circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

9/26/2012

La Presidente Polverini, dimissionata, scatena il polverone sulle sue responsabilità.

Si conclude con le dimissioni della Presidente della Regione l'esperienza di governo del centrodestra della regione Lazio. É giunto quindi il momento di fare un primo bilancio di cosa abbia significato e quale sia stata la natura di quel governo.
Come si è visto in questi anni, la giunta Polverini ha molto operato sul piano della propaganda e della polemica ma poco ha fatto rispetto alle effettive necessità del territorio.
Vediamo alcuni temi:
-I rifiuti. Prima dello scandalo che lo costringesse alle dimissioni, Marrazzo era stato anche commissario straordinario per i rifiuti e aveva presentato un piano che la neoeletta Governatrice accantonò per crearne uno più bello. Il risultato è stato che ad oggi non solo non si riesce ad affrontare il problema di trovare il sito per la nuova discarica di Roma, problema che è stato esso stesso affidato a nuovi commissari, ma in generale non c'è stata alcun tipo di riflessione su come affrontare in modo moderno, ecologico, efficace e produttivo la chiusura del ciclo dei rifiuti. Siamo passati direttamente dal medioevo degli inceneritori alla barbarie delle discariche.
  • La Sanità. Spesso come cittadini abbiamo la memoria corta, forse perchè quotidianamente impegnati nella difesa del nostro tenore di vita. Per questo ritengo che sia utile ricordare che, alla conclusione del giro di giostra che vide come Presidente della Regione Storace (centrodestra), il Lazio si ritrovò con un debito della sanità che era schizzato a 10 miliardi (forse questo è il motivo per cui fu promosso a Ministro della Sanità). Il fallimento del risanamento di quel debito da parte di Marrazzo fece sì che, al suo insediarsi, la Polverini venne nominata commissario straordinario per la Sanità, proprio per affrontare quel debito. Quali sono stati i risultati dell'azione della presidentissima? Per rientrare dal debito la commissaria Polverini pensò bene di affrontare il problema operando per la chiusura dei servizi pittosto che in quello per la chiusura degli sprechi. Infatti il taglio di 2800 posti letto ha consentito la chiusura di piccoli ospedali di prossimità e più in generale il ridimensionamento del servizio offerto ai cittadini con una disparità che ha visto i cittadini di Roma meno colpiti rispetto al resto della regione dove sono stati effettuati la maggior parte dei tagli, generando una diversa titolarità di cittadinanza. Sebbene la scelta abbia ottenuto un ridimensionamento del debito bisogna rilevare che non è stata colpita la fonte principale degli sprechi che è rappresentata dalle convenzioni regionali con la sanità privata.
  • Il lavoro. Sebbene in questi anni di crisi sarebbe stato necessario costruire progettualità ed innovazione per sostenere i tassi di occupazione e nello stesso tempo garantire reddito a chi non lavorava, il centrodestra appena insediatosi pensò bene di sbarazzarsi della legge sulla sperimentazione del reddito minimo garantito ottenuta dal Partito della Rifondazione Comunista con il centrosinistra al governo. Successivamente, di fronte alla crisi che prendeva corpo e si trasferiva dalla finanza all'economia reale la Polverini si accontentava di stare alla finestra rispetto alle crisi delle imprese, che ricordo hanno significato espulsione di forza lavoro e quindi distruzione di reddito di centinaia di lavoratori. Un minimo di intervento della regione Lazio nelle crisi delle azienda era visibile solo per quelle imprese in cui la forza dei lavoratori era tale da rompere il muro dell'informazione e diventare un problema pubblico.
  • Tasse e imposte. In questi anni la Polverini ha imposto una tassazione Irpef (pagata in pieno solo quindi da chi ha i redditi certificati come lavoratori dipendenti e pensionati) ai massimi livelli, ha inserito i ticket per i disabili ha aumentato …
Quelli sopra enunciati sono solo alcuni dei successi politici orgogliosamente rivendicati dalla Polverini come buona azione della giunta regionale.
Per quanto riguarda la vicenda dei mariuoli del PDL, che la signora Polverini oggi annuncia di mandare a casa lei con le sue dimissioni, dovrebbe spiegare ai cittadini come mai, ieri, alla richiesta di ulteriori fondi da distribuire ai partiti firmava delibere di autorizzazione che portavano quei fondi da circa 5 ad oltre 14 milioni di euro nello stesso tempo in cui tagliava i posti negli ospedali e aumentava le tasse.
Bisognerebbe poi avere più pudore nelle affermazioni, visto che se la presidentissima non si fosse dimessa sarebbe stata mandata a casa dalle dimissioni dei consiglieri di opposizione.
Che cosa accadrà adesso? Adesso la presidente Polverini ha nelle sue mani la possibilità di convocare le elezioni. Lo potrà fare nel più breve o nel più lungo tempo possibile. Io credo che sceglierà il tempo più lungo, perchè il tempo fa dimenticare il dolore anche agli innamorati figurarsi agli elettori di oggi che sono piuttosto disattenti a controllare quel che fanno i loro eletti. Basti pensare che quello che con i fondi pubblici ha comprato una Smart, in cui si è accorto di non entrare, comprandosi quindi un Suv era uno, con le sue 24.000 preferenze, tra i più votati.
Vi è oggi un compito importante per i cittadini che è quello di rifiutare la delega totale. Il Voto deve tornare ad essere il momento iniziale e finale di un processo di partecipazione e attenzione alle scelte che fanno i nostri rappresentanti.
Concludendo, lo scandalo che ha fatto cadere la giunta Polverini ha evidenziato due elementi:
  1. il risanamento della regione lo stanno facendo i lavoratori, i disoccupati ed i pensionati attraverso le tasse e la rinuncia obbligata ai servizi di cittadinanza.
  2. Quando il centrodestra viene scoperto a razzolare nel fango si giustifica dicendo che tutta la politica è sporca, “so' tutti uguali”.
Esiste una politica pulita? Io credo di sì. E' quella che, attraverso la loro partecipazione, cerca di affrontare i problemi di donne, giovani, lavoratori e pensionati come collettività e non come clientes.

