circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

2/26/2014

assicurare il diritto al lavoro dei lavoratori delle pulizie ed il diritto allo studio in una scuola pulita agli alunni.


Nell’indifferenza della politica nazionale e dell'amministrazione scolastica o addirittura con l'attivo intervento repressivo di un sindaco i lavoratori delle pulizie delle scuole rischiano di rimanere senza lavoro.
L'astensione dal lavoro, unico strumento di difesa, di chi sembrerebbe destinato al licenziamento, sta producendo gravi ripercussioni nella sicurezza igienico-sanitaria delle scuole.
I bambini sono costretti ad operare in un ambiente in cui quotidianamente aumenta il degrado sanitario dovuto all'assenza di pulizia.
Tutto ciò è l'esito di una gestione irresponsabile dell'istruzione pubblica che in questi anni è stata vista come un costo da tagliare e non come una risorsa per il futuro, gli innumerevoli tagli subiti dalla scuola pubblica hanno portato inevitabilmente a un incancrenirsi di problematiche.
Non ultima quella dei servizi di pulizia che hanno visto progressivamente ridursi il personale assegnato dal ministero e la costante riduzione delle risorse destinate ai lavoratori delle pulizie, ex Lsu, delle ditte esterne.
Ancora una volta viene scaricato sulle spalle dei lavoratori, delle loro famiglie, dei loro figli la malagestione amministrativa, dovuta alla volontà ideologica di abbattere la scuola pubblica attraverso il taglio delle risorse e la crescita del degrado al suo interno.
Il Partito della rifondazione Comunista della federazione castelli, Colleferro, Litoranea, chiede ai sindaci della Provincia ed ai Dirigenti scolastici interessati di predisporre un energico intervento presso la direzione regionale ed il MIUR, affinché si attivino per prorogare l’attività in essere dei lavoratori delle pulizie delle scuole e la riconvochino un Tavolo di discussione che affronti il problema garantendo il diritto al lavoro certo e salubre per i lavoratori ed il diritto allo studio in una scuola pulita agli alunni.
Marco Bizzoni
segretario Partito della Rifondazione Comunista
federazione Castelli, Colleferro, Litoranea

2/24/2014

Documento della Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista sulle Elezioni Europee,



