circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

4/14/2015

Rilanciare il Partito e unire la sinistra antiliberista

il documento approvato 

 IV Conferenza nazionale di organizzazione di Rifondazione Comunista

La IV Conferenza di Organizzazione di Rifondazione Comunista valuta positivamente il percorso che, ha prodotto un ampio dibattito nei circoli, nelle federazioni e nelle conferenze regionali, coinvolgendo iscritti e iscritte e gruppi dirigenti territoriali che hanno messo in relazione l’attuale funzionamento del Partito, i compiti che discendono dalla sua linea politica e le direttrici che rilancino il partito superando inadeguatezze e fragilità, prospettando la necessità di un grande cambiamento per una nuova Rifondazione comunista.
Il percorso della conferenza è stato anche un’autoinchiesta sul partito, sugli aspetti di criticità che lo attraversano territorialmente e nazionalmente, che richiedono un cambio di passo collettivo, un salto di qualità, un rilancio della nostra impresa comune: il partito e il progetto della rifondazione comunista sono attuali, e più necessari oggi di ieri. Per questo motivo non possiamo attestarci sulla “resistenza comunista”, né sulla semplice rassicurazione che ci saremo per l’oggi e per il domani. Vogliamo praticare l’obiettivo di essere utili alla costruzione dell’alternativa di società, del movimento reale, concretamente, oggi.
La Conferenza sottolinea la novità della fase: dopo la positiva esperienza della lista unitaria alle elezioni europee, la vittoria di Syriza in Grecia, la palese sconfitta di ogni ipotesi politica di centrosinistra, tesa a condizionare da sinistra il PD, la ripresa di elementi di mobilitazione sociale, aprono concretamente la possibilità di dar vita in Italia ad un soggetto antiliberista, unitario e plurale, che tendenzialmente si deve anche assumere il compito della rappresentanza istituzionale a sinistra. Le analisi e le proposte, che negli anni scorsi caratterizzavano solo il nostro punto di vista, diventano oggi processi reali che vivono nello scenario politico italiano e animano l’immaginario e il desiderio della sinistra diffusa. Questo vale per la prospettiva di costruire un soggetto antiliberista e di massa in Italia, per la centralità del riferimento al GUE e alla Sinistra Europea e per le pratiche sociali come il mutualismo, che da tempo abbiamo assunto come uno degli elementi che devono costituire la nostra prassi.
Per il Partito della Rifondazione Comunista in questa fase due sono gli obiettivi centrali:
a) In primo luogo la costruzione di un grande movimento di massa contro l’austerità in Italia come in tutta Europa. E’ questa la parola d’ordine lanciata dalla Sinistra Europea e corrisponde alle esigenze della fase: affiancare il governo Greco nella battaglia contro l’austerità unendo le forze e impedendo l’isolamento di quell’esperienza. In Italia le condizioni sono oggi più favorevoli, dopo la mobilitazione del 25 ottobre e lo sciopero generale della CGIL, che già ha segnato una rottura del suo rapporto storico con il PD, arriva la proposta di Landini di una Coalizione sociale che unisca movimenti, associazioni, sindacati in una lotta comune contro l’austerità. Consideriamo molto positiva questa proposta e siamo anche noi impegnati in tutti i territori a costruire un vasto fronte contro l’austerità che coinvolga tutti i soggetti sociali, culturali e sindacali disponibili. La costruzione del movimento contro l’austerità costituisce quindi il cerchio più ampio della nostra attività.
b) La costruzione di una soggettività unitaria della sinistra, alternativa al PD e al PSE, costruita in forme democratiche e non pattizie, aperta, immersa nelle pratiche sociali e nelle esperienze di autorganizzazione, capace di collegare e fare interloquire tra loro vari tipi di militanza e di esperienze politiche e sociali, di dare vita a una rappresentanza unitaria della sinistra antiliberista sul piano istituzionale. Questa prospettiva è avanzata e ha preso corpo nello scenario politico, sul piano dell’immaginario come meta necessaria, nell’interlocuzione con vari soggetti e nei fatti dentro la proposta dell’Altra Europa, che rappresenta il motore propulsore di questo progetto e che la settimana prossima vede un’importante Assemblea con funzione costituente, alla quale invitiamo i compagni e le compagne a partecipare.
Al fine di realizzare questi due obiettivi di fase, abbiamo assoluta necessità di un rafforzamento di Rifondazione Comunista e di un rilancio forte del partito sia sul piano politico/culturale che organizzativo. La costruzione di un fronte antiausterità e di una sinistra antiliberista, lungi dall’assorbire il ruolo di Rifondazione Comunista, saranno possibili solo grazie al protagonismo e al pieno dispiegarsi della sua soggettività.
I terreni principali su cui si deve sviluppare l’azione e l’elaborazione del partito sono i seguenti :
- I vari aspetti della lotta per l’egemonia. Il lavoro analitico di decostruzione della convinzione comune sulla naturalità dell’ordine neoliberista e patriarcale e della sua gestione della crisi, l’idea che non esistono più le classi sociali. L’altro livello è costituito dalla proposta chiara del Socialismo del XXI° secolo, quale strada per uscire dalla crisi del capitale. La sua incapacità di uscirne produce povertà e sfruttamento, mentre l’immensa ricchezza che oggi abbiamo a disposizione pone il tema del superamento del capitalismo e della legge del valore, attraverso una redistribuzione della ricchezza, del lavoro, del potere e una riconversione culturale, ambientale e sociale dell’economia. Dentro la crisi del capitale è matura l’alternativa di società e questa è la nostra proposta: il superamento del capitalismo nella direzione del Socialismo del XXI secolo. Il progetto della Rifondazione Comunista richiede, dunque, una messa al lavoro del partito come intellettuale collettivo per un lavoro di elaborazione e proposta sulla rifondazione, su un’idea di comunismo all’altezza di questa fase del capitalismo, sulle forme della politica e dell’organizzazione del conflitto.
