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5/17/2012

Una proposta della FdS per l'ospedale di Genzano

Presentata questa mattina, presso il Consiglio regionale del Lazio, la proposta della Federazione della Sinistra di Genzano per la riorganizzazione dell’ospedale “De Santis”. Ad illustrare il progetto e le modalità in cui verrà promosso presso tutte le sedi istituzionali i consiglieri regionali FdS, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, l’assessore ai servizi sociali e alla sanità del comune di Genzano, Emiliano Bernoni, e i consiglieri comunali FdS Marta Elisa Bevilacqua e Virgilio Seu.

“Una proposta di carattere politico e tecnico –ha dichiarato l’assessore Bernoni- che tiene conto delle vicende sanitarie che hanno vissuto negli ultimi anni il nosocomio cittadino e la sanità del Lazio. Vogliamo offrire una prospettiva che non si fermi alla difesa dell'esistente mirando alla valorizzazione e alla trasformazione della struttura in Polo Ginecologico Materno infantile d'eccellenza”.

Nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati i dati riguardanti l’attività dell’ospedale De Santis: solo nel 2011 l'accettazione Materno Infantile ha registrato quasi 12.000 accesi di cui circa 7.000 pediatrici; circa 1.000 i parti con solo 14 posti letto.

Secondo i consiglieri Seu e Bevilacqua “la realizzazione di un polo ospedaliero “rosa” non solo risponderebbe in pieno alle linee guide del Piano Sanitario Regionale 2010-2012 per la tutela della donna e del bambino in età pediatrica ma permetterebbe di non sperperare le ingenti somme spese per la ristrutturazione del nuovo reparto ostetrico ginecologico, in programma per agosto 2012 e per la ristrutturazione effettuata del laboratorio analisi”.

“Auspichiamo –hanno dichiarato i consiglieri regionali della FdS - che, dopo il passaggio in Consiglio comunale previsto per i primi di giugno, la Giunta regionale decida di aprire un confronto su questa proposta che è praticabile sia sotto il profilo tecnico che economico. Anche in vista della futura realizzazione del Policlinico dei Castelli, la realizzazione di un polo “rosa” risponderebbe in pieno all'obiettivo di sostenere la sanità pubblica della nostra regione, salvaguardare la salute femminile, dei soggetti in età evolutiva e delle relazioni familiari”.

Clicca per leggere la proposta nel dettaglio

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