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7/21/2015

Albano PRC, Agli epigoni del duce resta indigesta la salsiccia comunista!


Anche quest'anno un drappello di deficienti ha deciso di fare la sua prova del coraggio. Tre o quattro stupidi hanno pensato che sarebbe stato eroico cantare, a debita distanza dalla piazza in cui si svolgeva la “festa della Sinistra” ad Albano Laziale, una strofa di una canzonaccia fascista inneggiante al duce. Accolti in questa bravata dall'indifferenza dei compagni e cittadini presenti alla festa, che socializzando si godevano il fresco e la buona cucina, hanno quindi pensato di manifestare la loro inconsistente presenza “culturale” in altri modi.
Dalle loro voci si riconoscevano dei giovani, se non dei giovanissimi idioti. La domanda che ci siamo posti è stata se questi imbecilli fossero, o meno, il naturale frutto di un ventennio di riabilitazione politica, culturale e mediatica del fascismo. Una legittimazione che ha prodotto una devastazione culturale e morale che spinge dei giovani fessi, in una calda notte di mezza estate, a cercare un brivido di vita. Se così fosse, lunedì sera ad Albano, un gruppo di scemi ha pensato di entrare nella storia contrastando con maschia posa eroica e un mesto, obsoleto e vile inno fascista, una masnada di comunisti gaudenti che aggredivano allegramente e con appetito pasta, salamelle e bistecche. In tal caso la vicenda andrebbe rubricata sotto la voce di giovani ebeti che sognano la rivoluzione ma che, manipolati dai media, utilizzano lo strumento politicamente inerte del fascismo. Strumento inerte, ma culturalmente attivo e tossico, che il potere mette a disposizione come mezzo di controllo politico dell'espressione delle turbe adolescenziali. In tal modo, i giovani cretini, possono rivolgere i loro eroici furori non contro un sistema sociale e politico che fa schifo, ma proprio contro chi quel sistema combatte e vuole cambiare.

Marco Bizzoni
segretario PRC federazione “Castelli, Colleferro, Litoranea”

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