circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

11/28/2012

Mille firme per le primarie dei lavoratori.

Domenica 25 le primarie dei lavoratori hanno fruttato la raccolta di oltre 1000 firme per la campagna referendaria su articolo 18, art. 8 e cancellazione della riforma Fornero sulle pensioni.
I banchetti per i referendum sono stati presenti nelle piazze di Ariccia, Albano, Nettuno, Anzio Labico e di tanti altri paesi dei Castelli Romani e della Litoranea.
C'è stata dunque una partecipazione popolare che difficilmente potrà essere conosciuta attraverso la lettura del giornale, una partecipazione che nessuna televisione ha sentito la necessità di far conoscere e raccontare. Daltra parte in un Paese governato direttamente da emanazioni dei poteri forti con il beneplacido del PdL, dell'Udc e del Partito Democratico i diritti dei lavoratori non fanno più notizia se non, troppo tardi, quando nelle aziende si profila l'ecatombe dei licenziamenti.
Ci hanno detto che per far uscire dalla crisi il nostro Paese era necessario eliminare i lacci del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ci hanno detto che per salvare l'Italia era necessario ridimensionare le tutele dei lavoratori e prolungare la loro vita attiva. Monti ci dice che la medicina è stata amara ma oggi stiamo meglio. Tuttavia dopo questa cura miracolosa scopriamo che la disoccupazione che un'anno fa era all'8,5% oggi è al 10,8%. L'inflazione era al 2,5% ora è al 3,6% . I consumi che erano +0.1% ora sono – 3,2%. E' giunto il momento di fermare questi “successi”. Noi crediamo che per salvare l'Italia sia necessario ripartire dal lavoro e dai diritti. Per questo motivo abbiamo messo in campo i referendum sui temi che i lavoratori ritengono primari.
La sfida per raggiungere il quorum necessario a rendere validi i referendum, nel silenzio assordante di gran parte dell'informazione, non è facile, ma la mobilitazione dei circoli del Partito della Rifondazione Comunista continuerà anche nei prossimi giorni.
Sul sito http://referendumlavoro.blogspot.it/ è possibile vedere dove e quando poter firmare nei comuni del territorio dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e della Litoranea.
I referendum sono una parte importante di una politica che si oppone al neoliberismo di Monti. L'alternativa politica a Monti non potrà venire dal PD che lo ha sostenuto, ma solo dalle lavoratrici e dai lavoratori che si riappropriano del diritto di partecipare direttamente alle scelte politiche che li riguardano.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”


11/26/2012

ROMA RESISTENTE DICE NO A CASAPOUND



Roma Antifascista, come sempre, ha dato la sua forte risposta.
Ieri, in concomitanza con la vergognosa sfilata di Casapound, la Federazione Castelli del Partito della Rifondazione Comunista, insieme all’Anpi, agli studenti, a tante associazioni, comitati, centri sociali e cittadini di Roma, ha espresso ancora una volta la volontà ferma di non lasciare alcuno spazio ai fascisti vecchi e nuovi. Loro, chi li protegge e chi li finanzia devono sapere che mai permetteremo a questi figuri di agire indisturbati all’interno delle nostre città. Lo abbiamo dimostrato prendendoci il percorso che i fascisti avevano individuato per la loro ridicola sfilata, convocata per protestare contro la casta, salvo poi farsi comprare la sede con i soldi pubblici dal sindaco Alemanno. Al centro di Roma c’eravamo noi, c’erano gli antifascisti e questo è un ottimo risultato politico. La determinazione e la partecipazione popolare faranno da deterrente per ogni eventuale azione provocatoria dei fantomatici “fascisti del terzo millennio”.

P.R.C. Federazione Castelli-Litoranea-Colleferro

Simona Biffignandi – Resp. Comunicazione

11/23/2012

Prc Castelli, in piazza per le questioni PRIMARIE dei lavoratori.


