circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

11/28/2009

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA: Elezioni, andremo con nostre liste

Dichiarazione di Gianluigi Pegolo (Prc-Se), Pino Sgobio (Pdci), Giovanni Vigilante (Socialismo 2000), Fulvio Perini (Lavoro-Solidarietà)

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA D\

La Federazione della sinistra, promossa dal Partito della Rifondazione comunista, dal Partito dei Comunisti Italiani, da Socialismo 2000 e da Lavoro e solidarietà, presenterà liste proprie in tutte le regioni chiamate al voto, con il proprio simbolo. La Federazione intende avviare un percorso di confronto con le altre forze del centro-sinistra, nell’auspicio di raggiungere intese organiche o circoscritte, al fine di dare alle regioni governi progressisti in grado di rispondere alle esigenze sociali, battere le destre e rafforzare la tenuta democratica. Se non ve ne saranno le condizioni sceglierà una collocazione autonoma, costituendo poli alternativi. Il confronto e le eventuali alleanze saranno fondati su due discriminanti: 1) Il profilo etico, con la scelta, in primo luogo, di un personale politico non compromesso con pratiche illecite, che si faccia garante di un processo di risanamento della vita pubblica; 2)I contenuti programmatici, ad iniziare da un massiccio intervento contro gli effetti della crisi, a difesa dell’occupazione, per il superamento del precariato e a sostegno del reddito dei licenziati e dei non occupati. Ulteriori elementi caratterizzanti dovranno essere la difesa del welfare, a partire dalla sanità pubblica, la valorizzazione del diritto allo studio e il contrasto alle privatizzazioni dei servizi pubblici locali, rivendicando il carattere di bene comune dell’acqua e la necessità di perseguirne la ripubblicizzazione. La tutela e la valorizzazione dell’ambiente dovrà esplicarsi attraverso un netto rifiuto alle centrali nucleari, incentivando la raccolta differenziata anziché l’incenerimento dei rifiuti, promuovendo il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. La Federazione della sinistra aprirà un confronto con le forze di movimento impegnate sui temi democratici, sociali ed ambientali e darà massima apertura alle proprie liste al fine di consentire una rappresentanza forte, ricca e plurale alle istanze sociali e politiche che convergano sui contenuti richiamati. L’eventuale partecipazione di esponenti della Federazione alle primarie è subordinata alla stipula di accordi politico/programmatici con le altre forze della coalizione, in assenza dei quali è esclusa la partecipazione.

11/21/2009

Convocazione Comitato Politico Federale


GIOVEDi' 26 novembre 2009, Comitato Politico Federale della federazione “Castelli” presso la sede di Genzano di Roma alle ore 19,00

o.d.g:
1) PROPOSTA DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA;
2) MANIFESTAZIONE DEL 5 DICEMBRE;
3) VERIE ED EVENTUALI.

Nell'occasione dell'incontro si dovranno consegnare i cedolini delle tessere fatte.

I lavori avranno termine alle ore 23,00.

