Secondo
gli amministratori di Ardea, i bambini, possono essere divisi tra
regolari e morosi e seguendo questa linea hanno imposto nella scuola
un regime alimentare differenziato tra chi può mangiare in mensa e
chi si deve arrangiare.
I
problemi economici del servizio della mensa scolastica di Ardea,
creato da una incapacità gestionale dell'amministrazione e
malgestito dal Sindaco e dalla sua giunta, viene così a ricadere
sulla pelle dei bambini.
Ancora
una volta è toccato agli insegnanti attivarsi per cercare di
limitare l'infamia di una divisione degli alunni tra chi può e chi
no, tutelando i loro allievi e cercando di evitare che alcuni di loro
si debbano percepire come bambini di serie B a causa dalla incapacità
di gestione, di quella istituzione della Repubblica, chiamata Comune
di Ardea.
Nella
nostra Costituzione, malgrado il quotidiano stravolgimento operato da
una illegittima maggioranza parlamentare eletta con il Porcellum,
continua ad essere scritto che: “ (…) è compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana (…) art 3”. A questo dettato
normativo dovrebbero ispirarsi gli amministratori di Ardea e non a
quello aziendale di merce contro denaro. A questo dettato normativo
devono rispondere i Dirigenti Scolastici che hanno consentito che
nelle scuole da loro dirette, la Repubblica, potesse assumere il
volto della discriminazione, collaborando con l'amministrazione
locale e consentendo che personale esterno alla responsabilità
istituzionale della scuola potesse decidere quali studenti potessero
o meno mangiare a mensa. “Con il loro modo di fare – afferma
Marco Bizzoni, segretario del Partito della Rifondazione Comunista
della federazione Castelli, Colleferro, Litoranea - il Sindaco ed i
Dirigenti Scolastici hanno perpetuato una lesione del diritto allo
studio di quei bambini che hanno avuto la sventura di non avere
genitori in grado, per qualsiasi motivo, di restare in regola con i
pagamenti. Per questo motivo il PRC sta valutando la possibilità di
coinvolgere la magistratura su questa vicenda, affinché siano
sanzionate quelle decisioni degli amministratori di Ardea che
riteniamo illecite, e il comportamento dei Dirigenti che, con la loro
collaborazione, non hanno tutelato un diritto previsto dalla
Costituzione”.
Gli
insegnanti hanno già dimostrato cosa pensano della decisione della
giunta comunale, cercando di costruire un percorso di solidarietà
alimentare che tenesse dentro la mensa anche i bambini che
l'amministrazione considera non in regola. E' necessario però
un'azione più incisiva della cittadinanza, perché, quando viene
leso un diritto, solo l'azione collettiva ne permette il ripristino.
Questo è il motivo per cui il PRC invita tutti i cittadini, i
lavoratori, i genitori, i docenti ed anche gli studenti a manifestare
apertamente il loro dissenso dalle modalità con cui
l'amministrazione comunale di Ardea vorrebbe risolvere il problema
delle morosità, perchè le “colpe” dei padri (se pur di queste
si trattasse) non possano ricadere sui figli.
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