Continua nei comuni
dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e del litorale la raccolta
di firme per i referendum sul lavoro e sulle pensioni promossi dal
Partito della Rifondazione Comunista.
Nel silenzio più
assordante dell'informazione ufficiale il 13 ottobre ha preso il via
la campagna referendaria per consentire ai cittadini-lavoratori di
dire la loro sulle questioni che, negli ultimi mesi, hanno messo in
ginocchio i loro diritti con i voti in Parlamento di PD, Pdl, e UdC.
Prima di essere
costretto alle dimissioni il governo Berlusconi, nell'estremo
tentativo di rimanere in sella, ha omaggiato i poteri forti con
l'articolo 8 della sua ultima manovra finanziaria dell'agosto 2011.
Con questo articolo è stato dato un colpo mortale alla centralità e
prevalenza del contratto nazionale di lavoro, prevedendo, per i
padroni, la posibilità di derogarvi. Ciò significa che se
lorsignori vogliono può non esistere più una tutela collettiva dei
lavoratori ma solo le 160 forme contrattuali create in questi anni
dal centrodestra. Il percorso di disintegrazione dei diritti dei
lavoratori è poi proseguito con il governo Monti che, grazie alla
disponibilità del PD, ha potuto realizzare ciò che a Berlusconi non
era mai riuscito nei suoi vent'anni di regno. Abrogare
sostanzialmente l'art. 18 dello statuto dei lavoratori che consentiva
una tutela dei lavoratori rispetto i licenziamenti ILLEGITTIMI delle
imprese. Un ulteriore colpo ai lavoratori è stato poi dato dalla
riforma delle pensioni del ministro Fornero che ha innalzato l'età
pensionistica, realizzando quel capolavoro dei lavoratori esodati.
Lavoratori cioè che non hanno più il lavoro e nello stesso tempo
non hanno più diritto alla pensione. Queste politiche sono passate,
come si è visto, anche con il voto favorevole del PD con la scusa
che erano necessarie per rimettere in sesto il mercato del lavoro del
Paese e far ripartire l'economia. Così, con la scusa della crisi e
della mancanza di lavoro, PD, PdL e UdC hanno reso possibile
licenziare ad ogni capriccio del padrone, schiacciare i lavoratori
sotto il tacco di contratti senza tutele, ritardare il tempo di
accesso della pensione. Risultato di queste politiche, messo in
evidenza in questi giorni dai dati degli istituti di studio, è la
crescita della disoccupazione, l'abbassamento del reddito e la totale
precarizzazione dei lavoratori. Tutte cose che in questi giorni i
lavoratori della Montebovi a Lanuvio, a cui va tutto il nostro
sostegno e la nostra solidarietà, stanno vivendo sulla propria
pelle.
Rifondazione
Comunista, insieme ad altri soggetti della sinistra sindacale e
politica, hanno deciso di indicare un diverso percorso per uscire
dalla crisi. In quest'ottica sono stati messi in campo dei referendum
che vogliono cancellare tutte le controriforme sino ad ora
realizzate, in modo da rimettere al centro dello sviluppo economico
del nostro Paese il diritto al lavoro, il diritto ad un reddito
adeguato dei lavoratori e dei disoccupati e il diritto ad andare in
pensione prima di morire. Per questi motivi invitiamo i lavoratori a
firmare le proposte di referendum presso i Comuni oppure nei
banchetti previsti le cui date e luoghi di raccolta possono essere
visionati al sito http://referendumlavoro.blogspot.it/
.
Come si è visto
Lorsignori sono la crisi, noi lavoratori la soluzione. Per questo far
decidere i lavoratori sulle politiche sino ad ora portate avanti dal
governo Monti, insieme a PD, PdL e UdC, è il primo passo per andare
oltre le politiche recessive di lacrime e sangue, per i ceti medi e
popolari, fino ad ora realizzare. Noi proponiamo una diversa politica
di redistribuzione del reddito nazionale. Una redistribuzione che
consenta ai lavoratori di avere il reddito per acquistare le merci di
cui necessitano e in questo modo rimettere in moto il mercato. Questa
è l'unica vera azione in grado di far ripartire la nostra economia e
far uscire il Paese dalla crisi.
Cambiare si può.
Per riuscirci è necessario che tutti i cittadini-lavoratori si
sentano impegnati non solo a firmare personalmente per la
presentazione dei quesiti referendari ma anche a promuoverli tra i
propri conoscenti.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC
“Castelli, Colleferro, Litoranea”