatto nulla per uscirne. Si è occupato dei suoi fatti e delle banche. Per noi fondamentali sono i bilanci delle famiglie , i lavoratori licenziati».
E ancora: questo appello a manifestare insieme è «l’appello di chi pensa che l’opposizione non possa andare avanti così. Noi diciamo svegliatevi e proponiamo a tutti una sola iniziativa» peraltro «emersa sui blog, dal basso» e che «penso vada raccolta», ha aggiunto. L’Italia dei Valori «vuole promuovere questa iniziativa comune, oggi, dell’opposizione e mi auguro , domani, dell’alternativa» all’attuale maggioranza, ha anche detto Di Pietro. «Siamo impegnati a costruire un’opposizione di massa per ripristinare la democrazia nel Paese - scrivono Di Pietro e Ferrero nel loro appello - e nei luoghi di lavoro e che obblighi il Governo a cambiare la politica economica e sociale».

Appello dei leader dell'Idv e del Prc. Con una richiesta a Bersani:
"Vieni anche tu. Svegliamoci e ripartiamo con una fase nuova"

Di Pietro e Ferrero il 5 dicembre
al 'No Berlusconi Day' di Facebook

La manifestazione è stata indetta dal gruppo omonimo il 9 ottobre

Di Pietro e Ferrero il 5 dicembre al 'No Berlusconi Day' di Facebook

ROMA - In piazza, tutti insieme, il 5 dicembre prossimo contro la politica del governo e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio. E' l'appello di Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero, che chiedono a tutte le forze dell'opposizione di partecipare al 'No Berlusconi Day', indetto da un gruppo omonimo, che il 9 ottobre ha aperto un sito su Facebook.

L'adesione di Di Pietro e Ferrero viene annunciata all'indomani delle primarie che hanno portato alla guida del Pd Pierluigi Bersani al quale, sottolinea il leader dell'Italia dei Valori, in una conferenza stampa, "rivolgiamo una domanda a cuore aperto: partecipa anche tu".

"Non chiediamo a nessuno di accodarsi e non abbiamo aspettato le primarie - precisa Ferrero - crediamo che questa sia un'opportunità per le opposizioni di ritrovarsi insieme, il nostro quindi è un invito al Pd a cogliere questa occasione. Non credo che i tre milioni di elettori abbiano votato alle primarie solo per scegliere il segretario, c'è voglia di partecipazione, perciò proviamo insieme a costruire un'opposizione. Svegliamoci e ripartiamo con una fase nuova".

Di Pietro attacca duramente il premier: "E' al governo solo grazie a una truffa mediatica" e il suo governo sta attuando azioni "tipiche di un regime, il solo modo democratico per fermarlo è informare i cittadini. Condivido il compagno Ferrero: serve più opposizione". Questa manifestazione, spiega ancora il leader dell'Idv, "non è nè di destra nè di sinistra, è un'iniziativa di persone per bene che hanno a cuore le sorti del paese".

"Chiediamo le dimissioni di Berlusconi - conclude l'appello sottoscritto dai due leader - anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio

10/20/2009

Convocazione comitato politico federale


SABATO 24 ottobre 2009, Comitato Politico Federale della federazione “Castelli” presso la sede di Genzano di Roma alle ore 16,30.

o.d.g:
1) verso la costruzione della federazione della sinistra d'alternativa;
2) organizzazione del lavoro per le amministrative 2010;
3) varie ed eventuali.

Nell'occasione dell'incontro si dovranno consegnare i cedolini delle tessere fatte.

I lavori avranno termine alle ore 20,00.

TREMONTI FACCIA UN DECRETO PER BLOCCARE I LICENZIAMENTI.

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se.
Il ministro Tremonti tesse l'elogio del "posto fisso", ma fa più ridere che piangere. Come sempre, infatti, Tremonti predica bene e razzola male. Nella Finanziaria che ha da poco varato a nome di tutto il governo Berlusconi non c'è nulla per lavoratori e pensionati, né tantomeno per precari e disoccupati. Per quanto riguarda questi ultimi, nel migliore dei casi vengono ignorati - da questo governo - e nel peggiore, come per quanto riguarda i precari della scuola, espulsi con un tratto di penna dal ciclo produttivo grazie all'opera della ministra Gelmini, per non dire della mancata stabilizzazione dei precari nella Pa, che non è stata minimamente fatta, e delle stesse risorse per i contratti del pubblico impiego, che mancano clamorosamente all'appello e per tutto l'arco del prossimo triennio. Tremonti, insomma, fa le solite chiacchiere, quando non scopre l'acqua calda, dicendo che "la stabilità delle famiglie si fonda sull'impiego stabile". Se Tremonti vuole davvero fare qualcosa, vari immediatamente una norma ad hoc per il blocco dei licenziamenti nel settore pubblico come nel settore privato, dove sono ormai migliaia i lavoratori che, a causa di una crisi economica profonda che il governo Berlusconi non si sogna neanche lontanamente di affrontare, vengono licenziati.

