circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.
12/24/2012
Limpidamente contro l'agenda Monti e per ridare voce a chi lavora: lista unitaria e di alternativa a sinistra
L'imprescindibilità della lista unitaria e di alternativa a sinistra
Documento approvato dal Comitato Politico nazionale del 23 dicembre 2012
Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista saluta positivamente la possibilità di costruire una lista unitaria di alternativa e di sinistra, portatrice di una proposta antiliberista in radicale alternativa all’agenda Monti, che abbia in Antonio Ingroia il candidato presidente.
La costruzione di questa lista unitaria, da definirsi in relazione ai soggetti sociali, culturali e politici disponibili a questa prospettiva, rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo posti da mesi ed è per noi un punto politico irrinunciabile.
Solo la costruzione di un percorso unitario, di uno spazio pubblico, può infatti produrre una mobilitazione e un entusiasmo tale da determinare la presenza in parlamento di una rappresentanza politica delle istanze di cambiamento sociale: dalla difesa dei lavoratori e delle lavoratrici all’opposizione al Fiscal Compact e alle politiche europee, della difesa del welfare alla lotta per la pace e per la riconversione ambientale dell’economia.
Infatti nessuna delle forze oggi presenti, dall’IdV a Rifondazione Comunista, dal movimento arancione a Cambiare si può, da sola, ha la possibilità di superare la soglia di sbarramento. Solo una lista che aggreghi l’insieme di forze politiche, sociali e culturali che si sono opposte al governo Monti, può rappresentare un punto di riferimento reale per quanti non si riconoscono né nell’alleanza dei democratici e progressisti, né in Grillo.
Il comitato Politico nazionale decide quindi di dare mandato alla segreteria nazionale di operare per la costruzione di questa lista e di riconvocare il CPN per validare questo percorso.
Questa scelta è finalizzata al pieno rilancio del nostro progetto politico, non vuole ripercorrere l’esperienza della sinistra arcobaleno e non ha nulla a che vedere con lo scioglimento del partito o con la sua fine. Come abbiamo detto mille volte, Rifondazione Comunista è necessaria ma non sufficiente, ed in questa linea ci muoviamo.
Necessaria, quindi Rifondazione deve esserci per l’oggi e per il domani.
Non sufficiente, quindi contribuiamo alla costruzione di una lista unitaria.
In questo quadro, ci presenteremo alle elezioni con un simbolo di coalizione, che non coinciderà con il nostro simbolo, così come accade in molti altri paesi europei: basti pensare al Izquierda Unida in Spagna, al Front de Gauche, in Francia, a Syriza in Grecia, dove i partiti comunisti o di sinistra radicale non si presentano alle elezioni con il loro simbolo ma con il simbolo della coalizione. E’ un passaggio necessario che dovremo gestire come partito, con una propaganda in cui Rifondazione Comunista dia indicazione di voto per la lista unitaria.
Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista ringrazia i compagni e le compagne che hanno raccolto le firme sui referendum del lavoro e sulle pensioni e ritiene gravissimo che il Presidente della Repubblica abbia deciso di sciogliere le Camere nel corso del 2012, rendendo così impossibile la regolare presentazione dei referendum stessi. Referendum che depositeremo comunque il 9 gennaio, attivando tutti i percorsi politici e legali per rivendicare che essi possano svolgersi, e per i quali è dunque necessario compiere tutte le ultime operazioni necessarie.
Il Comitato Politico Nazionale saluta positivamente che con il gennaio 2013 Liberazione riprenda le pubblicazioni quotidiane, sia pure on line. Invita quindi i compagni e le compagne ad abbonarsi a Liberazione on line, per garantire la riapertura e la continuazione di questa preziosa voce di opposizione.
Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista
23 febbraio 2013
12/23/2012
12/21/2012
Lettera aperta di Paolo Ferrero alle compagne a ai compagni di Rifondazione Comunista
Roma, 19/12/2012
Care Compagne e Cari Compagni,
come deliberato in varie riunioni della Direzione nazionale e del Comitato Politico Nazionale, stiamo lavorando per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che si presenti autonomamente alle prossime elezioni. E’ questo un obiettivo necessario per evitare che proprio le forze che si sono opposte alle politiche del governo Monti siano escluse dal prossimo Parlamento, e con esse le ragioni dei diritti del lavoro, dell’opposizione al Fiscal Compact e alle politiche europee, della difesa del welfare.
Sarebbe un fatto assai negativo per il nostro partito e per il nostro progetto politico. Nessuna di queste forze, dall’IdV a Rifondazione Comunista, dal movimento di De Magistris ad Alba ha, da sola, la possibilità di eleggere. E’ invece evidente che una lista che tenga insieme l’arco di forze politiche, sociali e culturali che si sono opposte al governo Monti, può rappresentare un punto di riferimento reale per quanti non si riconoscono né nell’alleanza dei democratici e progressisti, né in Grillo. Questa scelta non ha nulla a che vedere con lo scioglimento del partito o con la sua fine.
Come abbiamo detto mille volte, Rifondazione Comunista è necessaria ma non sufficiente, ed in questa linea ci muoviamo. Necessaria, quindi Rifondazione deve esserci per l’oggi e per il domani. Non sufficiente, quindi contribuiamo alla costruzione di una lista unitaria. Ovviamente in questo quadro, dovremo presentarci alle elezioni sotto un simbolo di coalizione, che per forza di cose non potrà coincidere con il nostro simbolo. Si tratta di una situazione presente anche in altri paesi europei – basti pensare al Izquierda Unida in Spagna, al Front de Gauche, in Francia, a Syriza in Grecia - dove i partiti comunisti o di sinistra radicale non si presentano alle elezioni con il loro simbolo ma con il simbolo della coalizione.
E’ un passaggio necessario che dovremo gestire direttamente come partito, con una propaganda apposita che specifichi che Rifondazione Comunista invita a votare la lista unitaria. Questo lavoro di costruzione della lista unitaria è tutt’ora in corso ed ha visto la nostra partecipazione attiva alle assemblee di Cambiare si può, così come abbiamo espresso una valutazione positiva sulla possibilità che sia Antonio Ingroia a svolgere la funzione di candidato presidente per il quarto polo. Come ogni percorso unitario vi sono svariati problemi e stiamo lavorando affinché questo percorso trovi due primi momenti di sintesi nelle assemblee convocate per il 21 da Ingroia e per il 22 da “Cambiare si può”.
In quel contesto si avrà una prima definizione della fisionomia del quarto polo e della lista che lo dovrà concretamente realizzare, alla quale intendiamo partecipare praticando il principio della reciprocità. Ho ritenuto necessario rivolgervi questa lettera perché la fase è molto complicata ed in assenza del nostro giornale, vi è una seria difficoltà ad informare correttamente i compagni e le compagne su quanto sta avvenendo. Nella convinzione di operare nella giusta direzione per la causa di tutti noi.
Saluti comunisti,
Paolo Ferrero - Segretario nazionale
Care Compagne e Cari Compagni,
come deliberato in varie riunioni della Direzione nazionale e del Comitato Politico Nazionale, stiamo lavorando per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che si presenti autonomamente alle prossime elezioni. E’ questo un obiettivo necessario per evitare che proprio le forze che si sono opposte alle politiche del governo Monti siano escluse dal prossimo Parlamento, e con esse le ragioni dei diritti del lavoro, dell’opposizione al Fiscal Compact e alle politiche europee, della difesa del welfare.
Sarebbe un fatto assai negativo per il nostro partito e per il nostro progetto politico. Nessuna di queste forze, dall’IdV a Rifondazione Comunista, dal movimento di De Magistris ad Alba ha, da sola, la possibilità di eleggere. E’ invece evidente che una lista che tenga insieme l’arco di forze politiche, sociali e culturali che si sono opposte al governo Monti, può rappresentare un punto di riferimento reale per quanti non si riconoscono né nell’alleanza dei democratici e progressisti, né in Grillo. Questa scelta non ha nulla a che vedere con lo scioglimento del partito o con la sua fine.
Come abbiamo detto mille volte, Rifondazione Comunista è necessaria ma non sufficiente, ed in questa linea ci muoviamo. Necessaria, quindi Rifondazione deve esserci per l’oggi e per il domani. Non sufficiente, quindi contribuiamo alla costruzione di una lista unitaria. Ovviamente in questo quadro, dovremo presentarci alle elezioni sotto un simbolo di coalizione, che per forza di cose non potrà coincidere con il nostro simbolo. Si tratta di una situazione presente anche in altri paesi europei – basti pensare al Izquierda Unida in Spagna, al Front de Gauche, in Francia, a Syriza in Grecia - dove i partiti comunisti o di sinistra radicale non si presentano alle elezioni con il loro simbolo ma con il simbolo della coalizione.
E’ un passaggio necessario che dovremo gestire direttamente come partito, con una propaganda apposita che specifichi che Rifondazione Comunista invita a votare la lista unitaria. Questo lavoro di costruzione della lista unitaria è tutt’ora in corso ed ha visto la nostra partecipazione attiva alle assemblee di Cambiare si può, così come abbiamo espresso una valutazione positiva sulla possibilità che sia Antonio Ingroia a svolgere la funzione di candidato presidente per il quarto polo. Come ogni percorso unitario vi sono svariati problemi e stiamo lavorando affinché questo percorso trovi due primi momenti di sintesi nelle assemblee convocate per il 21 da Ingroia e per il 22 da “Cambiare si può”.
In quel contesto si avrà una prima definizione della fisionomia del quarto polo e della lista che lo dovrà concretamente realizzare, alla quale intendiamo partecipare praticando il principio della reciprocità. Ho ritenuto necessario rivolgervi questa lettera perché la fase è molto complicata ed in assenza del nostro giornale, vi è una seria difficoltà ad informare correttamente i compagni e le compagne su quanto sta avvenendo. Nella convinzione di operare nella giusta direzione per la causa di tutti noi.
Saluti comunisti,
Paolo Ferrero - Segretario nazionale
12/08/2012
PRC- FdS Albano, solo la raccolta differenziata può sconfiggere discariche e inceneritori.
Nel corso della
seduta di giunta del comune di Albano Laziale del 7\12\2012,
l'assessore Alessandra Zeppieri, dimostrando responsabilità
istituzionale, ha dato parere favorevole all'approvazione della
delibera che avvia un importante processo di controllo sulla
discarica di Roncigliano.
L'atto
amministrativo è finalizzato a consentire la caratterizzazione
idrogeologica all'esterno della discarica.
