Il dibattito politico nazionale, ormai da settimane, è totalmente
concentrato sulle unioni civili. Noi di Rifondazione Comunista, già
a fine 2014, raccogliemmo quasi 300 firme in due mattinate e portammo
in Consiglio Comunale una proposta di delibera in merito. Questa, tra
fughe dei consiglieri, astensioni e voti contrari, fu bocciata. La
nostra proposta non parlava di STEPCHILD ADOPTION o OBBLIGO DI
FEDELTÀ, ma solo dell’istituzione di un registro presso il Comune
dove le coppie (di sessi diversi o dello stesso sesso) potevano
iscriversi ed essere tutelati come nucleo familiare.
L’amministrazione aveva carta bianca: poteva limare o ampliare la
nostra proposta. Adesso che il DDL CIRINNÀ è passato in Senato ed è
prossimo all'approvazione, possiamo solo chiedere ai nostri
amministratori (maggioranza ed opposizione) di ripensare a quella
discussione: potevamo essere un’avanguardia, un paese che sente in
anticipo le esigenze dei cittadini e le mette a frutto. A quanto pare
piace, o fa comodo, rimanere abbarbicati a tradizioni da secolo
scorso e lasciare il paese com’è. Il paese ha grandi potenzialità,
ma fino a quando gli amministratori non si prenderanno l'impegno di
innovare e rinnovare questa comunità, rimarremo sempre uno dei paesi
dei Castelli Romani meno sviluppati, in termini di economia,
socialità e diritti. Questo discorso va ben oltre la questione delle
unioni civili: Lanuvio ha un bisogno disperato di un progetto, di una
direzione chiara per il suo sviluppo futuro. Assicurare che ogni
cittadino e cittadina si senta parte di una comunità aperta ed
accogliente è solo un pezzo del mosaico. Noi continuiamo a portare
avanti la nostra proposta dove al centro c’è il cittadino e il
futuro di Lanuvio. Continuiamo a credere che un’altra Lanuvio è
possibile.
Fabio Pesoli, segretario PRC circolo di Lanuvio
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