10/19/2009

Adesione alla manifestazione nazionale del 23 ottobre 2009


Care compagne, cari compagni, Lo sciopero generale del sindacalismo di base del 23 ottobre è un passaggio importante nella costruzione dell’opposizione al governo Berlusconi, che con la controriforma della contrattazione, con i tagli a scuola, sanità, enti locali, sta portando avanti un attacco senza precedenti al lavoro, allo stato sociale, alla democrazia. Un disegno tanto regressivo sul piano sociale, quanto autoritario sul terreno della democrazia. Blocco dei licenziamenti e generalizzazione delle tutele per tutti i lavoratori, contrasto alla precarietà e riduzione dell’orario di lavoro, aumento di salari e pensioni, intervento pubblico in economia per salvaguardare le produzioni e avviarne la riconversione nel segno della sostenibilità ecologica, sono gli obiettivi che condividiamo della giornata di mobilitazione del 23. Il Partito della Rifondazione Comunista aderisce perciò allo sciopero del 23 ottobre e invita i propri iscritti e simpatizzanti a partecipare alla piena riuscita dello sciopero e della manifestazione. Fraterni saluti, Paolo Ferrero

10/16/2009

MECCANICI, ACCORDO SEPARATO SCANDALOSO E INACCETTABILE

L'accordo separato firmato oggi tra gli industriali di Federmeccanica e Fim Cisl e Uilm, ormai ridotti al rango di sindacati "gialli" come negli anni Cinquanta, pronti ad accettare ogni ricatto e ogni richiesta dei padroni, è scandaloso, inaccettabile.

Questa firma corrisponde, peraltro, al peggiore frutto avvelenato dell'accordo separato firmato lo scorso 22 gennaio da Confindustria, Cisl e Uil, senza la Cgil e con la complicità partecipe del governo Berlusconi e del ministro Sacconi.

In tempi di gravissima crisi economica e sociale come questa, di fronte a salari sempre più da fame e ai profitti incredibili che gli industriali continuano a fare, si vogliono peggiorare ancora di più - e per contratto! - le condizioni salariali e di vita dei lavoratori metalmeccanici italiani.

Invitiamo tutti i lavoratori metalmeccanici a opporsi con ogni mezzo a questo accordo e ad appoggiare la lotta della Fiom-Cgil, lotta sacrosanta e giustissima contro questo accordo separata. Come Rifondazione comunista, in questa lotta sare
mo in prima fila.

Paolo FERRERO

Manifestazione contro l'inceneritore di Albano



Con la scandalosa concessione al signor Cerroni dell’autorizzazione AIA per la costruzione dell’inceneritore di Albano, vigliaccamente rilasciata il 13 agosto 2009, la regione Lazio continua imperterrita sulla strada della massimizzazione dei profitti dei padroni socializzando le spese sulla pelle dei cittadini - lavoratori.

Infatti l'inceneritore oltre che a pesare sulla salute dei cittadini dei Castelli, come dimostrato da molti studi epidemiologici, peserà sulle loro tasche attraverso i famigerati contributi cip 6.

Con la sua scelta, la regione Lazio, non solo continua a calpestare la volontà popolare dei cittadini dei Castelli, espressa nelle numerose manifestazioni di cui il PRC è stato sempre partecipe, ma si pone in contrasto con le stesse aspettative di benessere e di miglioramento di qualità della vita che i cittadini dei Castelli Romani rivendicano. Con il suo modo di fare, oggi, la maggioranza della regione Lazio si presenta come “Palazzo” del potere lontano dalle esigenze dei suoi cittadini.

Essendo imminente la possibile apertura del cantiere di costruzione dell'inceneritore riteniamo necessario rivolgere un appello a quanti, pur avendo a cuore le sorti delle nostre comunità, sono preoccupati dell'assenza di proposte per la risoluzione del problema dei rifiuti.

Esistono modelli di smaltimento dei rifiuti alternativi, e più efficaci, delle discariche e degli inceneritori. Queste possibilità non potranno essere espresse sino a quando non sarà sconfitto l'Ircocervo degli interessi politico-economici che oggi lega in un abbraccio mortale il governo regionale con i poteri forti.

Oggi, con la forza mediatica che gli è propria, quel patto di potere spaccia per interesse generale quello che in realtà non è altro che il desiderio di poter concludere in santa pace i propri affari.

Per questi motivi, Sabato 17 ottobre, la federazione “Castelli” di Rifondazione Comunista parteciperà alla manifestazione che si svolgerà alle ore 10.00 a P.zza Mazzini ad Albano ed invita i propri militanti i simpatizzanti ed i cittadini tutti a partecipare e ad esprimere la propria contrarietà ad un progetto utile solo per le tasche di “Lorsignori”.

Marco Bizzoni

(Area organizzazione PRC federazione “Castelli”)