Il PRC-FdS ritiene
che questo sia solo un primo passo verso un controllo effettivo del
sito. Per questo riteniamo necessario, al fine di garantire risultati
certi e incontrovertibili sulle condizioni in cui vertono le falde
acquifere, che siano effettuati controlli ALL'INTERNO DELLA
DISCARICA attraverso i pozzi spia.
Per quanto riguarda
lo smaltimento dei rifiuti ribadiamo la posizione a tutti i livelli,
nazionale, regionale, locale del PRC- FdS, di contrarietà assoluta
nei confronti di qualsiasi impianto di incenerimento. La nostra
continuità di azione sia politica che giuridica, nei confronti della
vertenza contro l'inceneritore è nota a tutti. Tuttavia vogliamo
ribadire che è necessario intraprendere azioni forti finalizzate
alla tutela dei cittadini e tese ad impedire la realizzazione di
ecomostri in un territorio martoriato da anni di presenza della
discarica.
Per ottenere questo
risultato è necessario che l'amministrazione:
- renda pubblici i risultati delle analisi delle acque potabili, effettuate da ACEA-ATO2 negli ultimi cinque anni;
- operi per la riapertura della procedura AIA, al fine di verificare l'effettiva persistenza delle condizioni che ne hanno reso possibile la concessione;
- verifichi i dati inseriti nella convenzione con il GSE, che ha consentito all'inceneritore il riconoscimento dei finanziamenti dei certificati verdi.
Per la risoluzione
della questione dei rifiuti è necessario sradicare il problema alla
radice, rendendo obsoleta l'esistenza di discariche e inceneritori.
L'unica via percorribile affinchè ciò sia possibile è l'avvio
della raccolta differenziata.
Il 18 dicembre, alle
ore 17,30, in via don Minzoni 11 – 13 discuteremo di queste
tematiche in un assemblea pubblica. Tutti i cittadini sono invitati a
partecipare.
Il direttivo PRC-FdS
Circolo “Luciano
Gruppi” , Albano Laziale
11/30/2012
11/28/2012
Mille firme per le primarie dei lavoratori.
Domenica 25 le
primarie dei lavoratori hanno fruttato la raccolta di oltre 1000
firme per la campagna referendaria su articolo 18, art. 8 e
cancellazione della riforma Fornero sulle pensioni.
I banchetti per i
referendum sono stati presenti nelle piazze di Ariccia, Albano,
Nettuno, Anzio Labico e di tanti altri paesi dei Castelli Romani e
della Litoranea.
C'è stata dunque
una partecipazione popolare che difficilmente potrà essere
conosciuta attraverso la lettura del giornale, una partecipazione che
nessuna televisione ha sentito la necessità di far conoscere e
raccontare. Daltra parte in un Paese governato direttamente da
emanazioni dei poteri forti con il beneplacido del PdL, dell'Udc e
del Partito Democratico i diritti dei lavoratori non fanno più
notizia se non, troppo tardi, quando nelle aziende si profila
l'ecatombe dei licenziamenti.
Ci hanno detto che
per far uscire dalla crisi il nostro Paese era necessario eliminare i
lacci del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ci hanno detto
che per salvare l'Italia era necessario ridimensionare le tutele dei
lavoratori e prolungare la loro vita attiva. Monti ci dice che la
medicina è stata amara ma oggi stiamo meglio. Tuttavia dopo questa
cura miracolosa scopriamo che la disoccupazione che un'anno fa era
all'8,5% oggi è al 10,8%. L'inflazione era al 2,5% ora è al 3,6% .
I consumi che erano +0.1% ora sono – 3,2%. E' giunto il momento di
fermare questi “successi”. Noi crediamo che per salvare l'Italia
sia necessario ripartire dal lavoro e dai diritti. Per questo motivo
abbiamo messo in campo i referendum sui temi che i lavoratori
ritengono primari.
La sfida per
raggiungere il quorum necessario a rendere validi i referendum, nel
silenzio assordante di gran parte dell'informazione, non è facile,
ma la mobilitazione dei circoli del Partito della Rifondazione
Comunista continuerà anche nei prossimi giorni.
Sul sito
http://referendumlavoro.blogspot.it/
è possibile vedere dove e quando poter firmare nei comuni del
territorio dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e della
Litoranea.
I referendum sono
una parte importante di una politica che si oppone al neoliberismo di
Monti. L'alternativa politica a Monti non potrà venire dal PD che
lo ha sostenuto, ma solo dalle lavoratrici e dai lavoratori che si
riappropriano del diritto di partecipare direttamente alle scelte
politiche che li riguardano.
Marco
Bizzoni
Segreteria
PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”
11/26/2012
ROMA RESISTENTE DICE NO A CASAPOUND
Roma Antifascista, come sempre, ha dato la sua forte risposta.
Ieri, in concomitanza con la vergognosa sfilata di Casapound, la
Federazione Castelli del Partito della Rifondazione Comunista, insieme
all’Anpi, agli studenti, a tante associazioni, comitati, centri sociali e
cittadini di Roma, ha espresso ancora una volta la volontà ferma di non
lasciare alcuno spazio ai fascisti vecchi e nuovi. Loro, chi li
protegge e chi li finanzia devono sapere che mai permetteremo a questi
figuri di agire indisturbati all’interno delle nostre città. Lo abbiamo
dimostrato prendendoci il percorso che i fascisti avevano individuato
per la loro ridicola sfilata, convocata per protestare contro la casta,
salvo poi farsi comprare la sede con i soldi pubblici dal sindaco
Alemanno. Al centro di Roma c’eravamo noi, c’erano gli antifascisti e
questo è un ottimo risultato politico. La determinazione e la
partecipazione popolare faranno da deterrente per ogni eventuale azione
provocatoria dei fantomatici “fascisti del terzo millennio”.
P.R.C. Federazione Castelli-Litoranea-Colleferro
Simona Biffignandi – Resp. Comunicazione
11/23/2012
Prc Castelli, in piazza per le questioni PRIMARIE dei lavoratori.
Il 25
novembre il Partito della Rifondazione Comunista dei Castelli Romani,
dei monti Prenestini e della litoranea sarà impegnato nel far
esprimere i lavoratori sulle questioni PRIMARIE che attengono alla
loro vita.
Nelle
piazze di Labico, Albano, Genzano, Marino, Anzio, Nettuno e di molti
altri comuni prosegue la campagna referendaria di raccolta firme per
il ripristino dell'art. 18 e per l'abrogazione dell'art. 8
dell'ultima legge di stabilità del governo Berlusconi, che consente
di derogare al contratto nazionale di lavoro. Continua inoltre la
raccolta di firme per la cancellazione della riforma Fornero sulle
pensioni.
Ci
dicono quotidianamente che la medicina è amara ma bisogna prenderla.
Ci dicono che senza Monti saremmo caduti nel precipizio. Ci dicono
che tutto quello che è stato fatto era necessario per restare in
Europa. Quello che non dicono, i grandi produttori di informazione, è
che nell'ultimo anno le riforme pensionistiche hanno portato l'età
di accesso alla pensione a 70 anni, con una redditività pari al 40%
di quelle attuali. Nel frattempo, con la crisi, è cresciuta la
disoccupazione, la cassa integrazione esplode e si intensificano i
processi di precarizzazione del lavoro. Perchè, dunque, in queste
condizioni il governo Monti canta le proprie lodi? Perchè i mercati
effettivamente ne hanno riconosciuto il lavoro. Che non è stato,
come tromboneggiano i quotidiani più diffusi, quello di salvare
l'Italia, ma più semplicemente quello di ridimensionare i diritti,
le aspettative, le possibilità di trovare e mantenere il lavoro e la
certezza del reddito dei lavoratori. I quali si ritrovano, a
conclusione delle “riforme necessarie”, con un “mercato” del
lavoro sovraffollato a causa dell'allungamento dei tempi di
pensionamento, in lotta tra genitori e figli per ottenere\mantenere
un lavoro, perdenti perchè i redditi si riducono progressivamente
perdendo la reale capacità di acquisto.
Quale
Italia stanno salvando con le misure di austerità se non quella dei
padroni, dei finanzieri e dei banchieri? Il PRC ritiene che possano
essere compiute altre scelte per consentire al nostro Paese di
rimettere in moto la macchina produttiva e far tornare a girare
l'economia. Scelte che vedano le imprese pagare le tasse in modo
proporzionalmente maggiore dei propri lavoratori, scelte che vedano
lo Stato impegnarsi in un'operazione di redistribuzione del reddito
nazionale in favore dei lavoratori invece che in favore dei padroni.
Scelte che vedano il Paese impegnato nel creare concorrenza
produttiva sui diritti del lavoro e non sul suo costo più basso.
Per
questi motivi abbiamo avviato la campagna referendaria, per dare il
segno della possibilità di percorrere altre strade per superare la
crisi. Mettere la firma sui quesiti per cancellare la riforma
pensionistica della ministra Fornero è veramente un azione PRIMARIA
che i lavoratori possono fare. Per invertire la rotta seguita sino ad
oggi, di compressione di reddito e di diritti, e ripartire nella
riconquista di rapporti sociali in cui il lavoro ed il reddito non
siano più considerato una merce ed il suo corrispettivo ma diritti
disponibili per tutti. All'indirizzo
http://referendumlavoro.blogspot.it/ è possibile vedere dove il 25
novembre il PRC sarà presente con i banchetti referendari.
Marco
Bizzoni
Segreteria
PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”
Lettera aperta ai candidati alle Primarie del PD
Comitato Promotore Referendum Lavoro
a Laura Puppato
Pierluigi Bersani
Matteo Renzi
Bruno Tabacci
Nicola Vendola
Roma, 22 novembre 2012
Seguiamo con attenzione e interesse le primarie che si svolgeranno domenica prossima nelle
quali siete fortemente impegnati.
Si tratta di un momento alto della democrazia: ogni volta che i cittadini sono chiamati a
scegliere la vita democratica si ravviva e si riduce la distanza tra i rappresentanti e i rappresentati.
Anche i referendum sugli articoli 8 e 18 sono una grande occasione di partecipazione
democratica, un modo per affermare l’estensione dei diritti dei lavoratori. Sappiamo che su questi
temi avete opinioni differenti e le rispettiamo tutte, ma siamo certi che nessuno di voi intenda
contestare il diritto a esprimersi dei cittadini.
E’ in questo spirito di rispetto e di amicizia che domenica saremo presenti con i nostri
banchetti accanto ai vostri gazebo.