11/13/2009

SOLO DA SINISTRA SI ESCE DALLA CRISI

ASSEMBLEA REGIONALE – 7 NOVEMBRE 2009 – ALPHEUS ROMA

REPORT

L’assemblea regionale del Lazio, convocata il 7 novembre scorso dalle forze
politiche della nascente Federazione della sinistra di alternativa, si è aperta con la
relazione introduttiva della compagna Loredana Fraleone, segretaria regionale di
Rifondazione comunista. I promotori dell’iniziativa hanno ringraziato i partecipanti
per le numerose adesioni delle forze sindacali e sociali, visto che i posti a sedere nella
sala dell’Alpheus non risultavano sufficienti. Presenti anche gli esponenti politici in
rappresentanza di tutti i partiti del centro sinistra.
Loredana Fraleone ha voluto subito sottolineare che l’assemblea aveva come
obiettivo una riflessione a più voci sulle condizioni attuali della regione Lazio, ad
iniziare dai problemi più gravi e tuttora irrisolti. Solo attraverso l’ascolto di chi vive
sulla propria pelle il dramma della crisi è possibile tracciare una via d’uscita: non a
caso “Solo da sinistra si esce dalla crisi” era il titolo dell’iniziativa. Innanzitutto,
però, moralizzazione e trasparenza nella gestione della cosa pubblica, ponendo fine
ad un uso distorto delle Istituzioni, le quali sono preposte a rispondere ai bisogni
collettivi e non agli interessi di chi detiene il potere, svilendo in tal modo la politica e
gli stessi elettori. E poi le difficoltà in cui versano le decine di migliaia di disoccupati,
cassintegrati (la più recente rilevazione ne ha contati 100.000 solo nel Lazio) e tanti
precari con il contratto in scadenza che potrebbero vederlo non più rinnovato. E’ una
vera e propria emergenza per la quale non bastano gli ammortizzatori sociali ordinari
o in deroga. Serve un intervento pubblico forte che delinei un modello di sviluppo
innovativo, basato sulla valorizzazione delle risorse di ciascun territorio. La Regione
Lazio deve porre al centro la difesa dell’ambiente come valore in grado di creare
benessere e opportunità di lavoro. Ciò non è invece avvenuto in questi ultimi anni,
nonostante gli impegni assunti dal centro sinistra nel 2005 con gli elettori. Le
esigenze di ridurre le emissioni inquinanti nel rispetto del protocollo di Kyoto non
hanno trovato rispondenza negli atti della regione: dopo la centrale a carbone di
Civitavecchia, la turbogas di Aprilia, e poi ancora il raddoppio degli inceneritori di
Malagrotta, Colleferro e San Vittore, per non parlare del quarto inceneritore ad
Albano. Non è questo il modo di tutelare l’ambiente, come anche la salute dei
cittadini laziali. Serve una moratoria per gli inceneritori e puntare con decisione sulla
raccolta differenziata, sul riciclaggio dei rifiuti per creare benessere e posti di lavoro,
sull’esempio delle più avanzate esperienze europee.
La sanità regionale, gli scandali, il debito, il settore più rilevante nella politica
regionale richiede con urgenza un’assunzione di responsabilità da parte di chi è
chiamato a gestire il servizio. Vanno azzerati gli sprechi, vanno potenziati gli
ospedali pubblici e ridotti i presidi privati convenzionati perché è statisticamente
accertato che il debito delle regioni è più elevato laddove più alta è la quota assegnata
al privato. Il Lazio è in testa alla classifica italiana sia per il debito che per le
convenzioni con i privati. E’ necessaria una riorganizzazione complessiva del sistema
che preveda innanzitutto la reinternalizzazione/stabilizzazione del personale.
L’esternalizzazione dei servizi ha comportato l’aumento dei costi per la Regione e un
peggioramento delle tutele dei lavoratori (infermieri, ausiliari, mense, trasporto
malati, etc.).
Il primo intervento dopo la relazione introduttiva è quello di Alessandra Carnicella,
rappresentante dei lavoratori in lotta dell’Eutelia, la quale suscita il caloroso applauso
della platea ancor prima di iniziare a parlare. Racconta ciò che sta avvenendo nella
sua azienda, un’azienda florida, i cui dirigenti decidono di speculare sulla vita di
migliaia di dipendenti, licenziandoli. I lavoratori reagiscono occupando la sede:
chiedono la nazionalizzazione dell’impresa, visto che l’80% delle commesse
provengono dalle istituzioni pubbliche.
Alla fine saranno una ventina gli interventi, distribuiti tra i rappresentanti di
movimento (Comitato Valle del Sacco, per il Diritto all’abitare), associazioni (Non
bruciamoci il futuro, Unione Inquilini, CALMA, Libera) sindacati (CGIL, RdB) e
partiti (Pd, Idv, SeL, Verdi). Ha riscosso apprezzamenti anche il presidente della
provincia di Viterbo, Mazzoli, probabile futuro segretario regionale del Partito
democratico. Mazzoli ha ricordato che nella sua provincia non verrà realizzato alcun
inceneritore, che la gestione del servizio idrico è interamente in mano pubblica. E
dice che il viterbese risulta essere il territorio ove più di ogni altra provincia laziale
cresce la popolazione migrante e dove non cresce invece il numero dei reati, a
dimostrazione del fatto che la criminalità non dipende dalla presenza degli immigrati
ma dal livello di benessere che il territorio distribuisce. Viterbo è una provincia
solidale e accogliente dice orgoglioso Mazzoli, come a indicare che non sarebbe male
riprodurre i medesimi risultati su scala regionale.
L’assemblea è stata utile a porre in risalto le problematiche della regione e ad
indicare le possibili soluzioni. Il Lazio ha bisogno di un progetto politico serio, utile
ai cittadini. Il partito della Rifondazione Comunista, assieme alle altre forze della
Federazione della sinistra, non vuole sottrarsi al confronto: così come avvenuto
sabato scorso avanzerà delle proposte, proposte valide, costruite con l’apporto di
movimenti e associazioni, lavoratori, ed a queste non si derogherà.
A cura di Marcello Notarfonso