circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

2/28/2009

Aboliamo i Tickets

Petizione popolare per richiedere l'abolizione dei Ticket Sanitari

per visionare il testo della petizione ed i moduli di raccolta cliccare sul titolo del post.

GIU’ LE MANI DAL DIRITTO DI SCIOPERO


Il diritto di sciopero è un diritto fondamentale previsto dalla Costituzione, basata, non a caso sul lavoro. Lo sciopero è uno strumento che serve a tutelarsi da chi ha il potere: i padroni ed il governo stesso.
I lavoratori non vi ricorrono allegramente come vuol far crede il governo: ci rimettono i già magri salari.
Contro il diritto di sciopero sono intervenute varie leggi: non per regolamentarlo ma per renderlo inefficace ed inutile. A tal fine ha operato anche la cosiddetta Commissione di Garanzia.
Confindustria e Governo hanno sempre voluto allontanare la possibilità di scioperare dal momento in cui nasceva il bisogno da licenziamenti, riorganizzazioni aziendali, privatizzazioni, cattivo andamento delle trattative aziendali. Ciò al fine di vanificarne l'efficacia e l'utilità e scoraggiare i lavoratori.
I dati mettono in evidenza che gran parte degli scioperi sono indetti per crisi e ristrutturazioni aziendali, per il non rispetto di accordi stipulati, per contratti non rinnovati da tempo. La colpa è dunque delle controparti private e pubbliche. Motivo per cui tendono a restringere il diritto.
ORA Il GOVERNO INTERVIENE ANCHE PER TUTELARE I SINDACATI COMPLICI: CISL, UIL, UGL con cui hanno siglato il nuovo modello contrattuale che prevede la riduzione di salari e stipendi, la deroga in peggio al contratto nazionale, la sospensione dei conflitto proprio durante le trattative, l'arbitrato e la conciliazione obbligatoria.
A questo serve il referendum preventivo: ci voglio mesi per poter dichiarare lo sciopero e lo sciopero virtuale. Ciò avviene per altro mentre le aziende sono sempre più aggressive e autoritarie, soprattutto quelle pubbliche e dei servizi privatizzati ed esternalizzati.
ORA TOCCA ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI PUBBLICI DOMANI TOCCHERA’ A TUTTI! DIFENDERE IL DIRITTO DI SCIOPERO PER DIFENDERE OCCUPAZIONE, SALARI, PENSIONI

2/18/2009

Inaugurazione del Circolo di Ardea




Domenica 22 Febbraio alle ore 11:00, vi aspettiamo per l'inaugurazione della sede del nuovo Circolo Politico Culturale "AGORA" a Tor S. Lorenzo, Viale S. Lorenzo n. 46 (di fronte a via delle Murene).

La locazione sarà anche la "casa comune" della Sinistra di Ardea e sede del Partito della Rifondazione Comunista e dei partiti del Laboratorio Cittadino: Sinistra Democratica, Partito Socialista e Verdi.

All'evento saranno presenti rappresentanti dei partiti.

Con la scelta di una nuova sede comune aperta a tutti i cittadini ed associazioni, le forze della Sinistra di Ardea intendono lanciare il messaggio forte e chiaro di voler perseguire un percorso politico unitario basato su valori, programma e metodi condivisi.

Intendiamo sul luogo in tempi brevi iniziare l'elaborazione, da condividere con i cittadini, di documenti relativi a: un programma di amministrazione per una reale rinascita di Ardea, un protocollo etico e un documento di indirizzo e metodica politica.