Il Comitato Promotore dei Referendum sugli articoli 8 e 18
Alleva Piergiovanni
Bonelli Angelo
Di Pietro Antonio
Diliberto Oliviero
Ferrero Paolo
Fotia Carmine
Fulfaro Tommaso
Lucarelli Alberto
Mura Silvana
Parenti Benedetta
Patta Gian Paolo
Re David Francesca
Rinaldini Gianni
Romagnoli Umberto
Vendola Nicola
Zipponi Maurizio
a Laura Puppato
Pierluigi Bersani
Matteo Renzi
Bruno Tabacci
Nicola Vendola
Roma, 22 novembre 2012
Seguiamo con attenzione e interesse le primarie che si svolgeranno domenica prossima nelle
quali siete fortemente impegnati.
Si tratta di un momento alto della democrazia: ogni volta che i cittadini sono chiamati a
scegliere la vita democratica si ravviva e si riduce la distanza tra i rappresentanti e i rappresentati.
Anche i referendum sugli articoli 8 e 18 sono una grande occasione di partecipazione
democratica, un modo per affermare l’estensione dei diritti dei lavoratori. Sappiamo che su questi
temi avete opinioni differenti e le rispettiamo tutte, ma siamo certi che nessuno di voi intenda
contestare il diritto a esprimersi dei cittadini.
E’ in questo spirito di rispetto e di amicizia che domenica saremo presenti con i nostri
banchetti accanto ai vostri gazebo.
Il Comitato Promotore dei Referendum sugli articoli 8 e 18
Alleva Piergiovanni
Bonelli Angelo
Di Pietro Antonio
Diliberto Oliviero
Ferrero Paolo
Fotia Carmine
Fulfaro Tommaso
Lucarelli Alberto
Mura Silvana
Parenti Benedetta
Patta Gian Paolo
Re David Francesca
Rinaldini Gianni
Romagnoli Umberto
Vendola Nicola
Zipponi Maurizio
11/22/2012
Scuola: giusta la conferma dello sciopero del 24 novembre
Quello che tutti sospettavano, e cioè che lo sciopero proclamato da Cisl-Scuola, Uil-Scuola e sindacati autonomi avesse la revoca incorporata, si è puntualmente verificato. Spiace, anche se non meraviglia, che ciò sia avvenuto sulla base di proposte del governo inaccettabili, che non tengono in alcun conto né i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore né la qualità della scuola pubblica.
I problemi che affliggono la scuola, frutto delle politiche di questo governo, in perfetta continuità con quello precedente, sono ancora tutti sul tappeto, aggravati peraltro dai provvedimenti più recenti come la "spending review" e la legge di stabilità in corso di approvazione.
Bene hanno fatto, perciò, la FLC-Cgil a mantenere lo sciopero e la manifestazione nazionale a Roma e i Cobas scuola a confermarlo.
Il 24 novembre sarà un'altra straordinaria giornata di mobilitazione del mondo della scuola e dell'università che vedrà in piazza, in tutta Italia, anche cortei unitari di studenti medi, studenti universitari e docenti per ribadire, dopo la brutale repressione del 14, che è il governo ad avere paura delle manifestazioni di dissenso e del conflitto sociale.
Il PRC sostiene lo sciopero dei sindacati e sarà presente in tutte le manifestazioni sindacali e studentesche.
Eleonora Forenza – Responsabile nazionale Università e Ricerca
Vito Meloni – Responsabile nazionale Scuola
Il prc regionale Lazio esprime soddisfazione per l’impegno ottenuto
ieri, il governo raddoppierà i fondi
per la non autosufficienza
Durante il presidio dei malati di SLA davanti al ministero
economie e finanze, i malati pronti a lasciarsi . morire hanno strappato un
accordo incoraggiante Continueremo a monitorare la situazione,e a partecipare ad
eventuali nuove mobilitazioni, con l’auspicio che i finanziamenti distribuiti
equamente alle regioni in base delle vere necessità siano impiegati con
serietà e lucidità dalla nuova giunta regionale Lazio, nella
quale crediamo necessaria una nostra presenza.
rifondazione
comunista
barbara tamanti
Resp pol soc regionale Lazio
Lanuvio, solidarietà del PRC ai licenziati Montebovi
Il Partito della
Rifondazione Comunista di Lanuvio esprime la piena solidarietà ai
tre lavoratori licenziati dalla Montebovi e alla lotta che da oggi
riprenderà davanti ai cancelli della fabbrica in Via Nettunense.
Il motivo del
licenziamento è davvero sconcertante: dopo la sospensione cautelare
dei tre (di cui uno è rappresentante sindacale FLAI-CGIL),
l’azienda li licenzia adducendo sulla lettera una presunta
insubordinazione negli uffici dello stabilimento, quando invece i
lavoratori cercavano solo risposte dalla dirigenza vista la precaria
e instabile situazione lavorativa che da quasi due mesi li vede
coinvolti.
Con la
presente ribadiamo la ns. solidarietà e ci mettiamo a disposizione
per ogni forma di lotta che i lavoratori intendano attuare.
Il
Segretario
Fabio
Pesoli
11/17/2012
La forza delle nostre ragioni è più forte della vostra violenza!
tratto da: coordinamentoscuoleroma.wordpress.com
Lo scorso 14 novembre abbiamo chiuso le nostre scuole e ci siamo riversati in tanti nelle piazze e nei cortei di Roma, con gli striscioni che hanno animato le nostre mobilitazioni in queste settimane e con le parole d’ordine che sono state condivise e approvate da oltre 130 scuole solo nella provincia di Roma: ritiro dell’aumento dell’orario di lavoro per gli insegnanti, ritiro del disegno di legge Aprea, blocco del concorso-truffa e rifinanziamento della scuola pubblica statale.Insieme agli insegnanti e al personale ATA sono scesi in piazza, come già hanno fatto il 10 novembre scorso, gli studenti e le studentesse di Roma, medi e universitari, in tantissimi, con gli striscioni delle loro scuole, dopo giorni di assemblee, autogestioni, occupazioni, in cui hanno denunciato la volontà di questo governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene di squalificare ulteriormente la scuola pubblica favorendo quella privata. Sono scesi armati della voglia di partecipare, dei loro volantini, della gioia di manifestare in una bella giornata di novembre, e dell’indignazione per subire giorno per giorno l’ingiustizia dell’istruzione negata, squalificata e offesa.
La risposta del governo è stata inqualificabile, come di chi sa di essere nel torto. La città è stata blindata, impedendo ai cortei di arrivare a Montecitorio, dove è in discussione il disegno di legge di stabilità, nonostante fosse stato autorizzato un presidio proprio in quella piazza. In tutti i paesi europei è possibile manifestare democraticamente sotto ai palazzi del potere, ma non in Italia.
In base alle numerose evidenze televisive, il Coordinamento ritiene che la gestione della piazza da parte delle forze di polizia sia andata al di là dei compiti istituzionali loro assegnati (che, fra l’altro, dovrebbero essere proprio quelli di garantire ai cittadini il pieno esercizio della loro libertà di espressione e manifestazione pubblica delle proprie idee). Da cittadini, docenti ed educatori riteniamo che rispondere a manganellate alla protesta di migliaia di studenti e lavoratori faccia pensare, purtroppo, ad altre tristi stagioni della nostra storia repubblicana. Di fronte allo spettacolo miserevole della politica parlamentare di questi anni, fatto di corruzione, scadimento morale e becero affarismo, ben altra risposta dovrebbe arrivare dalle istituzioni repubblicane al contributo di rinnovamento che migliaia di giovani, animati da disinteresse personale e passione civile, stanno dando collettivamente in questi giorni.
Siamo contrari alle politiche di austerità e continueremo a gridarlo nelle piazze, esercitando il nostro diritto a manifestare. Noi abbiamo dalla nostra parte la forza della ragione, e continueremo ad insegnare nelle nostre scuole che è con la forza della ragione che si vince.
Esprimiamo solidarietà alle studentesse e agli studenti pestate/i e fermate/i. Chiediamo l’immediata scarcerazione di tutti gli arrestati e il ritiro delle denunce.
Il Coordinamento delle scuole di Roma
11/16/2012
Castelli Romani, il PRC solidarizza con docenti e studenti in difesa della scuola pubblica.
La
manifestazione del 14 a Roma ha visto i docenti e gli studenti
riprendersi il diritto di parola e di critica sulle politiche di
impoverimento della scuola pubblica che continuano ad essere
adottate. Anche gli studenti dei Castelli Romani tornano ad essere
protagonisti sul territorio occupando o cogestendo i propri istituti.
In tal modo continuano ad esprimere la propria protesta per una
scuola pubblica che di taglio in taglio, PD, UdC e PdL stanno
riducendo ad un servizio essenziale, caritatevole, per poveri.
La
risposta repressiva dell'autorità costituita alla manifestazione di
Roma del 14 ha spostato l'attenzione dell'opinione pubblica dai
motivi della protesta alla ricerca delle responsabilità dei scontri
di piazza.
A Roma
docenti e studenti hanno manifestato perchè l'istruzione non può,
e non deve, essere trattata alla stregua di una merce. Essa è un
diritto che deve essere garantito ed assicurato a tutti i cittadini
nel pieno rispetto della costituzione, cioè senza che lo Stato
finanzi le scuole private. Invece, proprio in queste ore, grazie ad
un emendamento di un deputato del PD il Parlamento ha approvato nella
legge di stabilità lo stanziamento di 223 milioni di euro per le
scuole paritarie. Non solo viene rifiutato il confronto con i
soggetti della scuola, non solo si delega alla repressione il compito
di affrontare la protesta, ma nello stesso tempo docenti e studenti
vengono burlati con atti del Parlamento che vanno in senso opposto
alle loro richieste.
Il PRC
ritiene indegna questa scelta anticostituzionale appena fatta dai
Parlamentari in carica e ne chiede la cancellazione. Nello stesso
tempo chiediamo che il disegno di legge ex Aprea non sia approvato.
Perchè, in assenza di riferimento unitari e precisi per tutte le
scuole, porterebbe alla frantumazione del sistema scolastico
nazionale. Perchè attribuisce poteri ai dirigenti scolastici in
grado di soffocare la democrazia nelle scuole. Perchè avvia un
processo di privatizzazione dell’istruzione, una mercificazione del
sapere che fa strame da quanto affermato nella Costituzione. Perchè
stabilisce la validità di un sistema di valutazione contestato dai
collegi docenti, perchè basato su test d’apprendimento
completamente avulsi dalle variabili socio-economiche in cui gli
istituti scolastici operano. Docenti e studenti con la loro protesta
ci ricordano che la scuola non è proprietà della strana maggioranza
PdL-PD-UdC ma è un BENE COMUNE del Paese. Per questo è necessario
che questo disegno di legge sia realizzato solo a seguito di un
profondo dibattito che coinvolga pienamente il mondo della scuola.
