Sono sempre più numerose le
famiglie,nella nostra regione, che si rivolgo alla legge, per veder
rispettato il diritto di frequenza scolastica dei loro figli con
disabilità, tramite ricorso al T:A:R:
La situazione si è fatta emergenziale
soprattutto in seguito ai tagli feroci e indiscriminati della regione
Lazio in materia di sociale
In un quadro di politiche del rigore e
della sobrietà, a farne le spese sono i cittadini più deboli,
quelle categorie svantaggiate che necessitano sostegno, ma sono
considerate solo costi per le amministrazioni,viste come pesi da
governanti cIechi e incapaci.
Gli ultimi scandali alla regione Lazio
hanno messo in risalto le contraddizioni di una amministrazione senza
regole e senza freni e questa assurda catena di tagli, oggi appare di
più come illogica, ingiusta e soprattutto immotivata. Il nostro
partito da anni scende in piazza al fianco di associazioni,
comitati,forum di operatori per denunciare l’abbandono
istituzionale , ma a rimbalzare sulle testate giornalistiche ha
avuto la meglio lo sperpero di denaro di pochi, che a danno della
comunità hanno determinato l’emergenza che è sotto gli occhi di
tutti.
I tagli del governo, a cascata hanno
indotto la messa a rischio perfino il diritto di accesso alla scuola
degli alunni H, le scuole non sono più in grado di accogliere con
sufficienti figure questi ragazzi ,e la regione Lazio ha dato
l’ultimo affondo, sottraendo fondi per la non autosufficienza,
mettendo in crisi anche i centri di riabilitazione che si sono visti
costretti ad interrompere le terapie riabilitative, erogate tramite
convenzione.
Si ingigantisce a dismisura il numero
di ricorsi al T:A:R: del Lazio con moltissimi precedenti di vittoria
per i ricorrenti,, ai quali si accorda l’aumento delle ore di
sostegno per gli alunni H, riconoscendo loro il diritto
all’integrazione scolastica, cosi’ come sancito anche dalla legge
104/92, vittorie che la dicono lunga sulla legittimità delle
famiglie e sulla inadeguatezza della gestione dei servizi ma
soprattutto dimostrano che le misure economiche restrittive sono
inique.
Crediamo che uno stato, che mette i
suoi cittadini più deboli in condizioni di difendersi a colpi di
legge, non puo’ essere considerato uno stato civile e funzionale.
Inoltre l’incremento al fenomeno del ricorso legale, rischia di
generare un ulteriore spaccatura sociale, ponendo i soggetti più
agiati che hanno la possibilità di affrontare tale spesa, in cima
alla scala del diritto ed emarginando quelli che sono impossibilitati
, possiamo parlare quindi di selezione sociale del diritto.
Per questo chiediamo di andare subito
al voto in una regione che ha mostrato solo una pessima gestione, noi
ci proporremo per le prossime elezioni, forti di un curriculum di
coerenza, onestà e capacità di proposta. Le esperienze, la
conoscenza,le iniziative che faticosamente abbiamo messo in campo,
sono il nostro più prezioso patrimonio.
Rifondazione comunista
Gruppo regionale
Resp. politiche sociali Barbara
Tamanti