Con la destrutturazione voluta dal governo il contratto nazionale di lavoro lascia di fatto i lavoratori soli davanti ai padroni e non serve né a redistribuire ricchezza né a difendere salari e stipendi dall'inflazione reale. Riduzione dei salari e più sfruttamento è lo scenario che attende milioni di lavoratori. La contrattazione di secondo livello, che riguarda meno del 20% delle aziende italiane, sarà la beffa che in cambio di orario e flessibilità distribuirà miseri premi aziendali, mentre la maggioranza dei lavoratori vedranno ad ogni rinnovo contrattuale diminuire il proprio potere di acquisto. La scelta di realizzare tutto ciò, proprio mentre la crisi economica attanaglia il mondo, indica la chiara volontà di scaricare sulle spalle dei lavoratori i costi di quella crisi che l'avidità dei padroni e del capitalismo neoliberista ha scatenato.
Il PRC, ritiene indispensabile che la sottoscrizione dell’accordo firmato da Cisl, Uil e Ugl sia sottoposto a giudizio di tutti i lavoratori, iscritti o meno ai sindacati, perchè le regole contrattuali non sono l'ipse dixit delle organizzazioni sindacali ma scelta condivisa di tutti i lavoratori e le lavoratrici a cui in democrazia spetta l'ultima parola.
Per questi motivi il PRC “Castelli” il 13 febbraio sarà a Roma insieme a tante e tanti che vogliono riaprire la questione, ormai improrogabile, delle condizioni materiali di vita dei lavoratori
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