Gli studenti in lotta che occupano il “Foscolo” di Albano, il “Vailati” e il “Pertini” di Genzano, il “Landi ed il “Vallauri” di Velletri stanno commettendo un illegalità ma noi crediamo che essi abbiano ragione nella loro azione perchè “una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi”, per questo motivo “la disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo stato diviene dispotico” e non vuole ascoltare i suoi cittadini.
Gli studenti in lotta che occupano il “Foscolo” di Albano, il “Vailati” e il “Pertini” di Genzano, il “Landi ed il “Vallauri” di Velletri stanno commettendo un illegalità ma noi crediamo che essi abbiano ragione nella loro azione perchè “una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi”, per questo motivo “la disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo stato diviene dispotico” e non vuole ascoltare i suoi cittadini.
Esprimiamo
quindi la nostra solidarietà e ringraziamo gli studenti per la lotta
che stanno portando avanti. Questi nostri ragazzi sono veramente “La
meglio gioventù”. Giovani che non aspettano pigramente che gli
eventi si realizzino ma che, esponendosi con azioni da cui potrebbero
patire amare conseguenze cercano, con generosità, di fermare il DDL
ex Aprea. Che, se approvato, aprirebbe un processo in grado di
spingere le istituzioni scolastiche verso un modello di scuola di
stampo aziendalistico ed autoritario in grado di affossare il vero
diritto all'istruzione.
Il PRC
lancia un appello a quanti eletti ed operanti nelle istituzioni, in
primo luogo Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali, affinchè
ascoltino le richieste di questi giovani e di chi lavora nella
scuola, e dalle loro posizioni operino affinchè sia evitata
l'approvazione del DDL ex Aprea e sia fermato il depauperamento
della scuola pubblica.
Marco
Bizzoni
Segreteria
PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”
#14N, 15 anni e non avere più paura (una poesia)
Ti hanno guardato con sufficienza per alcune ore quella mattina che sei sceso in piazza
non importa dove
Ti hanno ascoltato con sarcasmo urlare la tua rabbia e il tuo desiderio
non importa quando
Hanno deciso che era giunto il momento di darti una lezione
d'altronde sei studente o studentessa.
Hanno deciso che ciò che dovevano insegnarti era la paura
Per questo ti hanno manganellato anche se camminavi da solo
Per questo ti hanno colpito mentre eri disteso a terra
Per questo ti hanno lanciato lacrimogeni dagli uffici del ministero (!)
Poi il corriere ha scritto che sei un professionista della violenza
Poi il politico di turno ha detto che la compagna che ti stava al fianco è una facinorosa
Poi alcuni adulti ti hanno detto avrai anche ragione però
Poi altri adulti ti hanno detto hai torto quindi
Tutte e tutti ti hanno detto come stare dove stare quando dire
ascolta noi che abbiamo esperienza
Tutte e tutti ti hanno chiesto pazienza
stiamo lavorando per voi
Tutte e tutti ti hanno detto devi aver paura ad andare in piazza
hai visto che succede
Non hanno capito nulla
Non sanno quanto tu conosci la paura
dentro la tua stanza prima di dormire
negli occhi degli adulti incapaci di risposte
dentro telegiornali di un paese che non ti racconta
dentro sere, amori, viaggi per tornare
Non sanno che tu vivi di paura
E che proprio quel giorno
proprio in quella piazza
esattamente con quella compagna al fianco
hai finalmente smesso di averne
E per questo ci tornerai
dove
come
quando
noi adulti non ce lo aspetteremo
Quel giorno non capiremo
quel giorno sorrideremo
11/15/2012
Legge di stabilità: per dare i soldi alle scuole private le soluzioni si trovano sempre.
Quando si tratta di finanziare le scuole private non c'è rigore che tenga! Mentre si continuano a tagliare le risorse destinate alla scuola pubblica, quella di tutte e di tutti, i deputati del PD si preoccupano soltanto di rendere effettvo il finanziamento di 223 milioni di euro alle scuole private con un emendamento alla legge di stabiltià, approvato dalla commissione bilancio della Camera, che esclude questi fondi dal patto di stabilità degli enti locali. Solo pochi giorni fa' i rappresentanti delle province avevano rappresentato le difficoltà a garantire servizi essenzial, come il riscaldamento nelle scuole pubbliche, derivanti dai tagli dei finanziamenti e dallo stesso patto di stabilità. Evidentemente al PD preme molto di più compiacere le scuole private confessionali che risolvere con nuovi investimenti i gravissimi problemi della scuola pubblica.
Che questo accada all'indomani della straordinaria mobilitazione del mondo della scuola contro le politiche di austerità dimostra plasticamente l'enorme distanza che separa governo e Parlamento dalle istanze democratiche del paese.
È ora che vadano tutti a casa!
Vito Meloni
Responsabile nazionale scuola PRC
11/11/2012
I posti letto degli ospedali nella provincia di Roma sono una necessità non uno spreco
Dopo i tagli dalla Polverini
il sistema sanitario del Lazio è al collasso, tuttavia il governo
Monti con l'applicazione del provvedimento sulla “spending
review”, votato in Parlamento dal PD insieme al PdL e Udc, si
accinge a distruggere quel che resta della sanità laziale.
La vicenda del pronto
soccorso di Albano, denunciata nei giorni scorsi dai medici che vi
lavorano, ha messo in evidenza che risparmiare sulle risorse per
erogare i servizi significa portarli alla chiusura. Malgrado ciò il
governo annuncia che nel Lazio dovranno essere eliminati ancora circa
2000 posti letto. Se questa è la lotta agli sprechi che portano
avanti il governo ed i partiti che lo appoggiano, in primis il PD
nazionale, allora significa che per loro la salute dei lavoratori non
è un diritto ma uno spreco.
Il Partito della Rifondazione
Comunista e pienamente convinto della necessità di eleminare sprechi
e spese inutili che come tutti sanno gravano principalmente sulle
tasche dei lavoratori. Per far questo ritieniamo che sia necessario
superare un modello di sanità fondato sulla centralità esclusiva
dell’ospedale. Troppo spesso, quel modello, ha privilegiato le
ambizioni di primariato di alcuni medici a discapito della effettiva
funzionalità dei reparti e delle specialistiche necessarie. Noi
crediamo che per operare una vera razionalizzazione della sanità,
che non voglia essere mera ricerca di risparmio, sia necessario
affiancare all'abbattimento dei costi del sistema il miglioramento
della qualità delle prestazioni. In tale ottica riteniamo che sia
necessario ritornare allo spirito originario della legge istitutiva
del servizio sanitario nazionale del 1978 che era essenzialmente
incentrata sulla prevenzione. Per far ciò, prima di ridurre i posti
letto, è necessario riorganizzare il sistema attraverso una rete di
presidi territoriali e una reale integrazione degli aspetti sociali
con quelli sanitari.
Anche le organizzazioni
professionali dei medici del Lazio fanno osservare che il taglio di
duemila posti letto, previsti dal governo, va ben oltre le necessità
stabilite dalla “spending review”, che prevede un rapporto di 3,7
posti letto ogni mille abitanti.
Già oggi, con i posti letto
tagliati sino ad ora, avviene che pazienti con serie malattie in fasi
acute che necessitano di ricoveri in ospedale debbono passare ore, e
a volte giorni, su barelle in spazi inadeguati, spesso corridoi,
prima di essere accolti in un letto di un reparto ospedaliero. Il
taglio di ulteriori posti letto non potrà che aggravare questa
situazione.
Nella sanità del Lazio
occorre colpire sprechi e inefficienze, ma è anche necessario che la
politica di ottimizzazione e di riclassificazione della rete
ospedaliera avanzi contestualmente ad una riorganizzazione
complessiva del sistema. Una politica che preveda la costituzione di
presidi territoriali di cura e di prevenzione. Ci opponiamo
all'affossamento del servizio sanitario regionale portato avanti in
nome di una presunta “razionalizzazione”, che viene giustificata
con una politica dei due tempi: si chiudono oggi le strutture
sanitarie promettendo “domani” una maggiore offerta sanitaria.
Per questo Rifondazione Comunista si batte, e continuerà a battersi
con tutte le proprie forze, affinchè i lavoratori non debbano
continuare a subire sulla loro pelle gli effetti nefasti del
ridimensionamento e peggioramento della quantità e qualità del
servizio sanitario pubblico.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC
“Castelli, Colleferro, Litoranea”
11/10/2012
PRC Castelli, prosegue la raccolta firme per i referendum sul lavoro.
Continua nei comuni
dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e del litorale la raccolta
di firme per i referendum sul lavoro e sulle pensioni promossi dal
Partito della Rifondazione Comunista.
Nel silenzio più
assordante dell'informazione ufficiale il 13 ottobre ha preso il via
la campagna referendaria per consentire ai cittadini-lavoratori di
dire la loro sulle questioni che, negli ultimi mesi, hanno messo in
ginocchio i loro diritti con i voti in Parlamento di PD, Pdl, e UdC.
Prima di essere
costretto alle dimissioni il governo Berlusconi, nell'estremo
tentativo di rimanere in sella, ha omaggiato i poteri forti con
l'articolo 8 della sua ultima manovra finanziaria dell'agosto 2011.
Con questo articolo è stato dato un colpo mortale alla centralità e
prevalenza del contratto nazionale di lavoro, prevedendo, per i
padroni, la posibilità di derogarvi. Ciò significa che se
lorsignori vogliono può non esistere più una tutela collettiva dei
lavoratori ma solo le 160 forme contrattuali create in questi anni
dal centrodestra. Il percorso di disintegrazione dei diritti dei
lavoratori è poi proseguito con il governo Monti che, grazie alla
disponibilità del PD, ha potuto realizzare ciò che a Berlusconi non
era mai riuscito nei suoi vent'anni di regno. Abrogare
sostanzialmente l'art. 18 dello statuto dei lavoratori che consentiva
una tutela dei lavoratori rispetto i licenziamenti ILLEGITTIMI delle
imprese. Un ulteriore colpo ai lavoratori è stato poi dato dalla
riforma delle pensioni del ministro Fornero che ha innalzato l'età
pensionistica, realizzando quel capolavoro dei lavoratori esodati.
