circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

8/30/2010

Un alleanza per la democrazia.

Segretario Paolo Ferrero, il sì del Prc all'Alleanza democratica di Bersani è quello della forza del centrosinistra oggi più lontana dal Pd. Cosa vi fa decidere di starci?
Quella di Bersani è la stessa proposta che ho fatto io da tempo, per la precisione dal marzo scorso, a nome della Federazione della sinistra: un fronte democratico che ha l'obiettivo di sconfiggere Berlusconi e cambiare la legge elettorale in senso proporzionale, in un quadro di salvaguardia democratica e di giustizia sociale. Ma questo fronte non coincide con il governo che ne può emergere. Per noi oggi non ci sono le condizioni per far parte di un governo con questo centrosinistra. La logica che spinge Bersani mi pare la stessa. Del resto per cacciare Berlusconi, fare la nuova legge proporzionale e uscire dal bipolarismo sono pronto ad allearmi anche col diavolo.

Ma il leader Pd ribadisce la scelta del bipolarismo e la preferenza per l'uninominale. Non il proporzionale: vuole il ritorno al Mattarellum.
Noi siamo per il proporzionale secco. Altri, come noi, preferiscono il modello tedesco, penso a D'Alema, a Rutelli, a Casini. Vuol dire che ne parleremo. Ma il punto è che fino a qui la discussione era solo sull'impianto veltroniano, bipolarista e persino bipartitico, il cui unico obiettivo era ammazzare le forze della sinistra. Ora invece il tema è su come si va verso il proporzionale, o comunque come si realizza un sistema plurale. Da questo punto di vista il Mattarellum è un passo avanti. Poi il grado di compromesso finale si vedrà. Ma si va nella direzione giusta.
L'Italia dei valori ha detto sì all'alleanza a patto che non ci sia l'Udc. Vale lo stesso anche per voi?
Noi non poniamo veti. Perché noi, a differenza di Di Pietro, non siamo interessati a governare con loro. Il fronte democratico è una proposta rivolta a tutte le forze dell'opposizione. E in tutta franchezza voglio dire che il modo in cui si definirà questo fronte lo vedremo. È chiaro che non ci potranno essere mafiosi in lista, e che il profilo morale dei candidati debba essere solido. Ma voglio ricordare a Di Pietro che nel Comitato di liberazione nazionale c'erano anche i monarchici. Quanto al resto, l'Idv negli anni scorsi ha votato i finanziamenti alla scuola privata, come l'Udc. Era favorevole alla Tav, come l'Udc. Non era insieme a noi contro la legge 30, come l'Udc; né per la commissione d'inchiesta sui fatti di Genova, sempre come l'Udc. Io so che con loro tutti non posso governare. Ma per fare un fronte democratico porte aperte a tutte le opposizioni.

Viceversa è difficile che l'Udc accetti una qualche alleanza con un partito ancora comunista.
Fatti loro. E sarebbe strano, in ogni caso: in Piemonte siamo stati alleati contro l'indigeribile leghista Cota. E in Liguria governiamo insieme. Ci presenteremo al voto come Federazione della sinistra, che nel simbolo ha una bella falce e martello. E, lo diciamolo subito, non siamo disponibili a toglierla. Ma ripeto: non mi interessa il governo, non faccio il rompiballe che fra due mesi si rimangia tutto.

A proposito di questo: il governo del vecchio Ulivo è caduto da sinistra, l'avete buttato giù voi nel '98. E l'Unione, che invece è caduta da destra per i voti di Mastella, aveva una sinistra in forte sofferenza che aveva definito «morente» l'esecutivo. Crede che gli elettori avranno voglia di votare alleanze con questi precedenti?
Ma infatti io non voglio stare in un'ammucchiata di governo con forze che vent'anni fa ricoprivano tutto l'arco costituzionale. Il punto decisivo è costruire una legge elettorale che permetta a certe posizioni di esprimersi. Berlusconi di suo ha il 30 per cento nel paese, non di più. Ma l'attuale legge elettorale gli consegna i numeri che ha. C'è invece una larga maggioranza nel paese contro Berlusconi: bisogna costruire subito, nei primi tre mesi di governo, una legge che le restituisca la rappresentanza in parlamento. E lì poi ci ci può essere Montezemolo, che considero un nemico di classe, e Casini, con il quale mai governerei.

