RIVOLUZIONE CIVILE, in queste elezioni offre un’alternativa
politica, equa, rigorosa e perseguibile alle politiche fallimentari portate
avanti sino ad ora e proposte dalla trimurti partitocratrica che sino a poco
tempo fa governava insieme a Monti.
Di fronte alla crisi economica che continua a mordere la
stampa dovrebbe chiedere conto a chi ha governato del perché questo avviene.
Tuttavia oggi non si riesce più a capire quello che quotidianamente succede nel
nostro Paese. I responsabili dell’attuale disastro Italia , invece di essere
incalzati su quello che hanno realizzato con i loro provvedimenti, sono
lasciati liberi di far finta che essi non hanno responsabilità.
Berlusconi con il suo ultimo governo, dopo anni di
rassicurazioni criminali sulla capacità di tenuta dell’Italia rispetto alla
crisi, è costretto dalla finanza internazionale a prendere atto della sua
perdita di credibilità ed a dimettersi. Da quegli eventi invece di uscirne
attraverso il democratico esercizio del voto ci venne detto che il voto
un’opzione irresponsabile, che avrebbe lasciato l’Italia esposta alle
turbolenze finanziarie internazionali e che non sarebbe stato utile per il
Paese in quanto da svolgersi in quel caso con il Porcellum che era da cambiare.
Per questo motivo fu fatto un governo di emergenza nazionale per non cadere nel
baratro sull’orlo del quale ci aveva spinto Berlusconi e cambiare la legge
elettorale.
Dopo un anno di governo Monti con l’appoggio parlamentare
del PD, del PdL e dell’UdC a tutti i provvedimenti proposti dall’esecutivo
scopriamo che gli stessi che ieri hanno approvato tutto oggi ci dicono che quei
provvedimenti sarà necessario modificarli in quanto non adeguati. Nel Frattempo
quei provvedimenti hanno inciso nel corpo vivo dei lavoratori italiani e non
hanno portato alcun beneficio alla nostra economia, ma, al contrario, l’hanno
depressa. Disintegrazione della tutela fondamentale dell’Articolo 18 dello
statuto dei lavoratori ha portato a licenziamenti ingiusti e immotivati
gestibili da parte dei padroni con un blando dazio economico. L’innalzamento
dell’età pensionabile ha ridotto il turn over
sui posti di lavoro ed ha
immobilizzato i giovani nella precarietà, quando sono fortunati, e nella
disoccupazione e dall’altra parte ha incastrato lavoratori che avevano i
requisiti per andare in pensione con la precedente legislazione in un limbo
senza reddito. Generando, cinicamente, sofferenza e disperazione sociale.
Oggi coloro che hanno creato il disastro economico e sociale
che stiamo vivendo in Italia, PD, PdL, UdC si candidano a risolverlo, ma al
fondo delle loro ricette non troviamo altro che la carota delle promesse e la
certezza che chi continuerà ed essere spremuto per risolvere i problemi dello
Stato saranno i lavoratori.
Vogliamo tornare all’integrità della formulazione
dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori perché esso è l’unico argine allo
strapotere dei padroni nei luoghi di lavoro e l’unica strumento in grado di
tutelare la dignità di cittadino dei
lavoratori: Vogliamo tornare a due sole tipologie contrattuale,
eliminando la precarizzazione della vita dei lavoratori in cui sono inchiodati
tutti i giovani con i contratti di lavoro precari. Vogliamo che sia avviato
un piano nazionale del lavoro e che sia penalizzata fortemente qualsiasi
delocalizzazione produttiva. Vogliamo che sia ridotto il peso fiscale sulle
buste paga dei lavoratori e che si realizzi un riequilibrio fiscale basato su
di una maggiore progressività delle aliquote, rovesciando quanto accade oggi e
facendo in modo che chi più ha versi proporzionalmente in modo maggiore, per
questo è anche necessaria una patrimoniale per i patrimoni sopra il milione di
euro.
Per questi motivi è necessario realizzare una RIVOLUZIONE
CIVILE nelle prossime elezioni che spazzi via gli accordicchi che Monti ed il
PD già stanno facendo sulle spoglie del PdL di Berlusconi politico credibile
solo ai nostalgici del centrodestra che fu. L’avversario da battere per i
lavoratori oggi è Monti.
RIVOLUZIONE CIVILE e la sola lista che propone una politica
di equità sociale, la sola in grado di far ripartire l’economia del Paese ed
assicurare il benessere di coloro che vivono del proprio lavoro, ed è su questo
che alle elezioni chiediamo il vostro consenso.
Solo i lavoratori possono dare una svolta alle difficoltà dell’Italia.
Insieme con RIVOLUZIONE CIVILE, vinciamo.