La Direzione nazionale di Rifondazione Comunista riunita per discutere delle elezioni europea, ribadisce che la partecipazione alla Lista Tsipras, è vincolata all’esito della consultazione in corso delle iscritte e degli iscritti al Prc, secondo quanto deliberato dal congresso di Perugia.Riteniamo infatti che la scelta della partecipazione e della democrazia sia costitutiva del nostro modo di essere e del nostro agire e decidere come Partito.
La Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, esprime la sua approvazione e soddisfazione per il realizzarsi nel nostro paese della costruzione di una lista unitaria per le prossime elezioni europee che sostiene la candidatura di Alexis Tsipras a Presidente della commissione europea.
Alexis Tsipras è un nostro compagno, è la candidatura espressa dal Partito della Sinistra Europea e da Rifondazione Comunista. Essa è il frutto della decisione del Partito della sinistra europea di esprimere un chiaro punto di vista alternativo, in Europa, alle forze politiche come socialisti, popolari e liberali europei che hanno fin qui sostenuto l’austerità e le politiche neoliberiste, una costruzione dell’UE a-democratica e distruttrice dei diritti sociali. Una candidatura della sinistra radicale europea che è stata capace, nel nostro paese, di raccogliere vasti consensi, anche in aree molto diverse, e che ha portato Sel a rivedere la sua impostazione di sostegno al candidato del socialismo europeo Schultz. SI tratta di un successo della linea politica di Rifondazione Comunista e della Sinistra Europea. Va ribadito il profilo della candidatura di Alexis Tsipras: Syriza è in Grecia un Partito nato dall’aggregazione di 13 diverse formazioni politiche di ispirazione comunista, socialista di sinistra, ecologiste e democratiche nazionali, che è diventata attore principale del panorama politico greco grazie alla sua ferma e netta opposizione alle politiche di austerità imposte dalla Troika,alle forze politiche come Pasok e Neo Democratia che, avallando le imposizioni del memorandum, hanno prodotto un disastro umanitario e sociale senza precedenti , portando il paese in un baratro. La sua forza è nata dal conflitto sociale e di classe che in quel paese si è opposto e continua ad opporsi ai diktat del’Unione Europea. Il suo carattere di sinistra radicale e di classe è , in questo senso, netto ed inequivoco. La Grecia ha rappresentato la cavia su cui sperimentare le politiche che man mano si sono esportate negli altri paesi della periferia europea colpiti dalla crisi. Syriza una risposta di classe e di sinistra di uscita dalla crisi, La Grecia il punto più avanzato in Europa, dove si può produrre una rottura politica con i governi complici dell’austerità. Un’esperienza che , per avere successo, non può essere lasciata sola, che va rafforzata anche con questo voto europeo.
Il senso della candidatura di Tsipras ha l’ambizione, per il Partito della Sinistra Europea, di rilanciare la sfida per l’egemonia con le forze della sinistra moderata corresponsabili delle politiche neoliberiste in tutta Europa, per cambiare i rapporti di forza politici che hanno fin qui determinato l’gffermarsi delle grandi coalizione . Votare per Tsipras è un voto per un’alternativa di sinistra all’austerità, il voto per Schultz, Junker e gli altri candidati un voto per la continuità e lo status quo, per le forze responsabili della crisi.
Il percorso italiano ha avuto una sua particolarità, con il ruolo giocato dall’appello dei sei promotori lanciato da Micromega per la creazione della lista. Un percorso che ha visto delle criticità che non vanno taciute, quali la decisone sul simbolo, il percorso centralizzato della sua creazione, gli accenti anti-partitisti, ma che ha anche avuto il merito di aprire alla possibilità di una lista unitaria. La lista ad oggi si distingue per una posizione politica anti-neoliberista, ma non ancora come spazio pubblico per la creazione di un soggettività nuova della sinistra di alternativa. Occorre lavorare perché possa diventarlo, perché si avvii un percorso che sia rispettoso delle differenze e della pluralità dei soggetti in campo, e perché, all’interno della sua variegata composizione, si affermino le posizioni per la creazione, come accade nel resto d’Europa, di una soggettività politica della sinistra autonoma dalle forze di centrosinistra.
A tal fine, la Direzione nazionale del PRC da mandato alla segreteria nazionale perché si sostengano nella composizione delle liste, e poi nella campagna elettorale, figure ed esperienze, a partire dagli iscritte-i al PRC, che condividano questo progetto politico, la creazione di un’alternativa di sinistra al neoliberismo e all’austerità anche nel nostro paese, una critica di classe e di sinistra a questa Unione Europea e al capitalismo.
La nascita del governo Renzi e il suo carattere nuovista sulla forme , ma continuista nelle politiche economiche e sociali, nel segno di un blairismo tardivo all’italiana, aprono gli spazi politici perché vi sia una affermazione della lista e perché venga messo all’ordine del giorno questo tema.
Ora occorre far si che si raggiungano le 150000 firme necessarie alla presentazione e a garantire l’autonomia politica della lista. La sua nascita reale, non solo sulla carta. Si tratta di un obiettivo politico, non meramente organizzativo, di una parte della stessa campagna elettorale.
In Italia può affermarsi una lista di sinistra, antilberista, i cui eletti andranno nel gruppo indicato da Tsipras e che sostiene le posizioni del Partito della Sinistra Europea e del suo candidato a Presidente. Un fatto politico enorme, e che rappresenta il dato politico prevalente su cui ragionare. Senza questa possibilità, il nostro dibattito sarebbe stato ben altro. Per queste ragioni, la Direzione Nazionale del PRC invita i propri circoli, iscritti, ad attivarsi da subito per raccogliere le firme, per la formazione dei comitati unitari, per far vivere le ragioni programmatiche, di sinistra, della nostra battaglia in Italia e in Europa e per sostenere i propri candidati nelle liste. Le prossime elezioni europee sono una battaglia comune, che facciamo al fianco delle nostre compagne e compagni di tutta Europa, di Syriza, della Linke, del Front de Gauche, di Izquierda Unida, per dare il segnale netto del rifiuto dell’austerità e della possibilità di un’alternativa di sinistra alla grande coalizione delle banche che governa questa UE, di rimessa in discussione dei suoi equilibri politici e dei suoi trattati neoliberisti. Per l’altra Europa, quella sociale e dei popoli, del lavoro e della giustizia sociale, quella per cui da sempre ci battiamo insieme alle nostre compagne e ai nostri compagni di tutta Europa.

Una devastazione chiamata sviluppo!


la verità dei fatti!