Lavoratori cioè che non hanno più il lavoro e nello stesso tempo
non hanno più diritto alla pensione. Queste politiche sono passate,
come si è visto, anche con il voto favorevole del PD con la scusa
che erano necessarie per rimettere in sesto il mercato del lavoro del
Paese e far ripartire l'economia. Così, con la scusa della crisi e
della mancanza di lavoro, PD, PdL e UdC hanno reso possibile
licenziare ad ogni capriccio del padrone, schiacciare i lavoratori
sotto il tacco di contratti senza tutele, ritardare il tempo di
accesso della pensione. Risultato di queste politiche, messo in
evidenza in questi giorni dai dati degli istituti di studio, è la
crescita della disoccupazione, l'abbassamento del reddito e la totale
precarizzazione dei lavoratori. Tutte cose che in questi giorni i
lavoratori della Montebovi a Lanuvio, a cui va tutto il nostro
sostegno e la nostra solidarietà, stanno vivendo sulla propria
pelle.
Rifondazione
Comunista, insieme ad altri soggetti della sinistra sindacale e
politica, hanno deciso di indicare un diverso percorso per uscire
dalla crisi. In quest'ottica sono stati messi in campo dei referendum
che vogliono cancellare tutte le controriforme sino ad ora
realizzate, in modo da rimettere al centro dello sviluppo economico
del nostro Paese il diritto al lavoro, il diritto ad un reddito
adeguato dei lavoratori e dei disoccupati e il diritto ad andare in
pensione prima di morire. Per questi motivi invitiamo i lavoratori a
firmare le proposte di referendum presso i Comuni oppure nei
banchetti previsti le cui date e luoghi di raccolta possono essere
visionati al sito http://referendumlavoro.blogspot.it/
.
Come si è visto
Lorsignori sono la crisi, noi lavoratori la soluzione. Per questo far
decidere i lavoratori sulle politiche sino ad ora portate avanti dal
governo Monti, insieme a PD, PdL e UdC, è il primo passo per andare
oltre le politiche recessive di lacrime e sangue, per i ceti medi e
popolari, fino ad ora realizzare. Noi proponiamo una diversa politica
di redistribuzione del reddito nazionale. Una redistribuzione che
consenta ai lavoratori di avere il reddito per acquistare le merci di
cui necessitano e in questo modo rimettere in moto il mercato. Questa
è l'unica vera azione in grado di far ripartire la nostra economia e
far uscire il Paese dalla crisi.
Cambiare si può.
Per riuscirci è necessario che tutti i cittadini-lavoratori si
sentano impegnati non solo a firmare personalmente per la
presentazione dei quesiti referendari ma anche a promuoverli tra i
propri conoscenti.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC
“Castelli, Colleferro, Litoranea”
11/09/2012
La scuola si ribella a chi vuole affossarla
Martedì scorso 30 ottobre alle ore 17.30 si è riunito, presso l’Istituto Alberghiero “U. Tognazzi” di Velletri, il Coordinamento delle scuole dei Castelli Romani.
L’incontro ha seguito l‘Assemblea pubblica con docenti, studenti e genitori che ha visto un dibattito molto partecipato e proficuo sui temi presentati:
legge ex-Aprea, problema dell’aumento delle ore di insegnamento dei docenti e iniziative di protesta attivare dalle varie scuole e da attivare.
Si è evidenziato un buon interesse degli studenti ed un loro desiderio di partecipare attivamente alla riflessione.
Il coordinamento ha preso atto delle osservazioni presentate in Assemblea ed ha accolto alcune proposte operative da organizzare a breve:
- flash mob da organizzare nella prossima settimana a Velletri ed eventualmente in altre locelità dei Castelli Romani;
- fiaccolata da organizzare a Velletri con la partecipazione di docenti, studenti e genitori;
- iniziative di pressione civile a partiti, sindacati ed istituzioni.
Il Coordinamento auspica che le scuole ancora assenti possano presto dare la propria adesione e garantire la loro attiva partecipazione alle varie iniziative e agli incontri.
La prossima riunione di coordinamento si terrà mercoledì 7 novembre alle ore 15.00 presso la palestra dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Antonio Cederna” di Velletri (Via Parri).
11/05/2012
Morto il compagno Salvatore Baccarini
Nella
notte del 4 novembre è morto a Velletri il compagno Salvatore
Baccarini. Nei suoi incarichi politici ed amministrativi per il PCI ed
il PRC, dagli anni Ottanta sino al maggio 2012, portati avanti negli
ultimi anni lottando anche con il cancro, ha sempre messo al servizio
dei cittadini e del partito la sua competenza e la sua onestà. La sua
forza mancherà a tutti noi. Ci uniamo al dolore della famiglia. I compagni di Lanuvio e Campoleone |
11/03/2012
Cari compagni e
compagne,
Il 3 novembre si è
riunito il Consiglio Nazionale della Federazione della
Sinistra.
Nella discussione
sono emerse due diverse posizioni politiche: la proposta che
la Federazione della Sinistra sia il motore di una
aggregazione politica ed elettorale della sinistra di
alternativa e dall’altra la volontà di ricercare un accordo
con il centro sinistra. La proposta di costruzione di una
lista della sinistra di alternativa è stata ufficializzata
attraverso un documento presentato unitariamente dalla
segreteria nazionale di Rifondazione Comunista.
Di fronte
all’evidente impossibilità di assumere una decisione
unitaria nell’organismo dirigente, i compagni e le compagne
di Rifondazione hanno proposto che si procedesse ad
organizzare un referendum tra tutti gli iscritti della
Federazione. L’indizione del referendum avrebbe permesso di
risolvere in forma democratica e partecipata una divergenza
politica non risolvibile all’interno del Consiglio Politico
della Federazione - il cui funzionamento prevede maggioranze
qualificate non raggiungibili da nessuna delle proposte in
campo - dotando così la Federazione di una linea politica
precisa. Questa proposta è stata però rifiutata dagli altri
soggetti che compongono la Federazione e così ci siamo
trovati nell’impossibilità di stabilire un orientamento
politico. In questo contesto in cui il Consiglio della
Federazione non era in grado di assumere una posizione e
contemporaneamente non è stata accettata la proposta del
referendum, si è concordemente deciso di non votare nulla.
Ogni soggetto
politico porterà quindi avanti la propria proposta in
relazione alle prossime elezioni politiche. Nel contempo si
conferma la volontà di continuare a cooperare sia in
relazione alla campagna referendaria che ai prossimi
appuntamenti elettorali regionali.
Giovedì 8 novembre
si riunirà quindi la Direzione Nazionale di Rifondazione
Comunista per articolare e precisare la proposta politica
della costruzione di una lista della sinistra di alternativa
che si presenti autonomamente alle elezioni politiche.
Un caro saluto
Paolo Ferrero
Premio "Uovo di Colombo" de ilmamilio.it ad Andrea Castricini
Da ilmamilio.it-
GROTTAFERRATA - L'assessore ai Lavori pubblici di Grottaferrata è il primo amministratore premiato per opere a basso costo e ad alta utilità: la motivazione del riconoscimento è nella realizzazione della rotatoria di via XXIV maggio-via Anagnina. Ecco il significato dell'iniziativa della redazione de ilmamilio.it
Un premio per quegli amministratori che si siano distinti nella progettazione e nella realizzazione di opere pubbliche o comunque interventi per i cittadini a basso costo e ad alta efficienza ed utilità.
Lo abbiamo chiamato premio "Uovo di Colombo" proprio perché, nel nostro immaginario, si tratta di interventi relativamente semplici ma che a dispetto di un impegno economico per lo più modesto danno grandi benefici ai cittadini.
La vicenda dell'uovo di Colombo è ben nota (da it.wikipedia.org): dopo il suo ritorno dall'appena scoperta terra nuova, l'America, nel 1493, Cristoforo Colombo fu invitato a una cena tenuta in suo onore dal cardinale Pedro Gonzalez de Mendoza. Qui alcuni gentiluomini spagnoli cercarono di sminuire la sua impresa dicendo che la scoperta del Nuovo Mondo non sarebbe stata poi così difficile e che chiunque avrebbe potuto riuscirci. Udito questo, Colombo sfidò i commensali a un'impresa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo. Vennero fatti numerosi tentativi, ma nessuno riuscì a realizzare quanto richiesto. Convinti finalmente che si trattasse di un problema insolubile, i presenti chiesero a Colombo stesso di cimentarsi nell'impresa. Questi si limitò a praticare una lieve ammaccatura all'estremità dell'uovo, picchiandolo leggermente contro il tavolo dalla parte più larga, e l'uovo rimase dritto. Quando gli astanti protestarono dicendo che lo stesso avrebbero potuto fare anche loro, Colombo rispose: "La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!". L'origine dell'aneddoto è incerta ma il senso molto chiaro e questo è esattamente lo spirito col quale ilmamilio.it si pregia di aver ideato questo semplice premio, riconoscimento a cadenza non periodica.
Il primo amministratore comunale a ricevere il premio "Uovo di Colombo" de ilmamilio.it è l'assessore ai Lavori pubblici di Grottaferrata, Andrea Castricini. A lui la nostra redazione ha voluto consegnare il simbolico riconoscimento per la rotatoria ideata e realizzata in questi mesi lungo via XXIV maggio, all'incrocio con via Anagnina. Un'opera pubblica a bassissimo costo ma i cui benefici, nonostante sia ancora in fase di completamento e perfezionamento, sono già evidentissimi. La consegna della targa è avvenuta presso la sede comunale di palazzo Consoli in questi giorni.
"La rotatoria - spiega l'assessore Castricini - ha un costo di poche migliaia di euro. Completata la fase sperimentale nelle scorse settimane, stiamo realizzando i raccordi di marciapiedi: dopo di che sostituiremo le attuale barriere mobili che costituiscono oggi il rondò con una vera rotatoria con aiuola centrale. Sono contento per questo inatteso e insolito riconoscimento che però voglio dividere col geometra comunale Enrico Antonelli, grazie al quale è stato possibile progettare l'intervento e con gli altri componenti dell'ufficio tecnico". La rotatoria ha un diametro di 8 metri ed ha sostituito l'impianto semaforico in uno degli incroci più critici dei Castelli. Qualche perplessità, in verità, resta per l'effettivo innesto stradale sul rondò: chi proviene da Molara-Rocca Priora imbocca l'incrocio senza alcuna deviazione di traiettoria e quindi potenzialmente senza significativa riduzione della velocità, il che rende comunque pericoloso l'innesto.
