circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

7/31/2012

Piena solidarietà del PRC ai docenti inidonei in sciopero della fame


Mentre al Senato veniva votata la fiducia sul decreto di revisione della spesa, un folto gruppo di docenti inidonei per motivi di salute, sostenuti dai Cobas della scuola, sta continuando in un presidio ed uno sciopero della fame arrivato all'ottavo giorno, nell'indifferenza della stampa cosiddetta "indipendente".
Con il ricorso alla decretazione d'urgenza e alla fiducia il governo sta procedendo a tappe forzate allo smantellamento di ciò che resta di funzioni fondamentali dello Stato, garantite dalla Costituzione, come sanità e scuola riducendo il Parlamento a luogo di ratifica delle decisioni dell'esecutivo.
Il caso dei docenti inidonei è esemplificativo del disprezzo di questo governo per la dignità professionale e umana di persone che hanno la solo "colpa" di essersi ammalate, molto spesso per cause direttamente dipendenti dal loro lavoro.
Pur di affermare i dogmi del liberismo, ci si accanisce contro i più deboli e, allo stesso tempo, si privano le scuole di servizi importanti, come le biblioteche scolastiche, che questi docenti garantivano con passione ed impegno.
A loro va la piena solidarietà e il sostegno del PRC e l'impegno alla più ampia mobilitazione, nelle scuole e nel paese, per mandare a casa il governo delle banche.

Vito Meloni
Responsabile nazionale scuola PRC-SE

7/30/2012

Albano, la FdS - PRC ringrazia l'assessore dimissionario

La Federazione della Sinistra di Albano, Cecchina e Pavona, nel prendere atto della volontà dell'assessore alla Pubblica Istruzione, Mario Rapisardi, di rassegnare le dimissioni dalla sua carica amministrativa per sopraggiunti motivi personali, vuole ringraziarlo per il fattivo lavoro svolto in questi due anni.
L'impegno profuso dall'assessore nello svolgimento delle sue funzioni ha permesso di raggiungere ottimi risultati, in un settore molto delicato come quello della scuola, nonostante la limitatezza delle risorse economiche.
La F.d.S, ritenendo valida l'azione propositiva implementata in questi due anni di assessorato, intende dare continuità alla sua progettualità avviata nel 2010 nel rispetto del programma amministrativo.

Direttivo F.d.S

7/28/2012

Direzione Nazionale PRC, Costruire l'opposizione al goveno Monti ed al "Montismo"

All’interno della crisi economica mondiale ed europea, la situazione economica del paese sta peggiorando rapidamente a seguito delle politiche del governo Monti. Le politiche neoliberiste praticate con grande forza e determinazione stanno producendo una pesante recessione economica e non hanno ovviamente alcun peso nel mitigare la speculazione finanziaria. In virtù di queste politiche la situazione sociale sta peggiorando con rapidità maggiore della stessa crisi economica ed è destinata ad aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi. Abbiamo un aumento della disoccupazione, una ulteriore perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni e un drastico taglio dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali che determinerà un ulteriore compressione del welfare e una ulteriore perdita di salario indiretto.