Le incomplete, a volte errate, ricostruzioni dei fatti che hanno portato alle dimissioni dell’assessore al bilancio del Comune di Genzano, necessitano un nostro intervento chiarificatore su una vicenda che ha toccato direttamente e dolorosamente, suo malgrado, parte rilevante della nostra popolazione.
La necessità di ristabilire la verità dei fatti ci impone di essere estremamente espliciti su ciò che è realmente accaduto in questi primi due mesi dell’anno.
Vogliamo partire, innanzitutto, dalle dimissioni dell’assessore; dimissioni che sono state presentate da varie parti, soprattutto dal gruppo dirigente del Partito Democratico, come una sorta di sacrificio personale a beneficio della Giunta Comunale.
Una sorta di “agnello sacrificale” per tutelare sindaco e giunta.
Ebbene, questo non è assolutamente vero.
Innanzitutto è da dire che le dimissioni sono state presentate soltanto quando era evidente che si sarebbe arrivati, in Consiglio Comunale, con il ritiro dell’incarico all’assessore. Quindi, non si può parlare di vere e proprie dimissioni volontarie.
Prova ne è il fatto che, nella lettera di dimissioni indirizzata al sindaco, l’assessore parla di responsabilità collettiva della giunta sulla questione delle bollette Tarsu.
E’ da dire, inoltre, che nella lettera non vi è neppure traccia di scuse, né alla cittadinanza né, tantomeno, ai colleghi assessori che hanno avuto il solo torto di fidarsi di ciò che lo stesso aveva riportato in Giunta.
In sostanza, alla Giunta era stato detto che si trattava di un intervento volto al recupero di alcune centinaia di migliaia di euro, attraverso una azione tesa a colpire l’evasione dei tributi nel nostro Comune.
A tutt’oggi, invece, verifichiamo che si è arrivati ad oltre 8 milioni di euro di accertamento!
E, come se non bastasse, adesso ci troviamo di fronte ad un vero e proprio processo di beatificazione.
Un processo di beatificazione portato avanti dal gruppo dirigente del P.D. che si è infilato in questa situazione non tanto per risolverla, bensì per trarne massimo beneficio; in sostanza, per stravolgere il risultato elettorale delle ultime elezioni comunali che lo hanno visto sconfitto.
E così, insieme alla beatificazione (ci aspettiamo, tra poco, un “santo subito!”), si cerca di far passare l’idea che l’assessore sarebbe vittima dei soliti comunisti cattivi che gli hanno teso una trappola e che ne hanno chiesto la testa.
La nostra formazione politica impone che, in caso di grave errore che possa determinare un danno alla collettività, il responsabile politico si deve dimettere!
E questo doveva avvenire subito e spontaneamente; e non dopo oltre un mese!
Per questa nostra posizione il gruppo dirigente del P.D. ha lavorato per isolare ed annullare la componente comunista in Giunta e nella maggioranza di governo (sicuramente poco funzionale agli obiettivi piddini).
E, oltre a colpire i comunisti, il P.D. ha provato ad annettere sindaco e giunta, tentando di annullare l’esperienza politico amministrativa che è uscita vincitrice alle elezioni di circa tre anni fa.
Negli ultimi tempi, infatti, il P.D. di Genzano si è posto come un partito di maggioranza cercando di “conquistare” il Consiglio Comunale e la Giunta.
Vogliamo ribadire, allora, con questo nostro comunicato, che è sicuramente utile che le forze di sinistra con quelle del centro sinistra cerchino e trovino, a Genzano, un percorso che le porti ad un riavvicinamento. Ma ciò dovrà avvenire attraverso un confronto di idee e di proposte e, soprattutto, con un percorso condiviso con i cittadini, nel pieno rispetto delle rispettive posizioni e ruoli.
Noi siamo in campo con le nostre idee ed i nostri militanti.
Siamo pronti a fare la nostra parte e chiediamo agli altri di fare altrettanto, con lealtà e spirito positivo.
Valutiamo, perciò, positivamente il fatto che sia il Sindaco che gran parte della maggioranza di governo non abbiano subìto questo tentativo del P.D..

