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4/30/2012

vogliono farcela pagare

Si è svolta sabato 24 Aprile, presso i locali dell’Enoteca comunale di Genzano di Roma, un’iniziativa, organizzata dalla Federazione della Sinistra di Genzano, sul tema della crisi economica che l’Italia e l’Europa stanno vivendo in questi mesi.

Era ospite dell’iniziativa il filosofo ed economista Vladimiro Giacchè, che, dopo la relazione di Virgilio Seu, segretario dei Comunisti Italiani di Genzano, ha evidenziato quali siano le caratteristiche della crisi in atto, chi ne siano i responsabili e quali siano le strategie per uscire da una crisi che, come recitava il titolo dell’iniziativa, “vogliono farci pagare”.

Si è discusso di come siano state addotte diverse motivazioni per giustificare questa crisi, dai “titoli tossici” ai trucchi contabili della Grecia, alla bolla speculativa statunitense, ma tali motivazioni di per sé non sono sufficienti a spiegare la crisi più grave a cui il mondo abbia assistito dal crollo del 1929.

In realtà si assiste ad una crisi dell’economia reale e non della finanza e soprattutto le politiche adottate ad arte dall’Unione Europea non possono che peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori. Quell’Unione Europea che era già nata come unione economica anziché politica, sta dimostrando di essere un unione dei banchieri a tutto danno delle classi lavoratrici e dei ceti medi.

Si è sottolineato come l’abbassamento degli stipendi, affiancato alla riduzione dei servizi, l’innalzamento dell’età pensionabile combinato ai tagli al pubblico impiego saranno la causa di un disastro economico di cui la Grecia è solo la punta dell’iceberg.

Non è mancato un rilievo alle conseguenze che scaturiranno dalla scellerata scelta di costituzionalizzare il pareggio di bilancio, altro passo a causa del quale saranno impossibili politiche keynesiane, quelle politiche che furono alla base della ricrescita economica degli anni ’30.

Quali soluzioni? Con una metafora, se il timoniere non vuole cambiare rotta, bisogna cambiare timoniere. Oggi è necessario manifestare contro un Governo di cosiddetti tecnici che sta mettendo in pratica punto per punto la lettera di Mario Draghi, è necessario dire no a partire dalla manifestazione che si terrà a Roma il 12 Maggio.


Marta Elisa Bevilacqua

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