
I lavoratori dei Castelli Romani e della valle del Sacco dovono sapere che la riforma del lavoro, contro i lavoratori, voluta da Renzi è stata approvata anche attraverso il voto positivo dei parlamentari locali: Bruno Astorre, Renzo Carella, Ileana Piazzoni, e la colpevole assenza, su un voto così importante, di Filiberto Zaratti. Anche a causa loro subiranno l'introduzione del demansionamento, dei mini jobs, del contratto a “tutele crescenti” che non cresceranno mai, l'oppressione del videocontrollo sul lavoro e lo svuotamento dell'Articolo 18 di cui resta solo un guscio vuoto. Malgrado questi rappresentanti del popolo votino in Parlamento contro di noi, è necessario reagire al senso di impotenza che ciò comporta e uscire dalla solitudine. I problemi che ci attanagliano non sono solo nostri ma sono problemi collettivi. Generalizziamo e socializziamo l'appuntamento del 12, lavoratori, precari, disoccupati, pensionati, costruiamo tutti insieme le condizioni di una nuova stagione sociale che dica basta alle politiche di un governo che toglie salario, diritti e dignità ai lavoratori e, allo stesso tempo, rivendichiamo lavoro, stato sociale, investimenti pubblici su sanità, scuola, trasporti e tutela del territorio. Invitiamo tutti a partecipare allo sciopero generale del 12 dicembre a Roma, per fermare le politiche di Renzi che stanno portando l'Italia al collasso.
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