Il 25 novembre il Partito della Rifondazione Comunista dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e della litoranea sarà impegnato nel far esprimere i lavoratori sulle questioni PRIMARIE che attengono alla loro vita.
Nelle piazze di Labico, Albano, Genzano, Marino, Anzio, Nettuno e di molti altri comuni prosegue la campagna referendaria di raccolta firme per il ripristino dell'art. 18 e per l'abrogazione dell'art. 8 dell'ultima legge di stabilità del governo Berlusconi, che consente di derogare al contratto nazionale di lavoro. Continua inoltre la raccolta di firme per la cancellazione della riforma Fornero sulle pensioni.
Ci dicono quotidianamente che la medicina è amara ma bisogna prenderla. Ci dicono che senza Monti saremmo caduti nel precipizio. Ci dicono che tutto quello che è stato fatto era necessario per restare in Europa. Quello che non dicono, i grandi produttori di informazione, è che nell'ultimo anno le riforme pensionistiche hanno portato l'età di accesso alla pensione a 70 anni, con una redditività pari al 40% di quelle attuali. Nel frattempo, con la crisi, è cresciuta la disoccupazione, la cassa integrazione esplode e si intensificano i processi di precarizzazione del lavoro. Perchè, dunque, in queste condizioni il governo Monti canta le proprie lodi? Perchè i mercati effettivamente ne hanno riconosciuto il lavoro. Che non è stato, come tromboneggiano i quotidiani più diffusi, quello di salvare l'Italia, ma più semplicemente quello di ridimensionare i diritti, le aspettative, le possibilità di trovare e mantenere il lavoro e la certezza del reddito dei lavoratori. I quali si ritrovano, a conclusione delle “riforme necessarie”, con un “mercato” del lavoro sovraffollato a causa dell'allungamento dei tempi di pensionamento, in lotta tra genitori e figli per ottenere\mantenere un lavoro, perdenti perchè i redditi si riducono progressivamente perdendo la reale capacità di acquisto.
Quale Italia stanno salvando con le misure di austerità se non quella dei padroni, dei finanzieri e dei banchieri? Il PRC ritiene che possano essere compiute altre scelte per consentire al nostro Paese di rimettere in moto la macchina produttiva e far tornare a girare l'economia. Scelte che vedano le imprese pagare le tasse in modo proporzionalmente maggiore dei propri lavoratori, scelte che vedano lo Stato impegnarsi in un'operazione di redistribuzione del reddito nazionale in favore dei lavoratori invece che in favore dei padroni. Scelte che vedano il Paese impegnato nel creare concorrenza produttiva sui diritti del lavoro e non sul suo costo più basso.
Per questi motivi abbiamo avviato la campagna referendaria, per dare il segno della possibilità di percorrere altre strade per superare la crisi. Mettere la firma sui quesiti per cancellare la riforma pensionistica della ministra Fornero è veramente un azione PRIMARIA che i lavoratori possono fare. Per invertire la rotta seguita sino ad oggi, di compressione di reddito e di diritti, e ripartire nella riconquista di rapporti sociali in cui il lavoro ed il reddito non siano più considerato una merce ed il suo corrispettivo ma diritti disponibili per tutti. All'indirizzo http://referendumlavoro.blogspot.it/ è possibile vedere dove il 25 novembre il PRC sarà presente con i banchetti referendari.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”


Lettera aperta ai candidati alle Primarie del PD

Comitato Promotore Referendum Lavoro

a Laura Puppato
Pierluigi Bersani
Matteo Renzi
Bruno Tabacci
Nicola Vendola

Roma, 22 novembre 2012
Seguiamo con attenzione e interesse le primarie che si svolgeranno domenica prossima nelle
quali siete fortemente impegnati.
Si tratta di un momento alto della democrazia: ogni volta che i cittadini sono chiamati a
scegliere la vita democratica si ravviva e si riduce la distanza tra i rappresentanti e i rappresentati.
Anche i referendum sugli articoli 8 e 18 sono una grande occasione di partecipazione
democratica, un modo per affermare l’estensione dei diritti dei lavoratori. Sappiamo che su questi
temi avete opinioni differenti e le rispettiamo tutte, ma siamo certi che nessuno di voi intenda
contestare il diritto a esprimersi dei cittadini.
E’ in questo spirito di rispetto e di amicizia che domenica saremo presenti con i nostri
banchetti accanto ai vostri gazebo.
Il Comitato Promotore dei Referendum sugli articoli 8 e 18

Alleva Piergiovanni
Bonelli Angelo
Di Pietro Antonio
Diliberto Oliviero
Ferrero Paolo
Fotia Carmine
Fulfaro Tommaso
Lucarelli Alberto
Mura Silvana
Parenti Benedetta
Patta Gian Paolo
Re David Francesca
Rinaldini Gianni
Romagnoli Umberto
Vendola Nicola
Zipponi Maurizio

11/22/2012

Scuola: giusta la conferma dello sciopero del 24 novembre


Quello che tutti sospettavano, e cioè che lo sciopero proclamato da Cisl-Scuola, Uil-Scuola e sindacati autonomi avesse la revoca incorporata, si è puntualmente verificato. Spiace, anche se non meraviglia, che ciò sia avvenuto sulla base di proposte del governo inaccettabili, che non tengono in alcun conto né i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore  né la qualità della scuola pubblica.
I problemi che affliggono la scuola, frutto delle politiche di questo governo, in perfetta continuità con quello precedente, sono ancora tutti sul tappeto, aggravati peraltro dai provvedimenti più recenti come la "spending review" e la legge di stabilità in corso di approvazione.
Bene hanno fatto, perciò, la FLC-Cgil a mantenere lo sciopero e la manifestazione nazionale a Roma e i Cobas scuola a confermarlo.
Il 24 novembre sarà un'altra straordinaria giornata di mobilitazione del mondo della scuola e dell'università che vedrà in piazza, in tutta Italia, anche cortei unitari di studenti medi, studenti universitari e docenti per ribadire, dopo la brutale repressione del 14, che è il governo ad avere paura delle manifestazioni di dissenso e del conflitto sociale.
Il PRC sostiene lo sciopero dei sindacati e sarà presente in tutte le manifestazioni sindacali e studentesche.