10/11/2009

Unità dei Comunisti


La crisi in cui versa la società italiana è un coacervo di problematiche politiche, sociali, economiche. Tutti i partiti presenti in Parlamento a fronte di questa crisi offrono ai lavoratori sostanzialmente le stesse prospettive: precarietà, riduzione dei salari, riduzioni dei diritti. Sempre più il sistema politico si configura come alternanza tra uguali. Chiunque governi il Paese realizza politiche che non vanno mai nel verso sperato dai lavoratori, i quali vorrebbero vedere affrontati i problemi che li affliggono.Ciò accade perchè i lavoratori hanno perso ogni autentica rappresentanza politica in Parlamento. Per poter riportare i temi del lavoro, e dei lavoratori, al centro dell'agenda politica del Parlamento, e dei governi, è necessario ricostruire un soggetto politico che abbia la necessaria "massa critica" per poter far sentire la propria voce e sia in grado di mutare le scelte politiche ed economiche perseguite da tutti i governi in questi ultimi anni. Per questo motivo il PRC, il PDCI, socialismo 2000, hanno lanciato la proposta di costituire una Federazione della Sinistra. Vogliamo ricostruire una forza politica che possa rappresentare efficacemente in Parlamento le istanze dei lavoratori, una forza in cui si possano sentire a casa quanti si dichiarano comunisti, socialisti, ecologisti, democratici ciò che ci unisce è il rifiuto dell'ideologia capitalista e la voglia di impegnarsi nella costruzione di una società più giusta in cui tutti gli uomini siano liberi, eguali e solidali. Giovedì 15 a Labico si affronterà un primo passo, nella costruzione di quel soggetto, discutendo dell'unità dei comunisti.Nel convegno, che si svolgerà alle 17,30 presso palazzo Giuliani di Labico, saranno presenti Danilo Marra, segr. PRC della federazione "Castelli", Ivano Peduzzi, capogruppo regione Lazio del PRC, Oliviero Diliberto segr.naz. del PDCI.

Marco Bizzoni

10/09/2009

Aiutiamo i cittadini alluvionati di Messina!


Rifondazione Comunista della federazione “Castelli” sta attivando i propri circoli comunali per poter rispondere alla richiesta di aiuto proveniente dai cittadini alluvionati di Messina.

Nei prossimi giorni raccoglieremo i generi di prima necessità richiesti.

"...servono le seguenti cose: bacinelle, cotonfioc, stendibiancheria, mollette, detersivo bucato a mano, fazzolettini, dopobarba, forbicine, rasoii, biancheria intima nuova ...(donna uomo bambini), scarpe e pantofole, saponi, asciugamani, e qualsiasi cosa possa servire per i bambini."

Contribuendo alla riuscita della raccolta i cittadini potranno esprimere la propria solidarietà a quanti, dopo aver perso i propri cari, si ritrovano, oggi, sprovvisti oltre che di un tetto anche di beni di prima necessità.

Il materiale sarà raccolto presso il locale della federazione a Genzano, in via Marco Moscato 3482610649 (Marta).

Chiunque volesse partecipare alla raccolta è pregato di chiamare: 3403787263 Marco Bizzoni

(Area organizzazione PRC federazione “Castelli”) marco.bizzoni@tiscali.it;


10/07/2009

BERLUSCONI SI DIMETTA, SI VADA SUBITO AD ELEZIONI ANTICIPATE.

Adesso Berlusconi, il corruttore dell'avvocato Mills, si dimetta e si vada subito a nuove elezioni anticpiate. Rispetto alle quali proponiamo a tutte le forze democratiche di dare vita a una brevissima legislatura di garanzia costituzionale che approvi la legge sul conflitto d'interessi, cancelli le misure sulla giustizia approvate dal governo Berlusconi e vari una legge elettorale proporzionale che superi l'attuale "legge truffa", legge che regala a un Berlusconi e a un centrodestra minoritari nel Paese la maggioranza dei parlamentari.
di Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto, Cesare Salvi.

Solidarietà ai lavoratori della Alstom di Colleferro

La Federazione Castelli-Litoranea-Colleferro del Prc-Se esprime tutta la solidarietà ai lavoratori della Alstom di Colleferro per la lotta alla conservazione del posto di lavoro.
Da mesi i lavoratori aspettano risposte concrete sul loro futuro a Colleferro ma l’Azienda (francese), seppur sana e produttiva, rinvia continuamente qualsiasi confronto con i lavoratori.
Chiediamo alle istituzioni interessate (Governo, Regione e Provincia) di intervenire a difesa del lavoro e dell’alta professionalità dei lavoratori.
L’Azienda, costruita ai tempi della Cassa del Mezzogiorno, e’ sostenuta anche con commesse da parte delle Ferrovie italiane, ma finiti i vantaggi a Colleferro ora si pensa a de localizzare il lavoro in altri siti.
Gli ammortizzatori sociali non sono la cura del lavoratori, piuttosto riprendiamoci il lavoro.


Federazione Prc-Se Castelli-Litoranea-Colleferro
Il Segretario
Danilo Marra

10/06/2009

Piena solidarietà con i lavoratori dell’Alstom di Colleferro

Esprimo la mia piena solidarietà con i lavoratori dell’ALSTOM di Colleferro, che giustamente chiedono risposte concrete sul futuro occupazionale della loro azienda. Il presidio attuato davanti allo stabilimento è finalizzato ad aprire una trattativa vera che garantisca i posti di lavoro, proprio quello che ad oggi non è avvenuto. Il governo, invece di fare chiacchiere e scudi fiscali a favore dei mafiosi, si dia da fare: garantire i posti di lavoro.

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se.

10/05/2009

Rifondazione Comunista condivide la lotta della FIOM e le ragioni dello sciopero generale dei metalmeccanici del 9 ottobre.