"Purtroppo gli spazi sono ridotti e più di questo non è stato progettualmente possibile fare. Per realizzare una rotatoria migliore sarebbe stato necessario espropriare alcune aree private con relativi lavori edili, con grande aumento dei costi e dei tempi di realizzazione. Provvederemo comunque a realizzare un efficace sistema di segnalazione e di illuminazione dell'incrocio". Nei giorni prossimi il semaforo attualmente lampeggiante verrà rimosso e si procederà con la realizzazione del nuovo segnalamento dell'incrocio.
GROTTAFERRATA - L'assessore ai Lavori pubblici di Grottaferrata è il primo amministratore premiato per opere a basso costo e ad alta utilità: la motivazione del riconoscimento è nella realizzazione della rotatoria di via XXIV maggio-via Anagnina. Ecco il significato dell'iniziativa della redazione de ilmamilio.it
Un premio per quegli amministratori che si siano distinti nella progettazione e nella realizzazione di opere pubbliche o comunque interventi per i cittadini a basso costo e ad alta efficienza ed utilità.
Lo abbiamo chiamato premio "Uovo di Colombo" proprio perché, nel nostro immaginario, si tratta di interventi relativamente semplici ma che a dispetto di un impegno economico per lo più modesto danno grandi benefici ai cittadini.
La vicenda dell'uovo di Colombo è ben nota (da it.wikipedia.org): dopo il suo ritorno dall'appena scoperta terra nuova, l'America, nel 1493, Cristoforo Colombo fu invitato a una cena tenuta in suo onore dal cardinale Pedro Gonzalez de Mendoza. Qui alcuni gentiluomini spagnoli cercarono di sminuire la sua impresa dicendo che la scoperta del Nuovo Mondo non sarebbe stata poi così difficile e che chiunque avrebbe potuto riuscirci. Udito questo, Colombo sfidò i commensali a un'impresa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo. Vennero fatti numerosi tentativi, ma nessuno riuscì a realizzare quanto richiesto. Convinti finalmente che si trattasse di un problema insolubile, i presenti chiesero a Colombo stesso di cimentarsi nell'impresa. Questi si limitò a praticare una lieve ammaccatura all'estremità dell'uovo, picchiandolo leggermente contro il tavolo dalla parte più larga, e l'uovo rimase dritto. Quando gli astanti protestarono dicendo che lo stesso avrebbero potuto fare anche loro, Colombo rispose: "La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!". L'origine dell'aneddoto è incerta ma il senso molto chiaro e questo è esattamente lo spirito col quale ilmamilio.it si pregia di aver ideato questo semplice premio, riconoscimento a cadenza non periodica.
Il primo amministratore comunale a ricevere il premio "Uovo di Colombo" de ilmamilio.it è l'assessore ai Lavori pubblici di Grottaferrata, Andrea Castricini. A lui la nostra redazione ha voluto consegnare il simbolico riconoscimento per la rotatoria ideata e realizzata in questi mesi lungo via XXIV maggio, all'incrocio con via Anagnina. Un'opera pubblica a bassissimo costo ma i cui benefici, nonostante sia ancora in fase di completamento e perfezionamento, sono già evidentissimi. La consegna della targa è avvenuta presso la sede comunale di palazzo Consoli in questi giorni.
"La rotatoria - spiega l'assessore Castricini - ha un costo di poche migliaia di euro. Completata la fase sperimentale nelle scorse settimane, stiamo realizzando i raccordi di marciapiedi: dopo di che sostituiremo le attuale barriere mobili che costituiscono oggi il rondò con una vera rotatoria con aiuola centrale. Sono contento per questo inatteso e insolito riconoscimento che però voglio dividere col geometra comunale Enrico Antonelli, grazie al quale è stato possibile progettare l'intervento e con gli altri componenti dell'ufficio tecnico". La rotatoria ha un diametro di 8 metri ed ha sostituito l'impianto semaforico in uno degli incroci più critici dei Castelli. Qualche perplessità, in verità, resta per l'effettivo innesto stradale sul rondò: chi proviene da Molara-Rocca Priora imbocca l'incrocio senza alcuna deviazione di traiettoria e quindi potenzialmente senza significativa riduzione della velocità, il che rende comunque pericoloso l'innesto.
"Purtroppo gli spazi sono ridotti e più di questo non è stato progettualmente possibile fare. Per realizzare una rotatoria migliore sarebbe stato necessario espropriare alcune aree private con relativi lavori edili, con grande aumento dei costi e dei tempi di realizzazione. Provvederemo comunque a realizzare un efficace sistema di segnalazione e di illuminazione dell'incrocio". Nei giorni prossimi il semaforo attualmente lampeggiante verrà rimosso e si procederà con la realizzazione del nuovo segnalamento dell'incrocio.
10/31/2012
La lezione da trarre dal risultato siciliano
di Gianluigi Pegolo
I risultati delle elezioni siciliane sono ormai chiari e non mancano i commenti. Anziché soffermarsi su ulteriori elaborazioni dei dati a disposizione, e in attesa di eventuali analisi dei flussi che potrebbero mettere in evidenza dinamiche al momento non evidenti, conviene ora approfondire le implicazioni del voto sul piano generale e per ciò che attiene, nello specifico, alle forze di sinistra.
Partiamo dal risultato generale. Esso mette in luce, da un lato, una crisi senza precedenti nel rapporto fra cittadini e politica (testimoniato dalla grande crescita della già elevata astensione) con una forte spinta verso posizioni di contestazione radicale dei partiti (ben espressa dal grande consenso ottenuto dal Movimento 5 stelle).
I risultati delle elezioni siciliane sono ormai chiari e non mancano i commenti. Anziché soffermarsi su ulteriori elaborazioni dei dati a disposizione, e in attesa di eventuali analisi dei flussi che potrebbero mettere in evidenza dinamiche al momento non evidenti, conviene ora approfondire le implicazioni del voto sul piano generale e per ciò che attiene, nello specifico, alle forze di sinistra.
Partiamo dal risultato generale. Esso mette in luce, da un lato, una crisi senza precedenti nel rapporto fra cittadini e politica (testimoniato dalla grande crescita della già elevata astensione) con una forte spinta verso posizioni di contestazione radicale dei partiti (ben espressa dal grande consenso ottenuto dal Movimento 5 stelle).
Questo terremoto politico fa saltare la
governabilità e il bipolarismo. La vittoria di Crocetta non garantisce
un quadro politico stabile e la formazione della maggioranza implicherà,
con tutta probabilità, un accordo con altre forze moderate,
probabilmente con gli eredi di Lombardo. La vittoria della coalizione
PD-UDC, inoltre, è il prodotto più della rottura del centro destra che
di una crescita dei consensi elettorali. Quello che si è verificato è
stato, infatti, la tenuta in peso percentuale di PD e UDC, in ragione di
un calo di voti inferiore a quello del PDL, che invece subisce un
vero e proprio crollo. A sinistra il risultato decisamente negativo è
sia conseguenza dello tsunami dell’antipolitica (si guardino i risultati
di Palermo e li si confronti con quelli delle recenti comunali), sia di
evidenti errori (dalla presentazione di due liste, anziché di una sola,
al cambiamento in corsa del candidato presidente). Non è credibile,
invece, imputare a queste forze l’errore del mancato apparentamento con
il PD, a meno di non ritenere praticabile un accordo con forze - come
l’UDC o, domani, gli uomini di Lombardo - che sono stati diretti
responsabili del malgoverno della regione.
Questi risultati sono destinati a impattare sul quadro politico nazionale. La prima conseguenza è il rafforzamento della linea bersaniana dell’alleanza del centro-sinistra con il centro moderato e, simmetricamente, l’accrescersi delle difficoltà di quanti a sinistra puntano sul rapporto con il PD in vista delle prossime elezioni politiche (in primis SEL). Il pressing sul gruppo dirigente del PD a liberarsi definitivamente dal condizionamento della sinistra è in queste ore evidente e proviene sia dal centro che da settori interni al PD. Sull’altro fronte, e cioè il centro-destra, il quadro si fa molto complicato. L’ipotesi di costituzione di un largo schieramento dal centro alla destra, cui puntava Alfano, imperniato sulla continuità dell’esperienza Monti e sulla rimozione dell’ingombrante presenza di Berlusconi, incontra oggi crescenti difficoltà derivanti sia dal pesante insuccesso del Pdl, che dal successo simmetrico dell’alleanza PD-UDC, che infine dalle incursioni dello stesso Berlusconi, sempre attratto dalla prospettiva di ricostruire il centro-destra su un profilo fortemente populista, intercettando parte della protesta antipartito sempre più dilagante.
Di fronte a questo scenario che delinea una prospettiva possibile (anche se non del tutto certa), le forze di sinistra e quelle che con più determinazione hanno assunto una posizione di opposizione rispetto al governo Monti sono poste di fronte a interrogativi cruciali circa i contenuti della loro azione politica e le scelte di schieramento, interrogativi che riguardano i prossimi passaggi politici (le elezioni politiche), ma che si proiettano anche su un più lungo futuro e che rimandano alla costruzione di un profilo credibile. A tale riguardo, alcune considerazioni possono essere fatte. E’ per esempio evidente che l’asse PD-UDC si fonda sull’assunzione dell’”austerità” come principio ispiratore delle scelte di politica economia (in ciò in continuità con Monti), semmai parzialmente moderata da una maggiore attenzione ai processi redistributivi. Questa linea può incontrare i favori di settori del padronato preoccupati da un eccessivo calo dei consumi interni, ma presuppone comunque il rispetto degli orientamenti dettati dalla UE e, quindi, dà per scontata una forte riduzione della spesa pubblica e l’alienazione di quote consistenti del patrimonio pubblico. La segreta speranza sta nella ripresa della crescita, ma si tratta di una speranza oggi priva di basi concrete e minata in partenza dall’approccio rigorista. La sinistra non può appoggiare questa impostazione. Essa, semmai, deve porsi il problema di farsi portavoce di un punto di vista alternativo ed erodere il parziale consenso che il “rigorismo moderato” ancora incontra. Ciò implica sia un progetto di governo del paese conseguente, che un ruolo “attivo” nella costruzione dell’opposizione sociale, cosa diversa dal semplice appoggio alle iniziative di lotta in corso. Questo ruolo deve accompagnarsi a una proposta politica che poggi sulla costruzione di una aggregazione di forze forte programmaticamente e molto inclusiva sul piano delle relazioni sociali e politiche. Una aggregazione che si esprima elettoralmente con una lista (evitando gli errori di divisione commessi in Sicilia) che faccia dell’uscita dal "montismo" la propria carta d’identita’. Proposte avanzate in questi giorni, come quella di De Magistris, vanno in questa direzione e per questo vanno attentamente considerate. Quanto al perimetro di una simile aggregazione, occorre mettere insieme uno schieramento che vada da Alba all’Idv, dalla FdS alle realtà sindacali e di movimento che condividono questa impostazione. Questa proposta è ad oggi l’unica possibile per dare una risposta positiva al crescente disagio sociale, evitare lo smottamento inarrestabile verso il centro, contrastare le sirene dell’antipolitica e offrire ai lavoratori e alle masse popolari una prospettiva di uscita da sinistra dalla crisi.
