circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

2/15/2009

Il simbolo del Prc alle europee a disposizione di tutta la sinistra impegnata nel cambiamento

Paolo Ferrero risponde a Mirko Lombardi, che definisce “boria di partito” (questo il succo della lettera) la proposta di Rifondazione di presentare una lista unitaria alle Europee, costituita da movimenti, comitati, centri sociali, associazioni, partiti, compagni e compagne con l’obiettivo chiaro di rafforzare la sinistra in Europa, di rafforzare il Gue. Un’occasione in più per chiarire la scelta di campo del Prc, anche alle prossime elezioni

Mi sembra interessante, questa settimana, rispondere a questa presa di posizione di Mirko Lombardi. Trascurerò i toni delicati e i sinceri apprezzamenti per il «Prc di Ferrero» e la «maggioranza di Ferrero». Ciò su cui invece merita insistere è che la posizione politica contro cui Lombardi polemizza non esiste, se la è inventata lui. Lombardi afferma infatti: «La boria di partito (come la bollerebbe Gramsci) ha mosso il Prc di Ferrero a scegliere la rottura a sinistra con la decisione di presentarsi da soli alle elezioni».

Colgo quindi l'occasione per segnalare a Lombardi che la Direzione nazionale di Rifondazione, che è l'organismo democraticamente eletto dal nostro partito e non un accrocchio di sodali del «Prc di Ferrero», ha deciso di avanzare la proposta di costruire una lista unitaria della sinistra per le elezioni europee. Noi non ci vogliamo presentare da soli e non ci presenteremo da soli; abbiamo proposto una lista unitaria. Una lista che abbia un punto fermo, inequivoco: la scelta di avere nel gruppo unitario della sinistra il proprio riferimento al Parlamento Europeo.

Proponiamo cioè una lista in cui tutti gli eletti vadano a far parte del Gue. Questo è il punto discriminante della proposta politica di Rifondazione, perché il Gue rappresenta a livello europeo il punto di riferimento di tutta la sinistra anticapitalista, comunista, ambientalista. Il Gue, di cui siamo stati convinti soci fondatori, è l'unico gruppo che a livello europeo si oppone fermamente alle politiche liberiste costruite e gestite dal consociativismo tra popolari, socialisti e liberali e, in qualche occasione, sostenute dall'interclassismo dei verdi. Il Gue è a livello europeo il punto di riferimento della sinistra di alternativa, contro la grande coalizione che ha nei fatti gestito l'Europa dalla sua nascita producendo, da Maastricht in poi, l'Europa liberista governata dal monetarismo della Banca Centrale Europea. Il Gue ha messo in discussione i contenuti di quella Carta costituzionale europea che i Socialisti hanno glorificato e che i popoli europei, dove hanno potuto esprimersi, hanno bocciato.

La Linke, il Sinaspismos, Izquierda Unida, la Sinistra Verde Nordica, il Partito del Pomodoro Olandese, tutti i partiti comunisti europei stanno nel Gue e si battono in tutta Europa per avere abbastanza deputati per poter ricostituire il gruppo. Noi ci battiamo per lo stesso principalissmo obiettivo: avere un gruppo di sinistra vera, autonomo dal Partito socialista, a livello europeo.

Sottolineo la questione dell'appartenenza al Gue perché, nella proposta di costruire una lista genericamente di sinistra che Lombardi caldeggia, il punto centrale è che gli eventuali eletti sceglierebbero poi individualmente in quale gruppo andare: nei Verdi, nel gruppo socialista, nel Gue o da qualche altra parte. Quando si propone di fare una lista che unifichi tutta la sinistra, bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di chiarire questo punto per non prendere in giro la gente.
In tutta franchezza a me pare che questa proposta sia insostenibile.

Almeno chi votava Sinistra Arcobaleno sapeva che avrebbe votato qualcuno che andava a fare l'opposizione. Adesso invece si vorrebbe una lista in cui chi prende più preferenze va a sedere dove vuole, magari nel gruppo socialista, a fianco di Piero Fassino, per votare il 60 o il 70% delle volte con il gruppo popolare (di cui faranno parte Fini e Berlusconi) le direttive europee che produrranno ulteriori disagi sociali in Italia e in tutta Europa. Lascio perdere lo spettacolo della campagna elettorale con una guerra di preferenze tra candidati che non solo fanno parte di partiti diversi ma appartengono a diversi schieramenti a livello europeo. Ci troveremo a rimpiangere la Sinistra Arcobaleno.

Per questo motivo noi proponiamo una lista unitaria, costituita da movimenti, comitati, centri sociali, associazioni, partiti, compagni e compagne, ma che abbia un obiettivo chiaro: rafforzare la sinistra in Europa; rafforzare il Gue.

A tal fine mettiamo a disposizione il simbolo di Rifondazione Comunista che è, fino a prova contraria, il simbolo che dopo lo scioglimento del Pci ha caratterizzato la presenza di una sinistra degna di questo nome nel nostro Paese. Lo mettiamo a disposizione, non lo imponiamo; lo discuteremo, con due attenzioni: sapendo che, in primo luogo le improvvisazioni dei simboli in campagna elettorale si pagano care. In secondo luogo per noi la falce e martello, la parola comunismo, non è un peso; anzi pensiamo che, nella situazione disastrosa in cui è ridotta la sinistra in Italia, sia un risorsa. Proponiamo quindi per le europee una lista unitaria di sinistra che sappia dire a cosa serviranno i voti che chiediamo. Non è boria di partito, ma la volontà di ricostruire un minimo di chiarezza, di moralità nella politica; la volontà di stare a sinistra, anche in Europa.

Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc

Nessun commento:

Posta un commento