- La proposta di lavorare per unificare ciò che il capitalismo divide trovando obiettivi e linguaggi comuni fra soggettività e movimenti critici per contrastare la frantumazione dei soggetti e dei conflitti, che non trovano momenti automatici di ricomposizione. Il ruolo del Partito della Rifondazione Comunista è di operare per l’unificazione evitando di diventare esso stesso un frammento fra gli altri.
- La valorizzazione delle pratiche di difesa dei diritti, delle condizioni di vita e di lavoro delle classi popolari attraverso il conflitto, il mutualismo, la costruzione di pratiche di solidarietà concreta. La ripresa di pratiche di conflitto, di forme di autorganizzazione sociale, anche connesse in rete come l’esperienza del “comune sociale” sono decisive per permettere il costituirsi di una soggettività antagonista, che prendendo coscienza del proprio ruolo sociale sappia rompere il senso d’impotenza e d’isolamento che oggi caratterizza la nostra società. Il percorso di liberazione ed emancipazione sociale non può essere che il frutto della maturazione di una soggettività che cresce attraverso le proprie pratiche.
La costruzione politica di questi terreni richiede anche che ci dotiamo degli strumenti organizzativi per concretizzarli.
La Conferenza di Organizzazione impegna la Direzione a:
a) Organizzare entro il 2015, come scadenza di tutto il partito, le Conferenze regionali delle lavoratrici e dei lavoratori: per il diritto al lavoro e i diritti del lavoro. Conferenze che si pongano l’obiettivo di rilanciare il radicamento nei luoghi di lavoro, costruire coordinamenti permanenti, che intercettino i processi di frammentazione, la precarietà, il non lavoro, con una piattaforma di ricomposizione. Coordinamenti capaci d’individuare obiettivi e vertenze, per la costruzione della massima unità d’azione fra le reali esperienze di lotta presenti nel territorio, dei compagni e delle compagne impegnati nel sindacato.
b) Organizzare dai livelli regionali o interregionali scuole di formazione politica da tenersi entro ottobre 2015. Dalla settimana prossima è accessibile sul sito del Partito il link sulla formazione che metterà a disposizione documenti e materiale utile alla formazione e all’autoformazione. La Segreteria e la direzione Nazionale attiveranno relazioni con università, fondazioni, enti di ricerca, gruppi d’intellettuali, che ci permettano non solo di fare opera di divulgazione, ma anche di organizzare momenti di elaborazione e di ricerca, di essere connessi con il mondo della ricerca scientifica.
c) Rendere operativi tutti i dipartimenti, diffondendo il loro programma ed eventuali progetti, valorizzando le competenze dei territori e organizzando strutture a rete anche con compagni e compagne non iscritte/i. Occorre supportare il progetto del “comune sociale” così come si sta sviluppando nel centro nord.
d) Costituire un gruppo di lavoro che prepari una grande assemblea sulla questione di genere non solo di donne ,cercando interlocuzioni con i movimenti e con i femminismi che, oltre alle tematiche sempre centrali dell’autodeterminazione e delle violenze contro le donne, si interroghino sul rapporto con la crisi e la trasformazione delle soggettività, con la prospettiva di ricostituire nel Partito un luogo di confronto e di pratica delle femministe che condividono la necessità del superamento del capitalismo connessa alla lotta contro il patriarcato e di mettere a tema il carattere monosessuato del Partito e avviare la ricerca per un partito sessuato.
e) Costituire un gruppo di lavoro che prepari una conferenza sul mezzogiorno, che rifletta sui termini attuali della questione meridionale, connessa con la dimensione europea e mediterranea, e rafforzi la costruzione di relazioni con i movimenti, con i conflitti ambientali, e produca un radicamento sociale.
f ) Costituire un gruppo di lavoro che si confronti e operi sul tema della comunicazione interna ed esterna al partito, utilizzando tutte le competenze e i saperi specifici, a partire dai contributi al giornale che molto presto sarà online. Questo gruppo di lavoro avrà anche il compito di razionalizzare e accelerare la comunicazione interna e le informazioni di Partito, (favorendo così anche la partecipazione) di trovare dei format riconoscibili e univoci nella comunicazione esterna delle nostre posizioni.
A partire da ciò la IV Conferenza di Organizzazione chiede a tutte le strutture del Partito a tutte e tutti le iscritte e gli iscritti uno sforzo straordinario per:
- Rilanciare il tesseramento con l’obiettivo di crescere del 10/% rispetto al 2014 arrivando all’obiettivo di 22.000 iscritti.
- Realizzare l’autonomia economica del Partito con l’approvazione di bilanci – a tutti i livelli – che fissino obiettivi concreti di autofinanziamento, con una campagna straordinaria per il 2 per mille in occasione della dichiarazione dei redditi – indicando il codice L19 corrispondente al nostro Partito – e per la sottoscrizione dei versamenti automatici dal conto corrente bancario verso quello del PRC IT 16 C 07601 03200 000039326004 (Rid), a partire dai compagni e dalle compagne della Segreteria, della Direzione, del CPN e dei gruppi dirigenti territoriali.
– Riorganizzare l’attività dei circoli e delle Federazioni trasformando l’attività politica dei nostri iscritti e iscritte, facendo di ogni militante un attivista, indirizzandolo e coinvolgendolo nella partecipazione, nella promozione di lotte e battaglie sociali e nella pratica del partito sociale.
- Riorganizzare le nostre strutture territoriali in base alla disponibilità di militanti e alla loro connotazione culturale e sociale.
- Costituire a ogni livello gruppi di lavoro per l’autofinanziamento.
- Cogliere l’occasione delle feste di Liberazione per organizzare la solidarietà con la Grecia.
La Conferenza di Organizzazione sollecita l’impegno alla partecipazione alle manifestazioni per il 70° anniversario della Liberazione.
Documento approvato a larga maggioranza dalla Conferenza.
Roma 12/4/2015