In questo contesto già molto pesante, vi sono due provvedimenti del governo Monti che sono destinati ad avere effetti gravissimi e strutturali nei prossimi anni, sia sul terreno dei rapporti di classe che sul terreno macroeconomico.
Da un lato l’approvazione della legge Fornero sul mercato del lavoro intrecciata con la già approvata controriforma delle pensioni. La sostanziale abolizione dell’articolo 18, l’ulteriore allargamento delle maglie della precarietà e il progressivo ridimensionamento degli ammortizzatori sociali, sono destinate a determinare una condizione di precarietà generalizzata di tutto il mondo del lavoro. Il disegno chiaro è quello di distruggere il movimento operaio e di ridimensionare drasticamente il ruolo del sindacato, anche del sindacato concertativo. E’ un disegno reazionario che estende l’offensiva di Marchionne e di Federmeccanica al complesso delle relazioni lavorative, producendo un deciso spostamento dei rapporti di forza tra le classi a favore del capitale.
In secondo luogo l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione e la successiva approvazione del Fiscal Compact hanno già definito il quadro delle politiche economiche dei prossimi vent’anni: politiche recessive destinate a smantellare lo stato sociale, privatizzare ogni patrimonio pubblico e presumibilmente a vendere buona parte delle riserve auree del paese. Ci troviamo di fronte ad una scelta che è al tempo stesso recessiva, privatizzatrice e contro i lavoratori.
Il complesso di queste manovre prospetta ha quindi pesanti effetti sia sul piano dei rapporti di classe che sul piano dell’impoverimento complessivo del paese. Le scelte fatte produrranno lavoratori e lavoratrici più poveri dentro un paese più povero: gli interessi di classe e gli interessi del paese sono stati calpestati da questa maggioranza tanto variegata quanto determinata nell’applicare le politiche neoliberiste.
Il nostro giudizio negativo sul governo Monti non solo viene confermato ma aggravato dalle scelte fatte e si estende sulle forze politiche che queste politiche hanno approvato. Nelle politiche praticate non si scorge alcun elemento di compromesso; queste si collocano sulla stessa linea di quanto fatto dal governi greci e spagnoli, contro cui i lavoratori e la sinistra stanno giustamente lottando. Il punto politico è molto chiaro: il governo e la sua maggioranza, utilizzando la speculazione come scusa, stanno producendo il peggiore attacco al movimento operaio dal dopoguerra ad oggi. Come abbiamo più volte ribadito, esiste una cosa peggiore di un governo di destra ed è un governo di destra senza opposizione.
In questo contesto drammatica è l’assenza di iniziativa del sindacato confederale, cosa che contribuisce non poco al disorientamento sociale e alla difficoltà a costruire un esteso conflitto sociale.
In questo contesto la Direzione Nazionale ritiene necessario operare sin da subito e con determinazione per la costruzione di uno schieramento politico che possa diventare uno schieramento elettorale delle forze politiche sociali e associative che si oppongono da sinistra al governo Monti. La nostra proposta, che si rivolge in primo luogo a SEL, all’IdV, ad Alba e al complesso delle forze associazionistiche, sociali e culturali disponibili, è finalizzata a costruire un ampio schieramento di sinistra e di alternativa che si ponga l’obiettivo di governare e di costruire una risposta ai problemi del paese attraverso il rovesciamento delle politiche economiche e sociali e quindi in aperta opposizione alle politiche europee. Occorre operare per dar vita ad un punto di riferimento crdibile per coloro che sono colpiti dagli effetti della crisi e delle politiche del governo Monti. Al di la delle possibili modifiche alla legge elettorale - che contribuiranno a determinare le forme concrete della nostra presentazione elettorale – il giudizio che diamo del governo Monti e della sua maggioranza impone una scelta politica di fondo: la costruzione di una alternativa politica e programmatica a quel governo e alle forze politiche che l’hanno sostenuto. In questo contesto il nostro obiettivo è la costruzione di un effettivo spazio pubblico della sinistra, che faccia i conti fino in fondo con la critica della politica e sia portatore di una forte critica dell’economia politica. Occorre uscire da ogni politicismo per avviare, all’interno del fronte di opposizione, un processo costituente di una sinistra di alternativa e di una terza repubblica basata sulla democrazia partecipata. Questo è l’obiettivo centrale che ci poniamo, che poniamo ai compagni e alle compagne con cui abbiamo costruito la Federazione della Sinistra, che poniamo al complesso delle forze e degli uomini e delle donne che vogliono costruire una sinistra antiliberista nel nostro paese. La costruzione di un processo inclusivo e partecipato, che allarghi il terreno della partecipazione politica unitaria a sinistra, la realizzazione in Italia del progetto della Sinistra Europea, la costruzione in Italia del corrispettivo di Syriza, del Front de Gauche, di Izquierda Unida, della Linke, è l’obiettivo fondante il nostro progetto politico, a cui subordinare ogni tattica politica e su cui lavorare nei prossimi mesi.
In secondo luogo dobbiamo rafforzare enormemente la nostra capacità di produrre una demistificazione delle spiegazioni dominanti della crisi e delle ricette che vengono messe in campo e nello stesso tempo dobbiamo avanzare una proposta compiuta e comprensibile di una politica economica radicalmente alternativa, a partire dalla proposta di acquisto dei titoli di stato direttamente dalla BCE. In questo quadro decisivi sono i terreni della formazione e della elaborazione partecipata del programma per uscire a sinistra dalla crisi.
In terzo luogo dobbiamo riorganizzare il partito al fine di renderlo più efficace nella costruzione del conflitto e nella costruzione delle pratiche mutualistiche utili a resistere all’attacco sul piano del lavoro e sociale. La nostra risposta alla critica della politica non deve concedere nulla ad una idea di delega al leader o alla personalizzazione della politica. Noi dobbiamo costruire una risposta alla critica della politica basata sull’autorganizzazione dei soggetti sociali su tutti i terreni: sociale, culturale, politico. Questa è la frontiera che oggi deve porsi un partito comunista per essere protagonista dello scontro sociale.
La Direzione Nazionale del PRC decide quindi le seguenti iniziative:
- operare al fine di costruire per l’autunno e con le diverse forze politiche, sociali e associative che si oppongono da sinistra al governo Monti, una manifestazione nazionale contro le politiche neoliberiste e il governo Monti.
- Iniziare subito, anche usando le feste la raccolta delle firme su una petizione che chieda alla BCE di acquistare direttamente i titoli di stato al fine di porre fine alla speculazione finanziaria sull’Euro e la raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito minimo e sull’ICE europea sul Basic Income.
- Operare al fine di costruire per l’autunno una schieramento referendario per l’abrogazione della controriforma Fornero e il ripristino dell’articolo 18 e per l’abrogazione dell’art. 8 della finanziaria di Berlusconi dell’agosto scorso. Lo slittamento temporale dei referendum per i vincoli di legge, non rende meno necessaria la costruzione di una campagna di massa su questi temi, anche attraverso la presentazione di proposte di legge di iniziativa popolare. Proposte di legge a cui affiancare la raccolta di firme sul Piano per il Lavoro e sull’ICE sulla banca pubblica promossa dal Partito della Sinistra Europea.
- Operare a partire da tutti gli enti locali in cui siamo presenti contro la privatizzazione e la svendita delle aziende pubbliche locali, sulla base della sentenza della Corte.
- Aprire una discussione ampia e partecipata sulla bozza di programma.
La Direzione nazionale da mandato alla segretaria nazionale di muoversi nella direzione sopra indicata che proponiamo prima di tutto alle compagne e ai compagni con cui abbiamo costruito la Federazione della Sinistra, ricercando – pur nelle evidenti articolazioni – il massimo di unità della Federazione della Sinistra su questo impianto politico e di iniziativa.
La Direzione impegna inoltre tutto il gruppo dirigente ed in particolare i nuovi organismi regionali eletti dai recenti congressi regionali, a rafforzare il Prc anche sul piano organizzativo, concludendo e rilanciando il tesseramento e l’adesione al Prc, definendo piani di lavoro con cui realizzare localmente l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi e la buona riuscita delle campagne decise a livello centrale.