Eleonora Forenza – Responsabile nazionale Università e Ricerca
Vito Meloni – Responsabile nazionale Scuola
 Il prc regionale Lazio esprime soddisfazione per l’impegno ottenuto ieri, il governo  raddoppierà  i fondi per la non autosufficienza
Durante il presidio dei malati di SLA davanti al ministero economie e finanze, i malati pronti a lasciarsi . morire hanno strappato un accordo incoraggiante Continueremo a monitorare la situazione,e a partecipare ad eventuali nuove mobilitazioni, con l’auspicio che i finanziamenti distribuiti equamente alle regioni in base delle vere necessità siano impiegati con
serietà  e lucidità  dalla nuova giunta regionale Lazio, nella quale crediamo necessaria una nostra presenza.
 rifondazione comunista
barbara tamanti
Resp pol soc regionale Lazio

Lanuvio, solidarietà del PRC ai licenziati Montebovi

Il Partito della Rifondazione Comunista di Lanuvio esprime la piena solidarietà ai tre lavoratori licenziati dalla Montebovi e alla lotta che da oggi riprenderà davanti ai cancelli della fabbrica in Via Nettunense.
Il motivo del licenziamento è davvero sconcertante: dopo la sospensione cautelare dei tre (di cui uno è rappresentante sindacale FLAI-CGIL), l’azienda li licenzia adducendo sulla lettera una presunta insubordinazione negli uffici dello stabilimento, quando invece i lavoratori cercavano solo risposte dalla dirigenza vista la precaria e instabile situazione lavorativa che da quasi due mesi li vede coinvolti.
Con la presente ribadiamo la ns. solidarietà e ci mettiamo a disposizione per ogni forma di lotta che i lavoratori intendano attuare.

Il Segretario
Fabio Pesoli

11/17/2012

La forza delle nostre ragioni è più forte della vostra violenza!

tratto da: coordinamentoscuoleroma.wordpress.com

Lo scorso 14 novembre abbiamo chiuso le nostre scuole e ci siamo riversati in tanti nelle piazze e nei cortei di Roma, con gli striscioni che hanno animato le nostre mobilitazioni in queste settimane e con le parole d’ordine che sono state condivise e approvate da oltre 130 scuole solo nella provincia di Roma: ritiro dell’aumento dell’orario di lavoro per gli insegnanti, ritiro del disegno di legge Aprea, blocco del concorso-truffa e rifinanziamento della scuola pubblica statale.
Insieme agli insegnanti e al personale ATA  sono scesi in piazza, come già hanno fatto il 10 novembre scorso, gli studenti e le studentesse di Roma, medi e universitari, in tantissimi, con gli striscioni delle loro scuole, dopo giorni di assemblee, autogestioni, occupazioni, in cui hanno denunciato la volontà di questo governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene di squalificare ulteriormente la scuola pubblica favorendo quella privata. Sono scesi armati della voglia di partecipare, dei loro volantini, della gioia di manifestare in una bella giornata di novembre, e dell’indignazione per subire giorno per giorno l’ingiustizia dell’istruzione negata, squalificata e offesa.
La risposta del governo è stata inqualificabile, come di chi sa di essere nel torto. La città è stata blindata, impedendo ai cortei di arrivare a Montecitorio, dove è in discussione il disegno di legge di stabilità, nonostante fosse stato autorizzato un presidio proprio in quella piazza. In tutti i paesi europei è possibile manifestare democraticamente sotto ai palazzi del potere, ma non in Italia.
In base alle numerose evidenze televisive, il Coordinamento ritiene che la gestione della piazza da parte delle forze di polizia sia andata al di là dei compiti istituzionali loro assegnati (che, fra l’altro, dovrebbero essere proprio quelli di garantire ai cittadini il pieno esercizio della loro libertà di espressione e manifestazione pubblica delle proprie idee). Da cittadini, docenti ed educatori riteniamo che rispondere a manganellate alla protesta di migliaia di studenti e lavoratori faccia pensare, purtroppo, ad altre tristi stagioni della nostra storia repubblicana. Di fronte allo spettacolo miserevole della politica parlamentare di questi anni, fatto di corruzione, scadimento morale e becero affarismo, ben altra risposta dovrebbe arrivare dalle istituzioni repubblicane al contributo di rinnovamento che migliaia di giovani, animati da disinteresse personale e passione civile, stanno dando collettivamente in questi giorni.
Siamo contrari alle politiche di austerità e continueremo a gridarlo nelle piazze, esercitando il nostro diritto a manifestare. Noi abbiamo dalla nostra parte la forza della ragione, e continueremo ad insegnare nelle nostre scuole che è con la forza della ragione che si vince.
Esprimiamo solidarietà alle studentesse e agli studenti pestate/i e fermate/i. Chiediamo l’immediata scarcerazione di tutti gli arrestati e il ritiro delle denunce.
Il Coordinamento delle scuole di Roma