Questi risultati sono destinati a impattare sul quadro politico nazionale. La prima conseguenza è il rafforzamento della linea bersaniana dell’alleanza del centro-sinistra con il centro moderato e, simmetricamente, l’accrescersi delle difficoltà di quanti a sinistra puntano sul rapporto con il PD in vista delle prossime elezioni politiche (in primis SEL). Il pressing sul gruppo dirigente del PD a liberarsi definitivamente dal condizionamento della sinistra è in queste ore evidente e proviene sia dal centro che da settori interni al PD. Sull’altro fronte, e cioè il centro-destra, il quadro si fa molto complicato. L’ipotesi di costituzione di un largo schieramento dal centro alla destra, cui puntava Alfano, imperniato sulla continuità dell’esperienza Monti e sulla rimozione dell’ingombrante presenza di Berlusconi, incontra oggi crescenti difficoltà derivanti sia dal pesante insuccesso del Pdl, che dal successo simmetrico dell’alleanza PD-UDC, che infine dalle incursioni dello stesso Berlusconi, sempre attratto dalla prospettiva di ricostruire il centro-destra su un profilo fortemente populista, intercettando parte della protesta antipartito sempre più dilagante.
Di fronte a questo scenario che delinea una prospettiva possibile (anche se non del tutto certa), le forze di sinistra e quelle che con più determinazione hanno assunto una posizione di opposizione rispetto al governo Monti sono poste di fronte a interrogativi cruciali circa i contenuti della loro azione politica e le scelte di schieramento, interrogativi che riguardano i prossimi passaggi politici (le elezioni politiche), ma che si proiettano anche su un più lungo futuro e che rimandano alla costruzione di un profilo credibile. A tale riguardo, alcune considerazioni possono essere fatte. E’ per esempio evidente che l’asse PD-UDC si fonda sull’assunzione dell’”austerità” come principio ispiratore delle scelte di politica economia (in ciò in continuità con Monti), semmai parzialmente moderata da una maggiore attenzione ai processi redistributivi. Questa linea può incontrare i favori di settori del padronato preoccupati da un eccessivo calo dei consumi interni, ma presuppone comunque il rispetto degli orientamenti dettati dalla UE e, quindi, dà per scontata una forte riduzione della spesa pubblica e l’alienazione di quote consistenti del patrimonio pubblico. La segreta speranza sta nella ripresa della crescita, ma si tratta di una speranza oggi priva di basi concrete e minata in partenza dall’approccio rigorista. La sinistra non può appoggiare questa impostazione. Essa, semmai, deve porsi il problema di farsi portavoce di un punto di vista alternativo ed erodere il parziale consenso che il “rigorismo moderato” ancora incontra. Ciò implica sia un progetto di governo del paese conseguente, che un ruolo “attivo” nella costruzione dell’opposizione sociale, cosa diversa dal semplice appoggio alle iniziative di lotta in corso. Questo ruolo deve accompagnarsi a una proposta politica che poggi sulla costruzione di una aggregazione di forze forte programmaticamente e molto inclusiva sul piano delle relazioni sociali e politiche. Una aggregazione che si esprima elettoralmente con una lista (evitando gli errori di divisione commessi in Sicilia) che faccia dell’uscita dal "montismo" la propria carta d’identita’. Proposte avanzate in questi giorni, come quella di De Magistris, vanno in questa direzione e per questo vanno attentamente considerate. Quanto al perimetro di una simile aggregazione, occorre mettere insieme uno schieramento che vada da Alba all’Idv, dalla FdS alle realtà sindacali e di movimento che condividono questa impostazione. Questa proposta è ad oggi l’unica possibile per dare una risposta positiva al crescente disagio sociale, evitare lo smottamento inarrestabile verso il centro, contrastare le sirene dell’antipolitica e offrire ai lavoratori e alle masse popolari una prospettiva di uscita da sinistra dalla crisi.
10/28/2012
IL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA FA SCUOLA, PERCHE’ UN’ALTRA POLITICA E’ POSSIBILE
Chissà
che la gente non abbia davvero ragione quando dice che i comunisti
sono ormai in antitesi con i tempi attuali, che sono degli estremisti
minoritari di una politica che ormai guarda oltre i meri ideali, che
le alleanze elettorali vanno fatte in base ai numeri e non ai
programmi. Già, perché in un panorama politico di corrotti e
corruttori ostici a mollare la poltrona, di corsa alle primarie tra
gite in camper e occupazioni continue di salotti televisivi, di
predicatori da strapazzo in stile nazional-popolare e in un clima di
“tantosietetuttiuguali”, c’è un Partito che prova a fare
politica e la fa tornando a scuola.
La
federazione Castelli-Litoranea-Colleferro del Partito della
Rifondazione Comunista ha organizzato un seminario
di formazione sulla crisi economica e sulla crisi politica,
che si terrà presso il Castello Colonna di Genazzano nei giorni 2, 3
e 4 novembre. La cosa più strabiliante è stato vedere l’entusiasmo
e la disponibilità con cui i partecipanti hanno accettato la
proposta di sacrificare un week end di ponte per accrescere la loro
cultura socio-politiche e le loro competenze nel comprendere la
modernità. Stesso discorso vale per gli illustri relatori che
metteranno a disposizione GRATUITAMENTE il loro know-how e il loro
prezioso tempo; saranno presenti il sociologo ed economista Dott.
Domenico Moro, il prof. Raul Mordenti, docente universitario e il
direttore di “Liberazione” Dott. Dino Greco.
Il
seminario analizzerà le cause e le origini della crisi economica,
proverà a cercare soluzioni alternative alle politiche proposte
della liberaldemocrazia e del liberalsocialismo che si sono rivelate
inutili e fallimentari, ribadirà le ragioni della morte del
capitalismo e della logica del profitto applicata sulla natura e
sugli esseri umani utilizzati come “combustibili”. Si parlerà
dei “proprietari universali” e delle oligarchie monetarie, delle
loro lobbies della politica imposta dagli imperi finanziari e
bancari.
Verranno
inoltre trattati temi che spazieranno dalla nuova classe politica, al
populismo, al divario sempre più evidente tra eletto ed elettore e
della necessità della costruzione di una nuova coscienza di classe
tra i lavoratori.
A
fine corso non verrà rilasciato nessun attestato, nessun titolo
preferenziale per accedere a concorsi in enti pubblici o privati;
solo conoscenza, condivisione e competenza. In fondo qualcuno prima
di noi, che ha solcato il tragitto della nostra orgogliosa storia
diceva: “Istruitevi
perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi
perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi
perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza” (A. Gramsci)
Simona Biffignandi
Resp. Comunicazione PRC
Fed. Castelli
Il PRC manifesta contro il Governo a Roma? No solo shopping.!
Dal TG Rai 1 delle 20,00 del 27\10\2012.
Non essendoci stata la devastazione della città da parte dei Black Block nel corso della manifestazione No Monti Day in cui si esprimeva la protesto contro le politiche del governo Monti, a Roma non è successo nulla.
Quello che vedete nella foto sotto è la normale folla del sabato sera che passeggia durante lo shopping.
( ministero della disinformazione)
Non essendoci stata la devastazione della città da parte dei Black Block nel corso della manifestazione No Monti Day in cui si esprimeva la protesto contro le politiche del governo Monti, a Roma non è successo nulla.
Quello che vedete nella foto sotto è la normale folla del sabato sera che passeggia durante lo shopping.
( ministero della disinformazione)
10/25/2012
27 OTTOBRE
NO MONTI DAY
L'appuntamento della
Federazione Castelli-Litoranea- Colleferro è alle 14:00 davanti il Museo Nazionale
Romano di Palazzo Massimo (P.zza dei Cinquecento).
Attenderemo le
compagne e i compagni e partiremo insieme dietro lo striscione della
nostra federazione.
Simona Biffignandi 347.6219874
PRC "Castelli", avvio della campagna referendaria sul lavoro.
Con il Comitato Politico Federale, che si terrà Venerdì 26 ottobre alle ore 19:00 presso la sede PRC di Lanuvio, Il Partito della Rifondazione Comunista della provincia di Roma federazione “Castelli, Colleferro, Litoranea”, avvierà ufficialmente la campagna referendaria sulle politiche del lavoro espresse dai governi Berlusconi e Monti.
Dopo
le recenti manomissioni in tema del lavoro operate nel finale del
governo Berlusconi e portate avanti dal governo Monti con la
complicità del PD, PdL e UdC, al PRC, che si opponeva a questi
provvedimenti, non è restato che cercare di riconsegnare ai
lavoratori, ai disoccupati, ai pensionati la propria sovranità di
decisione su quei temi in quanto cittadini.
In
questo ultimo anno con la scusa della crisi i padroni hanno ben
pensato di dare un duro colpo ai diritti dei lavoratori, così il
Parlamento ha approvato provvedimenti che con la crisi, il suo
peggioramento o la sua soluzione, non c'entrano nulla. Infatti con
l’art. 8 dell'ultima manovra del governo Berlusconi si è
stabilita la possibilità di derogare dall'applicazione del contratto
nazionale di lavoro. Monti invece ha operato per cancellare
sostanzialmente le tutele previste dall'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori in caso di licenziamento ILLEGGITTIMO ed ha peggiorato le
condizioni di accesso alla pensione, costringendo migliaia di
lavoratori a restare attivi sebbene avessero maturato i requisiti per
il pensionamento e in questo modo creando anche quel “capolavoro”
che è stato il fenomeno dei lavoratori esodati. Lavoratori cioè
fuori dal lavoro ma senza più i requisiti per ottenere la pensione.
Di
tutto questo ne discuteremo venerdì a seguito della relazione del
segretario della federazione Danilo Marra che aprirà i lavori del
CPF, mentre le conclusioni del dibattito saranno svolte dal compagno
Marco Gelmini, Segreteria Nazionale del PRC.