Ovunque in Italia i lavoratori lottano per la difesa dei posti di lavoro. Cercano così di impedire che la più grave crisi finanziaria dal 1929 si mangi anche la propria vita. Le imprese che resistono alla crisi, intanto, colgono l'occasione per ridurre i propri dipendenti a spese della collettività. Il governo, invece di fare l'unica cosa utile come quella di salvare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, ha pensato di aiutare le banche, cioè gli artefici del disastro, e dispensa ottimismo a piene mani rinunciando a costruire una qualsivoglia rete di protezioni efficace per quanti vivono solo del proprio lavoro salariato.

Così il governo da una parte non fa nulla per affrontare la crisi mentre dall'altra continua a perseguire politiche sostanzialmente antipopolari utilizzando contro i lavoratori la divisione sindacale.

L'accordo separato sulla contrattazione voluto dal governo e sottoscritto da Cisl, Uil e Ugl è uno strumento peggiorativo della vita delle lavoratrici e dei lavoratori, uno strumento al cui fondo si nasconde la progressiva riduzione dei salari e la scomparsa delle regole certe stabilite dai contratti collettivi a causa della loro derogabilità. La scelta delle organizzazioni sindacali firmatarie dell'accordo separato sulla contrattazione e stata quella di rinunciare al proprio ruolo di tutela dei lavoratori in cambio di un riconoscimento come soggetto gestore di servizi.

A tutto ciò la CGIL si è opposta perchè quella scelta distruggerebbe il compito e l'autonomia del sindacato.

Ora Federmeccanica, Fim E Uilm vogliono imporre le regole dell’accordo separato sulla contrattazione alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici.

La lotta della FIOM contro l'accordo separato e perchè i lavoratori possano scegliere la propria piattaforma contrattuale è una lotta di tutti e per tutti.

Per questi motivi il PRC è a fianco della FIOM e ne condivide la lotta.

Marco Bizzoni (resp. Organizzazazione)

9/30/2009


Le leggi speciali del governo Berlusconi: le nostre risposte

VENERDI’ 2 ottobre, dalle ore 16 alle ore 20, in Direzione nazionale in Viale del Policlinico,129, nella sala L.Libertini – Roma, si terrà un seminario, promosso dal Dipartimento Democrazia e istituzioni di RC, per analizzare a fondo le leggi speciali varate dal governo Berlusconi sui temi della sicurezza, che come ben sappiamo sono norme eccezionali perché ispirate dal ‘reato d’autore’.

Infatti, le leggi varate dal 2008 a oggi non si configurano come misure per reprimere dei reati, ma per perseguire delle persone a prescindere dalla commissioni di reato: esemplare è il cd reato di clandestinità che non mette a repentaglio nessun bene, eppure viene represso solo perché una persona si trova in territorio italiano.

Le misure ad personam sono anche a rovescio, dato che se alcune sono finalizzate a reprimere, altre, come la legge Alfano, sono mirate a garantire l’immunità penale alle alte cariche dello Stato.

Ossessione securitaria e salvaguardia dei potenti: questa è la politica del governo di centrodestra, che mira a sobillare dall’alto atteggiamenti xenofobi e razzisti, tanto da giungere a promuovere per legge le ‘ronde’ dei cittadini per alimentare la caccia al diverso, e così deviare verso presunti nemici le frustrazioni e il profondo malessere sociali.

Il bavaglio alla stampa e l’attacco alla magistratura, quella inquirente a cui si vogliono sottrarre importanti strumenti di indagine e quella giudicante che si vuole in ogni modo normalizzare, sono funzionali a questa politica dello ‘stato di eccezione permanente’.

La batteria di modifiche normative apportate ai codici richiede una disamina approfondita per analizzare la portata distruttiva del garantismo penale, base delle libertà personali, e per individuare forme di risposta sociale politica e istituzionale.

A queste finalità risponde il seminario, che, sia per i relatori sia per i partecipanti, è aperto al vasto mondo dell’associazionismo, degli organismi territoriali, del sindacalismo del mondo dei e delle migranti così come al molteplice mondo impegnato contro la mafia e la criminalità organizzata, contro il razzismo e la xenofobia per costruire una società ove la garanzia dei diritti sia la base della comune sicurezza dei e delle cittadini/e.

Gianluigi Pegolo, Franco Russo

9/29/2009

Il muro è crollato davvero

L’affermazione della Linke e il crollo dei socialdemocratici nelle elezioni tedesche ci parlano con chiarezza del fallimento della sinistra moderata e della possibilità di costruire una sinistra anticapitalista in Europa. Il voto tedesco viene confermato dalle elezioni Portoghesi dove i socialisti che erano al governo perdono la maggioranza assoluta a le forze della sinistra di alternativa, Bloco de Esquerda e CdU (unione elettorale dei comunisti con i verdi), sorpassano il 17% crescendo di tre punti percentuali.

Dopo il crollo delle socialdemocrazie nelle elezioni europee, l’SPD esce sconfitta dall’esperienza della coalizione con la CDU. Non si tratta di una sconfitta tattica: è l’impianto strategico che ha guidato le socialdemocrazie nella costruzione dell’Europa, da Maastricht in avanti, che cade sotto i colpi della crisi. E’ la linea politica della sinistra moderata degli ultimi vent’anni che con ogni evidenza non regge più. Dentro la crisi, larghi strati di lavoratori chiedono di farla finita con le politiche moderate che vengono giustamente ritenute le responsabili della crisi e del peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro.