PRC - SD - PS - VERDI

2/15/2009

Il simbolo del Prc alle europee a disposizione di tutta la sinistra impegnata nel cambiamento

Paolo Ferrero risponde a Mirko Lombardi, che definisce “boria di partito” (questo il succo della lettera) la proposta di Rifondazione di presentare una lista unitaria alle Europee, costituita da movimenti, comitati, centri sociali, associazioni, partiti, compagni e compagne con l’obiettivo chiaro di rafforzare la sinistra in Europa, di rafforzare il Gue. Un’occasione in più per chiarire la scelta di campo del Prc, anche alle prossime elezioni

Mi sembra interessante, questa settimana, rispondere a questa presa di posizione di Mirko Lombardi. Trascurerò i toni delicati e i sinceri apprezzamenti per il «Prc di Ferrero» e la «maggioranza di Ferrero». Ciò su cui invece merita insistere è che la posizione politica contro cui Lombardi polemizza non esiste, se la è inventata lui. Lombardi afferma infatti: «La boria di partito (come la bollerebbe Gramsci) ha mosso il Prc di Ferrero a scegliere la rottura a sinistra con la decisione di presentarsi da soli alle elezioni».

Colgo quindi l'occasione per segnalare a Lombardi che la Direzione nazionale di Rifondazione, che è l'organismo democraticamente eletto dal nostro partito e non un accrocchio di sodali del «Prc di Ferrero», ha deciso di avanzare la proposta di costruire una lista unitaria della sinistra per le elezioni europee. Noi non ci vogliamo presentare da soli e non ci presenteremo da soli; abbiamo proposto una lista unitaria. Una lista che abbia un punto fermo, inequivoco: la scelta di avere nel gruppo unitario della sinistra il proprio riferimento al Parlamento Europeo.

Proponiamo cioè una lista in cui tutti gli eletti vadano a far parte del Gue. Questo è il punto discriminante della proposta politica di Rifondazione, perché il Gue rappresenta a livello europeo il punto di riferimento di tutta la sinistra anticapitalista, comunista, ambientalista. Il Gue, di cui siamo stati convinti soci fondatori, è l'unico gruppo che a livello europeo si oppone fermamente alle politiche liberiste costruite e gestite dal consociativismo tra popolari, socialisti e liberali e, in qualche occasione, sostenute dall'interclassismo dei verdi. Il Gue è a livello europeo il punto di riferimento della sinistra di alternativa, contro la grande coalizione che ha nei fatti gestito l'Europa dalla sua nascita producendo, da Maastricht in poi, l'Europa liberista governata dal monetarismo della Banca Centrale Europea. Il Gue ha messo in discussione i contenuti di quella Carta costituzionale europea che i Socialisti hanno glorificato e che i popoli europei, dove hanno potuto esprimersi, hanno bocciato.

La Linke, il Sinaspismos, Izquierda Unida, la Sinistra Verde Nordica, il Partito del Pomodoro Olandese, tutti i partiti comunisti europei stanno nel Gue e si battono in tutta Europa per avere abbastanza deputati per poter ricostituire il gruppo. Noi ci battiamo per lo stesso principalissmo obiettivo: avere un gruppo di sinistra vera, autonomo dal Partito socialista, a livello europeo.

Sottolineo la questione dell'appartenenza al Gue perché, nella proposta di costruire una lista genericamente di sinistra che Lombardi caldeggia, il punto centrale è che gli eventuali eletti sceglierebbero poi individualmente in quale gruppo andare: nei Verdi, nel gruppo socialista, nel Gue o da qualche altra parte. Quando si propone di fare una lista che unifichi tutta la sinistra, bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di chiarire questo punto per non prendere in giro la gente.
In tutta franchezza a me pare che questa proposta sia insostenibile.

Almeno chi votava Sinistra Arcobaleno sapeva che avrebbe votato qualcuno che andava a fare l'opposizione. Adesso invece si vorrebbe una lista in cui chi prende più preferenze va a sedere dove vuole, magari nel gruppo socialista, a fianco di Piero Fassino, per votare il 60 o il 70% delle volte con il gruppo popolare (di cui faranno parte Fini e Berlusconi) le direttive europee che produrranno ulteriori disagi sociali in Italia e in tutta Europa. Lascio perdere lo spettacolo della campagna elettorale con una guerra di preferenze tra candidati che non solo fanno parte di partiti diversi ma appartengono a diversi schieramenti a livello europeo. Ci troveremo a rimpiangere la Sinistra Arcobaleno.

