Nella
giornata di sabato 8 e di domenica 9 novembre si sono tenute 5
assemblee dei segretari di Circolo e del quadro attivo di Rifondazione
Comunista con la Segreteria Nazionale: al centro dell’attenzione e degli
interventi delle compagne e dei compagni l’approfondimento e la
verifica della linea politica che insieme abbiamo deciso al congresso,
che ora va articolata nei singoli contesti territoriali e soprattutto
fatta procedere nella dinamiche di una fase politica convulsa, in cui la
instabilità è massima e soprattutto si accelerano i processi politici e
sociali a tutti i livelli,a partire da quello internazionale.
La velocizzazione dei tempi e la urgenza di risposte
adeguate ed efficaci spinge di fatto le organizzazioni politiche e
sociali al decisionismo dei gruppi dirigenti, al conseguente allentarsi
dei legami di solidarietà, di appartenenza e di condivisione che
alimentano la vita e la forza di qualsiasi forma politica organizzata
che non sia contaminata da forme di laederismo.
A questa deriva che è una degli aspetti che caratterizza la crisi della forma partito,noi rispondiamo in netta controtendenza con uno sforzo di ascolto, di coinvolgimento e interlocuzione stretta fra i gruppi dirigenti a tutti i livelli: un di più di democrazia e presa di parola che dovrà costituire il tratto fondativo del rafforzamento di Rifondazione Comunista e della vita futura del Partito.
A questa deriva che è una degli aspetti che caratterizza la crisi della forma partito,noi rispondiamo in netta controtendenza con uno sforzo di ascolto, di coinvolgimento e interlocuzione stretta fra i gruppi dirigenti a tutti i livelli: un di più di democrazia e presa di parola che dovrà costituire il tratto fondativo del rafforzamento di Rifondazione Comunista e della vita futura del Partito.
Nei fatti si è registrato un clima nuovo che ha come
riorganizzato i toni e i contenuti :la fatica controcorrente del nostro
posizionamento alternativo e il mirare alto dei nostri obiettivi
(rilanciare Rifondazione dentro al processo di costruzione della
sinistra alternativa a partire dalla esperienza in progress de “L’altra
Europa con Tsipras”) si sono misurati con due dati di realtà, il
risultato delle elezioni Europee ma soprattutto con la novità per noi
dirimente che ha rappresentato la manifestazione del 24 ottobre della
CGIL: l’entrata sulla scena politica di un popolo di un insieme di
soggetti sociali che, oltre le piattaforme sindacali spezzano la
prevalente passività e il disincanto con cui hanno subito le politiche
di austerità dei governi delle larghe intese e riaprono a un livello più
alto il conflitto di classe.
Questo mutamento di scenario può determinare un cambio di passo delle mobilitazioni e delle lotte future sia rispetto alla quantità delle forze di opposizione in campo che sono in fase espansiva e aggregante, sia rispetto alla qualità delle loro relazioni, come si sperimenta con la coincidenza non solo temporale dello sciopero FIOM del 14 novembre con lo sciopero sociale e di genere delle soggettività precarie, fino allo sciopero generale di dicembre.
E’ questo quadro oggettivo esterno gravido di potenzialità per la costruzione di una soggettività di sinistra alternativa che nelle assemblee il dibattito è stato prevalentemente libero da posizionamenti di schieramento interno, capace di fare i conti con le urgenze, i limiti, ma anche gli avanzamenti della nostra azione politica; ritorna vera una vecchia parola d’ordine: un partito al lavoro e alla lotta. Il prossimo appuntamento sarà la conferenza di organizzazione.
Questo mutamento di scenario può determinare un cambio di passo delle mobilitazioni e delle lotte future sia rispetto alla quantità delle forze di opposizione in campo che sono in fase espansiva e aggregante, sia rispetto alla qualità delle loro relazioni, come si sperimenta con la coincidenza non solo temporale dello sciopero FIOM del 14 novembre con lo sciopero sociale e di genere delle soggettività precarie, fino allo sciopero generale di dicembre.
E’ questo quadro oggettivo esterno gravido di potenzialità per la costruzione di una soggettività di sinistra alternativa che nelle assemblee il dibattito è stato prevalentemente libero da posizionamenti di schieramento interno, capace di fare i conti con le urgenze, i limiti, ma anche gli avanzamenti della nostra azione politica; ritorna vera una vecchia parola d’ordine: un partito al lavoro e alla lotta. Il prossimo appuntamento sarà la conferenza di organizzazione.
GIOVANNA CAPELLI
segreteria nazionale Rifondazione Comunista
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