Parallelamente cresce la sinistra di alternativa che , come afferma Oskar Lafontaine a proposito della Linke “è l’unico partito contro il sistema attuale”. Non quindi una sinistra appiattita sulla socialdemocrazia o incapace di pronunciarsi in termini chiari contro la guerra: cresce una sinistra vera, che pone un’alternativa di sistema a partire da un proprio disegno strategico anticapitalista. La stessa cosa vale per il Portogallo, dove la polemica tra la sinistra e il governo socialista ha caratterizzato la campagna elettorale.

Vi è un terzo aspetto da sottolineare. Da queste elezioni esce sconfitta l’idea di riorganizzare le forze politiche attorno ad uno schema bipolare. In Germania oggi vi sono 5 partiti al di sopra del 10% e la stessa CDU che ha vinto le elezioni lo ha fatto perdendo voti. Se l’alternanza tra simili o la grande coalizione – con il corollario dei tentativi di distruzione della sinistra - erano formule per noi sbagliate ma che corrispondevano ad un sentire comune nella fase della crescita economica, la crisi sta mettendo in crisi questo progetto. Parti significative dalla popolazione non si riconoscono più nel “buonsenso” delle classi dominanti. Ovviamente affinché questa perdita di credibilità delle ipotesi centriste possa dare risultati positivi è necessario costruire una sinistra degna di questo nome, in grado di rappresentare un punto di riferimento serio e credibile. Altrimenti la strada è quella della delusione, del non voto, della ricerca a destra di una alternativa.

Queste elezioni mettono anche la parola fine ad una discussione tutta italiana sulla persistenza o meno delle due sinistre e sulla validità di questa divisione. Non solo in tutta Europa abbiamo due sinistre ma è del tutto evidente che la socialdemocrazia non è in grado di fuoriuscire per linee interne dal suo indirizzo socialiberista. Questa è precisamente l’illusione che abbiamo coltivato noi in Italia quando siamo andati al governo ed è questo errore grossolano che ci ha portato alla sconfitta. Le elezioni tedesche ci parlano quindi della possibilità e della necessità di costruire una sinistra di alternativa su scala nazionale e continentale, come hanno saputo fare i nostri compagni latinoamericani. Autonomia dalle forze moderate e progetto strategico alternativo al socialiberismo sono i pilastri su cui costruire questa sinistra.

Da queste brevi considerazioni derivano a mio parere anche i nostri compiti.

In primo luogo la necessità di costruire la federazione della sinistra di alternativa, dei comunisti, della sinistra vera. Un polo della sinistra, autonomo e strategicamente alternativo al PD. Vogliamo costruire questa federazione coinvolgendo tutti i compagni e le compagne disponibili, iscritti o non iscritti ai partiti, attivi nei sindacati, nei comitati, nelle associazioni, nei movimenti. Proponiamo di cominciare da subito e dal basso, in ogni quartiere, in ogni città, questo processo costituente di uno spazio pubblico della sinistra non pentita. La costruzione della federazione è tutt’uno con la costruzione di un movimento di massa per l’uscita da sinistra dalla crisi capitalistica, contro il berlusconismo ma anche contro le politiche padronali e moderate decise al G20 di Pittsburg.

In secondo luogo dobbiamo rilanciare la battaglia contro il bipolarismo. Questo sistema elettorale garantisce a Berlusconi una rendita di posizione enorme: pur essendo minoranza nel paese ha la maggioranza assoluta dei parlamentari; inoltre il sistema bipolare è finalizzato a stritolare la sinistra. Non è un caso che Germania e Portogallo abbiano sistemi elettorali proporzionali, ove la sinistra è potuta crescere al di fuori del ricatto del voto utile. La campagna contro questo bipolarismo degli affari deve essere ripresa con forza e diventare un tratto costitutivo della nostra proposta politica.

di Paolo Ferrero

9/19/2009

Scendiamo in piazza difesa del lavoro e della scuola pubblica

l Partito della Rifondazione Comunista aderisce con convinzione alla manifestazione nazionale del 3 ottobre proposta dal Coordinamento Precari Scuola di Roma. In particolare, Rifondazione Comunista condivide integralmente la piattaforma rivendicativa dei precari in quanto, oltre a richiedere la salvaguardia dei posti di lavoro e dei livelli occupazionali nel settore, pone questioni generali essenziali per la difesa della scuola pubblica e della sua qualità contro gli attacchi del governo delle destre.
Il PRC, inoltre, apprezza lo spirito unitario che anima l'iniziativa dei precari grazie al quale il rispetto dell'autonomia del movimento si coniuga positivamente con l'esigenza di coinvolgere in un rapporto di collaborazione forze sindacali e politiche, senza artificiose preclusioni.
La manifestazione del 3 ottobre rappresenta una tappa importante, in continuità con il percorso di lotta che già vede diversi appuntamenti in calendario organizzati dalla Cgil e dal sindacalismo di base, che può contribuire a dare respiro all'iniziativa, nell'ottica di sviluppare, rafforzare e far durare nel tempo il movimento di lotta contro le scellerate politiche del governo.
In tal senso, il PRC è impegnato a tutti i livelli, nazionale e territoriali, per dare sostegno attivo alla riuscita della manifestazione del 3 ottobre e invita tutte e tutti ad aderire.
Eleonora Forenza, Segreteria PRC-SE
Gennaro Loffredo, Dipartimento Nazionale Scuola PRC-SE

8/30/2009

Festa di "Liberazione"

XIX festa di "Liberazione", Genzano di Roma.
parco di Viale delle Regioni.