Per questo motivo noi proponiamo una lista unitaria, costituita da movimenti, comitati, centri sociali, associazioni, partiti, compagni e compagne, ma che abbia un obiettivo chiaro: rafforzare la sinistra in Europa; rafforzare il Gue.

A tal fine mettiamo a disposizione il simbolo di Rifondazione Comunista che è, fino a prova contraria, il simbolo che dopo lo scioglimento del Pci ha caratterizzato la presenza di una sinistra degna di questo nome nel nostro Paese. Lo mettiamo a disposizione, non lo imponiamo; lo discuteremo, con due attenzioni: sapendo che, in primo luogo le improvvisazioni dei simboli in campagna elettorale si pagano care. In secondo luogo per noi la falce e martello, la parola comunismo, non è un peso; anzi pensiamo che, nella situazione disastrosa in cui è ridotta la sinistra in Italia, sia un risorsa. Proponiamo quindi per le europee una lista unitaria di sinistra che sappia dire a cosa serviranno i voti che chiediamo. Non è boria di partito, ma la volontà di ricostruire un minimo di chiarezza, di moralità nella politica; la volontà di stare a sinistra, anche in Europa.

Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc

2/12/2009

Il PRC “Castelli” il 13 parteciperà allo sciopero a Roma


Dopo la firma dell’accordo separato sulla riforma dei contratti da parte di Cisl, Uil e Ugl, lo sciopero di FP e FIOM assume un valore ancora più elevato. Il PRC è convintamente al fianco della CGIL nella difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro che la destra al governo vuole depotenziare senza trovare nessuna opposizione in parlamento.

Con la destrutturazione voluta dal governo il contratto nazionale di lavoro lascia di fatto i lavoratori soli davanti ai padroni e non serve né a redistribuire ricchezza né a difendere salari e stipendi dall'inflazione reale. Riduzione dei salari e più sfruttamento è lo scenario che attende milioni di lavoratori. La contrattazione di secondo livello, che riguarda meno del 20% delle aziende italiane, sarà la beffa che in cambio di orario e flessibilità distribuirà miseri premi aziendali, mentre la maggioranza dei lavoratori vedranno ad ogni rinnovo contrattuale diminuire il proprio potere di acquisto. La scelta di realizzare tutto ciò, proprio mentre la crisi economica attanaglia il mondo, indica la chiara volontà di scaricare sulle spalle dei lavoratori i costi di quella crisi che l'avidità dei padroni e del capitalismo neoliberista ha scatenato.
Il PRC, ritiene indispensabile che la sottoscrizione dell’accordo firmato da Cisl, Uil e Ugl sia sottoposto a giudizio di tutti i lavoratori, iscritti o meno ai sindacati, perchè le regole contrattuali non sono l'ipse dixit delle organizzazioni sindacali ma scelta condivisa di tutti i lavoratori e le lavoratrici a cui in democrazia spetta l'ultima parola.

Per questi motivi il PRC “Castelli” il 13 febbraio sarà a Roma insieme a tante e tanti che vogliono riaprire la questione, ormai improrogabile, delle condizioni materiali di vita dei lavoratori