11/16/2012

Castelli Romani, il PRC solidarizza con docenti e studenti in difesa della scuola pubblica.

La manifestazione del 14 a Roma ha visto i docenti e gli studenti riprendersi il diritto di parola e di critica sulle politiche di impoverimento della scuola pubblica che continuano ad essere adottate. Anche gli studenti dei Castelli Romani tornano ad essere protagonisti sul territorio occupando o cogestendo i propri istituti. In tal modo continuano ad esprimere la propria protesta per una scuola pubblica che di taglio in taglio, PD, UdC e PdL stanno riducendo ad un servizio essenziale, caritatevole, per poveri.
La risposta repressiva dell'autorità costituita alla manifestazione di Roma del 14 ha spostato l'attenzione dell'opinione pubblica dai motivi della protesta alla ricerca delle responsabilità dei scontri di piazza.
A Roma docenti e studenti hanno manifestato perchè l'istruzione non può, e non deve, essere trattata alla stregua di una merce. Essa è un diritto che deve essere garantito ed assicurato a tutti i cittadini nel pieno rispetto della costituzione, cioè senza che lo Stato finanzi le scuole private. Invece, proprio in queste ore, grazie ad un emendamento di un deputato del PD il Parlamento ha approvato nella legge di stabilità lo stanziamento di 223 milioni di euro per le scuole paritarie. Non solo viene rifiutato il confronto con i soggetti della scuola, non solo si delega alla repressione il compito di affrontare la protesta, ma nello stesso tempo docenti e studenti vengono burlati con atti del Parlamento che vanno in senso opposto alle loro richieste.
Il PRC ritiene indegna questa scelta anticostituzionale appena fatta dai Parlamentari in carica e ne chiede la cancellazione. Nello stesso tempo chiediamo che il disegno di legge ex Aprea non sia approvato. Perchè, in assenza di riferimento unitari e precisi per tutte le scuole, porterebbe alla frantumazione del sistema scolastico nazionale. Perchè attribuisce poteri ai dirigenti scolastici in grado di soffocare la democrazia nelle scuole. Perchè avvia un processo di privatizzazione dell’istruzione, una mercificazione del sapere che fa strame da quanto affermato nella Costituzione. Perchè stabilisce la validità di un sistema di valutazione contestato dai collegi docenti, perchè basato su test d’apprendimento completamente avulsi dalle variabili socio-economiche in cui gli istituti scolastici operano. Docenti e studenti con la loro protesta ci ricordano che la scuola non è proprietà della strana maggioranza PdL-PD-UdC ma è un BENE COMUNE del Paese. Per questo è necessario che questo disegno di legge sia realizzato solo a seguito di un profondo dibattito che coinvolga pienamente il mondo della scuola.
Gli studenti in lotta che occupano il “Foscolo” di Albano, il “Vailati” e il “Pertini” di Genzano, il “Landi ed il “Vallauri” di Velletri stanno commettendo un illegalità ma noi crediamo che essi abbiano ragione nella loro azione perchè “una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi”, per questo motivo “la disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo stato diviene dispotico” e non vuole ascoltare i suoi cittadini.
Esprimiamo quindi la nostra solidarietà e ringraziamo gli studenti per la lotta che stanno portando avanti. Questi nostri ragazzi sono veramente “La meglio gioventù”. Giovani che non aspettano pigramente che gli eventi si realizzino ma che, esponendosi con azioni da cui potrebbero patire amare conseguenze cercano, con generosità, di fermare il DDL ex Aprea. Che, se approvato, aprirebbe un processo in grado di spingere le istituzioni scolastiche verso un modello di scuola di stampo aziendalistico ed autoritario in grado di affossare il vero diritto all'istruzione.
Il PRC lancia un appello a quanti eletti ed operanti nelle istituzioni, in primo luogo Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali, affinchè ascoltino le richieste di questi giovani e di chi lavora nella scuola, e dalle loro posizioni operino affinchè sia evitata l'approvazione del DDL ex Aprea e sia fermato il depauperamento della scuola pubblica.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”

#14N, 15 anni e non avere più paura (una poesia)

di Marco Bersani

Ti hanno guardato con sufficienza per alcune ore quella mattina che sei sceso in piazza

non importa dove

Ti hanno ascoltato con sarcasmo urlare la tua rabbia e il tuo desiderio

non importa quando

Hanno deciso che era giunto il momento di darti una lezione

d'altronde sei studente o studentessa.