Marco Bizzoni
segreteria PRC della federazione “Castelli”




9/25/2012

Scuola: pubblicato il bando del concorso-truffa

Malgrado le molte proteste, culminate nella bella e partecipata manifestazione di sabato scorso a Roma, nonostante la netta presa di posizione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, il ministro Profumo ha confermato, con la pubblicazione del bando, la sua scelta demagogica di indire il concorso-truffa per una manciata di cattedre. I veri problemi della scuola, provocati da anni di disimpegno, dai drammatici tagli e dalle controriforme della Gelmini, restano senza risposta, anzi, vengono ulteriormente aggravati dai provvedimenti di questo governo. La risposta di chi ha ancora a cuore il destino della scuola pubblica sta nelle mobilitazioni dei prossimi giorni, a partire dalle giornate di lotta indette dalle organizzazioni studentesche per il 5 e il 12 settembre e dallo sciopero della scuola indetto dalla FLC per la stessa giornata del 12. Il PRC aderisce a queste iniziative e si impegna a contribuire alla loro riuscita per l'avvio di una stagione di lotte generalizzate. Vito Meloni Responsabile nazionale scuola PRC-SE Roma, lì 25/09/2012

9/24/2012

Il PRC aderisce alla manifestazione per l'ambiente e la salute promossa dal “Coordinamento Valle del Sacco”

Marco Bizzoni segreteria PRC "Castelli, Colleferro, Litoranea" prccastelli@hotmail.it
Il Partito della Rifondazione Comunista federazione Castelli, Colleferro, Litoranea aderisce alla manifestazione promossa dal “Coordinamento Valle del Sacco”. Acqua, Terra, Aria non sono merci ma beni comuni di tutti i cittadini. Per questo motivo non deve più essere possibile che per profitto qualcuno possa inquinarli, contaminarli, devastarli e poi presentare alla comunità il conto del loro risanamento. Dobbiamo imporre ai padroni che le attività produttive sui nostri territori, oltre a stimolare lo sviluppo economico, siano in grado di di salvaguardare l'ambiente. Va riaffermato con forza che il lavoro non è una merce ma un diritto e che come tale non può, e non deve, entrare in contraddizione con il diritto alla salute. La Valle del Sacco ha pagato duramente lo sviluppo industriale del suo territorio, dove i padroni hanno mostrato il volto più bieco e cinico del capitalismo quello che privatizza i profitti e socializza i costi. Oggi dopo anni di questo sviluppo economico la Valle del Sacco si ritrova più povera. A causa dei processi di deindustrializzazione e dell'inquinamento che le attività produttive hanno lasciato. Mentre la politica che conta predispone nuovi processi di manomissione di questo territorio, il PRC ritiene importante, invece, seguire la strada indicata dal “Coordinamento della Valle del Sacco”, che allude alla possibilità di un altro sviluppo possibile. Uno sviluppo che invece di generare profitti per pochi sia in grado di assicurare salute e benessere per tutti i cittadini. Sembra un sogno ma noi restiamo convinti che: “Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia. “ Per questo motivo il PRC invitia tutti i compagni, i simpatizzanti i cittadini a partecipare alla manifestazione che si terrà 6 OTTOBRE 2012 a Colleferro - Piazzale dello Scalo - di fronte Stazione Ferroviaria, ORE 14.30.

