Le incomplete, a volte
errate, ricostruzioni dei fatti che hanno portato alle dimissioni
dell’assessore al bilancio del Comune di Genzano, necessitano un
nostro intervento chiarificatore su una vicenda che ha toccato
direttamente e dolorosamente, suo malgrado, parte rilevante della
nostra popolazione.
La necessità di
ristabilire la verità dei fatti ci impone di essere estremamente
espliciti su ciò che è realmente accaduto in questi primi due mesi
dell’anno.
Vogliamo partire,
innanzitutto, dalle dimissioni dell’assessore; dimissioni che sono
state presentate da varie parti, soprattutto dal gruppo dirigente del
Partito Democratico, come una sorta di sacrificio personale a
beneficio della Giunta Comunale.
Una sorta di “agnello
sacrificale” per tutelare sindaco e giunta.
Ebbene, questo non è
assolutamente vero.
Innanzitutto è da dire
che le dimissioni sono state presentate soltanto quando era evidente
che si sarebbe arrivati, in Consiglio Comunale, con il ritiro
dell’incarico all’assessore. Quindi, non si può parlare di vere
e proprie dimissioni volontarie.
Prova ne è il fatto che,
nella lettera di dimissioni indirizzata al sindaco, l’assessore
parla di responsabilità collettiva della giunta sulla questione
delle bollette Tarsu.
E’ da dire, inoltre,
che nella lettera non vi è neppure traccia di scuse, né alla
cittadinanza né, tantomeno, ai colleghi assessori che hanno avuto il
solo torto di fidarsi di ciò che lo stesso aveva riportato in
Giunta.
In sostanza, alla Giunta
era stato detto che si trattava di un intervento volto al recupero di
alcune centinaia di migliaia di euro, attraverso una azione tesa a
colpire l’evasione dei tributi nel nostro Comune.
A tutt’oggi, invece,
verifichiamo che si è arrivati ad oltre 8 milioni di euro di
accertamento!
E, come se non bastasse,
adesso ci troviamo di fronte ad un vero e proprio processo di
beatificazione.
Un processo di
beatificazione portato avanti dal gruppo dirigente del P.D. che si è
infilato in questa situazione non tanto per risolverla, bensì per
trarne massimo beneficio; in sostanza, per stravolgere il risultato
elettorale delle ultime elezioni comunali che lo hanno visto
sconfitto.
E così, insieme alla
beatificazione (ci aspettiamo, tra poco, un “santo subito!”), si
cerca di far passare l’idea che l’assessore sarebbe vittima dei
soliti comunisti cattivi che gli hanno teso una trappola e che ne
hanno chiesto la testa.
La nostra formazione
politica impone che, in caso di grave errore che possa determinare un
danno alla collettività, il responsabile politico si deve dimettere!
E questo doveva avvenire
subito e spontaneamente; e non dopo oltre un mese!
Per questa nostra
posizione il gruppo dirigente del P.D. ha lavorato per isolare ed
annullare la componente comunista in Giunta e nella maggioranza di
governo (sicuramente poco funzionale agli obiettivi piddini).
E, oltre a colpire i
comunisti, il P.D. ha provato ad annettere sindaco e giunta, tentando
di annullare l’esperienza politico amministrativa che è uscita
vincitrice alle elezioni di circa tre anni fa.
Negli ultimi tempi,
infatti, il P.D. di Genzano si è posto come un partito di
maggioranza cercando di “conquistare” il Consiglio Comunale e la
Giunta.
Vogliamo ribadire,
allora, con questo nostro comunicato, che è sicuramente utile che le
forze di sinistra con quelle del centro sinistra cerchino e trovino,
a Genzano, un percorso che le porti ad un riavvicinamento. Ma ciò
dovrà avvenire attraverso un confronto di idee e di proposte e,
soprattutto, con un percorso condiviso con i cittadini, nel pieno
rispetto delle rispettive posizioni e ruoli.
Noi siamo in campo con le
nostre idee ed i nostri militanti.
Siamo pronti a fare la
nostra parte e chiediamo agli altri di fare altrettanto, con lealtà
e spirito positivo.
Valutiamo, perciò,
positivamente il fatto che sia il Sindaco che gran parte della
maggioranza di governo non abbiano subìto questo tentativo del P.D..
Ma ciò che, oggi, ci
preme maggiormente è risolvere il problema che si è venuto a
determinare con le bollette.
E’ evidente il grave
danno subìto dalla nostra popolazione, che si è vista recapitare
bollette esorbitanti come se avesse evaso i tributi, ed il danno
arrecato all’immagine dell’Amministrazione che, a prescindere da
chi la governi, ha sempre raccolto un grande rispetto da parte della
nostra cittadinanza.
Oggi l’Amministrazione
Comunale sta lavorando per risolvere la questione e per evitare un
pesante danno economico ai nostri concittadini.
Obiettivo, secondo noi
comunisti, deve essere la risoluzione del contratto di affidamento
alla società privata e l’annullamento delle bollette emesse.
Nel precedente comunicato
del 10 gennaio scorso, il Partito dei Comunisti Italiani ed il
Partito della Rifondazione Comunista di Genzano, hanno espresso con
forza questa necessità.
Ed hanno sottolineato che
sia “…inaccettabile ed offensivo trattare da evasori
centinaia e centinaia di cittadini onesti che, negli anni, hanno
sempre pagato quanto dovuto, e richiesto, dalle Amministrazioni
Comunali che si sono succedute. Non è possibile gettare nella
preoccupazione, in alcuni casi nella vera e propria disperazione, la
nostra popolazione che, da sempre, ha dimostrato di essere onesta e
rispettosa delle regole”.
La nostra azione è tesa
a risolvere interamente la questione ed a ricreare quel clima di
fiducia e di speranza che ha portato l’attuale maggioranza a
vincere le elezioni comunali.
Oggi è indispensabile,
più di ieri, coinvolgere i cittadini nell’azione amministrativa e
renderli partecipi aprendo un confronto di idee finalizzato al
miglioramento della qualità della vita, soprattutto dei ceti più
deboli, così come è sempre fatto nella storia della nostra
comunità.
La durezza della crisi
,imposta dal capitalismo, colpisce anche la nostra città e i
devastanti tagli ai Comuni, fatti dai governi che si sono succeduti
negli ultimi anni, ci impongono la ricerca di soluzioni, anche
originali, per difendere al meglio i diritti dei nostri concittadini.
Noi comunisti faremo la
nostra parte, come sempre.
Partito dei Comunisti Italiani Partito della Rifondazione
Comunista
Genzano di Roma
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