Hanno deciso che ciò che dovevano insegnarti era la paura

Per questo ti hanno manganellato anche se camminavi da solo

Per questo ti hanno colpito mentre eri disteso a terra

Per questo ti hanno lanciato lacrimogeni dagli uffici del ministero (!)

Poi il corriere ha scritto che sei un professionista della violenza

Poi il politico di turno ha detto che la compagna che ti stava al fianco è una facinorosa

Poi alcuni adulti ti hanno detto avrai anche ragione però

Poi altri adulti ti hanno detto hai torto quindi

Tutte e tutti ti hanno detto come stare dove stare quando dire

ascolta noi che abbiamo esperienza

Tutte e tutti ti hanno chiesto pazienza

stiamo lavorando per voi

Tutte e tutti ti hanno detto devi aver paura ad andare in piazza

hai visto che succede

Non hanno capito nulla

Non sanno quanto tu conosci la paura

dentro la tua stanza prima di dormire

negli occhi degli adulti incapaci di risposte

dentro telegiornali di un paese che non ti racconta

dentro sere, amori, viaggi per tornare

Non sanno che tu vivi di paura

E che proprio quel giorno

proprio in quella piazza

esattamente con quella compagna al fianco

hai finalmente smesso di averne

E per questo ci tornerai

dove

come

quando

noi adulti non ce lo aspetteremo

Quel giorno non capiremo

quel giorno sorrideremo

11/15/2012

Legge di stabilità: per dare i soldi alle scuole private le soluzioni si trovano sempre.


Quando si tratta di finanziare le scuole private non c'è rigore che tenga! Mentre si continuano a tagliare le risorse destinate alla scuola pubblica, quella di tutte e di tutti, i deputati del PD si preoccupano soltanto di rendere effettvo il finanziamento di 223 milioni di euro alle scuole private con un emendamento alla legge di stabiltià, approvato dalla commissione bilancio della Camera, che esclude questi fondi dal patto di stabilità degli enti locali. Solo pochi giorni fa' i rappresentanti delle province avevano rappresentato le difficoltà a garantire servizi essenzial, come il riscaldamento nelle scuole pubbliche, derivanti dai tagli dei finanziamenti e dallo stesso patto di stabilità. Evidentemente al PD preme molto di più compiacere le scuole private confessionali che risolvere con nuovi investimenti i gravissimi problemi della scuola pubblica.
Che questo accada all'indomani della straordinaria mobilitazione del mondo della scuola contro le politiche di austerità dimostra plasticamente l'enorme distanza che separa governo e Parlamento dalle istanze democratiche del paese.
È ora che vadano tutti a casa!

Vito Meloni
Responsabile nazionale scuola PRC

11/11/2012

Contro le politiche di rigore e recessive


I posti letto degli ospedali nella provincia di Roma sono una necessità non uno spreco