Ma il governo che deve fare la legge in tre mesi è quello dell'Ulivo, o uno a tempo nato dalla crisi del Pdl?
Puntare a un governo di transizione, oltre a essere irrealistico perché non è semplice che Berlusconi vada a casa, è sbagliatissimo. Questo governo farebbe una legge elettorale del tutto al di fuori di una discussione democratica nel paese. E sul piano sociale? Boh, magari farebbe peggio del Pdl. Il rischio vero è che rivergini Berlusconi, gli faccia fare la parte della povera vittima di un intrigo di palazzo, che provochi una delusione pazzesca nel paese. E che poi gli elettori lo rivotino.

Chi è il vostro candidato premier dell'alleanza democratico?
Chiunque. Tranne Fini, perché parliamo comunque di opposizioni. È la forza più grande a dover decidere. Non mi infilerò nella discussione ' primarie sì, primarie no'.

Il Prc preferisce non partecipare alla scelta del premier con le primarie?
È inessenziale. Il punto è costruire la coalizione e il suo programma.

Il Pdci, che è federato con voi, ai gazebo preferisce De Magistris candidato di tutta la sinistra. Voi no?
La discussione è fuori tempo. Se si arriverà ai gazebo discuteremo con i candidati le proposte che avanzeranno. E sottolineo se.

Siete così disinteressati a come si sceglie il capo di una coalizione a cui comunque aderite?
Abbiamo il senso delle proporzioni. Non sta a noi la proposta di un capo di governo di cui comunque non faremo parte. Alle regionali in qualche caso abbiamo partecipato in modo netto alle primarie, e penso a Nichi Vendola in Puglia. In altri casi no.

Proprio per questo non è almeno probabile vi orientiate su Vendola?
Ripeto, non posso saperlo ora, vedremo i programmi, fin qui non se ne sono visti. E ripeto: se siamo interessati al fronte democratico e non al Nuovo Ulivo è perché noi abbiamo un altro progetto politico. Che è quello di unire tutta la sinistra di alternativa. Quindi vogliamo collaborare con l'Ulivo, ma avanziamo una proposta a tutte le forze della sinistra d'alternativa, da Sinistra e libertà di Vendola, a Sinistra critica, al Partito comunista dei lavoratori: costruiamo un polo per l'alternativa, autonomo dal Pd.

Vendola si rivolge a un popolo più ampio, comprendente anche l'elettorato Pd.
In questo caso il popolo della sinistra dovrà dire se vorrà stare dentro l'Ulivo o se vuole costruire una posizione autonoma. Perché poi, una volta sconfitto Berlusconi, c'è da far fronte ai vari Montezemolo, Cei eccetera.

Parla a nome del Prc o anche del Pdci e della Federazione della sinistra?
Sul fronte democratico, la mia posizione è quella della Federazione, l'abbiamo anche votata. Se poi Cesare Salvi, che è il portavoce di turno, ancora non l'ha pronunciata a nome di tutti, è perché è in vacanza per qualche giorno. Ma la Federazione c'è. Al voto politico ci sarà il suo simbolo.

