A conclusione del
disastro morale della “giunta Polverini”, si sta aggiungendo il
disastro sanitario generato dal processo di risanamento stabilito dal
“Commissario della sanità laziale Polverini”. Dopo tante
promesse della ex presidente della Regione Lazio sulla riapertura, ad
esempio, del pronto soccorso a Marino, quella che la realtà ci sta
consegnando è una crisi gravissima della sanità nei Castelli
Romani.
Una crisi che nasce
nell'ambito di una pervicace volontà di assicurare una gestione
della sanità pubblica avulsa dalle necessità di programmazione del
territorio ma sottoposta alle esigenze politiche di chi governava.
Questa volontà, frustrata a volte dalla razionalità delle scelte
necessarie, ha comunque prodotto i suoi guasti esprimibili in ritardi
e confusione, che comunque hanno un effetto economico negativo.
Colei che, travolta
dallo scandalo della malagestione politica per culpa in vigilando
si voleva rappresentare come eroina dei cittadini onesti e stufi
dei politici corrotti, invece di prendere atto della fine ingloriosa
dell'indirizzo politico che ha dato alla regione Lazio, persevera
nel generare guasti rimanendo attaccata alla propria poltrona e
giustificando quest'atto come quello più responsabile ed economico
per l'ente regione che comunque dovrà subire per causa sua e della
sua maggioranza di centrodestra il costo di un'elezione anticipata.
Ma è proprio così?
Rimandando le elezioni si risparmierebbero effettivamente milioni di
euro?
É vero le elezioni
costano, ma facendo i conti con il risparmio che si avrebbe solo
sugli indennizzi dei consiglieri regionali, che li percepiscono senza
non dover più fare nulla dal momento delle dimissioni del Presidente
della regione, si risparmierebbe il doppio della cifra necessaria a
consentire lo svolgimento delle elezioni. Non solo, ma in un momento
di crisi come quello che stiamo vivendo, lasciare la Regione in
regime di amministrazione ordinaria significa tenere bloccati milioni
di euro di risorse economiche che potrebbero essere spesi per
alleviare le difficoltà economiche dei lavoratori, stretti nella
morza della crisi.
A tutto ciò bisogna
aggiungere l'irresponsabilità con cui si lasciano senza risposte le
richieste di aiuto provenienti da realtà sanitarie in difficoltà,
come quella del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Albano Laziale. Una
realtà che, dopo l'accorpamento dei pronto soccorsi di Genzano e
Marino: ha dovuto operare nell'ambito di locali divenuti estremamente
insufficienti alle necessità del servizio. vista l'accresciuta
quantità degli interventi. Oggi i lavori di ampliamento e
riqualificazione della struttura di tale importantissimo presidio
sono interrotti; non è dato sapere neanche dove siano state allocate
le risorse umane che operavano nei presidi di Genzano e di Marino e
il motivo della crisi di personale medico ed infermieristico che si
sta verificando. Chi, se non la Politica, può dare una risposta
positiva alle necessità di questo servizio che, ricordiamo, è
l'ultimo presidio di urgenza per una popolazione di oltre 200 mila
cittadini? Chi, se non un rinnovato Presidente e Consiglio Regionale,
può e deve intervenire ad affrontare questo problema che pesa sulla
qualità della vita dei lavoratori dei comuni di Pomezia, Albano,
Marino, Castelgandolfo, Ariccia e Genzano? Per questi motivi il
Partito della Rifondazione Comunista della federazione “Castelli”
ritiene inequivocabilmente urgente e necessario che siano indette la
elezioni per il rinnovo degli organismi istituzionali della regione
Lazio. I cittadini ed i lavoratori debbono poter scegliere i loro
rappresentanti per affrontare e risolvere tutte le questioni che le
dimissioni dell'ex Presidente Polverini hanno lasciato in sospeso.
Questioni, come si è visto, che hanno effetti rilevanti e che
influiscono pesantemente sulla qualità della vita, sui diritti di
cittadinanza e quindi sul futuro dei lavoratori del Lazio.
Marco Bizzoni
Segreteria PRC
“Castelli, Colleferro, Litoranea”