Incontro con:
Paolo Ferrero, Segretario Nazionale Prc-Se

Giovedi' 3 settembre 2009, ore 20,00

Comitato Politico Federale




Il giorno 5 settembre 2009 alle ore 16,30 presso la festa di liberazione di Genzano
d Roma, in viale delle Regioni, è convocato il CPF per discutere sul seguente odg.:

1) Prc quale futuro nel nostro territorio e in Italia?

Sono invitati a partecipare tutti gli eletti nelle amministrazioni pubbliche.
Sono invitati a partecipare tutti i membri del collegio di garanzia.

8/09/2009

VILE ATTACCO DI STAMPO FASCISTA

A Genzano di Roma si è consumato un vile attacco di stampo mafioso-fascista. Nell’oscurità della notte l’autovettura della Segretaria del Circolo di Rifondazione Comunista di Genzano è stata oggetto di atti vandalici. Gli autori hanno lasciato la firma con una scritta “W il Duce” nell’auto distrutta.
Il fatto è stato denunciato alla locale Stazione dei Carabinieri i quali hanno iniziato, da subito, le indagini per individuare i colpevoli.
Dopo le bandiere bruciate a Zagarolo e l’occupazione da parte di una organizzazione fascista di locali pubblici a Grottaferrata, da due mesi un rigurgito fascista si spande nel territorio dei Castelli Romani fino a colpire nel cuore della lotta antifascista di cui la città di Genzano ne è l’emblema storico con i suoi numerosi martiri della resistenza.
Questo attacco alla democrazia non intimidirà l’azione di Rifondazione all’interno dell’Amministrazione Comunale, ma sarà da stimolo a combattere con maggior energia contro i poteri occulti che tentano di affacciarsi sulla città.
Si invitano tutte le forza democratiche a sdegnare pubblicamente tali atti e a vigilare sul ripristino della democrazia a salvaguardia della libertà di pensiero.
Il Governo con il Decreto Sicurezza ha istituito le ronde, ma servono per compiere questi atti?



Genzano di Roma, 3 agosto 2009 Danilo Marra

7/27/2009

“Concertone” per la chiusura della " Festa di Liberazione "

Si chiude con il reggae la diciottesima edizione della Festa di Liberazione di Nettuno, come ogni anno di scena al parco Palatuccci ex Loricina. 
Domenica 2 agosto i Taxi 109, che per l’occasione proporranno il loro nuovo album “Everyday People”, preceduti dalla dance hall dei Kdb Sound, animeranno Nettuno conducendo il pubblico in un viaggio tra le sonorità e le atmosfere che hanno sempre contraddistinto i loro lavori; ovviamente tutte “made in Kingston”. Per il loro nuovo lavoro, ricco di collaborazioni di primo ordine: da Sir Oliver Skardy, alfiere del reggae made in Italy da tutti ricordato con i suoi Pitura Freska, a La Sierpe ed il giamaicano di Constant Spring Delly Ranx. 
Ci sarà spazio anche per una cover, “Baratto” di Renato Zero; la band ha ricreato una perfetta “miscela” tra la canzone d’autore italiana ed il ritmo giamaicano.  
Tutto questo insieme all’instancabile impegno dei compagni/e che vi serviranno al bar, al ristorante ed allo spazio cinema con la proiezione di “Millioner” di D. Boyle. 
Il comizio di fine festa sarà tenuto da Italo Di Sabato-Dir. Naz. PRC.
 
Appuntamento quindi alle ore 19.00 con i Kdb Sound e in chiusura i Taxi 109. 