POLVERINI - DIMISSIONI ATTO DOVUTO

Le dimissioni della Polverini sono un atto dovuto, il minimo che poteva fare di fronte allo scandalo che ha investito la Regione Lazio. Ora si vada a elezioni e la parola torni ai cittadini. Ma si faccia anche, al più presto, piena luce sul "Laziogate": chi deve pagare paghi. Paolo Ferrero segretario nazionale del PRC

Comitato Politico Federale, riprendiamo il discorso.

Car* compagn* la Polverini si e' dimessa per non essere sfiduciata dai consiglieri regionali. Ora occorre ripartire tutti insieme ed affrontare una nuova campagna elettorale che coinvolga tutti i cittadini. Invito tutti i circoli ad effettuare una analisi territoriale dei bisogni dei cittadini per elaborare da subito un programma politico da presentare agli elettori. Il cpf dell' 8 us. proseguira' il 28 settembre alle ore 18,30 presso il circolo di Lanuvio. Nelle varie si parlera' dell'organizzazione della campagna referendaria che vedra' tutto il partito impegnato alla raccolta delle firme. Il segretario Danilo Marra

9/23/2012

La FdS aderisce alla proposta di far dimettere i consiglieri per mandare a casa il consiglio regionale del Lazio

“La Fds del Lazio è pronta a ritirare i propri rappresentanti dal Consiglio regionale, consapevole però, come le forze che hanno promosso l’iniziativa delle dimissioni, dell’estrema difficoltà di raggiungere il numero necessario per lo scioglimento del consiglio. La Fds tiene a precisare di non essere presente nell’ufficio di presidenza, dove la minoranza è rappresentata solo da Pd e Idv, e che ha votato all’unanimità la delibera di aumento dei contributi per l’attività dei gruppi. E’ ormai evidente a tutti come la pessima gestione della giunta Polverini, che ha messo “il carico da undici” alle politiche antipopolari dei governi Berlusconi e Monti, sia inquinata anche da un uso privatistico dei fondi destinati all’attività politica. La magistratura si occuperà di accertare le responsabilità in questo senso, per quanto ci riguarda tutti possono verificare sul nostro sito il bilancio del gruppo. I prossimi giorni sarà discussa la mozione di sfiducia, alla giunta Polverini, presentata da tutta l’opposizione, è necessaria una mobilitazione dal basso in tutto il territorio, per rafforzare la richiesta di dimissioni di un governo regionale che è una vergogna per tutti gli abitanti del Lazio”. Ufficio Stampa Fds Lazio

Ecco dove Monti sta portando l'Italia

Paolo Ferrero presenta "PIGS - La crisi spiegata a tutti"


9/21/2012

Il PRC ADERISCE A CORTEO PRECARI CONTRO CONCORSO-TRUFFA



«Rifondazione comunista sostiene i precari della scuola e aderisce al corteo che hanno indetto per domani, a Roma, contro il concorso-truffa." così ha dichiarato: - Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista - " Le assunzioni dei docenti in due anni saranno infatti circa la metà di quelle previste dal piano triennale del precedente governo: Profumo riesce nella difficile impresa di fare peggio della Gelmini, come al solito sulla pelle dei precari. Siamo a fianco degli insegnanti precari nella loro battaglia perché difenderli significa difendere la scuola pubblica statale».

21 settembre 2012

9/19/2012

Ferrero: «Sinistra unita, ma senza il Pd»

di Marco Zerbino

«Chi dice che vuole andare al governo e fare politiche di sinistra senza pronunciarsi sul fiscal compact, sta di fatto prendendo in giro il paese e i lavoratori». Non ricorre a giri di parole, Paolo Ferrero, quando si tratta di spiegare quella che, secondo lui, è la strada da imboccare per ricostruire una sinistra degna di questo nome in Italia.
«Si tratta, molto semplicemente, di mettere insieme quelli che sono contro le politiche di austerità e di chiedere poi agli italiani un voto per governare sulla base di un programma veramente alternativo, di un new deal per il paese». Secondo il segretario di Rifondazione Comunista, una lista o una coalizione «anti Monti» potrebbe aspirare ad una percentuale a due cifre.