Dopo i tagli dalla Polverini il sistema sanitario del Lazio è al collasso, tuttavia il governo Monti con l'applicazione del provvedimento sulla “spending review”, votato in Parlamento dal PD insieme al PdL e Udc, si accinge a distruggere quel che resta della sanità laziale.
La vicenda del pronto soccorso di Albano, denunciata nei giorni scorsi dai medici che vi lavorano, ha messo in evidenza che risparmiare sulle risorse per erogare i servizi significa portarli alla chiusura. Malgrado ciò il governo annuncia che nel Lazio dovranno essere eliminati ancora circa 2000 posti letto. Se questa è la lotta agli sprechi che portano avanti il governo ed i partiti che lo appoggiano, in primis il PD nazionale, allora significa che per loro la salute dei lavoratori non è un diritto ma uno spreco.
Il Partito della Rifondazione Comunista e pienamente convinto della necessità di eleminare sprechi e spese inutili che come tutti sanno gravano principalmente sulle tasche dei lavoratori. Per far questo ritieniamo che sia necessario superare un modello di sanità fondato sulla centralità esclusiva dell’ospedale. Troppo spesso, quel modello, ha privilegiato le ambizioni di primariato di alcuni medici a discapito della effettiva funzionalità dei reparti e delle specialistiche necessarie. Noi crediamo che per operare una vera razionalizzazione della sanità, che non voglia essere mera ricerca di risparmio, sia necessario affiancare all'abbattimento dei costi del sistema il miglioramento della qualità delle prestazioni. In tale ottica riteniamo che sia necessario ritornare allo spirito originario della legge istitutiva del servizio sanitario nazionale del 1978 che era essenzialmente incentrata sulla prevenzione. Per far ciò, prima di ridurre i posti letto, è necessario riorganizzare il sistema attraverso una rete di presidi territoriali e una reale integrazione degli aspetti sociali con quelli sanitari.
Anche le organizzazioni professionali dei medici del Lazio fanno osservare che il taglio di duemila posti letto, previsti dal governo, va ben oltre le necessità stabilite dalla “spending review”, che prevede un rapporto di 3,7 posti letto ogni mille abitanti.
Già oggi, con i posti letto tagliati sino ad ora, avviene che pazienti con serie malattie in fasi acute che necessitano di ricoveri in ospedale debbono passare ore, e a volte giorni, su barelle in spazi inadeguati, spesso corridoi, prima di essere accolti in un letto di un reparto ospedaliero. Il taglio di ulteriori posti letto non potrà che aggravare questa situazione.
Nella sanità del Lazio occorre colpire sprechi e inefficienze, ma è anche necessario che la politica di ottimizzazione e di riclassificazione della rete ospedaliera avanzi contestualmente ad una riorganizzazione complessiva del sistema. Una politica che preveda la costituzione di presidi territoriali di cura e di prevenzione. Ci opponiamo all'affossamento del servizio sanitario regionale portato avanti in nome di una presunta “razionalizzazione”, che viene giustificata con una politica dei due tempi: si chiudono oggi le strutture sanitarie promettendo “domani” una maggiore offerta sanitaria. Per questo Rifondazione Comunista si batte, e continuerà a battersi con tutte le proprie forze, affinchè i lavoratori non debbano continuare a subire sulla loro pelle gli effetti nefasti del ridimensionamento e peggioramento della quantità e qualità del servizio sanitario pubblico.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”

11/10/2012

PRC Castelli, prosegue la raccolta firme per i referendum sul lavoro.

Continua nei comuni dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e del litorale la raccolta di firme per i referendum sul lavoro e sulle pensioni promossi dal Partito della Rifondazione Comunista.
Nel silenzio più assordante dell'informazione ufficiale il 13 ottobre ha preso il via la campagna referendaria per consentire ai cittadini-lavoratori di dire la loro sulle questioni che, negli ultimi mesi, hanno messo in ginocchio i loro diritti con i voti in Parlamento di PD, Pdl, e UdC.
Prima di essere costretto alle dimissioni il governo Berlusconi, nell'estremo tentativo di rimanere in sella, ha omaggiato i poteri forti con l'articolo 8 della sua ultima manovra finanziaria dell'agosto 2011. Con questo articolo è stato dato un colpo mortale alla centralità e prevalenza del contratto nazionale di lavoro, prevedendo, per i padroni, la posibilità di derogarvi. Ciò significa che se lorsignori vogliono può non esistere più una tutela collettiva dei lavoratori ma solo le 160 forme contrattuali create in questi anni dal centrodestra. Il percorso di disintegrazione dei diritti dei lavoratori è poi proseguito con il governo Monti che, grazie alla disponibilità del PD, ha potuto realizzare ciò che a Berlusconi non era mai riuscito nei suoi vent'anni di regno. Abrogare sostanzialmente l'art. 18 dello statuto dei lavoratori che consentiva una tutela dei lavoratori rispetto i licenziamenti ILLEGITTIMI delle imprese. Un ulteriore colpo ai lavoratori è stato poi dato dalla riforma delle pensioni del ministro Fornero che ha innalzato l'età pensionistica, realizzando quel capolavoro dei lavoratori esodati. Lavoratori cioè che non hanno più il lavoro e nello stesso tempo non hanno più diritto alla pensione. Queste politiche sono passate, come si è visto, anche con il voto favorevole del PD con la scusa che erano necessarie per rimettere in sesto il mercato del lavoro del Paese e far ripartire l'economia. Così, con la scusa della crisi e della mancanza di lavoro, PD, PdL e UdC hanno reso possibile licenziare ad ogni capriccio del padrone, schiacciare i lavoratori sotto il tacco di contratti senza tutele, ritardare il tempo di accesso della pensione. Risultato di queste politiche, messo in evidenza in questi giorni dai dati degli istituti di studio, è la crescita della disoccupazione, l'abbassamento del reddito e la totale precarizzazione dei lavoratori. Tutte cose che in questi giorni i lavoratori della Montebovi a Lanuvio, a cui va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà, stanno vivendo sulla propria pelle.
Rifondazione Comunista, insieme ad altri soggetti della sinistra sindacale e politica, hanno deciso di indicare un diverso percorso per uscire dalla crisi. In quest'ottica sono stati messi in campo dei referendum che vogliono cancellare tutte le controriforme sino ad ora realizzate, in modo da rimettere al centro dello sviluppo economico del nostro Paese il diritto al lavoro, il diritto ad un reddito adeguato dei lavoratori e dei disoccupati e il diritto ad andare in pensione prima di morire. Per questi motivi invitiamo i lavoratori a firmare le proposte di referendum presso i Comuni oppure nei banchetti previsti le cui date e luoghi di raccolta possono essere visionati al sito http://referendumlavoro.blogspot.it/ .
Come si è visto Lorsignori sono la crisi, noi lavoratori la soluzione. Per questo far decidere i lavoratori sulle politiche sino ad ora portate avanti dal governo Monti, insieme a PD, PdL e UdC, è il primo passo per andare oltre le politiche recessive di lacrime e sangue, per i ceti medi e popolari, fino ad ora realizzare. Noi proponiamo una diversa politica di redistribuzione del reddito nazionale. Una redistribuzione che consenta ai lavoratori di avere il reddito per acquistare le merci di cui necessitano e in questo modo rimettere in moto il mercato. Questa è l'unica vera azione in grado di far ripartire la nostra economia e far uscire il Paese dalla crisi.
Cambiare si può. Per riuscirci è necessario che tutti i cittadini-lavoratori si sentano impegnati non solo a firmare personalmente per la presentazione dei quesiti referendari ma anche a promuoverli tra i propri conoscenti.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”