4/26/2009

Quale Europa, quale Italia

Tra poco saremo chiamati al voto per le elezioni europee. Solitamente poco sentita, questa tornata elettorale è caratterizzata per la scarsa affluenza al voto. La realtà ci dice che, invece e, se possibile, queste elezioni sono più importanti di quelle politiche. Il motivo è semplice, ormai dall’Unione Europea derivano le politiche che poi i Governi nazionali mettono in pratica. In vista delle elezioni e specie con la crisi economica che ha colpito tutti, è bene dunque ragionare sul ruolo dell’Europa e su quanto i partiti andranno poi a fare all’interno dell’europarlamento. La crisi economica è causa essenzialmente delle ricette neo-liberiste che, in nome di quella che appare una “religione secolare”, hanno consigliato una costante privatizzazione e la conseguente messa sul mercato di tutti i beni comuni come l’acqua, i rifiuti, l’energia, il lavoro (non a caso con la precarizzazione si è iniziato a parlare di mercato del lavoro, con i lavoratori ridotti a merce da acquistare o scartare a seconda dei cicli produttivi), ecc. Religione secolare poiché dopo 30 anni nessuno si è ancora disturbato di dimostrare che queste politiche funzionano. Quello che ci sentiamo dire è che le cose sono così e basta. Politiche fatte proprie dall’Unione Europea e da tutto l’attuale arco parlamentare italiano. Con anche il Partito Democratico che - nel suo programma elettorale del 2008 - parlava tranquillamente di “cittadini/clienti”. Cosa presa alla leggera dai più, ma in realtà paradigmatica del cambio di prospettiva che queste politiche hanno portato. Anche nella percezione delle persone. Infatti, se i cittadini sono portatori di diritti, diritti che lo Stato e le Amministrazioni devono garantire, i clienti di questi diritti, non ne hanno più. Ai clienti resta solo la possibilità di accedere a determinati servizi pagando. Ma se questa cosa è già comprensibile quando si tratta di entrare in un negozio di abbigliamento e acquistare un paio di jeans, non può essere accettabile quando si parla di acqua, bene necessario alla stessa sopravvivenza, o di rifiuti o energia, beni da cui dipende il benessere sociale dei cittadini (anche in termini di inquinamento legato alla loro produzione). Prima si diceva anche il PD. Infatti, su questo, è in ottima compagnia. In Italia come in Europa. Queste politiche infatti sono condivise dalla gran parte dei gruppi: dal PSE (di cui dovrebbe far parte il PD) al PPE (di cui farà parte il PDL), fino ai liberali (nei quali confluiranno l’Italia Dei Valori e i radicali), fino alla Lega e l’UDC. Tutti al di fuori del gruppo della Sinistra Europea (GUE/NGL) nel quale confluiranno gli eletti di Rifondazione Comunista. Tutti: PD, PDL, UDC, IDV, Lega hanno approvato il Trattato di Lisbona in Parlamento appena pochi mesi fa. Ma che cos’è il Trattato di Lisbona e, di conseguenza, perché acquistano importanza le elezioni europee. Il Trattato è essenzialmente la carta fondativi dell’Unione Europea, la Costituzione. Su di esso si baserà il nostro vivere comune. Ma allora, se è così importante, perché i cittadini non ne sanno praticamente nulla? La risposta anche in questo caso è semplice: perché porta avanti tutta una serie di politiche che i cittadini tendono a non accettare. Lo hanno dimostrato bene quelli di Francia, Olanda e Irlanda che, chiamati a referendum popolari, lo hanno bocciato sonoramente (tre bocciature popolari su tre referendum è anche un primato). Il Trattato prosegue su quelle che sono le linee guida del sistema neoliberista e, anche di fronte a questa crisi, non indica soluzioni nuove. A cominciare proprio dai principi fondativi, dove si parla di benessere sociale che discende dal mercato. Ovvero, obiettivo primario dell’Unione Europea dovrà essere quello di garantire la libertà di operare del mercato e la libera concorrenza (attraverso privatizzazioni e liberalizzazioni) e da esso discenderà il benessere dei cittadini. Ma il benessere ci sarà? A ben vedere, visto che è quello che ci dicono da trent’anni, sembra di no. Comunque, essendo una religione, poco importa se i risultati dicono altro. Bisogna essere fedeli alla propria idea. Tra l’altro su questo punto sorge anche una questione di incostituzionalità. Infatti, la costituzione italiana, mette al primo posto il benessere dei cittadini dal quale dovrà discendere un’organizzazione economica che lo possa garantire (norma di fatto disattesa, ma che comunque sulla carta c’è, e andrebbe rispettata). Lo dice chiaramente l’articolo 3 il quale, al comma 2 afferma: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ma non solo questo. Il Trattato di Lisbona fa suoi anche tutte le indicazioni che vengono da altri provvedimenti. Ad esempio dalla direttiva Bolkestein, anch’essa tanto sconosciuta quanto devastante per i cittadini europei. Tra le varie cose l’orario di lavoro a 60 ore settimanali (cose su cui il primo promotore in Europa è il gruppo di cui fanno parte Di Pietro e i radicali) ma anche un provvedimento detto dumping. Di cosa si tratta? È presto detto. Un’azienda europea che vince appalti in un Paese diverso dal proprio può portarsi dietro dei lavoratori del suo Paese di origine sottoponendoli al sistema legislativo e retributivo del proprio paese. Nel concreto significa che se un’azienda polacca vincesse un appalto in Italia può portarsi lavoratori polacchi sottoponendoli ai regimi legislativi dello stato polacco. Cosa nel quale ritorna il mercato come punto base fondativi dell’Unione. Infatti, il fatto di applicare il dumping serve semplicemente ad incrementare i profitti delle imprese, sfruttando i lavoratori sia dal punto di vista retributivo diretto, ma anche indirettamente, operando per portare un abbassamento generale dei salari. È peraltro facile immaginare i nostri politici (dal PD al PDL, dalla Lega all’IDV) che in Europa si fanno portatori di queste politiche, come una volta tornati in Italia faranno le solite manfrine sulla necessità di rivedere i salari, i contratti nazionali, il sistema pensionistico perché altrimenti non riusciremmo ad essere competitivi sul mercato. Invece di prendere in giro due volte i cittadini potrebbero probabilmente ripensare l’Unione Europea in maniera più sociale, facendo una legge che favorisca l’allargamento dei diritti dei lavoratori in tutti i Paesi membri e non il loro abbattimento. Insomma, votare alle elezioni europee sembra essere necessario anche al fine di cambiare la politica nazionale. A tal proposito, questo, ben oltre ad essere un appello al voto per Rifondazione Comunista e quindi il gruppo della Sinistra Europea (GUE/NGL), vuole essere anche un invito a tutti gli elettori affinché contattino le persone a cui si intende dare la preferenza, chiedendogli cosa intendono fare in merito al Trattato di Lisbona, alla svendita dei servizi pubblici locali, alla distruzione dei diritti del lavoro, ecc. Perché da questa crisi economica non si esce riproponendo le stesse ricette che l’hanno portata. Perché mettere i lavoratori in concorrenza tra loro potrà fare bene al mercato, ma non può essere il futuro dei cittadini. Tranne che davvero non si voglia continuare a crederli e ad intenderli come clienti. E allora, scusate il disturbo, ma tutto ciò che ho scritto è superfluo, come superfluo è parlare di diritti.