2/11/2009

Direzione Prc: il programma di Rifondazione per le elezioni europee

Odg della Direzione nazionale dell'11.2.2009

prc_100.gifLe prossime elezioni europee avvengono proprio mentre è evidente, in tutto il mondo, il fallimento del modello del capitalismo globalizzato. Siamo di fronte ad una crisi di carattere sistemico, non solo economica e finanziaria, ma sociale, alimentare, energetica, ambientale, che sta scuotendo l’intero pianeta. La crisi della globalizzazione capitalista conferma la scelta riaffermata al Congresso di Chianciano del PRC , ovvero quella del rilancio del progetto strategico della rifondazione comunista e di ripresa del percorso cominciato a Genova e proseguito con la grande esperienza partecipativa dei Social Forum, quello della sua internità al movimento mondiale contro la globalizzazione capitalistica e la crisi economica che questa ha prodotto.
In Europa ciò richiede il rafforzamento dell’unità della sinistra antiliberista, anticapitalista e delle forze comuniste, sia nell’ambito del Partito della Sinistra Europea sia in quello del Gruppo Parlamentare Europeo della Sinistra Unitaria Europea-Sinistra Verde Nordica. L’Europa di Maastricht mostra oggi tutti i limiti di una costruzione fondata sul primato del mercato sulla democrazia, sul dogma monetarista che ha imposto politiche finanziarie ed economiche che hanno prodotto aumento delle disuguaglianze, privatizzazioni dei servizi pubblici e controriforme dei sistemi di welfare su tutto il continente, congiuntamente alla precarizzazione del lavoro, alla deregolamentazione dei mercati e alla discriminazione dei migranti. Una discriminazione che si è tradotta nell’accentuarsi della guerra tra poveri, nel perpetuarsi di condizioni di subalternità giuridica nell’accesso ai diritti di cittadinanza reale, nell’approvazione di vere e proprie “leggi razziali”.

Quest’Europa è quella che viene confermata dai contenuti del Trattato di Lisbona e contro cui si sono espressi i popoli europei che hanno potuto pronunciarsi. Neoliberista e allo stesso tempo ademocratica. Un’ Europa a misura delle banche e non dei popoli. Dove il potere è sempre di più nei governi e sempre meno in assemblee democraticamente elette. Un’Europa che è stata fin qui subalterna alla Nato e complice della guerra preventiva, incapace di proporre una politica di pace e di disarmo.

Questa Europa si è retta su una grande coalizione, formata dai più grandi partiti europei, in primis popolari e socialisti, che sono responsabili di queste politiche liberiste e che hanno praticato una costruzione mercantile e non politica dell’Europa. E’ dunque necessario contrastare fortemente questa grande coalizione e costruire l’alternativa alla lunga stagione del neoliberismo.

La Direzione Nazionale decide quindi di dar vita ad un percorso di costruzione della lista in vista delle elezioni europee, aperto e in relazione con i soggetti e le forze del movimento altermondialista, anticapitalista, comunista, femminista, LGBTQ, ambientalista, sindacale. Sulla base del Documento Congressuale, la Direzione nazionale decide pertanto di promuovere una lista da presentare alle prossime elezioni europee che, partendo dalla presentazione del simbolo di Rifondazione Comunista-SE, condivida la scelta di appartenenza al GUE-NGL, unisca tutte le forze anticapitaliste, comuniste, di sinistra, sulla base di contenuti alternativi al progetto di Trattato di Lisbona e all’impostazione neoliberista e militarista dell’ Unione Europea.

La proposta che avanziamo è quella di una lista, che si ponga l’obiettivo di rovesciare queste politiche economiche e sociali antipopolari, che hanno prodotto la crisi, a partire dal programma elaborato dal Partito della Sinistra Europea. Con un percorso partecipato, vogliamo quindi costruire, riconoscendo la non autosufficienza di Rifondazione Comunista, una lista che sia un concreto segnale di unità della sinistra di alternativa; lista di cui siano protagonisti tutti i soggetti che stanno pagando la crisi e tutti i movimenti che si stanno battendo contro le politiche neoliberiste che l’hanno causata: lavoratori, precari, donne, giovani, studenti, pensionati e migranti. Una lista che faccia sue le ragioni di chi in questi anni e in questi mesi sta lottando, nella scuola e nei luoghi di lavoro, per la giustizia sociale e la libertà femminile, che sappia opporsi al razzismo e all’offensiva clericale del Vaticano. Che si batta per un intervento pubblico finalizzato alla riconversione sociale e ambientale dell’economia, per la redistribuzione del reddito, contro la guerra, le spese militari e per il disarmo europeo. Una proposta che rivolgiamo ai tanti e alle tante che da Genova in poi hanno animato l’esperienza dei Fori sociali e che hanno contribuito a dare gambe e sostanza all’idea di un’altra Europa possibile.