11/09/2012

La scuola si ribella a chi vuole affossarla


Martedì scorso 30 ottobre alle ore 17.30 si è riunito, presso l’Istituto Alberghiero “U. Tognazzi” di Velletri, il Coordinamento delle scuole dei Castelli Romani.

L’incontro ha seguito l‘Assemblea pubblica con docenti, studenti e genitori che ha visto un dibattito molto partecipato e proficuo sui temi presentati:
legge ex-Aprea, problema dell’aumento delle ore di insegnamento dei docenti e iniziative di protesta attivare dalle varie scuole e da attivare.
Si è evidenziato un buon interesse degli studenti ed un loro desiderio di partecipare attivamente alla riflessione.
Il coordinamento ha preso atto delle osservazioni presentate in Assemblea ed ha accolto alcune proposte operative da organizzare a breve:
- flash mob da organizzare nella prossima settimana a Velletri ed eventualmente in altre locelità dei Castelli Romani;
- fiaccolata da organizzare a Velletri con la partecipazione di docenti, studenti e genitori;
- iniziative di pressione civile a partiti, sindacati ed istituzioni.
Il Coordinamento  auspica che le scuole ancora assenti possano presto dare la propria adesione e garantire la loro attiva partecipazione alle varie iniziative e agli incontri.
La prossima riunione di coordinamento si terrà mercoledì 7 novembre alle ore 15.00 presso la palestra dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Antonio Cederna” di Velletri (Via Parri).

11/05/2012

Morto il compagno Salvatore Baccarini


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Nella notte del 4 novembre è morto a Velletri il compagno Salvatore Baccarini. Nei suoi incarichi politici ed amministrativi per il PCI ed il PRC, dagli anni Ottanta sino al maggio 2012, portati avanti negli ultimi anni lottando anche con il cancro, ha sempre messo al servizio dei cittadini e del partito la sua competenza e la sua onestà. La sua forza mancherà a tutti noi. Ci uniamo al dolore della famiglia.

I compagni di Lanuvio e Campoleone

11/03/2012

Cari compagni e compagne,
Il 3 novembre si è riunito il Consiglio Nazionale della Federazione della Sinistra.
Nella discussione sono emerse due diverse posizioni politiche: la proposta che la Federazione della Sinistra sia il motore di una aggregazione politica ed elettorale della sinistra di alternativa e dall’altra la volontà di ricercare un accordo con il centro sinistra. La proposta di costruzione di una lista della sinistra di alternativa è stata ufficializzata attraverso un documento presentato unitariamente dalla segreteria nazionale di Rifondazione Comunista.
Di fronte all’evidente impossibilità di assumere una decisione unitaria nell’organismo dirigente, i compagni e le compagne di Rifondazione hanno proposto che si procedesse ad organizzare un referendum tra tutti gli iscritti della Federazione. L’indizione del referendum avrebbe permesso di risolvere in forma democratica e partecipata una divergenza politica non risolvibile all’interno del Consiglio Politico della Federazione - il cui funzionamento prevede maggioranze qualificate non raggiungibili da nessuna delle proposte in campo - dotando così la Federazione di una linea politica precisa. Questa proposta è stata però rifiutata dagli altri soggetti che compongono la Federazione e così ci siamo trovati nell’impossibilità di stabilire un orientamento politico. In questo contesto in cui il Consiglio della Federazione non era in grado di assumere una posizione e contemporaneamente non è stata accettata la proposta del referendum, si è concordemente deciso di non votare nulla.
Ogni soggetto politico porterà quindi avanti la propria proposta in relazione alle prossime elezioni politiche. Nel contempo si conferma la volontà di continuare a cooperare sia in relazione alla campagna referendaria che ai prossimi appuntamenti elettorali regionali.
Giovedì 8 novembre si riunirà quindi la Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista per articolare e precisare la proposta politica della costruzione di una lista della sinistra di alternativa che si presenti autonomamente alle elezioni politiche.
Un caro saluto
Paolo Ferrero

