circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.

7/04/2010

La manovra economica è antipopolare!


Il governo sta per varare una manovra economica antipopolare che impoverisce i lavoratori, colpisce i diritti di giovani, donne, anziani senza chiedere nulla a "Lorsignori". Una manovra che al dunque si presenta come ennesimo atto di una guerra di classe che lentamente, ma inesorabilmente, sfruttando gli effetti della globalizzazione cerca di riportare indietro le conquiste e i diritti dei lavoratori.
Negli ultimi due anni il governo ha negato l'esistenza della crisi relegandola nel mondo finanziario ed ha utilizzato risorse pubbliche per fornire alla finanza quella liquidità che le banche non assicuravano più. Le risorse pubbliche messe a disposizione non sono state usate per finanziare l'economia reale ma per acquistare titoli di stato. Il risultato è stato la contrazione del PIL, la diminuzione delle entrate, l'aumento del debito pubblico e lo spostamento della crisi dalla finanza all'economia reale.

In questo modo oggi sul banco degli imputati viene messa la spesa pubblica, equiparando lo stato sociale allo stato sprecone, e non la speculazione finanziaria e le politiche neoliberiste che sono state la causa scatenante della crisi.

Oggi il governo che ieri negava l'esistenza di una crisi economica ci dice che tutto sommato la crisi è dietro alle nostre spalle ma sono necessari dei sacrifici. Guarda caso i sacrifici si scaricheranno tutti solo sui lavoratori, direttamente con blocco dei salari, allungamento dell'età pensionabile e indirettamente nella mancata certezza del diritto ai servizi che sarà realizzata attraverso i tagli agli enti locali.

Nello stesso tempo molte imprese stanno utilizzando, o hanno utilizzato, strumenti di salvaguardia del lavoro per socializzare le perdite ed assicurarsi ancora profitti, riposizionandosi in un mercato ristretto espellendo lavoratori o ricattandoli. Tutto ciò è stato reso evidente dalla vicenda della FIAT di Pomigliano. Ai lavoratori è stato sottoposto un ricatto camuffato da scelta: la rinuncia dei diritti per continuare a sperare di poter lavorare. Molti, timorosi del futuro, hanno acconsentito per poter vivere. Molti hanno ritenuto che la perdita di dignità sul posto di lavoro non sia più nemmeno vita e per questo si sono opposti.

I padroni del Vapore che si aspettavano un plebiscito sono rimasti sconcertati, in Italia c'è chi dice NO!

E con questa Italia con cui vogliamo dialogare perchè le scelte del governo non sono le uniche possibili per affrontare la crisi e soprattutto non sono ineluttabili.

Il Partito della Rifondazione Comunista dell Federazione “Castelli” discuterà con i cittadini, i lavoratori, i giovani di questi temi nell'assemblea che si svolgerà Martedì 6 Luglio ad Albano Laziale alle ore 18,00 presso la Sala della Formazione del Comune in Piazza della Costituente, 1.

Marco Bizzoni

Segreteria PRC "Castelli"


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