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7/23/2012

No Tav, ecco cosa è accaduto realmente ieri notte

Il testo della versione dei fatti della notte tra sabato e domenica postato su www.notav.info

"Ci risulta che centinaia di metri di filo spinato siano stai tagliati. Nella parte bassa del cantiere sul lato del Clarea siano state tagliate le recinzioni per alcune decine di metri nella loro totalità aprendo un enorme varco. Ci risulta inoltre che le barriere new jersey famose per la loro solidità siano state finalemente abbattute aprendo a circa dieci metri dalla baita clarea un varco di almeno 8 metri. Ci risulta inoltre che il muro di recinzione, (rinforzo fatto applicare nello scorso autunno ai punti più a rischio secondo i dirigenti della questura torinese) sia stato abbattuto a colpi di mazza per almeno una ventina di metri. Ed ancora molte torri faro abbattute, fonte di un inutile spreco e di inquinamento luminoso in una bellissima valle che sembra si stia trasformando in una base lunare. Ci risulta invece che dall’altro lato della recinzione si tenda a minimizzare gli obiettivi raggiunti dal movimento per dare peso ad una versione per cui durante la serata di sabato 21 luglio si sarebbe sviluppato in val Clarea un mero scontro tra bande, da un lato i “teppisti” no tav e dall’altro le forze di polizia. Tutta l’attenzione poi viene catturata da un altro fatto, un dirigente digos di Torino che viene colpito da un petardo e cade a terra stordito. Decine di no tav sono stati colpiti dai candelotti e sono stati curati dal servizio medico no tav. Pensiamo invece che qui si debba guardare ai fatti, alla grande e coraggiosa opera di migliaia di no tav che durante due interminabili ore si sono adoperati per cercare di smontare più parti possibile di quell’apparato di distruzione che ormai tutti conosciamo. Centinaia di candelotti di gas lacrimogeno sono stati lanciati verso chiunque si muovesse al di là delle reti e nonostante questo il movimento ha saputo resistere, con dignità, aiutandosi. Per tutto il perimetro del cantiere, dall’area del bed&breakfast fino all’angolo più lontano verso Giaglione sono state ore interminabili per chi pensava di essere in vacanza pagata a Chiomonte e per chi dalle poltrone dei governi voleva riportare sotto silenzio la vicenda tav Torino Lione. Nonostante la retromarcia francese la banda di affaristi si tav, governo compreso vogliono continuare a lucrare e a devastare. Noi invece siamo ancora qua, in gran forma e attrezzati per resistere e stiamo anche migliorando. Siamo partiti e tornati insieme ancora una volta e ancora torneremo d’altronde siamo no tav, fermarci è inpossibile!"

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