La
manifestazione del 14 a Roma ha visto i docenti e gli studenti
riprendersi il diritto di parola e di critica sulle politiche di
impoverimento della scuola pubblica che continuano ad essere
adottate. Anche gli studenti dei Castelli Romani tornano ad essere
protagonisti sul territorio occupando o cogestendo i propri istituti.
In tal modo continuano ad esprimere la propria protesta per una
scuola pubblica che di taglio in taglio, PD, UdC e PdL stanno
riducendo ad un servizio essenziale, caritatevole, per poveri.
La
risposta repressiva dell'autorità costituita alla manifestazione di
Roma del 14 ha spostato l'attenzione dell'opinione pubblica dai
motivi della protesta alla ricerca delle responsabilità dei scontri
di piazza.
A Roma
docenti e studenti hanno manifestato perchè l'istruzione non può,
e non deve, essere trattata alla stregua di una merce. Essa è un
diritto che deve essere garantito ed assicurato a tutti i cittadini
nel pieno rispetto della costituzione, cioè senza che lo Stato
finanzi le scuole private. Invece, proprio in queste ore, grazie ad
un emendamento di un deputato del PD il Parlamento ha approvato nella
legge di stabilità lo stanziamento di 223 milioni di euro per le
scuole paritarie. Non solo viene rifiutato il confronto con i
soggetti della scuola, non solo si delega alla repressione il compito
di affrontare la protesta, ma nello stesso tempo docenti e studenti
vengono burlati con atti del Parlamento che vanno in senso opposto
alle loro richieste.
Il PRC
ritiene indegna questa scelta anticostituzionale appena fatta dai
Parlamentari in carica e ne chiede la cancellazione. Nello stesso
tempo chiediamo che il disegno di legge ex Aprea non sia approvato.
Perchè, in assenza di riferimento unitari e precisi per tutte le
scuole, porterebbe alla frantumazione del sistema scolastico
nazionale. Perchè attribuisce poteri ai dirigenti scolastici in
grado di soffocare la democrazia nelle scuole. Perchè avvia un
processo di privatizzazione dell’istruzione, una mercificazione del
sapere che fa strame da quanto affermato nella Costituzione. Perchè
stabilisce la validità di un sistema di valutazione contestato dai
collegi docenti, perchè basato su test d’apprendimento
completamente avulsi dalle variabili socio-economiche in cui gli
istituti scolastici operano. Docenti e studenti con la loro protesta
ci ricordano che la scuola non è proprietà della strana maggioranza
PdL-PD-UdC ma è un BENE COMUNE del Paese. Per questo è necessario
che questo disegno di legge sia realizzato solo a seguito di un
profondo dibattito che coinvolga pienamente il mondo della scuola.
Gli studenti in lotta che occupano il “Foscolo” di Albano, il “Vailati” e il “Pertini” di Genzano, il “Landi ed il “Vallauri” di Velletri stanno commettendo un illegalità ma noi crediamo che essi abbiano ragione nella loro azione perchè “una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi”, per questo motivo “la disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo stato diviene dispotico” e non vuole ascoltare i suoi cittadini.
Gli studenti in lotta che occupano il “Foscolo” di Albano, il “Vailati” e il “Pertini” di Genzano, il “Landi ed il “Vallauri” di Velletri stanno commettendo un illegalità ma noi crediamo che essi abbiano ragione nella loro azione perchè “una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi”, per questo motivo “la disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo stato diviene dispotico” e non vuole ascoltare i suoi cittadini.
Esprimiamo
quindi la nostra solidarietà e ringraziamo gli studenti per la lotta
che stanno portando avanti. Questi nostri ragazzi sono veramente “La
meglio gioventù”. Giovani che non aspettano pigramente che gli
eventi si realizzino ma che, esponendosi con azioni da cui potrebbero
patire amare conseguenze cercano, con generosità, di fermare il DDL
ex Aprea. Che, se approvato, aprirebbe un processo in grado di
spingere le istituzioni scolastiche verso un modello di scuola di
stampo aziendalistico ed autoritario in grado di affossare il vero
diritto all'istruzione.
Il PRC
lancia un appello a quanti eletti ed operanti nelle istituzioni, in
primo luogo Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali, affinchè
ascoltino le richieste di questi giovani e di chi lavora nella
scuola, e dalle loro posizioni operino affinchè sia evitata
l'approvazione del DDL ex Aprea e sia fermato il depauperamento
della scuola pubblica.
Marco
Bizzoni
Segreteria
PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”