E, quand’anche perdesse le elezioni, sarebbe in grado di incidere politicamente molto più di quanto non riuscirebbe a fare una sinistra che si candidi a governare insieme al Partito Democratico. «Non possiamo rivedere per la terza volta un film già visto, quello di alleanze che di fatto finiscono per essere una gabbia. Dobbiamo ammettere che il Pci è riuscito a cambiare l’Italia stando all’opposizione molto più di quanto non abbiamo fatto noi in passato stando al governo».

Un ruolo centrale, nella riaggregazione di un polo di sinistra e per il lavoro, potrebbe essere svolto secondo l’ex ministro della Solidarietà Sociale dalla Fiom, che si è guadagnata negli anni un’indubbia autorevolezza da spendere in questo senso. Ed è proprio alla festa della Fiom di Torino, a margine della presentazione del suo ultimo libro «Pigs! La crisi spiegata a tutti» (DeriveApprodi, 2012), che Ferrero ha illustrato a Pubblico la sua proposta per l’unità della sinistra e ha spiegato in cosa si differenzi dalle altre opzioni in campo, molte delle quali oggetto di confronto e di dibattito nei dieci giorni di festa metalmeccanica che si sono appena conclusi.

Partiamo dal contesto europeo. Volenti o nolenti, il futuro politico dell’Italia e di tanti altri paesi dell’Ue sembra essere oggi ipotecato dal fiscal compact e dalle politiche di bilancio restrittive che questo comporterà negli anni a venire
Per l’Italia il fiscal compact è un suicidio. Cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando: nei prossimi anni, per vent’anni, ogni anno, il nostro paese dovrà tagliare 45 miliardi di euro dal debito pubblico. Faccio notare, per dare un’idea delle implicazioni di questa scelta, che tutto il sistema sanitario italiano, mazzette e sprechi compresi, costa 130 miliardi di euro all’anno. Una sforbiciata simile significa fare un massacro dello stato sociale, privatizzare quasi tutto, svendere le aziende pubbliche che rimangono, a occhio e croce anche vendere l’oro della Banca d’Italia… Oltre al definitivo smantellamento del welfare, questo vuol dire far precipitare il paese in una condizione di recessione e di indebitamento permanente.

Un destino «greco», parrebbe di capire…
Magari più lentamente, molto più lentamente, ma la direzione è quella. Su un miliardo di aiuti che prende, la Grecia ne spende 900 milioni per ripagare gli interessi sul debito. Buona notte, dico io… Da una condizione del genere non si esce più, si cade in una spirale di recessione e indebitamento. Per questo, quando discutiamo di politica, a chi promette di andare al governo e di finanziare la sanità, le pensioni, ecc. va innanzitutto chiesto che posizione assume sul fiscal compact, se è deciso a rimetterlo veramente in discussione. Altrimenti, quello che si sta facendo è prendere in giro la gente.

Il riferimento è a un eventuale, futuro governo di centrosinistra?
Certo, e anche a tutti quelli che, da sinistra, insistono nel riproporre lo schema di alleanze che abbiamo già sperimentato in passato e che hanno dimostrato di essere delle gabbie.

Ma i governi di centrosinistra del passato sono stati sotenuti anche da Rifondazione Comunista, e lei stesso ha fatto parte di uno di quei governi in qualità di ministro…
Appunto, so di cosa sto parlando. Noi ci abbiamo provato, ma ci siamo trovati a sbattere la faccia contro il fatto che eravamo nella stessa maggioranza parlamentare con forze a noi totalmente estranee, che rappresentavano interessi economici e finanziari ben precisi. Un aneddoto può illustrare bene quello che sto dicendo. Quando ero alla Solidarietà Sociale avevo fatto un provvedimento per bloccare gli sfratti degli anziani ultrasettantenni e delle famiglie che avevano al loro interno portatori di handicap. Era un cosa di semplice buon senso, che mi aveva guadaganto il plauso di una realtà come la Caritas, non certo un’organizzazione rivoluzionaria. Bene, votiamo in consiglio dei ministri: tutti d’accordo. Andiamo al Senato, e manca la maggioranza. Questo perché Dini e una manciata di altri senatori, molti dei quali prendevano soldi dagli immobiliaristi anche per le loro campagne elettorali, stranamente non si erano presentati in aula. Tre mesi dopo, ci riprovo, e la cosa si ripete tale e quale. Sa come sono riuscito a far passare quel provvedimento? Telefonando ad Alemanno, della destra sociale, e chiedendogli se non fosse d’accordo con il merito di quella proposta che non aveva altro obiettivo se non quello di una tutela immediata degli interessi di categorie molto deboli. È dovuto intervenire Storace, che era capogruppo di An, a favore del provvedimento. Così è passato. Altrimenti, contando sulla mia, di maggioranza, non sarei riuscito a farlo passare.