7/27/2012

Albano, La Federazione della Sinistra sostiene le azioni di risanamento e ristrutturazione dell' Albafor

La Federazione della Sinistra di Albano Laziale intende, con il presente comunicato, sostenere le azioni di risanamento e ristrutturazione della società municipalizzata Albafor, specializzata nelle azioni di ricerca e formazione professionale. L’Albafor è una realtà che opera, con eccellenza riconosciuta, su un territorio vasto da oltre 10 anni e svolge un’azione scolastico/formativa orientata al recupero, al sostegno e all’integrazione. Di particolare importanza l’attività sociale che riesce a coniugare programmi didattici, azioni pedagogiche e ricerca attuando sul territorio un servizio pubblico importante e diretto a tutte le fasce sociali ed in particolare a quelle con più difficoltà. Malgrado la positiva peculiarità dell’Albafor, nel corso degli anni, una serie di forti influenze clientelari ed interessi esclusivi, uniti ai tagli degli enti sovracomunali, hanno portato l’ente formativo verso un deficit di sostanza che ha messo a rischio il posto di lavoro di 186 lavoratori nonché il servizio scolastico diretto ben oltre un migliaio di allievi. La giunta comunale presieduta dal Sindaco dott. Nicola Marini, dopo aver analizzato tutti i dati, ha incaricato il dott. Massimo Bareato, come commissario liquidatore, di attuare tutte le azioni necessarie per risanare l’ente formativo.Tali azioni sono state avviate con l’attivazione della cassa integrazione, con l’eliminazione dei superminimi, dei bonus esclusivi e livelli ad alcuni responsabili e dirigenti e con un forte ridimensionamento di una serie di parametri di spesa sugli acquisti e sugli affitti degli immobili. Inoltre riscontriamo, dal piano redatto e reso pubblico, dal commissario incaricato, che saranno applicati dei ridimensionamenti strutturali e amministrativi che sommati alle azioni precedenti potranno riallineare, nel corso del 2013, la società municipalizzata e garantire a tutti lavoratori, in questo periodo in cassa integrazione, la stabilità di un posto di lavoro.