Una lista da costruire attraverso una grande partecipazione di tutti coloro che decideranno di farne parte e di sostenerla, al fine di unire e consolidare le forze che in Europa si battono per una uscita da sinistra dalla crisi, per un’alternativa al liberismo e alle fallimentari politiche della grande coalizione fra popolari e socialisti europei. Una lista per un’altra Europa possibile: dell’uguaglianza, della pace, della giustizia sociale ed ambientale , dei diritti e delle libertà.

In questa prospettiva è necessario sviluppare il massimo di iniziativa per evidenziare il percorso politico e di lotta per l’altra Europa, sostenendo e partecipando alle iniziative di movimento già in cantiere e decise dal forum Sociale di Belem, fra le quali il 28 marzo a Londra contro il G20, il 4 aprile a Strasburgo contro la NATO, l’8-10 luglio in Sardegna contro il G8.

2/05/2009

10 febbraio 1991
Viene fondato il Partito della Rifondazione Comunista
18 anni di lotte: per la Pace, i diritti dei lavoratori, la difesa dell'ambiente, i diritti sociali e civili.

10 febbraio 2008
Rifondazione Comunista è sempre indispensabile.

Genzano, enoteca comunale, dalle ore 18,00
conversazione con Giovanni Russo Spena, Direzione Nazionale PRC
interverrà Danilo Marra, Segretario della federazione PRC "Castelli"

LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI!


CORTEO ANTIRAZZISTA NETTUNO! CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA

Domenica 8 febbraio 2009, con partenza alle 16.30 dalla stazione FFSS di Nettuno, un colorato corteo interetnico sfilerà per le vie della città per riaffermare la necessità di una società multiculturale, vicina ai deboli e per chiedere pieni diritti di cittadinanza per i migranti che fuggono da guerra e fame per migliorare le proprie condizioni di vita, lavorando nostro Paese nel rispetto delle leggi.
 
Il vile gesto xenofobo compiuto a Nettuno la notte tra sabato e domenica scorsi ci riempie di sgomento. Mai tanta cieca violenza aveva attraversato le nostre strade. Singh, un ragazzo di origine indiana è stato picchiato a sangue e dato alle fiamme mentre dormiva nella stazione ferroviaria. Singh è ricoverato in condizioni molto gravi al S.Eugenio di Roma e la prognosi è ancora riservata.

Esprimiamo viva solidarietà a Singh, la sua famiglia e a tutta la comunità indiana, presente nel nostro territorio da oltre vent'anni, stimata ed impegnata sia nel commercio che nel settore agricolo.
 
Contestiamo chi vuole in modo ipocrita e strumentale far passare questi episodi razzisti come bravate giovanili, gesti dovuti all’uso eccessivo della droga e dell’alcool.
 La chiara premeditazione con cui è stata perpetuata questa aggressione spaventosa dimostra  l'intenzionalità degli aggressori. Fermarsi ad una pompa di benzina, prendere del carburante, entrare in stazione, picchiare un giovane, dipingergli il volto di vernice grigia, cospargerlo di benzina ed infine appiccare il fuoco, non sono gesti prodotti da “ricerca sfrenata di emozioni” ma sono atti consci e, drammaticamente, studiati, come pure la scelta di un uomo indifeso e in una condizione di vita disagiata.
 
Obiettivo fondamentale della manifestazione sarà l’intrecciarsi delle culture e delle nazionalità, per una realtà sociale di condivisione e rispetto che lavora per sradicare l’odio contro il diverso.
 