Andrea Oleandri
PRC Pomezia

4/23/2009

Contro la scelta dell'inceneritore ad Albano Laziale il PRC esca dal governo della Regione Lazio

Lunedì 20 aprile 2009 la Conferenza dei Servizi della Regione Lazio ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la costruzione dell’inceneritore di Albano, senza tenere conto del parere contrario della ASL, per altro non presente alla Conferenza e della contrarietà dei Comuni direttamente interessati (Albano, Ardea, Pomezia), ignorando completamente la volontà dei cittadini dei Castelli, espressa attraverso i numerosi cortei e manifestazioni largamente partecipati e sostenuti dal PRC.

Come tutti ormai già sappiamo, il gassificatore di Albano sarebbe assolutamente inutile rispetto ai bisogni della zona, per non parlare del negativo impatto ambientale che avrebbe in un’area con una così alta densità abitativa.

Io mi chiedo come sia possibile che l’ideatore di “Mi Manda Rai Tre”, trasmissione televisiva concepita per la tutela dei diritti dei cittadini, possa aver appoggiato gli interessi di pochi a danno della comunità, calpestando gli enti locali e sanitari. Marrazzo è stato eletto anche grazie ai nostri voti, ma noi non appoggiamo affatto la sua scelta, anzi la disdegniamo e pretendiamo più attenzione verso le effettive esigenze territoriali, della popolazione e dei suoi elettori.

La Federazione Castelli di Rifondazione Comunista ha portato avanti, e continuerà a rappresentare, la lotta contro l’inceneritore di Albano, dando voce ai residenti e a tutti i cittadini dei Castelli Romani. Per questo io chiedo che, di fronte a tale atto così opposto ai valori e ai principi di civiltà e di democrazia che noi difendiamo e rivendichiamo, il partito esca dalla maggioranza .

Ritengo che il PRC non possa continuare a partecipare ad una maggioranza che non si preoccupi degli interessi dei cittadini ma che invece sia prevaricata da logiche di tornaconto particolare, in questo caso suscitate da Di Carlo e Marrazzo!

Inoltre, mi domando cosa intendano fare i Verdi, Sinistra Democratica e i fuoriusciti dal partito, ora in Sinistra e Libertà (che sono in Giunta con i nostri voti). Tutti loro hanno partecipato alle nostre battaglie in piazza definendosi sostenitori della causa e dei diritti sociali in genere, mentre, alla luce di un così grave accaduto, da parte loro c’è stato soltanto silenzio o “preoccupazione”. Invito anche loro a non farsi soggiogare in nome di una poltrona e ad essere coerenti con quanto sostenuto finora.

PRC – SE FEDERAZIONE

CASTELLI LITORANEA COLLEFERRO

Danilo Marra

4/22/2009

L’inceneritore di Albano non risolve il problema del ciclo dei rifiuti

“Ilsì’ da parte della Regione all’inceneritore di Albano nella Conferenza dei servizi che si è riunita ieri è un fatto grave che crea un ulteriore scollamento della Giunta Marrazzo dalle comunità locali e compromette i rapporti all’interno della maggioranza”. Lo dichiarano in una nota congiunta la segretaria regionale del Prc Loredana Fraleone e il capogruppo alla Regione Ivano Peduzzi. “Per Rifondazione comunista, come abbiamo sottolineato più volte – aggiungono - quella di Albano è una questione cruciale su cui non siamo disposti a compromessi. L’inceneritore non risolve il problema del ciclo dei rifiuti, danneggia la salute dei cittadini e il territorio, umilia le amministrazioni locali che com’è noto hanno espresso chiaramente contrarietà al progetto. Non vorremmo - proseguono - che per l’ennesima volta risultasse più importante accontentare gli interessi di pochi rispetto a quelli collettivi.

Il Prc Lazio, a questo punto, prende atto della posizione del presidente Marrazzo e della rottura che si è determinata e valuterà nel prossimo Comitato politico regionale le decisioni da prendere e le iniziative da mettere in campo”.

Roma, 21 aprile 2009

4/21/2009

Emergenza Abruzzo


Da lunedi 27 aprile a lunedi 4 maggio la federazione "Castelli" parteciperà con una sua squadra al campo gestito dal PRC di aiuto alla popolazione abruzzese colpita dal sisma.

Giovedì 23, alle ore 21,00, ci incontreremo presso la sede della federazione a Genzano di Roma per fare il punto sui volontari disponibili ed organizzare tutti gli aspetti logistici.

Tutti i compagni ed i simpatizzanti sono invitati a partecipare.


per info marco.bizzoni@tiscali.it o tel 3924989246