Pertanto con il presente comunicato vogliamo incitare il liquidatore e il suo team a continuare nel loro operato. Continuare malgrado le ingerenze e i dinieghi di quei pochi dirigenti e responsabili che, isolati nei loro interessi esclusivi, stanno continuando a ricercare un trattamento privilegiato negando sia la firma per la cassa integrazione (necessaria per garantire almeno un base ridotta dello stipendio estivo) che l’eliminazione di un livello economico che determina un potere di ingerenza. È lampante che quei pochi funzionari, che hanno interessi ben lontani dal bene comune, hanno basato tutto il loro operato non sulla presenza, la meritocrazia e la funzionalità dell’Ente, ma su rapporti politici trasversali di natura personalistica e evidentemente convenienti.

Di conseguenza la Federazione della Sinistra sostiene le azioni del Commissario incaricato e continuerà a monitorare ogni azione intrapresa dal team al fine di garantire la massima trasparenza e funzionalità per una politica che intende sostenere, garantire e costruire un futuro per allievi, lavoratori e famiglie.

7/23/2012

No Tav, ecco cosa è accaduto realmente ieri notte

Il testo della versione dei fatti della notte tra sabato e domenica postato su www.notav.info

"Ci risulta che centinaia di metri di filo spinato siano stai tagliati. Nella parte bassa del cantiere sul lato del Clarea siano state tagliate le recinzioni per alcune decine di metri nella loro totalità aprendo un enorme varco. Ci risulta inoltre che le barriere new jersey famose per la loro solidità siano state finalemente abbattute aprendo a circa dieci metri dalla baita clarea un varco di almeno 8 metri. Ci risulta inoltre che il muro di recinzione, (rinforzo fatto applicare nello scorso autunno ai punti più a rischio secondo i dirigenti della questura torinese) sia stato abbattuto a colpi di mazza per almeno una ventina di metri. Ed ancora molte torri faro abbattute, fonte di un inutile spreco e di inquinamento luminoso in una bellissima valle che sembra si stia trasformando in una base lunare. Ci risulta invece che dall’altro lato della recinzione si tenda a minimizzare gli obiettivi raggiunti dal movimento per dare peso ad una versione per cui durante la serata di sabato 21 luglio si sarebbe sviluppato in val Clarea un mero scontro tra bande, da un lato i “teppisti” no tav e dall’altro le forze di polizia. Tutta l’attenzione poi viene catturata da un altro fatto, un dirigente digos di Torino che viene colpito da un petardo e cade a terra stordito. Decine di no tav sono stati colpiti dai candelotti e sono stati curati dal servizio medico no tav. Pensiamo invece che qui si debba guardare ai fatti, alla grande e coraggiosa opera di migliaia di no tav che durante due interminabili ore si sono adoperati per cercare di smontare più parti possibile di quell’apparato di distruzione che ormai tutti conosciamo. Centinaia di candelotti di gas lacrimogeno sono stati lanciati verso chiunque si muovesse al di là delle reti e nonostante questo il movimento ha saputo resistere, con dignità, aiutandosi. Per tutto il perimetro del cantiere, dall’area del bed&breakfast fino all’angolo più lontano verso Giaglione sono state ore interminabili per chi pensava di essere in vacanza pagata a Chiomonte e per chi dalle poltrone dei governi voleva riportare sotto silenzio la vicenda tav Torino Lione. Nonostante la retromarcia francese la banda di affaristi si tav, governo compreso vogliono continuare a lucrare e a devastare. Noi invece siamo ancora qua, in gran forma e attrezzati per resistere e stiamo anche migliorando. Siamo partiti e tornati insieme ancora una volta e ancora torneremo d’altronde siamo no tav, fermarci è inpossibile!"