Il
CPF sarà anche l'occasione per discutere della più ampia
opposizione del PRC alle politiche portate avanti dal governo Monti e
della partecipazione alla manifestazione “NO
Monti Day”
che si terrà a Roma sabato 27 con appuntamento alle 14,30 in piazza
della Repubblica.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC
“Castelli, Colleferro, Litoranea”
10/24/2012
Lazio, votare presto per realizzare politiche di sostegno al lavoro e diritto al reddito.
A quasi un mese
dalla chiusura della consiliatura regionale, a causa delle dimissioni
forzate della Presidente, non è ancora stato fatto nulla e si è
ancora nell'incertezza sulla data delle elezioni. Questa situazione
non fa certo bene alla democrazia, nè ai lavoratori che stanno
aspettando dalla Regione risposte ed impegni che solo un governo in
carica può dare, ma da cui dipendono redditi, dignità, futuro di
molte famiglie e di molti cittadini del Lazio.
La richiesta delle
elezioni nel più breve tempo possibile che, come Partito della
Rifondazione Comunista insieme a tutta la vecchia opposizione,
avanziamo, non è quindi la voglia di “vincere facile” come
recentemente ha affermato un'esponente della vecchia e
squalificata maggioranza. Ma è la piena consapevolezza dei guasti
che l'assenza di governo produce nella vita quotidiana dei cittadini
del Lazio. Noi non crediamo che le elezioni siano un gioco in cui si
vince o si perde, come sembra abbiano insegnato gli ultimi venti anni
di maggioritario e di Berlusconismo. Noi crediamo che le elezioni
siano un momento in cui i cittadini possano esprimere totalmente il
loro protagonismo politico scegliendo idee, persone e programmi. In
questo contesto quella che dovrebbe vincere è la collettività,
perchè comunque maggioranza ed opposizione risultanti dalle elezioni
dovrebbero collaborare o scontrarsi per realizzare il meglio per i
cittadini rappresentati.
Tuttavia a volte
anche nelle istituzioni, piuttosto che consentire ad altri di andare
avanti dopo che si è fallito, si prefererisce come fanno i bambini,
portarsi a casa il pallone ed impedire a tutti di riprendere
l'attività. Questo è ciò che sta facendo la Presidente della
regione Lazio in questo momento. Ma quest'atteggiamento
irresponsabile, attento solo alle esigenze personali di visibilità e
di carriera politica nazionale della Presidente, ha un costo sociale
elevatissimo che verrà pagato purtroppo dai lavoratori ed dalle
lavoratrici.
Pensiamo infatti
quali saranno gli esiti in questo periodo di crisi, aggravata dalla
politica di austerità e tagli del governo Monti, dell'assenza di una
politica del lavoro regionale su cui basare una crescita delle
opportunità lavorative e di reddito. Senza un governo in carica non
è possibile progettare e portare avanti politiche del lavoro in
grado di dare respiro a chi ogni giorno si sente sul limite del
baratro economico. Senza un governo in carica non è possibile
operare per cercare di costruire opportunità, per recuperare quella
forza lavoro che è talmente sfiduciata da non cercare nemmeno più
lavoro. Senza governo non si possono elaborare strategie in grado di
ridare speranza ad una generazione di giovani, che pensano che la
parola lavoro sia un'espressione mitologica. Una generazione i cui
esponenti più “fortunati” hanno si un lavoro ma sempre declinato
con espressioni che ne limitano e peggiorano il significato (lavoro
in affitto, lavoro precario, lavoro a chiamata, stage, lavoro nero).
Il PRC chiede di andare alle elezioni perchè vuole proporre una
politica che si contrapponga a quella portata avanti sino a questo
momento, la quale purchè si generasse lavoro accettava la
privatizzazione dei profitti e la socializzazione dei costi. I
risultati di quella politica sono visibili attraverso l'avvelenamento
di Colleferro e della Valle del Sacco, la devastazione edilizia dei
Castelli Romani e del litorale, la progressiva deindustrializzazione
di intere aree produttive del territorio laziale, lasciate
trasformare in zone improduttive ma adatte alla speculazione
edilizia.
Come Rifondazione
proponiamo che la Regione Lazio costruisca un proprio piano per il
lavoro che, utilizzando anche i fondi europei, incentivi una politica
del lavoro che abbia al suo centro le esigenze del cittadino
lavoratore. Una politica del lavoro che, come nelle più moderne
società europee, garantisca reddito alle lavoratrici ed ai
lavoratori sottraendoli al ricatto ed allo sfruttamento. Una politica
del lavoro che, al contrario di quanto avviene oggi, con la ricerca
verso il più basso costo del lavoro, supporti e sostenga quelle
aziende che si pongono di fronte alla sfida del mercato globale
nell'ottica di una competizione incentrata sull'innovazione
produttiva e nella ricerca della qualità. Una politica che tra le
sue priorità abbia la tutela delle tipicità produttive e del
territorio. La necessità della costruzione di una politica del
lavoro è solo uno dei motivi per cui Rifondazione Comunista ritene
che si debba poter andare al voto nel più breve tempo possibile. I
lavoratori e le lavoratrici devono, al più presto, poter scegliere i
propri rappresentanti, ed un governo in grado portare avanti un
progetto che assicurari il benessere delle comunità del Lazio.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC
“Castelli, Colleferro, Litoranea”
10/22/2012
Lanuvio, CPF referendum
A TUTTI I COMPONENTI IL CPF
A TUTTI I COMPONENTI LA CFG
A TUTTI GLI AMMINISTRATORI
A TUTTI I SEGRETARI/E DI CIRCOLO
E' CONVOCATO IL CPF PER IL GIORNO 26 OTTOBRE 2012 ALLE ORE 19,00 PRESSO IL CIRCOLO DI LANUVIO SU SEGUENTE O.D.G.
1) IL PRC E I REFERENDUM:
2) VARIE ED EVENTUALI.
ALLA RIUNIONE PARTECIPERA' MARCO GELMINI RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE.
IL SEGRETARIO
DANILO MARRA
A TUTTI I COMPONENTI LA CFG
A TUTTI GLI AMMINISTRATORI
A TUTTI I SEGRETARI/E DI CIRCOLO
E' CONVOCATO IL CPF PER IL GIORNO 26 OTTOBRE 2012 ALLE ORE 19,00 PRESSO IL CIRCOLO DI LANUVIO SU SEGUENTE O.D.G.
1) IL PRC E I REFERENDUM:
2) VARIE ED EVENTUALI.
ALLA RIUNIONE PARTECIPERA' MARCO GELMINI RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE.
IL SEGRETARIO
DANILO MARRA
10/18/2012
La lotta Paga!
Il
Partito della Rifondazione
Comunista di Lanuvio e Campoleone
accoglie con
piacere il comunicato stampa redatto dalle organizzazioni sindacali e
l’azienda dolciaria Montebovi il 18 ottobre, che prevede il ritiro
delle ferie forzate per i 22 lavoratori che avevano ricevuto le
lettere e un tavolo di trattativa a partire dal 19 ottobre per
trattare con l’azienda come regolare i cicli di cassa integrazione
ordinaria per tutti e 90 i dipendenti dello stabilimento di Lanuvio.
La
lotta dei lavoratori è iniziata il 15 ottobre, giorno in cui è
stato indetto sciopero generale delle maestranze e presidio davanti
alla fabbrica in Via Nettunense per manifestare il loro dissenso
rispetto alle scelte della società.
Dall’
inizio del mese i lavoratori si sono trovati improvvisamente in una
situazione difficilissima, con parte dello stabilimento affittato a
una nuova società e 22 dipendenti messi in ferie forzate in attesa
di ulteriori evoluzioni.
Dopo
l’opposizione da parte dei lavoratori e la richiesta di un tavolo
di trattativa la situazione non sembrava risolversi in maniera equa,
visto che la Montebovi non intendeva ripensare l’affitto del ramo
d’azienda e pensava a una cassa integrazione solo per i lavoratori
che erano stati messi in ferie forzate.
Noi
pensiamo che questo sia solo l’ennesimo caso di padroni che
agiscono solo in base alla LOGICA
DEL PROFITTO,
passando sopra a vite, famiglie e comunità, per questo ci siamo
schierati da subito al fianco dei lavoratori non solo a parole ma
anche con i fatti mettendo a disposizione, se lo lotta fosse
proseguita, le nostre forze, le nostre strutture e i nostri mezzi di
comunicazione.
Ribadiamo
la nostra soddisfazione in merito all’accordo e notiamo con piacere
che l’unità e la solidarietà tra lavoratori rimane sempre lo
strumento più efficace per combattere i padroni e lo loro logiche
capitalistiche, ma, qualora la trattativa risaltasse di nuovo siamo
pronti a schierarci al fianco dei dipendenti e a proseguire con loro
la mobilitazione.
Segretario
della Rifondazione Comunista
di
Lanuvio e Campoleone
Fabio
Pesoli
Il PRC sostiene la lotta dei lavoratori della Montebovi
Il
Partito della Rifondazione
Comunista di Lanuvio e Campoleone
appoggia la lotta dei 90 lavoratori della Montebovi
che dal 15 ottobre manifestano il loro dissenso rispetto alle scelte
della società, presidiando l’ingresso della fabbrica.
Dall’
inizio del mese i lavoratori si sono trovati improvvisamente in una
situazione difficilissima, con parte dello stabilimento affittato a
una nuova società e 22 dipendenti messi in ferie forzate in attesa
di ulteriori evoluzioni.
Dopo
l’opposizione da parte dei lavoratori e la richiesta di un tavolo
di trattativa la situazione non si è risolta, visto che la Montebovi
non intende ripensare l’affitto del ramo d’azienda e pensa a una
cassa integrazione solo per i lavoratori che sono stati messi in
ferie forzate.
Lo
sciopero continuerà sino a venerdì e fino a quel momento sono
previsti dei tavoli di trattativa con azienda e sindacati.
Noi
pensiamo che questo sia solo l’ennesimo caso di padroni che
agiscono solo in base alla LOGICA
DEL PROFITTO, passando
sopra a vite, famiglie e comunità, per questo ci schieriamo al
fianco dei lavoratori non solo a parole ma anche con i fatti mettendo
a disposizione le nostre forze, le nostre strutture e i nostri mezzi
di comunicazione.
Il
Segretario
Fabio
Pesoli
Iscriviti a:
Post (Atom)