Altri, tuttavia, come ad esempio Vendola, pensano che, se non ci si vuole condannare ad un ruolo meramente testimoniale, non si può prescindere da un rapporto di qualche tipo con il Pd e con i suoi elettori.
Guardi, io ho 51 anni e penso che si può anche smettere di fare politica. Però, soprattutto, bisogna smetterla di prendere in giro la gente. Se uno dice che va al governo con il Pd, stante il fiscal compact, e che farà politiche redistributive, sta semplicemente mentendo. Io dico che ci abbiamo già provato a governare col Pd e a fare delle politiche di sinistra. Ma davvero pensiamo di poter fare qualcosa di buono per i lavoratori e le lavoratrici italiani se andiamo al governo con Matteo Renzi? E Renzi, nel Pd, non è un fenomeno isolato… Sono in tanti a pensarla come lui, a ritenere che bigogna proseguire con l’agenda Monti e che bisogna stare con Marchionne «senza se e senza ma», come disse il sindaco di Firenze nei mesi dei referendum di Pomigliano e Mirafiori.

Ma la stessa Fiom, che pure non è e non vuole diventare un partito politico, in questi ultimi giorni ha insistito sul fatto che bisogna rimettere al centro la rappresentanza politica del lavoro senza rinunciare ad incidere nei processi reali. E questo, nell’ottica degli stessi metalmeccanici della Cgil, implica di necessità un confronto col Pd, o per lo meno con la sua componente più antiliberista e meno allineata a Monti…
Rispetto la posizione della Fiom, ma noi pensiamo invece che la strada sia un’altra. Si tratta di una strada piuttosto semplice, oltretutto. La cosa da fare è banale. Bisognerebbe mettere insieme quelli che sono contro il governo Monti da sinistra: dall’Italia dei Valori, a Sinistra Ecologia e Libertà, alla Federazione della Sinistra, passando per tutte quelle persone, che sono la maggioranza, che pur essendo di sinistra non hanno alcuna tessera in tasca. Includendo ad esempio anche pezzi di mondo cattolico, che non è per forza tutto sulle posizioni oscurantiste di Ratzinger.

Una sorta di Syriza italiana, come lei ha più volte auspicato?
Certo. Nel resto d’Europa lo stanno già facendo. Lo stanno facendo in Portogallo con il Bloco de Esquerda, in Spagna con Izquierda Unida, in Germania con la Linke, in Grecia con Syriza e in Francia con il Front de Gauche. Noi siamo in ritardo. Perché la questione non è se questa Europa regge o meno. È sicuro che così non regge, perché l’area euro non è semplicemente «a due velocità», è un’area in cui c’è una divaricazione fra paesi che sono ricchi e diventano sempre più ricchi e paesi che sono poveri e diventano sempre più poveri. Il punto è capire se le politiche europee saranno messe in discussione da destra o da sinistra. Se non andiamo rapidamente a questa ricomposizione delle forze del lavoro, il rischio è che del sentimento antieuropeo si avvantaggino forze neonaziste come Alba Dorata. La Fiom lo capisco che è un sindacato, ma se usasse l’autorevolezza che si è guadagnata sul campo per favorire questo processo di riaggregazione ritengo che svolgerebbe un servizio utile in primo luogo ai lavoratori che in questi anni ha difeso meglio e più di altri.