Discariche, Quello che la Commissione Parlamentare NON vi dice!


La Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha approvato nella seduta del 3 luglio 2012 la Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio.


Pesantissimo il giudizio espresso dalla Commissione.

LE AMMINISTRAZIONI INEFFICIENTI

LE INFINITE PROROGHE DI MALAGROTTA

IL MISTERIOSO DOCUMENTO PRELIMINARE

LA POLITICA DELLE DISCARICHE E DEGLI INCENERITORI

LA DISTANZA DELLE DISCARICHE DAI CENTRI ABITATI

Molte, troppe, le colpevoli omissioni operate dalla Commissione Parlamentare sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti.

Leggi tutto l'articolo su: http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/

Un saluto
Danilo

Discariche, Quello che la Commissione Parlamentare NON vi dice!

La Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha approvato nella seduta del 3 luglio 2012 la Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio.


Pesantissimo il giudizio espresso dalla Commissione.

LE AMMINISTRAZIONI INEFFICIENTI

LE INFINITE PROROGHE DI MALAGROTTA

IL MISTERIOSO DOCUMENTO PRELIMINARE

LA POLITICA DELLE DISCARICHE E DEGLI INCENERITORI

LA DISTANZA DELLE DISCARICHE DAI CENTRI ABITATI

Molte, troppe, le colpevoli omissioni operate dalla Commissione Parlamentare sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti.

Leggi tutto l'articolo su: http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/

Un saluto
Danilo

7/13/2012

Ferrero, presentazione libro Pigs! la crisi spiegata a tutti

Mercoledì 18 luglio 2012 alle ore 17.oo nella sala mons. Luigi Di Liegro della provincia di Roma in via IV novembre 119a, Riccardo Bellofiore, Stefano Fassina e Giulio Tremonti discutono con Paolo Ferrero del suo ultimo libro, PIGS!, la crisi spiegata a tutti. Modera l’incontro Roberta Serdoz, giornalista del TG3.

Pomezia, I beni confiscati alla mafia devono ritornare alla collettività,


appello all’amministrazione De Fusco


La Legge 7 marzo 1996, n. 109, Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni

sequestrati o confiscati, può essere considerata uno strumento fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata.

Il valore di questa legge risiede nel presupposto che la lotta alla mafia passa attraverso

l’attacco al capitale economico della criminalità, ma propone una strategia dal profondo significato simbolico: la destinazione d’uso dei beni confiscati deve essere sociale e istituzionale. In tal modo si cerca di affermare sul territorio il modello della legalità attraverso il loro riutilizzo di beni, trasformandoli “da beni illeciti in beni leciti”, diventando così, occasione di prevenzione e di sviluppo economico e sociale.

Nel 1982, dopo l’uccisione di Pio La Torre, sindacalista e dirigente del partito comunista, e del generale Dalla Chiesa, viene approvato il disegno di legge che lo stesso Pio la Torre aveva presentato con Virginio Rognoni e che introduce il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso. Un delitto che consente di perseguire la mafia dal punto di vista della sua organizzazione a carattere associativo. La confisca dei beni costituisce uno degli strumenti più importanti per una serie lotta alla mafia, che deve andare a colpire i suoi interessi economici e le ricchezze che ha accumulato attraverso traffici illegali.

A questa importante modifica legislativa si aggiungono in quegli anni due fattori di

straordinaria importanza: la nascita del pool di Palermo di Rocco Chinnici e poi di Caponnetto,

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e l’inizio delle collaborazioni di giustizia (è dell’84 l’inizio della collaborazione di Tommaso Buscetta e poi a seguire tutti gli altri “pentiti”).

La legge n. 109/96 segna una rottura perché nasce dalla spinta delle associazioni, della società civile e della cooperazione sociale, che promuovono una campagna di raccolta firme nel Paese, per sostenere il cammino parlamentare del disegno di legge che prevedeva l’uso sociale dei beni che venivano confiscati alle organizzazioni criminali.

