Domenica 25 le
primarie dei lavoratori hanno fruttato la raccolta di oltre 1000
firme per la campagna referendaria su articolo 18, art. 8 e
cancellazione della riforma Fornero sulle pensioni.
I banchetti per i
referendum sono stati presenti nelle piazze di Ariccia, Albano,
Nettuno, Anzio Labico e di tanti altri paesi dei Castelli Romani e
della Litoranea.
C'è stata dunque
una partecipazione popolare che difficilmente potrà essere
conosciuta attraverso la lettura del giornale, una partecipazione che
nessuna televisione ha sentito la necessità di far conoscere e
raccontare. Daltra parte in un Paese governato direttamente da
emanazioni dei poteri forti con il beneplacido del PdL, dell'Udc e
del Partito Democratico i diritti dei lavoratori non fanno più
notizia se non, troppo tardi, quando nelle aziende si profila
l'ecatombe dei licenziamenti.
Ci hanno detto che
per far uscire dalla crisi il nostro Paese era necessario eliminare i
lacci del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ci hanno detto
che per salvare l'Italia era necessario ridimensionare le tutele dei
lavoratori e prolungare la loro vita attiva. Monti ci dice che la
medicina è stata amara ma oggi stiamo meglio. Tuttavia dopo questa
cura miracolosa scopriamo che la disoccupazione che un'anno fa era
all'8,5% oggi è al 10,8%. L'inflazione era al 2,5% ora è al 3,6% .
I consumi che erano +0.1% ora sono – 3,2%. E' giunto il momento di
fermare questi “successi”. Noi crediamo che per salvare l'Italia
sia necessario ripartire dal lavoro e dai diritti. Per questo motivo
abbiamo messo in campo i referendum sui temi che i lavoratori
ritengono primari.
La sfida per
raggiungere il quorum necessario a rendere validi i referendum, nel
silenzio assordante di gran parte dell'informazione, non è facile,
ma la mobilitazione dei circoli del Partito della Rifondazione
Comunista continuerà anche nei prossimi giorni.
Sul sito
http://referendumlavoro.blogspot.it/
è possibile vedere dove e quando poter firmare nei comuni del
territorio dei Castelli Romani, dei monti Prenestini e della
Litoranea.
I referendum sono
una parte importante di una politica che si oppone al neoliberismo di
Monti. L'alternativa politica a Monti non potrà venire dal PD che
lo ha sostenuto, ma solo dalle lavoratrici e dai lavoratori che si
riappropriano del diritto di partecipare direttamente alle scelte
politiche che li riguardano.
Marco
Bizzoni
Segreteria
PRC “Castelli, Colleferro, Litoranea”