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9/26/2012

La Presidente Polverini, dimissionata, scatena il polverone sulle sue responsabilità.

Si conclude con le dimissioni della Presidente della Regione l'esperienza di governo del centrodestra della regione Lazio. É giunto quindi il momento di fare un primo bilancio di cosa abbia significato e quale sia stata la natura di quel governo.
Come si è visto in questi anni, la giunta Polverini ha molto operato sul piano della propaganda e della polemica ma poco ha fatto rispetto alle effettive necessità del territorio.
Vediamo alcuni temi:
-I rifiuti. Prima dello scandalo che lo costringesse alle dimissioni, Marrazzo era stato anche commissario straordinario per i rifiuti e aveva presentato un piano che la neoeletta Governatrice accantonò per crearne uno più bello. Il risultato è stato che ad oggi non solo non si riesce ad affrontare il problema di trovare il sito per la nuova discarica di Roma, problema che è stato esso stesso affidato a nuovi commissari, ma in generale non c'è stata alcun tipo di riflessione su come affrontare in modo moderno, ecologico, efficace e produttivo la chiusura del ciclo dei rifiuti. Siamo passati direttamente dal medioevo degli inceneritori alla barbarie delle discariche.
  • La Sanità. Spesso come cittadini abbiamo la memoria corta, forse perchè quotidianamente impegnati nella difesa del nostro tenore di vita. Per questo ritengo che sia utile ricordare che, alla conclusione del giro di giostra che vide come Presidente della Regione Storace (centrodestra), il Lazio si ritrovò con un debito della sanità che era schizzato a 10 miliardi (forse questo è il motivo per cui fu promosso a Ministro della Sanità). Il fallimento del risanamento di quel debito da parte di Marrazzo fece sì che, al suo insediarsi, la Polverini venne nominata commissario straordinario per la Sanità, proprio per affrontare quel debito. Quali sono stati i risultati dell'azione della presidentissima? Per rientrare dal debito la commissaria Polverini pensò bene di affrontare il problema operando per la chiusura dei servizi pittosto che in quello per la chiusura degli sprechi. Infatti il taglio di 2800 posti letto ha consentito la chiusura di piccoli ospedali di prossimità e più in generale il ridimensionamento del servizio offerto ai cittadini con una disparità che ha visto i cittadini di Roma meno colpiti rispetto al resto della regione dove sono stati effettuati la maggior parte dei tagli, generando una diversa titolarità di cittadinanza. Sebbene la scelta abbia ottenuto un ridimensionamento del debito bisogna rilevare che non è stata colpita la fonte principale degli sprechi che è rappresentata dalle convenzioni regionali con la sanità privata.
  • Il lavoro. Sebbene in questi anni di crisi sarebbe stato necessario costruire progettualità ed innovazione per sostenere i tassi di occupazione e nello stesso tempo garantire reddito a chi non lavorava, il centrodestra appena insediatosi pensò bene di sbarazzarsi della legge sulla sperimentazione del reddito minimo garantito ottenuta dal Partito della Rifondazione Comunista con il centrosinistra al governo. Successivamente, di fronte alla crisi che prendeva corpo e si trasferiva dalla finanza all'economia reale la Polverini si accontentava di stare alla finestra rispetto alle crisi delle imprese, che ricordo hanno significato espulsione di forza lavoro e quindi distruzione di reddito di centinaia di lavoratori. Un minimo di intervento della regione Lazio nelle crisi delle azienda era visibile solo per quelle imprese in cui la forza dei lavoratori era tale da rompere il muro dell'informazione e diventare un problema pubblico.
  • Tasse e imposte. In questi anni la Polverini ha imposto una tassazione Irpef (pagata in pieno solo quindi da chi ha i redditi certificati come lavoratori dipendenti e pensionati) ai massimi livelli, ha inserito i ticket per i disabili ha aumentato …
Quelli sopra enunciati sono solo alcuni dei successi politici orgogliosamente rivendicati dalla Polverini come buona azione della giunta regionale.
Per quanto riguarda la vicenda dei mariuoli del PDL, che la signora Polverini oggi annuncia di mandare a casa lei con le sue dimissioni, dovrebbe spiegare ai cittadini come mai, ieri, alla richiesta di ulteriori fondi da distribuire ai partiti firmava delibere di autorizzazione che portavano quei fondi da circa 5 ad oltre 14 milioni di euro nello stesso tempo in cui tagliava i posti negli ospedali e aumentava le tasse.
Bisognerebbe poi avere più pudore nelle affermazioni, visto che se la presidentissima non si fosse dimessa sarebbe stata mandata a casa dalle dimissioni dei consiglieri di opposizione.
Che cosa accadrà adesso? Adesso la presidente Polverini ha nelle sue mani la possibilità di convocare le elezioni. Lo potrà fare nel più breve o nel più lungo tempo possibile. Io credo che sceglierà il tempo più lungo, perchè il tempo fa dimenticare il dolore anche agli innamorati figurarsi agli elettori di oggi che sono piuttosto disattenti a controllare quel che fanno i loro eletti. Basti pensare che quello che con i fondi pubblici ha comprato una Smart, in cui si è accorto di non entrare, comprandosi quindi un Suv era uno, con le sue 24.000 preferenze, tra i più votati.
Vi è oggi un compito importante per i cittadini che è quello di rifiutare la delega totale. Il Voto deve tornare ad essere il momento iniziale e finale di un processo di partecipazione e attenzione alle scelte che fanno i nostri rappresentanti.
Concludendo, lo scandalo che ha fatto cadere la giunta Polverini ha evidenziato due elementi:
  1. il risanamento della regione lo stanno facendo i lavoratori, i disoccupati ed i pensionati attraverso le tasse e la rinuncia obbligata ai servizi di cittadinanza.
  2. Quando il centrodestra viene scoperto a razzolare nel fango si giustifica dicendo che tutta la politica è sporca, “so' tutti uguali”.
Esiste una politica pulita? Io credo di sì. E' quella che, attraverso la loro partecipazione, cerca di affrontare i problemi di donne, giovani, lavoratori e pensionati come collettività e non come clientes.

Marco Bizzoni
segreteria PRC della federazione “Castelli”