Fonte: http://www.ilmanifesto.it

8/17/2010

circolo di ardea

IL 16 AGOSTO, MARCELLO GRAZIOSI SE N'È ANDATO.
IL PRC RENDE NOTA QUESTA TRISTE NOTIZIA, PER IL RISPETTO E LA STIMA CHE UN COMPAGNO COME LUI MERITAVA. MARCELLO ERA UN PARTIGIANO, ISTITUZIONE DEL CIRCOLO, MILITANTE ATTIVO NEGLI ANNI DEL P.C.I. A ROMA E POI TESSERATO STORICO DEL NOSTRO CIRCOLO DI ARDEA.
CI LASCIA LA TESTIMONIANZA DI UNA FEDE POLITICA INCESSANTE E FERMA, ANCHE NEI MOMENTI DI CRISI PIÙ PROFONDA, EGLI NON HA MAI SMESSO DI CREDERE IN UNA SOCIETÀ MIGLIORE, NON SOTTRAENDO MAI IL SUO CONTRIBUTO E LA SUA DISPONIBILITÀ. MARCELLO RAPPRESENTA PER MOLTI DI NOI UN ESEMPIO DI ATTACCAMENTO ALL'IDEALE, INCORRUTTIBILE E ONESTO, UNO SPIRITO CRITICO, COME SOLO LE MENTI PIÙ ILLUMINATE SANNO ESSERE.
LO RICORDEREMO SEMPRE NEGLI ANNI PIÙ FATICOSI DELLA SUA VITA, QUANDO LE FORZE COMINCIAVANO A MANCARE E QUANDO I SUOI OCCHI NON GLI PERMETTEVANO DI GUIDARE LA SERA, LUI ERA SEMPRE CON NOI.
RESTERÀ PER SEMPRE UN FARO NEL BUIO PANORAMA POLITICO MODERNO.
CON LUI PERDIAMO UN COMPAGNO, UN AMICO, PERDIAMO UN UOMO DI VALORE.
HA CHIESTO DI LASCIARE QUESTO MONDO SENZA CERIMONIE, AVRÀ UN FUNERALE LAICO, PERTANTO, I COMPAGNI E GLI AMICI POTRANNO PORTARGLI L'ULTIMO SALUTO GIOVEDI' 19 AGOSTO ORE 12,00 AL CIMITERO NUOVO DI ARDEA.
AVRÀ LA SUA BANDIERA ROSSA AD ACCOMPAGNARLO, LA SUA BANDIERA, LA NOSTRA BANDIERA.

direttivo prc
circolo di ardea

8/13/2010

Elezioni, l’appello di Ferrero ai segretari dei partiti di opposizione

Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista indirizza una lettera aperta ai segretari dei partiti di opposizione, insistendo sulla necessità di una presa di posizione netta e senza alcun tentennamento contro la deriva che sta vivendo la politica italiana. Scrive Ferrero: “A me pare del tutto evidente che la crisi interna al centro destra più che determinare la fine del berlusconismo stia producendo un ulteriore imputridimento della crisi politica. Che i destini del governo e per certi versi della repubblica – visti i propositi anticostituzionali di Berlusconi – siano riassumibili nella diatriba legal giornalistica su un appartamento di Montecarlo non è null’altro che il segno di un degrado senza fine”.

Il leader del Prc non si sottrae all’autocritica e anzi riflette: “Nessuno può pensare che il fango tocchi solo gli altri. In questa Weimar al rallentatore che stiamo vivendo da anni lo schifo tocca in egual misura chi lo provoca e chi non è in grado di arrestarlo. Questa crisi ha indebolito il Berlusconi presidente del consiglio ma certo ha rafforzato il disgusto per la politica che milioni di italiani provano verso una classe dirigente che è incapace anche solo di ragionare sui temi che riguardano la vita quotidiana dei propri concittadini. Non so se sarà ancora Berlusconi a beneficiare di questo degrado o se sarà qualcun altro, ma so che la ricerca di uomini della provvidenza si è oramai drammaticamente generalizzata. La carica antidemocratica di questa domanda non sarà semplice da smaltire. Quella odierna è la crisi della seconda repubblica, se ne può uscire con un ristabilimento della democrazia o con il suo ulteriore restringimento in senso antidemocratico. Per questo – prosegue Ferrero – la proposta di un governo di garanzia a me pare oramai completamente inadeguata. Non l’ho mai condivisa ma ne potevo capire le ragione nelle settimane scorse. Vi pare seriamente che si possa continuare così ancora a lungo, con le destre che ammorbano il panorama, la Lega che si erge a paladina della moralità e il paese che sprofonda dentro la crisi? Questo scenario potrebbe durare per mesi. Vi pare possibile che lo sbocco di questo putridume sia un governo istituzionale frutto di una manovra di palazzo, privo di mandato democratico e che avrebbe probabilmente l’unico effetto di permettere a Berlusconi di dipingersi – una volta ancora – come vittima? Persino Bossi descrive ormai il centro destra come una palude”.

“Vi scrivo – è il perentorio appello dell’esponente della sinistra anticapitalista – per proporvi di cambiare registro, di prendere atto della gravità della situazione e del fatto che per uscire da questo pantano occorre una proposta politica forte e netta. Si chiedano le elezioni anticipate per porre fine al degrado prodotto dal fallimento delle destre e si dia vita ad uno schieramento democratico con cui presentarsi alle elezioni. In questa situazione nessuno ha la bacchetta magica ma si può costruire un’alleanza democratica basata su pochi punti chiari: la difesa della costituzione e il ristabilimento pieno delle regole democratiche, la modifica della legge elettorale in senso proporzionale, una politica sociale redistributiva. Smettiamola con questo impotente Aventino che da troppo tempo caratterizza l’opposizione”.



