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3/07/2011

l'attacco alla scuola di Berlusconi è un'offesa agli insegnanti


L'attacco alla scuola pubblica da parte di Berlusconi è un'offesa a tutte le insegnanti e gli insegnanti, peraltro costretti, per garantire il rispetto del principio costituzionale del diritto all'istruzione per tutte e per tutti, anche ad operare in situazioni rese sempre più difficili proprio dall'azione del suo Governo. L'evidente tentativo di ingraziarsi una platea integralista e di ammiccare alle gerarchie vaticane per ottenere uno sguardo ancora più benevolo sulle sue vicende personali e politiche, non toglie nulla alla gravità delle sue affermazioni e mette in luce, se ancora ce ne fosse bisogno, il vero obiettivo dell'azione del governo: la distruzione della scuola pubblica.
Gravissime anche le affermazioni sulle adozioni ai single e sulle coppie omosessuali: un ulteriore tributo reazionario offerto dal Governo al Vaticano. Le successive precisazioni del Presidente del Consiglio, in evidente difficoltà di fronte all'ondata di reazioni indignate, confermano il furore ideologico di questa destra contro la scuola pubblica, "colpevole" di formare, anche grazie alla libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione, cittadine/i consapevoli e non sudditi ubbidienti. Alla Gelmini, che straparla di scuola pubblica e privata sullo stesso piano, non possiamo che consigliare un corso accelerato di "Cittadinanza e Costituzione", insegnamento da lei stessa istituito e, non a caso, mai fatto decollare. Di una ministra che tace a fronte di un così grave insulto a tutta la comunità scolastica, a un così grave attacco alla funzione della scuola pubblica, così come sancita dal dettato costituzionale, non possiamo che continuare a chiedere le dimissioni. A questo ulteriore segno di degrado civile e politico si deve reagire con determinazione, innanzitutto con la ripresa delle lotte studentesche e delle lavoratrici e dei lavoratori, costruendo lo sciopero generale per cacciare Berlusconi e il suo Governo.

Dipartimento scuola - PRC

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