Il 25
novembre il Partito della Rifondazione Comunista dei Castelli Romani,
dei monti Prenestini e della litoranea sarà impegnato nel far
esprimere i lavoratori sulle questioni PRIMARIE che attengono alla
loro vita.
Nelle
piazze di Labico, Albano, Genzano, Marino, Anzio, Nettuno e di molti
altri comuni prosegue la campagna referendaria di raccolta firme per
il ripristino dell'art. 18 e per l'abrogazione dell'art. 8
dell'ultima legge di stabilità del governo Berlusconi, che consente
di derogare al contratto nazionale di lavoro. Continua inoltre la
raccolta di firme per la cancellazione della riforma Fornero sulle
pensioni.
Ci
dicono quotidianamente che la medicina è amara ma bisogna prenderla.
Ci dicono che senza Monti saremmo caduti nel precipizio. Ci dicono
che tutto quello che è stato fatto era necessario per restare in
Europa. Quello che non dicono, i grandi produttori di informazione, è
che nell'ultimo anno le riforme pensionistiche hanno portato l'età
di accesso alla pensione a 70 anni, con una redditività pari al 40%
di quelle attuali. Nel frattempo, con la crisi, è cresciuta la
disoccupazione, la cassa integrazione esplode e si intensificano i
processi di precarizzazione del lavoro. Perchè, dunque, in queste
condizioni il governo Monti canta le proprie lodi? Perchè i mercati
effettivamente ne hanno riconosciuto il lavoro. Che non è stato,
come tromboneggiano i quotidiani più diffusi, quello di salvare
l'Italia, ma più semplicemente quello di ridimensionare i diritti,
le aspettative, le possibilità di trovare e mantenere il lavoro e la
certezza del reddito dei lavoratori. I quali si ritrovano, a
conclusione delle “riforme necessarie”, con un “mercato” del
lavoro sovraffollato a causa dell'allungamento dei tempi di
pensionamento, in lotta tra genitori e figli per ottenere\mantenere
un lavoro, perdenti perchè i redditi si riducono progressivamente
perdendo la reale capacità di acquisto.
Quale
Italia stanno salvando con le misure di austerità se non quella dei
padroni, dei finanzieri e dei banchieri? Il PRC ritiene che possano
essere compiute altre scelte per consentire al nostro Paese di
rimettere in moto la macchina produttiva e far tornare a girare
l'economia. Scelte che vedano le imprese pagare le tasse in modo
proporzionalmente maggiore dei propri lavoratori, scelte che vedano
lo Stato impegnarsi in un'operazione di redistribuzione del reddito
nazionale in favore dei lavoratori invece che in favore dei padroni.
Scelte che vedano il Paese impegnato nel creare concorrenza
produttiva sui diritti del lavoro e non sul suo costo più basso.
Per
questi motivi abbiamo avviato la campagna referendaria, per dare il
segno della possibilità di percorrere altre strade per superare la
crisi. Mettere la firma sui quesiti per cancellare la riforma
pensionistica della ministra Fornero è veramente un azione PRIMARIA
che i lavoratori possono fare. Per invertire la rotta seguita sino ad
oggi, di compressione di reddito e di diritti, e ripartire nella
riconquista di rapporti sociali in cui il lavoro ed il reddito non
siano più considerato una merce ed il suo corrispettivo ma diritti
disponibili per tutti. All'indirizzo
http://referendumlavoro.blogspot.it/ è possibile vedere dove il 25
novembre il PRC sarà presente con i banchetti referendari.
Marco
Bizzoni
Segreteria
PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”