Premio "Uovo di Colombo" de ilmamilio.it ad Andrea Castricini

Da ilmamilio.it-
GROTTAFERRATA - L'assessore ai Lavori pubblici di Grottaferrata è il primo amministratore premiato per opere a basso costo e ad alta utilità: la motivazione del riconoscimento è nella realizzazione della rotatoria di via XXIV maggio-via Anagnina. Ecco il significato dell'iniziativa della redazione de ilmamilio.it
Un premio per quegli amministratori che si siano distinti nella progettazione e nella realizzazione di opere pubbliche o comunque interventi per i cittadini a basso costo e ad alta efficienza ed utilità.
Lo abbiamo chiamato premio "Uovo di Colombo" proprio perché, nel nostro immaginario, si tratta di interventi relativamente semplici ma che a dispetto di un impegno economico per lo più modesto danno grandi benefici ai cittadini.
La vicenda dell'uovo di Colombo è ben nota (da it.wikipedia.org): dopo il suo ritorno dall'appena scoperta terra nuova, l'America, nel 1493, Cristoforo Colombo fu invitato a una cena tenuta in suo onore dal cardinale Pedro Gonzalez de Mendoza. Qui alcuni gentiluomini spagnoli cercarono di sminuire la sua impresa dicendo che la scoperta del Nuovo Mondo non sarebbe stata poi così difficile e che chiunque avrebbe potuto riuscirci. Udito questo, Colombo sfidò i commensali a un'impresa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo. Vennero fatti numerosi tentativi, ma nessuno riuscì a realizzare quanto richiesto. Convinti finalmente che si trattasse di un problema insolubile, i presenti chiesero a Colombo stesso di cimentarsi nell'impresa. Questi si limitò a praticare una lieve ammaccatura all'estremità dell'uovo, picchiandolo leggermente contro il tavolo dalla parte più larga, e l'uovo rimase dritto. Quando gli astanti protestarono dicendo che lo stesso avrebbero potuto fare anche loro, Colombo rispose: "La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!". L'origine dell'aneddoto è incerta ma il senso molto chiaro e questo è esattamente lo spirito col quale ilmamilio.it si pregia di aver ideato questo semplice premio, riconoscimento a cadenza non periodica.
Il primo amministratore comunale a ricevere il premio "Uovo di Colombo" de ilmamilio.it è l'assessore ai Lavori pubblici di Grottaferrata, Andrea Castricini. A lui la nostra redazione ha voluto consegnare il simbolico riconoscimento per la rotatoria ideata e realizzata in questi mesi lungo via XXIV maggio, all'incrocio con via Anagnina. Un'opera pubblica a bassissimo costo ma i cui benefici, nonostante sia ancora in fase di completamento e perfezionamento, sono già evidentissimi. La consegna della targa è avvenuta presso la sede comunale di palazzo Consoli in questi giorni.
"La rotatoria - spiega l'assessore Castricini - ha un costo di poche migliaia di euro. Completata la fase sperimentale nelle scorse settimane, stiamo realizzando i raccordi di marciapiedi: dopo di che sostituiremo le attuale barriere mobili che costituiscono oggi il rondò con una vera rotatoria con aiuola centrale. Sono contento per questo inatteso e insolito riconoscimento che però voglio dividere col geometra comunale Enrico Antonelli, grazie al quale è stato possibile progettare l'intervento e con gli altri componenti dell'ufficio tecnico". La rotatoria ha un diametro di 8 metri ed ha sostituito l'impianto semaforico in uno degli incroci più critici dei Castelli. Qualche perplessità, in verità, resta per l'effettivo innesto stradale sul rondò: chi proviene da Molara-Rocca Priora imbocca l'incrocio senza alcuna deviazione di traiettoria e quindi potenzialmente senza significativa riduzione della velocità, il che rende comunque pericoloso l'innesto.
"Purtroppo gli spazi sono ridotti e più di questo non è stato progettualmente possibile fare. Per realizzare una rotatoria migliore sarebbe stato necessario espropriare alcune aree private con relativi lavori edili, con grande aumento dei costi e dei tempi di realizzazione. Provvederemo comunque a realizzare un efficace sistema di segnalazione e di illuminazione dell'incrocio". Nei giorni prossimi il semaforo attualmente lampeggiante verrà rimosso e si procederà con la realizzazione del nuovo segnalamento dell'incrocio.