Questa legge ha permesso di creare in molti territori e non solo nel sud d’Italia le condizioni per un lavoro vero per giovani che su questa opportunità hanno investito e trovato una occasione di riscatto sociale e economico. I giovani che hanno costituito le cooperative sui terreni confiscati a Cosa nostra in Sicilia, alla ‘Ndrangheta in Calabria, alla Camorra a Napoli, alla Sacra Corona Unita a Brindisi.

La situazione nel Lazio

Secondo ABECOL, agenzia regionale per i beni confiscati nel Lazio (fonte Agenzia del Demanio, dati aggiornati al 31.12.2009), nel Lazio sono stati confiscati ben 363 beni, 3 a Pomezia 3, 10 ad Ardea.

A Pomezia i dati ufficiali ne indicano 3, noi siamo a conoscenza di due: una villetta nei pressi del centro della città e un appartamento a Torvaianica. Nella passata legislatura De Fusco il Prc, con delega alle Politiche Sociali, non è riuscito, come avrebbe voluto, a destinare tali beni a scopi sociali, perché alla ricerca di servizi compatibili con la posizione degli immobili e di risorse economiche.

Giovedì 14 giugno a Milano, in occasione dell'iniziativa "Costruire legalità, far vincere il sociale. Un nuovo modello di gestione dei Beni Confiscati alle mafie" organizzata dal Comune di Milano, il coordinamento di Milano e provincia di Libera ha presentato le linee guida per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, realizzate in collaborazione con venti associazioni.

Il PRC-Federazione della Sinistra condivide in pieno i punti della piattaforma e

chiede all’amministrazione comunale di adottarla nella nostra Città, praticarla nei contenuti e nel metodo, nel rispetto della legalità e della trasparenza.

I punti salienti delle linee guida:

- Concessione a titolo gratuito: i beni confiscati devono essere concessi a titolo gratuito;

- Durata concessione: 10 anni e in caso di ristrutturazione, la concessione è adeguata;

- Pubblicità: i beni siano assegnati tramite avviso pubblico;

- Trasparenza: si predispongano criteri di valutazione, una apposita commissione di valutazione e una graduatoria finale pubblica;

- Pubblicazione dell'elenco dei beni : così come già previsto dalla legge;

- Controlli: non basta che il bene sia destinato e assegnato ma occorre vigilare sull'effettivo riutilizzo dello stesso;

- Confronto con gli assegnatari: vi sia un costante rapporto tra ente locale e soggetto che ha avuto in gestione il bene;

- Educazione alla legalità: si promuovano iniziative culturali ed educative che valorizzino il bene e il suo utilizzo.

La confisca dei beni, riveste un grande valore simbolico e politico, contribuisce a contrastare l’economia illegale e a diffondere la cultura della legalità. I beni confiscati devono diventare espressione di democrazia e di impegno istituzionale e collettivo.

Per il circolo PRC-Fedrazione della Sinistra Pomezia la segretaria

Anna Mirarchi

Anna.mirarchi@alice.it; tel 3290529186

7/10/2012

federazione “Castelli”, distribuiti circa 5 quintali di parmigiano terremotato

immagineDopo il terremoto in Emilia il partito della Rifondazione Comunista della federazione “Castelli” si è interrogato sul modo di dare un proprio aiuto concreto alle popolazioni terremotate. Nel corso dei giorni si è visto come anche l'aiutare i caseifici a smaltire le forme di Parmigiano, cadute nei magazzini di stagionatura, fosse un mezzo per impedire che il danno economico del terremoto divenisse devastante, mettendo in ginocchio una filiera di qualità, come quella del parmigiano, con inevitabili pesanti ricadute sull'occupazione.

Per questo motivo, attravero il supporto del responsabile della federazione PRC di Modena, abbiamo preso contatti con il Caseificio Razionale Novese di Modena con cui abbiamo definito un ordinazione.

Tramite un efficace tam-tam sono state raccolte prenotazioni e soldi e per acquistare parmigiano "terremotato" stagionato fra i 12 e i 14 mesi. La risposta dei compagni, simpatizzanti e cittadini non si è fatta attendere ed in breve tempo abbiamo racolto gli oltre 5000 euro necessari per poter acquistare 490 Kg di parmigiano.

