circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

1/28/2011

Cassino 28-1-2011 l'Italia che non si piega

PRC Castelli: NO! A CHI VORREBBE UNA STAMPA IMBAVAGLIATA

La vicenda della citazione al giornale "cinquegiorni", da parte di Flamini, sulla mancata organizzazione del gran premio a Roma, ci sembra, un tentativo di mettere a tacere idee contrarie. La somma richiesta come risarcimento, è evidente che metterebbe in crisi l'esistenza stessa del free- press, in un momento in cui proprio i giornali di piccola e media tiratura, vivono una pericolosa sfida per la sopravvivenza.

Il metodo di intimare di tacere la stampa, non gradita, è un metodo che ci offende e ci indigna, soprattutto come in questo in caso, quando l'unica colpa di un editore è stata quella di aver riportato le perplessità dei residenti sui disagi arrecati al loro quartiere e l'opportunità effettiva di organizzare una gara a Roma, chiedendo la fonte degli investimenti.


Per questo è doveroso esprimere la nostra solidarietà al direttore, Longo e all'intera redazione che lavora per dar voce ai cittadini e alla cronaca del quotidiano.



PRC-SE – FDS

Danilo Marra


1/26/2011

Il Circolo Prc di Ardea ricorda Marcello Graziosi

Tamanti: ‘Siamo onorati di aver condiviso con lui un percorso di crescita e determinazione’
Il Faro on line - Il 29 gennaio alle ore 16.00, presso la sezione del Prc di Ardea, avrà luogo l'intitolazione del circolo, in memoria di Marcello Graziosi, scomparso nell'agosto 2009.
“Il compagno Marcello, fondatore del circolo e militante prodigo - spiega Barbara Tamanti (nella foto) - ha collaborato alla vita del nostro circolo con attenta partecipazione arricchendo soprattutto i giovani con il suo contributo della storia partigiana di cui era orgoglioso raccontare l'appartenenza.
Siamo onorati di aver condiviso con lui un percorso di crescita e determinazione, anche nei momenti più aspri di discussione, e riteniamo doveroso esprimerlo con una iniziativa che vede ospiti, esponenti del partito della rifondazione comunista, nazionale, regionale e federale, anpi, e istituzioni locali. Perchè la memoria della resistenza è un valore da tenere impresso anche attraverso una targa”.

www.ilfaroonline.it

1/18/2011

Lavoro a rischio per i disabili.


Il governo, nonostante l'impegno preso in merito alla legge 68/99, che regola "le norme per il diritto al lavoro, delle persone con disabilità", ancora non ha dato il via, in commissione lavoro al ripristino del 7 per cento , proposto.
La legge per la tutela del lavoro alle persone con disabilità è messa ancora a rischio dall'inserimento nella categoria degli aventi diritto , anche a "gli orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e di soggetti ad essi equiparati come i superstiti delle vittime del lavoro, nel collocamento obbligatorio avranno precedenza su ogni altra categoria e potranno andare ad occupare i posti riservati ai disabili".(lg 126/10)
In un momento di duro attacco ai lavoratori e ai loro diritti, assistiamo a una vera e propria discriminazione alla categoria dei lavotori disabili,
Per questo il PRC federazione Castelli,. aderisce al presidio del 18 gennaio 2011 a Roma,davanti a palazzo Chigi ore 11.00.
Associazioni e famiglie si stanno impegnando inoltre in una mobilitazione on line per sollecitare il min, Sacconi e l'intero governo a considerare con la massima urgenza di votare tale legge.
Dovendo tale proposta essere approvata prima alla camera e poi al senato, entro Febbraio,riteniamo doveroso allertare l'intera opinione pubblica.

PRC federazione "Castelli"
resp. Welfare Barbara Tamanti

1/15/2011

FIAT: A MIRAFIORI LA DIGNITA' OPERAIA RESISTE AL RICATTO

I risultati del referendum tra i lavoratori Fiat a Mirafiori non lasciano spazio ad interpretazioni, nonostante la spudoratezza di certi commenti provenienti da altre sigle sindacali. Il 47% di “No” segna oltre ogni dubbio la vittoria della dignità al cospetto di chi ha inscenato una vergognosa campagna ricattatoria contro gli operai pretendendo, in cambio di investimenti, la rinuncia a diritti indisponibili. La Cgil si è schierata a fianco della sua categoria, rivendicando la dignità del sindacato maggiormente rappresentativo e di tutti i lavoratori, e ha poi assistito indignata alle intollerabili prese di posizione del premier Berlusconi a sostegno dell'irresponsabilità dell'ad Fiat Marchionne. Ora governo e azienda devono prendere atto dell'esito del voto ben aldilà della risicatissima vittoria del “Sì”. La competizione al ribasso - quella che incide sulla riduzione del costo del lavoro e delle garanzie sociali lasciando intatte le vere ragioni del pauroso deficit di competitività del Lingotto - non aiuterà certo la Fiat a stare sul mercato globale. E' dunque necessario che i vertici aziendali cambino immediatamente atteggiamento, rispettando fino in fondo le prerogative di tutti i dipendenti preoccupati sia per il loro futuro sia per la lesione sistematica dei diritti prevista dall'accordo stesso. La vertenza resta dunque aperta. E qualora dovessimo continuare ad assistere a provocazioni – a cominciare da nuovi ricatti contrapposti alla sacrosanta protesta – noi lanceremo immediatamente la proposta di nazionalizzazione della Fiat. Perché stiamo parlando di un patrimonio dell'Italia e dei suoi lavoratori.

NICOLA NICOLOSI, Segretario Confederale CGIL

1/09/2011

In centomila con la Fiom. Firma anche tu l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack


Newsletter
4 gennaio 2010



Centomila firme, per un sito come il nostro, sono un OBIETTIVO “IMPOSSIBILE”, anche se avessimo il sostegno di link importanti. Ne abbiamo raccolte in passato fino a ventimila (19916) per l'appello in solidarietà con Marco Travaglio, accusato da Fabrizio Cicchitto in Parlamento di "terrorismo mediatico", in un clima di mobilitazione delle più importanti testate contro la legge-bavaglio, mentre in piazza su questo tema si era speso anche Roberto Saviano.
Eppure riteniamo necessario provare a realizzare questo OBIETTIVO “IMPOSSIBILE” perché siamo convinti che sulla “abrogazione” della Fiom che Marchionne sta cercando di imporre, si giochi una partita cruciale per la difesa dei più elementari e intrattabili diritti e libertà costituzionali.
Per questo vi chiediamo di non limitarvi a firmare l’appello, ma di mobilitarvi per farlo firmare a tutti i vostri amici, per inserirlo nei vostri blog, per farlo girare in modo “virale”, come si usa dire, su quanti più siti siete in grado di raggiungere, partecipando a discussioni, forum e altre forme di intervento.
Proviamo a realizzare questo “IMPOSSIBILE” entro il 28 gennaio, giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, a dimostrazione che la parte più coerentemente democratica della società italiana ha capito che la lotta della Fiom è una lotta che ci riguarda tutti.
(pfd’a)
L'APPELLO

"Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente.
Per questo ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti".

Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack

Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre, Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo, Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, don Paolo Farinella.