8/10/2010

Ferrero- "Basta con il degrado delle istituzioni, si ridia la parola ai cittadini"

Roma, 9 ago. 2010 - "Adesso basta con questa degradante zuffa della maggioranza e con le assurde scuse delle opposizioni: è del tutto evidente che si deve votare subito, per restituire scettro ai cittadini e sconfiggere le destre con una grande alleanza democratica". E' quanto afferma il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, in una nota relativa agli sviluppi della crisi del centrodestra.
"La diatriba tra Fini e Berlusconi è senza sbocchi - rileva Ferrero - Governo e maggioranza tutto fanno, salvo affrontare i problemi sempre più acuti del paese. Il che pone sotto gli occhi di tutti come questo centrodestra, che ognuno gestisce come fosse cosa e casa propria, stia demolendo la credibilità della politica e il rapporto tra politica e volontà degli elettori". Ma per il segretario di Rifondazione anche "la proposta di governo di transizione è assurda: non si capisce cosa dovrebbe fare, sulla base di quale mandato democratico, con quale maggioranza".
"Così si può andare avanti per mesi - osserva Ferrero - Ma si devasterebbero, per meri calcoli e interessi di bottega, la fiducia nelle istituzioni, nella politica e nella sovranità democratica dei cittadini". "Basta quindi con questo scempio e con le scuse - conclude il leader del Prc - La sola via è restituire lo scettro ai cittadini, cui è stato sottratto per far giochi di potere. La proposta di Rifondazione e della Federazione della sinistra è identica a quella avanzata questa mattina su un quotidiano da Ilvo Diamanti: non aver paura di votare subito e realizzare uno schieramento democratico per sconfiggere le destre".

8/05/2010

Vergogna a chi strumentalizza i lavoratori, gioendo dove non ce n'è motivo e facendo passare per una propria vittoria un atto dovuto


In questi giorni sono apparsi in città alcuni manifesti a firma de “La Destra” in merito all’attivazione degli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori di Cronos e Playtex.

Nella maniera più squallida possibile, questo partito tenta di strumentalizzare una vicenda tutt’altro che felice e positiva, visto che, almeno per la grande maggioranza dei 120 lavoratori della Playtex, il futuro resta più che incerto. Mentre infatti per la Cronos la cassa integrazione dovrebbe servire solo a favorire il superamento di questo momento difficile (o almeno così ci auguriamo tutti), lo stabilimento della Playtex ha annunciato la fine della produzione e quindi, per i lavoratori oggi posti in cassa integrazione, si tratterà di trovare una nuova collocazione che eviti per loro di rimanere senza un'occupazione quando il periodo in CIGS scadrà.

Non capiamo bene quindi cosa ci sia da gioirei di fronte a questa situazione.

Non lo capiamo bene ancor di più visto il fatto che la Cassa integrazione, per questi lavoratori – come denunciato già da un RSU della Playtex –, non è una gentile concessione che la Regione Lazio ha fatto, ma è un qualcosa che era loro dovuto per legge.

Ed anzi, la Regione Lazio, forse per paura di uno scontro con il Governo di centro-destra e in particolare con la Lega Nord, che mai avrebbe permesso di toccare lo stabilimento bergamasco della Playtex (tra le altre cose, stando al sindacato, meno produttivo di quello pometino), ha fatto finta di nulla finché ha potuto. Ovvero finché i lavoratori non si sono recati sotto i suoi uffici a protestare e fino a quando il Sindaco di Pomezia e alcuni gruppi regionali di centro-sinistra, tra cui quello della Federazione della Sinistra, non hanno presentato delle interrogazioni alla Presidente Polverini.

Quello che è accaduto è purtroppo un duro colpo per i lavoratori e per tutta la città di Pomezia che perde un importante pezzo del suo polo produttivo. Potremmo gioire solo quando l’ultimo dei lavoratori sarà reintegrato in un altro impiego e quando riusciremo a mandare a casa un Governo che difende solo gli interessi del nord Italia, investendo lì in infrastrutture, lasciando al centro-sud solo vane promesse.



PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – Federazione della Sinistra

Circolo “Lucio Libertini” di Pomezia

http://prcpomezia.wordpress.comprcpomezia@email.it