Con questo atto abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo, all'operosa comunità emiliana, per aiutare ad avviare la fase della ricostruzione.

Ricordiamo inoltre che è ancora attiva la CASSA DI RESISTENZA PER LE FAMIGLIE DEI LAVORATORI RIMASTE VITTIME DEI CROLLI

Attivata dal Prc dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con le Federazioni provinciali di Ferrara e di Modena.

I versamenti possono essere effettuati sul conto corrente:

IBAN IT 79 G 02008 12932 000102115642 – PARTITO RIFONDAZIONE COMUNISTA CASSA RESISTENZA TERREMOTO

(PRESSO UNICREDIT SPA, FILIALE DI MODENA VIA MARZABOTTO 75, 41125 MODENA –COD SPORTELLO 03015)

I bonifici fatti dai clienti unicredit dal loro conto Unicredit e i versamenti (bonifici x cassa) effettuati presso tutti gli sportelli Unicredit anche da non clienti sono gratuiti per questa tipologia di conto.

Marco Bizzoni

segreteria federazione “Castelli”




Spending Review: continua l'accanimento sulla scuola e sui suoi lavoratori

Il testo definitivo del Decreto Legge sulla "spending review" fa giustizia dei comunicati rassicuranti del governo e rende chiara la profondità e la brutalità dell'ennesimo attacco alla scuola pubblica. Cambiano i governi ma il metodo rimane sempre uguale: tagliare per fare cassa, considerare l'istruzione non già una risorsa e un investimento ma unicamente un centro di spesa. Il tutto facendo strame della dignità professionale e persino umana dei lavoratori e infischiandosene dei danni alla qualità del sistema scolastico. Significativo è che la maggior parte delle disposizioni non sono altro che inasprimenti delle norme introdotte con la manovre del precedente governo con il quale, ancora una volta, si registra assoluta continuità politica.
Particolarmente odioso è il trattamento riservato ai docenti inidonei per motivi di salute e agli insegnanti di laboratorio trasferiti alcuni anni fa dagli Enti Locali allo Stato. I primi dovranno transitare obbligatoriamente nei ruoli degli assistenti amministrativi e tecnici, i secondi anche a quello dei collaboratori scolastici (bidelli). Si mortifica la professionalità di insegnanti che hanno solo avuto la sfortuna di ammalarsi o di essere coinvolti in processi di riorganizzazione del personale scolastico gestiti in modo pessimo e, allo stesso tempo, si arreca un danno irreversibile alle scuole che potevano contare sulla loro opera per il funzionamento delle biblioteche scolastiche o per progetti contro la dispersione scolastica. Senza contare la penalizzazione economica che colpirà questi lavoratori per effetto del sostanziale blocco delle loro retribuzioni per diversi anni.
Anche i docenti in esubero sono nel mirino del decreto. Invece di rimuovere le cause che hanno prodotto e continueranno a produrre gli esuberi - e cioè l'impoverimento del sistema scolastico determinato dalle controriforme Gelmini-Tremonti - si risolve il problema impiegando questi docenti nelle supplenze, sia annuali che brevi, in ambito provinciale anche su insegnamenti per i quali sono privi di abilitazione. Tutti possono insegnare tutto, per decreto, basta possedere una laurea, non importa se conseguita decine di anni fa, come se l'insegnamento non richiedesse competenze specifiche conseguite attraverso percorsi dove si impara ad insegnare ciò che si dovrebbe conoscere. Ma, come già si è visto, la qualità della formazione dei cittadini non interessa a questo governo, salvo tirarla fuori strumentalmente quando si tratta di proporre improbabili promozioni del "merito".
A pagare il conto di queste manovre scellerate saranno sempre i lavoratori più deboli, a cominciare dai docenti e ATA precari, per molti dei quali si prospetta la forse definitiva fuoriuscita dal settore, spesso dopo molti anni di servizio, nella sostanza il licenziamento.
Per la scuola pubblica servono nuovi investimenti, non ulteriori tagli. Si taglino invece le spese inutili e dannose, come le decine di miliardi destinate agli F35 e alle missioni di guerra e le centinaia di milioni regalate alle scuole private.

Indignarsi non basta, occorre reagire. Ogni giorno di più questo governo dimostra di non rappresenta la soluzione bensì la causa dell'aggravamento dei problemi del Paese. Prima lo si manda a casa meglio è.