Ma ciò che, oggi, ci preme maggiormente è risolvere il problema che si è venuto a determinare con le bollette.
E’ evidente il grave danno subìto dalla nostra popolazione, che si è vista recapitare bollette esorbitanti come se avesse evaso i tributi, ed il danno arrecato all’immagine dell’Amministrazione che, a prescindere da chi la governi, ha sempre raccolto un grande rispetto da parte della nostra cittadinanza.
Oggi l’Amministrazione Comunale sta lavorando per risolvere la questione e per evitare un pesante danno economico ai nostri concittadini.
Obiettivo, secondo noi comunisti, deve essere la risoluzione del contratto di affidamento alla società privata e l’annullamento delle bollette emesse.
Nel precedente comunicato del 10 gennaio scorso, il Partito dei Comunisti Italiani ed il Partito della Rifondazione Comunista di Genzano, hanno espresso con forza questa necessità.
Ed hanno sottolineato che sia “…inaccettabile ed offensivo trattare da evasori centinaia e centinaia di cittadini onesti che, negli anni, hanno sempre pagato quanto dovuto, e richiesto, dalle Amministrazioni Comunali che si sono succedute. Non è possibile gettare nella preoccupazione, in alcuni casi nella vera e propria disperazione, la nostra popolazione che, da sempre, ha dimostrato di essere onesta e rispettosa delle regole”.
La nostra azione è tesa a risolvere interamente la questione ed a ricreare quel clima di fiducia e di speranza che ha portato l’attuale maggioranza a vincere le elezioni comunali.
Oggi è indispensabile, più di ieri, coinvolgere i cittadini nell’azione amministrativa e renderli partecipi aprendo un confronto di idee finalizzato al miglioramento della qualità della vita, soprattutto dei ceti più deboli, così come è sempre fatto nella storia della nostra comunità.
La durezza della crisi ,imposta dal capitalismo, colpisce anche la nostra città e i devastanti tagli ai Comuni, fatti dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, ci impongono la ricerca di soluzioni, anche originali, per difendere al meglio i diritti dei nostri concittadini.
Noi comunisti faremo la nostra parte, come sempre.

Partito dei Comunisti Italiani Partito della Rifondazione Comunista
Genzano di Roma

2/22/2014

A LANUVIO METODI INSODDISFACENTI DI ASSEGNAZIONE DELLE BACHECHE POLITICHE



Il circolo "Ruggero Michetti" di Lanuvio del Partito della Rifondazione Comunista esprime la propria insoddisfazione per l'epilogo della questione delle bacheche pubbliche, riassegnate dal Comune di Lanuvio lo scorso 18 febbraio con atto di giunta.
Come previsto in precedenti interventi sull'argomento, il regolamento adottato a giugno 2013, dopo averci lasciato per mesi nell'incertezza, ha alfine escluso diverse forze politiche dalle bacheche comunali: quelle non ancora assegnate non saranno sufficienti a soddisfare tutte le domande. Il metodo con il quale è stato messo in atto il nuovo regime (bacheche svuotate, serrature cambiate, senza il benché minimo avviso a chicchessia) è stato poi particolarmente odioso. Assegnazione accelerata dall'intervento della Senatrice Fattori per il M5S locale, che nel garantire per il meetup locale in quanto depositaria del simbolo ha ricordato i modi dei vecchi maggiorenti democristiani, che andavano personalmente a visitare gli uffici degli enti locali per le faccende di loro interesse. Col risultato che la politica autodefinita "nuova" si muove con meccanismi da Prima Repubblica.
Il nostro partito è risultato tra le forze assegnatarie; ma questo non ci deve far tacere nella critica puntuale di quanto avvenuto e di quanto potrà avvenire. Quanto messo in atto dagli amministratori comunali è stato improvvisato e danneggia l'espressione della pluralità di opinioni politiche presenti nel paese. Democrazia non è solo correttezza formale dell'atto, ma anche trasparenza dell'atto e partecipazione dei soggetti coinvolti. E l'espressione delle proprie opinioni politiche è un fondamento della democrazia, che facilita la soluzione effettiva dei gravissimi problemi che stanno schiacciando i lavoratori ed altre categorie deboli, oggi più che mai bisognose di risposte.