4/09/2015

PRC Marino, Silvagni si dimetta!

Se le notizie pubblicate sui maggiori giornali dovessero essere confermate
e le accuse a carico di  Silvagni rivelarsi fondate ne emergerebbe un
quadro di una gravità inaudita.

Le gravi accuse nei confronti di Fabio Silvagni non sono troppo dissimili
da quanto sta avvenendo a Ischia con la giunta di centro-sinistra o agli
scandali che in questi anni hanno interessato bipartisan varie giunte ed
amministrazioni (Expo, Mose, TAV) e, se confermate, darebbero l'ennesima
dimostrazione di come, sempre di più, spetta ai cittadini riprendere in
mano il timone della politica: partecipazione e socializzazione sono i
principali strumenti per arginare una deriva che favorisce l'aggravarsi
delle condizioni di vita delle persone: l'illegalità e la corruzione sono
conseguenze dirette del sistema capitalista, la sua marcescenza contagia
direttamente ogni cosa che tocca; il potere nelle mani del popolo ed il
superamento di questo sistema sono gli unici antidoti in grado di fare
pulizia.

Per queste ragioni il Partito della Rifondazione Comunista mai ha cercato
in questi anni aperture, collaborazioni o concertazioni con
l'amministrazione attuale, o passata, di centro-destra: quando un sistema
risulta irriformabile, non rappresentativo, se non addirittura nocivo, del
benessere dei cittadini solo la lotta, lo scontro politico diretto e senza
deviazioni opportunistiche, può condurre al suo superamento e alla sua
sconfitta.

Riteniamo che oggi non è il "cambiamento" che si deve chiedere alla
politica ma una vera rivoluzione della modalità della politica di porsi nei
confronti degli elettori.
Con questa coerenza chiediamo che:

·         Fabio Silvagni si dimetta immediatamente dalla carica di Sindaco
di Marino

·         Vengano annullate tutte le delibere e le scelte che la giunta ha
effettuato in questo anno di amministrazione

·         Vengano bloccati appalti, lavori e concessioni di edificazione

·         Si attui un reale sistema di trasparenza sulle attività di chi,
una volta eletto, dovrebbe rappresentare le cittadine ed i cittadini

·         Si riporti immediatamente nelle mani dei cittadini la scelta su
chi debba amministrarli

·         Si costruisca un'assemblea permanente di cittadine e cittadini
che rappresenti gli interessi di tutti e che svolga il ruolo di controllo
nei confronti di chi viene eletto