Vito Meloni
Responsabile nazionale scuola PRC-SE

7/06/2012

basta denigrare il lavoro della FdS di Lanuvio su facebook

Compagne/i,

nelle ultime due settimane sta circolando, su internet e Facebook, una foto che ritrae parte di un manifesto affisso nella nostra bacheca a gennaio 2012, riportante un comunicato congiunto firmato dai due partiti della FDS e dai rappresentanti locali di UDC e IDV.

Questo comunicato congiunto è stato preso a pretesto da chi ha pubblicato questa foto per accusare il circolo di Lanuvio di aver accettato un patto con l’UDC per andare insieme alle urne nelle elezioni amministrative dello scorso maggio.

Questa notizia ha provocato reazioni di incredulità e sdegno in molte persone e compagni; ha avuto l’effetto finale di mettere in pessima luce l’operato del nostro circolo e della FDS di Lanuvio.

Con questo comunicato vogliamo fare chiarezza su quanto accaduto perché molti hanno commentato senza avere il quadro completo degli avvenimenti, scordandosi quanto affermava Mao: “Chi non ha fatto l’inchiesta, non ha diritto di parola”.

Cercando di essere il più sintetici possibile:

  • Le trattative per la formazione della coalizione per le amministrative sono state riportate fedelmente ad ogni CPF da 11/2011;
  • A Lanuvio siamo sotto i 15.000 abitanti e le elezioni a turno secco e con lista unica tra tutti i partiti di coalizione;
  • Nello Statuto del PRC (art. 69) è stabilito chiaramente, che a livello locale i circoli hanno piena autonomia nella scelta delle coalizioni. Il punto politico da rispettare è la presenza di un programma condiviso e coerente con i valori fondanti ed i nostri ideali. Anche nell’ultimo documento politico uscito dal CPN viene ribadita questa linea.
  • Il manifesto (parzialmente riportato) era semplicemente una proposta unitaria a tutti i partiti del centro-sinistra locale, avanzata da due partiti al governo del paese (UDC e IDV) e i due partiti della FDS che venivano da cinque anni d’ opposizione. Già dai mesi precedenti alla foto del manifesto, la situazione politica locale a sinistra era frammentata al punto da rendere indispensabile un’ appello all’unità contro una proposta di centro-destra che si stava rivelando vincente. Il rifiuto da parte del PD di questa proposta ha sancito questa frammentazione ed ha portato infine alla divisione della sinistra e alla formazione di quattro liste di sinistra.
  • In questo scenario appena descritto, i partiti della FDS si sono presentati sostanzialmente da soli in una lista formata da persone fuoriuscite dal PD, come il candidato a sindaco Giovanni Fiandra e altri esponenti della società civile locale. UDC e IDV hanno scelto, insieme ai socialisti, l’alleanza col PD, SEL ha deciso di formare una terza lista con un comitato locale e la quarta lista si è formata intorno a una candidata indipendente di centro-sinistra: quindi L’ALLEANZA CON L’UDC NON C’E’ MAI STATA! Il risultato ampiamente prevedibile di questa frammentazione che abbiamo cercato di evitare in ogni modo possibile, è stata la vittoria dell’unica coalizione sostenuta anche dalla destra e la perdita del Comune, amministrato per 35 anni dal centro-sinistra.
  • Il 6% dei voti, altro “capo d’accusa”, considerato che è stato conseguito da una coalizione della quale i due partiti comunisti erano l’unica forza politica organizzata può essere considerato un risultato accettabile ed in linea con la forza del partito a livello nazionale.

Il momento difficile del partito rende ancora più dannosi commenti e parole in libertà fatti in luoghi non consoni.

Invitiamo i COMPAGNI, o chi si reputa tale, a perdere meno tempo davanti a una tastiera e a lavorare di più nelle piazze, nelle feste, nei luoghi di lavoro, nelle manifestazioni e soprattutto ad informarsi prima di infangare il lavoro di Compagni che si sono impegnati per mesi in una situazione politica difficilissima.

Restiamo disponibili a fornire ogni informazione a chi fosse interessato.

Saluti Comunisti

Il Segretario

Fabio Pesoli