Il cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, che verrà votato domani al Senato, prevede una serie di norme che restringono i diritti dei migranti e ne aumentano la precarietà dell’esistenza, rendendo possibile il ripetersi di episodi come quello di Nettuno. Se il pacchetto sarà approvato, chi è senza permesso di soggiorno rischia di essere denunciato dal medico se va al Pronto Soccorso, non potrà più riconoscere i figli e le figlie, sposarsi o inviare i soldi a casa. Il DDL prevede inoltre l’aumento della detenzione nei CIE (ex CPT) fino a 18 mesi , l’aumento della tassa per la richiesta o il rinnovo del permesso di soggiorno. Viene, inoltre, introdotto anche il reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato.
 
Ma che “pacchetto sicurezza”, cittadinanza per tutti!
 
Assemblea permanente antirazzista

Basta con la criminalizzazione dei lavoratori migranti che genera paura e rende possibile la violenza razzista.

Genzano 4\2\09. Il C. P. F. del PRC “Castelli” ha approvato un ordine del giorno contro le politiche di criminalizzazione dei lavoratori migranti perseguite dal governo delle destre.


Ciò che è successo a Nettuno la notte del primo febbraio ci riempe di sgomento e di rabbia.

L'atto perpetrato ai danni di un ragazzo indiano non è, però, come vorrebbero far credere alcuni dei più affermati mezzi di comunicazione , un atto proveniente dalla volontà di tre scalmanati che sotto l'effetto di alcool e droga hanno deciso di “dare una svolta alla serata”.

L'atto è stato compiuto in un contesto politico drammatico per il Paese. Un contesto in cui le politiche in atto puntano alla criminalizzazione dell'immigrato, del più debole, del diverso e fomentano un clima di odio e di paura che molto spesso genera episodi di Violenza Xenofoba e razzista.

Per combattere questo clima e questa spirale di odio e violenza è necessaria oggi una mobilitazione generale delle forze politiche e sociali e di tutti i cittadini che si riconoscono nei valori costituzionali dell'antifascismo e dell'uguaglianza universale.

Domenica 8 febbraio a Nettuno si terrà una manifestazione contro il pacchetto sicurezza del Governo Berlusconi e per l'ampliamento e l'affermazione dei diritti di cittadinanza. Sarà una manifestazione importante, che vedrà coinvolti nello stesso momento di solidarietà cittadini di diversa cultura e diversa nazionalità.

Il Comitato Politico Federale del Partito della Rifondazione Comunista si impegna a mobilitare il Partito in tutti i territori per la totale riuscita dell'iniziativa.

approvato all'unanimità


2/01/2009

L'accordo Veltroni-Di Pietro-Berlusconi - sullo sbarramento alle Europee: 4% una scelta liberticita contro la sinistra.



L’intesa fra Pd, Italia dei Valori e Berlusconi per lo stravolgimento della legge elettorale europea, con l’introduzione di una soglia dello sbarramento del 4%, è una scelta liberticida assolutamente immotivata visto che al Parlamento Europeo non c’è né un problema di governabilità né di frammentazione delle forze politiche.

L'unico obiettivo dello sbarramento che si vuole inserire è quello di liquidare la sinistra per dare via libera al bipartitismo tra simili. Ora, finalmente, si capiscono i motivi per i quali Pd e Italia dei Valori si sono astenuti sul provvedimento sul federalismo fiscale che rappresenta una minaccia evidente all’unità del Paese e all’universalità dei diritti.

L’astensione è stata la merce di scambio per ottenere altri favori, primo fra i quali l’eliminazione dei concorrenti a sinistra nelle elezioni europee.

Se il Pd pensa in questo modo di risalire la china del consenso, sempre più eroso, si sbaglia di grosso. In questo modo si mettono in crisi i rapporti a sinistra, ma soprattutto ci si rassegna all’affermazione della definitiva supremazia del centro destra.