di Marco Bizzoni*
Secondo Renzi il dato sulla disoccupazione all'11,3%, divulgato dall'ISTAT è la dimostrazione che il #jobsact
funziona. Dimentica di dire che quel dato riporta l'occupazione
semplicemente al livello del 2012 quando già vi era stato un crollo
degli occupati. Dimentica di dire quella percentuale è il risultato
anche del fatto che molte persone che hanno perso il lavoro, sfiduciate e
scoraggiate, hanno smesso di cercarlo. Non si è accorto che molte
aziende stanno delocalizzando la loro produzione in altri Paesi
lasciando il loro marchio in Italia per poter dire che i loro sono
prodotti “Made in Italy”. Non si è accorto che i nuovi lavori prodotti
dal jobs act non sono altro che la trasformazione e l'emersione di
rapporti di lavoro già esistenti, che in tal modo vengono ufficializzati
burocraticamente ma non tutelati legislativamente. Non è un caso che
oggi i padroni si permettano di portare il loro attacco al cuore del
sistema delle relazioni tra lavoratori e aziende licenziando un delegato
sindagale mentre è impegnato nel definire la trattativa contrattuale.
Il messaggio intimidatorio è chiaro ed è rivolto a tutti i lavoratori
“neoassunti” con il jobs act a tutele “perdenti”.
Insomma difronte a quello che per chi lavora è uno sfacelo che travolge
le proprie vite, l' effettiva possibilità di avere un reddito, la stessa
dignità di persone, il governo Renzi ci racconta che “L'Italia (..)
riparte dal lavoro #lavoltabuona”.
Sembra di sentire la vecchia barzelletta in cui il medico, riferendo ai
familiari l'esito dell'operazione, affermava: “l'operazione è riuscita
perfettamente, purtoppo, il paziente è morto.”
* segretario PRC della federazione "Castelli, Colleferro, Litoranea"
circoli PRC dei comuni di:
Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Lanuvio, Velletri, Nettuno, Anzio, Ardea, Pomezia, Castelgandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora, S. Cesareo, Zagarolo, Genazzano, Palestrina, Labico, Artena, Colleferro, Segni, Montelanico.
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1/08/2016
Il lavoro è dignità!
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ho letto un articolo analogo dei compagni del veneto ed ho messo questo:
RispondiEliminabel discorsetto, interessanti i numeri, posso aggiungerne un paio?
ok, li aggiungo : oltre il 70% dei giovani è figlio unico, che tradotto vuol dire che ogni 32 anni(età media di una donna al parto, diciamo unico) perdiamo circa un terzo della popolazione e vista la situazione che i giovani non possono metter su famiglia, la cosa va peggiorando. secondo dato, credo sia noto a tutti che la tecnologia porta via lavoro umano, è dal ’68 che l’orario settimanale base è di 40 ore(mezzo secolo), per cui sono convinto che ci sia un unico modo per dare lavoro ai giovani: RIDUZIONE A 20 ORE DELL’ORARIO SETTIMANALE, non serve aumentare la produzione; mia madre 90 anni vive sola col cellulare, 3 TV (in bagno non ce la, ma forse non gli serve) un frigo, un congelatore, una macchina caffè espresso, un microonde, gli serve qualcos’altro? be’ l’auto ha smesso di guidarla 20 anni fa…
ciao, orazio
dimenticavo: non serve produrre, se la gente non ha soldi per comprare... è un cane che si morde la coda
ciao, orazio
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ciao, orazio