PRC Lanuvio
PRC Castelli Litoranea Colleferro

2/19/2014

Lista Tsipras, dal 20 al 24 febbraio consultazione del Prc in tutti i circoli

Care/i compagne/i,

come saprete, abbiamo deciso di fare la consultazione delle iscritte e degli iscritti sulla nostra collocazione elettorale alle europee attraverso attivi di circolo (o comunque territoriali) dal 20 al 24 febbraio.
La consultazione degli iscritti è un impegno che abbiamo assunto nel congresso e ribadito nell’ultima riunione della Direzione Nazionale: pensiamo che possa essere un passo in avanti nel nostro modo di essere partito. Del resto, se chiediamo agli altri la democrazia e il coinvolgimento dei territori, dobbiamo essere i primi a praticarli.
Riteniamo che la costruzione della lista Tsipras – al netto delle difficoltà che conoscete – rappresenti una grande opportunità di presentare in Italia una lista contro le politiche di austerità che riesca a raccogliere le firme per la presentazione e il 4% dei voti nelle elezioni. Ottenere questo risultato con una lista esplicitamente collegata alla proposta della Sinistra Europea e che sostenga Alexis Tsipras come candidato Presidente, non è un fatto di poco conto e solo pochi mesi fa nessuno lo riteneva un obiettivo alla portata. Non deve sfuggire che la possibilità di superare il 4% attraverso l’unione di tutte le forze di sinistra e la possibilità di eleggere nostri compagni e compagne nel parlamento Europeo, nonostante le difficoltà nella costruzione della lista, sarebbe un passo importante per far crescere un’alternativa di sinistra alle politiche di austerità e liberiste nel nostro paese.
Viceversa è chiaro che l’eventuale scelta di non stare in questa lista ci metterebbe nella condizione di raccogliere da soli le firme per presentare la lista (150.000 firme di cui almeno 3.000 per ogni regione), cosa obiettivamente difficile se non peggio. Nel caso in cui non riuscissimo a raccogliere le firme l’unica lista di sinistra che presumibilmente si presenterebbe alle elezioni sarebbe quella di SEL che, avendo il gruppo parlamentare, non ha bisogno di raccogliere le firme per potersi presentare.
In base a queste semplici considerazioni, guardando al dato politico di fondo, noi pensiamo che sia opportuno scegliere la strada della lista Tsipras.
Vi alleghiamo il documento approvato nell’ultima Direzione Nazionale – che vi chiediamo di assumere come base della discussione nei circoli – e la lettera che la segretaria nazionale ha spedito ieri per un aggiornamento della situazione.
Chiediamo di mettere, alla fine degli attivi, in votazione il seguente quesito:
 - “Sei d’accordo con la proposta approvata dal Congresso e ribadita della Direzione Nazionale del partito di presentarsi alle prossime elezioni europee all’interno di una lista della sinistra di alternativa, contro le politiche di austerità e neoliberiste, a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras?”
Vi chiediamo di registrare i voti favorevoli, contrari e le astensioni, e chiediamo in particolare ai segretari provinciali di raccogliere l’esito degli attivi tenuti nella propria federazione.
E’ evidente che la risposta negativa al quesito sarà intesa come l’indicazione di provare a raccogliere le firme al fine di presentarsi alle elezioni europee con la lista del Prc.
Chiediamo a tutti i gruppi dirigenti territoriali di provvedere – in questi giorni – alla convocazione degli attivi dal 20 al 24 febbraio: facciamone un’occasione di discussione, confronto e democrazia.
Fraterni saluti e buon lavoro.
Il segretario
Paolo Ferrero

2/09/2014

Albano, Il PRC invita i cittadini al presidio contro la profanazione fascista della commemorazione di propaganda Fide.


Ad Albano Laziale, lunedì 10 febbraio, i neofascisti nascosti dietro la sigla di un'associazione, vogliono strumentalizzare il ricordo dei Bombardamenti di Propaganda Fide con una fiaccolata.
Nel manifesto di convocazione di questa iniziativa, teso a confondere i cittadini perchè si presenta come se fosse una manifestazione istituzionale, viene lasciato intendere che la colpa di quei morti sia una responsabilità politica oltre che militare delle truppe americane.
Noi non dimentichiamo che quei morti sono l'esito tragico di una guerra, cercata e voluta, dal regime fascista. Per mostrare al popolo ed al mondo la propria potenza militare e in tal modo sostenere un consenso ormai traballante nel Paese e aumentare il proprio prestigio internazionale.
Il Partito della Rifondazione Comunista chiede che tutti i cittadini, tutti i democratici, esprimano la MASSIMA INDIGNAZIONE sull'ignominia di una fiaccolata commemorativa realizzata da chi si richiama al fascismo.
Il Partito della Rifondazione Comunista invita tutti i cittadini, tutti i democratici a manifestare il proprio sdegno pacificamente nel presidio, organizzato da tutti i partiti dell'arco costituzionale, che si svolgerà in piazza della Costituente1, Albano Laziale (la piazza del Comune) a partire dalle ore 18,00.

Marco Bizzoni
segretario Partito della Rifondazione Comunista
federazione Castelli, Colleferro, Litoranea