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8/08/2014

A Pomezia si è messa in moto la “fabbrica della paura” .


A Pomezia arrivano delle famiglie che scappano dalla guerra e la “fabbrica della paura” che individua nel rom, nel migrante, nell’appartenente a cultura altra il nemico su cui scagliarsi si mette in moto.

L’accoglienza è un tema complesso che va gestito con responsabilità e cura perché si tratta di esseri umani, parliamo di diritti e legalità internazionale.
Spesso questi diritti si scontrano con altri diritti e qui chiediamo perché la collocazione dei centri di accoglienza avvenga sempre in quartieri così periferici e già carichi di disagi?
Perché gli abitanti del quartiere di Santa Palomba non sono stati coinvolti e informati dovendo subire decisioni prese dall'alto? Organizzare l'accoglienza non è solo mettere a disposizione una struttura nella quale dormire. Significa creare un clima di solidarietà attorno alle persone che arrivano e che hanno subito guerre e un viaggio lunghissimo, lasciando dietro di loro la morte e la distruzione di tutto ciò che avevano.

Proprio con questo spirito ci chiediamo come sia possibile che venga autorizzata un presidio xenofobo e razzista proprio sotto il centro che accoglie le persone?
Ciò che si prospetta è la radicalizzazione di un “razzismo di classe” legato alla crisi, in cui il timore che uno “straniero” ti contenda il posto di lavoro o ti metta in condizioni di dover abbassar le pretese in materia contrattuale e salariale, diviene il vero incubo. Un incubo che sta coagulando forze anche peggiori dei cialtroni leghisti, verso percorsi di guerra fra ultimi e penultimi che non potranno essere fermate da nessun governo bifronte ma solo e soltanto da una risposta radicalmente alternativa alla crisi e alle cause che la determinano.

Restare umani, come ci invitava a fare Vittorio Arrigoni, significa anche non cedere all’imbarbarimento della cultura e del linguaggio.
Il razzismo non viene da fuori, ma è parte costituente di questa società tanto che chi lo propaga ottiene ottimi risultati elettorali, anzi li ottiene proprio per questo.

Combattiamo insieme ogni forma di ingiustizia. Impegnamoci, tutti insieme, a costruire questo clima di solidarietà. Impariamo ad ascoltare la storia di queste persone, fare nostra la drammaticità delle loro vite e partire da qui per costruire un mondo più giusto ed equo.
Rifondazione Comunista è pronta a fare la sua parte e, già nei prossimi giorni, si attiverà assieme a tutte le forze e i cittadini democratici della città.
 
PRC Pomezia

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