E come risponde a chi le dice che una coalizione, o una lista «anti Monti» potrebbe essere un’iniziativa lodevole ma incapace di incidere? Molti a sinistra pensano che non si possano cambiare le cose senza andare al governo…
Tanto per cominciare, una lista del genere, una coalizione che proponga delle politiche veramente alternative, secondo me, potrebbe aspirare tranquillamente a percentuali a due cifre. Ma, soprattutto, dobbiamo tenere ben ferma in mente una cosa. Si possono anche perdere le elezioni, ma se si costruisce una nuova entità che coerentemente si batte al fianco dei lavoratori e contro le politiche di austerità, esattamente come hanno fatto i metalmeccanici della Cgil negli ultimi anni, si può «incidere» e contare molto anche stando all’opposizione. Del resto, è un fatto che il Partito Comunista, in passato, sia riuscito a cambiare il paese stando in minoranza molto più di quanto non siamo riusciti a fare noi andando al governo. Se invece, per la terza volta, riproiettiamo un film già visto, andiamo al governo col Pd e poi emerge che non riusciamo ad ottenere un cambiamento concreto nella condizione di vita delle persone, è facile che il disagio che c’è venga intercettato da un Grillo o, addirittura, dall’estrema destra. Cioè la gente magari finisce per esprimere una protesta rabbiosa, di pancia, «manda a stendere», per così dire, la classe politica, ma questo mandare a stendere non produce un cambiamento della società, perché non produce coscienza, non produce forza e organizzazione dal basso. Per certi versi, la situazione europea è oggi simile a quella degli anni ’30. Non è più tempo di giochi tattici.

pubblicogiornale.it

9/18/2012

Scuola: I NUMERI DEL CONCORSO: PROFUMO DI FREGATURA



Il decreto con il quale il Ministero dell'economia autorizza i posti sui quali si farà il concorso per l'assunzione dei docenti fa finalmente chiarezza sulla giostra di numeri sbandierati in questi giorni dalla stampa filogovernativa. 11.542 in due anni, poco più di 7.000 per l'anno scolastico 2013/2014, il resto per quello successivo. Questo significa che le assunzioni dei docenti, tra quelle da concorso e quelle di pari numero da effettuare per legge dalle graduatorie ad esaurimento, in due anni saranno circa la metà di quelle previste dal piano triennale del precedente governo. Altro che "svolta storica", Profumo riesce nella difficile impresa di fare peggio della Gelmini. Il tutto, come sempre, sulla pelle dei precari, dei quali, come dimostrano gli stessi dati del ministero, la scuola continuerà ad aver bisogno per poter funzionare.
È ora di mandare a casa questo ministro e l'intero governo. Per il bene della scuola pubblica e del Paese.

Vito Meloni

Responsabile nazionale scuola PRC-SE

9/16/2012

Da ottobre avvio della Raccolta firma per il referendum sll' art. 18


Rifiuti: Dalla protesta alla proposta


La Rete ZERO WASTE LAZIO
organizza due convegni con la partecipazione del Prof. Paul Connect su due
argomenti decisivi per la corretta gestione dei rifiuti:
1) il TRATTAMENTO DELLA BIOMASSA, ovvero della frazione organica da
rifiuti e di origine agricola,secondo il nostro punto di
vista ma illustrando anche gli impianti speculativi che stanno uscendo come
funghi in tutto il Lazio per trattare COLTURE AGRICOLE DEDICATE invece che
la frazione organica da rifiuti urbani, Venerdì 28 or 16
al Comune di Anguillara
.
2) il PROGETTO DIDATTICO, con cui possiamo avviare un lavoro esteso
e continuativo a ROMA e PROVINCIA in almeno una dozzina di scuole con
un progetto articolato per LABORATORI tematici
concreti sulla Riduzione-Riuso-Riciclo e Comunicazione. Il Convengo di
presentazione del progetto è Sabato 29 ore 10 alla Provincia di Roma -
Palazzo Valentini /Piazza Venezia
.

Leggi tutto l'articolo su: http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/

Un saluto
Danilo

9/06/2012

CONVOCAZIONE CPF

A TUTTI I COMPONENTI IL CPF
A TUTTI I COMPONENTI DELLA CFG
A TUTTI GLI AMMINISTRATORI
A TUTTI I SEGRETARI DI CIRCOLO

E' CONVOCATO IL CPF DELLA FEDERAZIONE CASTELLI PER IL GIORNO 8 SETTEMBRE 2012 ALLE ORE 18,00 PRESSO IL CIRCOLO DI ALBANO L., VIA DON MINZONI 13
CON IL SEGUENTE O.D.G.

1) SOSTITUZIONE MEMBRO DELLA CFG;
2) COMUNICAZIONI DEL SEGRETARIO;
3) BILANCIO DELLA STAGIONE ESTIVA E TESSERAMENTO;
4) ORGANIZZAZIONE ATTIVITA' POLITICA SUL TERRITORIO;
5) VARIE ED EVEBTUALI.

IL SEGRETARIO
DANILO MARRA